home page  |      step prevnext      | index  | current  |      page prev | next

Il 25°, prima, durante e dopo

Il saluto del Superiore Generale
dei Padri Canossiani Al Vescovo

Come qualsiasi cosa importante dall'esito incerto, quando finisce, si tira un bel sospiro di sollievo e si "quadrano i conti", si fanno i bilanci, si cerca di fare un'analisi critica e si vede se si poteva fare meglio, dove si è sbagliato, e così via...! 
Abbiamo celebrato, tra il 20 ed il 27 di ottobre scorso, il 25º anno di presenza dei Padri Canossiani e delle Suore Canossiane nelle Egadi. 
Tante presenze importanti, tanti discorsi importanti e pieni di significato, tanti sorrisi, tante strette di mano. 
Un momento certamente ricco in cui i ricordi si sono mescolati alla realtà, non senza un pizzico di nostalgia e di commozione. 
Una settimana intensa ed operosa e, prima ancora, tutti i preparativi, la programmazione, hanno mostrato una comunità viva o che, quantomeno, riesce a mostrarsi tale, all'esterno, nelle occasioni più importanti. 
La cronaca di quella settimana è ricca e chi l'ha vissuta la ricorda, certamente, bene. Dagli incontri sportivi in Oratorio, a quello carico di significati con le Autorità avventato il giorno 25. Dall'abbraccio con le scuole nella mattinata del 26, al dibattito del pomeriggio di quello stesso giorno a S. Anna, che ci ha fatto capire, se non altro, di quanto dialogo e di quanta comprensione c'è bisogno per la crescita di una comunità che intende seguire la dottrina della Chiesa. 
E, ancora, la delicatezza delle note nel concerto serale e l'interpretazione puntuale di quattro giovani artisti che mai finiremo di ringraziare per le emozioni regalateci. 
La Domenica... Solenne! Con la banda musicale e la Concelebrazione presieduta da S.E. il Vescovo. 
Poi il pranzo comunitario, allegro e gioioso. 
Infine la chiusura con un toccante omaggio all'Oratorio e, la sera, la S. Messa di ringraziamento. 
Sì, proprio così, con Domenica 27 è tutto finito! Tutti soddisfatti, stanchi, forse, ma soddisfatti! 
Si è realizzato qualcosa di tangibile, d'importante. 
Il comitato appositamente costituito ha esaurito il suo compito! II "Gruppo Famiglia", senza il quale tantissime iniziative non avrebbero potuto essere realizzate, i Giovani che hanno allestito una mostra fotografica con impegno e competenza ammirevoli e tutti quanti, altri, hanno collaborato, hanno messo la parola "fine" a queste celebrazioni. 
Ma ciò che resta è sempre più importante di ciò che finisce! 
Ciò che resta, è quello che assume significato, perché serve per spronarci e guidarci nella vita. 
E allora... cosa e rimasto di questo 25º di presenza Canossiana? Sicuramente l'amore che questi Sacerdoti e queste Suore hanno largamente profuso nelle nostre isole, il bene che hanno fatto, le iniziative che hanno portato avanti (in tempi facili, ma anche in tempi tanto difficili) con il solo gusto di lasciarle alla libera fruizione della gente, gli insegnamenti di umiltà e di rarità e, consentitemi, l'infinita generosità che tanto, tanto dovrebbe farci riflettere. 

 

 Accoglienza delle Autorità

 

In quei giorni, abbiamo visto, una Congregazione Canossiana unita, che lascia ben sperare per il futuro, dove vivo e operoso si manifesta la spirito della loro Santa fondatrice. 
Per noi, laici, restano gli impegni che abbiamo preso con noi stessi e con l'intera Comunità, perché la Chiesa locale sia protagonista nel servizio e nel riscatto della società civile. 
Così finiscono le mie considerazioni ed una succinta cronaca sulle celebrazioni per il 25° anno di presenza Canossiana nelle Egadi. 
So che non è certo uno scritto da manuale, ma, coscienziosamente, non è precisamente quello che avrei voluto scrivere; o meglio, non è soltanto questo ciò di cui avrei voluto scrivere! 
Avrei voluto scrivere di quella parte, importantissima, del programma iniziale che non si è potuta realizzare; delle concrete manifestazioni di riconoscenza... (pochine a dire il vero!) Ma, soprattutto, delle tante "Assenze". Sì, "Assenze" tra virgolette, perché non intendo riferirmi alle semplici assenze fisiche (anche) ma elle vere e proprie latitanze. Meditiamo. 
Basta così, altrimenti si guasta la festa! E allora al prossimo 25°, con l'augurio di esserci proprio tutti stavolta... a Dio piacendo. 
 

