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FAVIGNANA SPLENDIDA STELLA MEDITERRANEA

Ammirando un turista... 
dal circo equestre canta

 

Gianni Turchetti (1950)


Favignanese mia bella isolana
quando la sera nel silenzio imbruna
un vero incanto sembra Favignana
mentre nel cielo dorme mamma luna.
A Poggiamico una bella scogliera,
una catena di gioielli pare
e le lampare della calma sera,
sembrano tante stelle che si specchiano sul mare,
Il Faraglione un paradiso appare
quando la sera il sole se ne muore
e con il cuore ansioso di sognare,
cantando si allontana il pescatore.
All'alba il suono dell'Immacolata,
una canzone che ridesta i cuori
e la Torretta sembra pitturata,
mentre che il sole nasce tra i color.
Ai piedi monti - Santa Caterina -
sei come una farfalla in mezzo al mare,
sei come una canora parigina
o Favignana chi ti potrà scordare.



   

TRA SOGNI E REALTA'


(di Michele Orfeo)


Mille pensieri, tante parole,
nel cuore qualcosa che parla d'amore. 
Favignana mi ritorni in mente,
mentre di notte ti rivedo nei sogni. 
Rivedo il mare, le scogliere, la gente,
nuvole terse nel limpido ciel.
Vedo bambini d'estate contenti
sopra la sabbia bruciata dal sol.
Come una donna nel bagno svestita 
nuda tu emergi dall'acqua salata.
Ti bacian le onde, il vento, il tuo sole 
Favignana sei bella e ti porto nel cuore. 
Vado lontano per poi ritornare
tuffarmi nelle onde del tuo limpido mare. 
Di notte le stelle, le tante lampare,
i profumi selvaggi nel vento e sul mare. Favignana sei bella, un bel sogno d'amore,
un ricordo di vita racchiuso nel cuore.

 

  

Il nostro poeta "Cantore di Favignana" in questi giorni ha pubblicato il secondo volume di poesie "In cerca di armonie". Come indicato dallo stesso titolo, questi versi non hanno nessuna pretesa perché Michele Orfeo è un autodidatta: la malattia ha bloccato i suoi studi in tenera età. Con delicatezza e semplicità di stile le sue poesie vogliono esprimere l'amore per il bello, per la natura e per la vita. La lettura scorrevole e facile di questi versi ci aiuta a capire il dramma di chi vive nel dolore e nella solitudine da 35 anni.

UN AMMIRATORE CI SCRIVE

 
Cari amici di Favignana, 
con la voce del vostro foglio "La Voce delle Egadi", che ho avuto modo di conoscere tramite Padre Damiano, mi permetto di esprimere alcune considerazioni dopo la nostra seconda permanenza estiva (durata oltre un mese) nel vostro stupendo arcipelago. 
Tralascio volontariamente le lodi (e sarebbero tante davvero) riguardo alle bellezze dei luoghi e la disponibilità della gente locale soffermandomi invece su alcune pecche certamente possibili di annullamento, con la buona volontà di tutti. 
Una prima considerazione: il patrimonio artistico e naturalistico. E' la vostra Favignana un'isola ricca di storia, basta consultare le innumerevoli pubblicazioni e guide. Vestigia neolitiche, romane, medievali. 
Chi ne ha cura? Desolanti gli apogei o ciò che vi resta. 

  

  

Favignana - Panorama (Foto d'epoca 1940)

  

In zona S. Nicola e Scalo Cavallo si è costruito selvaggiamente, spianando terreni e grotte. Ciò che rimane è adibito a ricettacolo per animali o peggio. 
Le cave (ancora Scalo Cavallo e Cala Rossa) potrebbero essere monumenti unici. Sono immondezzai a cielo aperto. 
Una seconda considerazione: il turismo selvaggio e maleducato, specie il giornaliero. 
Non ho ricette per risolvere questo dolente tasto. Certo mi pare che molti non amino le Vostre isole. 
Turismo limitato, numero chiuso? In verità non so, ma è spiacevole vedere certi comportamenti specie a Favignana. 
Per Levanzo e Marettimo il discorso è diverso. Per molti versi il tempo si è fermato. E speriamo che duri! 
Per finire: restate come siete o meglio come eravate qualche tempo fa. Con i vostri costumi e le vostre convinzioni. 
Non fatevi attrarre dal facile guadagno. Rimanete fedeli a voi stessi e al vostro territorio: ci insegnerete a vivere e ad apprezzarvi maggiormente. 
Perdonatemi questo sfogo. Ma in due anni di vacanze a Favignana ho imparato, grazie a molti tra di voi ad avvicinarmi con rispetto ai vostri luoghi ad amare il vostro mare, ad avvalorare il vostro lavoro. Ci torneremo, certo. E sono sicuro che grazie alla buona volontà pubblica e privata ritroverò posti, umori, odori e colori più vivi e una sensibilità più profonda per ciò che resta di bello nella nostra tanto bistrattata Italia. 
Con i sensi della più profonda stima e con mille ringraziamenti.
 

Un vostro profondo estimatore 

 

Ugo Amparore