Lucio Antinoro

Favignana, 27 Ottobre 1996

 

Ecc.za Rev.ma
L'accoglienza festosa manifestatole al suo arrivo, dice più di ogni altra espressione. Dice la gioia della comunità cristiana di Favignana e Levanzo che in questi giorni sta celebrando il 25º di presenza pastorale dei Religiosi Canossiani nel piccolo arcipelago delle Isole Egadi. 
Infatti, il 17 Ottobre 1971, la comunità canossiana accompagnata dallo stesso Vescovo di allora, Mons. Francesco Ricceri e dal Preposto Generale P. Modesto Giacon, presente oggi alle manifestazioni, approdava, dopo vere e proprie acrobazie causa il maltempo, a Favignana. 


 

Nell'arco dei 25 anni, tanti sono stati i confratelli religiosi canossiani che sono passati per le strade di Favignana, Levanzo e anche Marettimo. Tutti hanno lavorato con generosità e zelo, proprio secondo l'insegnamento della Santa Fondatrice Maddalena di Canossa: vivere donandosi secondo lo spirito generosissimo di Gesù crocifisso che spira solo carità. 
La buona popolazione isolana ne ha sempre accolto l'insegnamento e seguito l'esempio. 
Momenti di fervore intercalati a momenti di tensione, ma sempre poi ritrovando la strada della riconciliazione. 
Oggi la popolazione tutta è qui attorno all'altare del Signore, per partecipare all'Eucaristia, dono che lo Spirito Santo fa a noi per rendere grazie nella maniera migliore per tutte le meraviglie che Egli, il Signore datore di ogni dono perfetto, ha elargito alla comunità religiosa e per mezzo di essa alla comunità cristiana. 
Nella lettera che Ella, Ecc.za Rev.ma, ha scritto per la circostanza, ai confratelli e consorelle canossiani, metteva in evidenza le numerose attività realizzate in questi 25 anni: veramente il Signore ha compiuto grande cose a favore della comunità cristiana dell'Immacolata Concezione in Favignana e in Levanzo. 
Che cosa rendere al Signore per tanta grazia ricevuta? 
Offrire il calice della salvezza e dare gloria al nome del Signore seguendo le sue vie. 
II vivo ringraziamento a Ella, Ecc.za Rev.ma, per aver accettato di essere tra noi per questa celebrazione di rendimento di grazie. 
II cuore dei piccoli, dei grandi, delle persone anziane, degli ammalati, dei giovani, dei ragazzi, dei poveri, dei carcerati, in questa circostanza esplode di gioia. 
Ella accolga questo loro sentimento e lo unisca al sacrificio di Gesù Cristo e lo presenti al Padre celeste come offerta gradita di soave profumo per la sua gloria e perché sui confratelli e consorelle canossiani scenda l'abbondanza di grazia e di benedizione. 
L'Eucaristia che Ella presiede come pastore, maestro e guida successore degli apostoli, sia il momento culmine delle celebrazioni giubilari: la Parola che verrà proclamata sia luce per le menti e indichi la strada da percorrere per essere veri discepoli del Signore Gesù. La comunione che verrà donata sia nuova energia, ricarica interiore per vivere nella carità e nell'amore; quell'amore che il Divin Maestro è venuto ad insegnare e a consegnarci come il comandamento per eccellenza, prima con l'esempio e poi con la parola, perché abbiamo da diventare un'unica vera famiglia di figli di Dio. 
25°, momento per ricordare le meraviglie operate dal Signore a favore dell'arcipelago attraverso il lavoro pastorale dei canossiani, aiutati con generosità dalle canossiane; per ringraziare con grande riconoscenza il Signore, ma anche momento per riprendere con più slancio e ardore a vivere gli impegni dei veri cristiani, soprattutto l'impegno a conoscere sempre più e meglio Gesù per amarlo con tutte le forze. Infatti la nostra Santa Fondatrice Maddalena di Canossa ripeteva sovente: Gesù non è amato perché non è conosciuto. 
La sua paterna benedizione per l'intercessione della Vergine Madre Maria Immacolata, patrona di questa comunità cristiana, sia di consolazione e di conforto per i canossiani, per le canossiane e per tutta la cara popolazione isolana.