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Ricordo di Padre Ignazio parroco di Levanzo

II ventinove giugno scorso, nell'ospedale civile di Verona è morto P. Ignazio Holzer. La difficoltosa circolazione sanguigna gli procurava nell'ultimo tempo forti dolori. Si prevedeva ormai una lunga infermità. Un infarto invece l'ha stroncato nel giro di poche ore. 
Lo ricordiamo a quanti l'hanno conosciuto e stimato. 
Nato a Campodanno (Trento) il 2 aprile 1912, aveva compiuto gli studi medioclassici nell'Istituto missionario della Consolata a Torino. 
Da quella esperienza trasse un forte ideale missionario. Fintanto che l'età e le condizioni di salute glielo permisero, rinnovò anche la domanda di essere inviato in missione. Confessava: "II desiderio delle missioni mi ha tormentato tutta la vita: le ho sognate giorno e notte". 
Entrato nell'Istituto Canossiano, ha servito il Signore in varie comunità con disponibilità. Vi ha portato la semplicità di un fanciullo ed un simpatico senso di umorismo, che era diventato quasi una nota caratteristica. 
Ebbe un grande senso di bontà e di misericordia. Ricordando gli ergastolani di Favignana, diceva: "In fondo, in fondo erano buoni e soprattutto soffrivano tanto". 
Della bontà e della misericordia del Signore fu ministro del sacramento della Riconciliazione, soprattutto negli ultimi anni a Voghera. La gente semplice lo ricorda e rimpiange la sua morte. 
Di fronte alla morte riponeva l'assoluta fiducia nel Signore. Signore misericordioso con lui come P. Ignazio lo era stato con il prossimo. 
Un periodo importante della sua attività è stato il tempo trascorso a LEVANZO dove nei tre anni del suo ministero pastorale lasciò intensa attività religiosa e dove giustamente è ricordato con tanta riconoscenza. E' ricordato come il pastore buono, laborioso, instancabile. Giunse a Levanzo pieno di entusiasmo, animato da tanta buona volontà si mise subito disponibile per ogni buona iniziativa. Trovò il tempo per attendere anche ai lavori di restauro sia in chiesa che in casa, dove però si limitò allo stretto necessario. I lavori gli costarono non pochi sacrifici. La sua prima preoccupazione restò sempre la parte religiosa: accettò la scuola non tanto per preparare i ragazzi a meritarsi un diploma di scuola media quanto piuttosto per la possibilità di impartire loro buone lezioni di catechismo.
Notò subito il vuoto spirituale nei suoi fedeli e perciò intensificò iniziative, escogitò progetti, tentò tutte le strade per animare i fedeli ad un cammino secondo la spirito del Vangelo. Una prova la possiamo raccogliere dalle circolari che indirizzava alle famiglie in occasione delle più importanti feste religiose. La esposizione della parola di Dio ogni volta veniva presentata con vigore sempre più crescente. Ne riporto una delle ultime. Le esortazioni qui raccolte le avrebbe certamente richiamate qualora avesse potuto venire a Levanzo. Lo desiderava tanto per celebrare il suo cinquantesimo di sacerdozio.  Meritano comunque la nostra attenzione, perché di piena attualità.

"Gentilissimo Signore, in preparazione al S. Natale, ormai vicino, che ci ricorda l'inizio della nostra Redenzione, mi è sembrato utile un incontro familiare con le persone adulte della nostra parrocchia per considerare insieme, sulla scorta del Vangelo e dei documenti del Concilio Vaticano II, quali sono i nostri impegni individuali, familiari e sociali per renderci coerenti con la Fede. 
 

 
P. Ignazio con il vescovo dopo la cresima

 

Sappiamo che la fede non è frutto di studio o di ragionamento personale, ma accettazione della parola di Dio. La fede tratta argomenti che riguardano realtà non contrarie, ma superiori alla ragione. 
Compito della ragione è assicurarsi che la S. Scrittura, ed in particolare il Vangelo, contenga realmente la parola di Gesù. Assicuratisi di questo, non rimane che accettare tutto ciò che contiene: insegnamenti e miracoli, perché chi parla ed agisce è Dio stesso. Quando abbiamo bisogno di una sana istruzione, mancando questa, ci si forma una religione personale che non ha nessun valore per la salvezza eterna. 
Molti hanno una fede malta scarsa, legata a certe forme tradizionali esteriori, come la processione di San Giuseppe, mangiare il frumento cotto nell'acqua a S. Lucia, il presepio etc. Sono tutte cose belle, ma insufficienti per essere veri cristiani. 
A che serve battezzare il bambino se poi si trascura di educarlo cristianamente? 
A che serve la prima comunione se poi non la si fa più o rarissimamente? 
A che serve sposarsi in chiesa, promettendosi reciproca fedeltà e di educare cristianamente la prole, se poi si manca a così gravi impegni personali? 
A che serve celebrare il funerale religioso per un cristiano che non ha adempiuto il dovere di santificare la festa, partecipando alla S. Messa, della quale non ha mai avuto stima? 
Oggi la Chiesa vuole cristiani coerenti, ossia praticanti, e non si danno i Sacramenti se non alle persone convinte della loro fede. 
La vera fede consiste nell'osservanza DELLA PAROLA di Dio. Gesù parlò chiaramente: "chi ascolta la mia parola e la mette in pratica, questi è vero figlio di Dio..."

Cronaca parrocchiale di Marettimo

Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici.
Nello spirito del rinnovamento ecclesiale, promosso dal Concilio Vaticano II il 26 Novembre 89 è stato costituito nella nostra Parrocchia per il triennio 1990/92 il Primo Consiglio per gli Affari Economici. Compongono tale Consiglio: Bevilacqua Carmela, Favata Giuseppe, Incaviglia Salvatore fu Mario, Maiorana Gaspare fu Giovanni e Maiorana Michele fu Gaspare.
A questi collaboratori per la Chiesa i Migliori Auguri.

Catechismo dei fanciulli
Le catechiste Bevilacqua Carmela e Rita, Febbraio Alberta, Polisano Stella, da Ottobre, con grande amore continuano a svolgere l'attività catechistica, naturalmente con difficoltà, perché spesso hanno avuto a che fare con ragazzi un po' turbolenti e solo il rapporto personale, il dialogo, la pazienza hanno permesso di portare avanti il discorso con loro.
Altri ragazzi si sono mostrati incostanti nella frequenza e qualcuno assente. Si pregano i genitori di collaborare soprattutto con l'esempio partecipando alla Messa domenicale.

Un secolo di vita di Zia Rosa
Anche a Marettimo per la prima volta nella storia, si è festeggiato il centenario della "Zia Rosa" nata a Marettimo il 3 dicembre 1889.

Tutta la comunità ha partecipato con commozione, amore ed entusiasmo. Erano presenti il Sindaco e varie autorità; la banda musicale ha rallegrato maggiormente la festa.
Il Parroco ha celebrato la Santa Messa ed ha rivolto parole di auguri e di ringraziamento a Dio.
La Zia Rosa, con voce squillante diceva parole di benedizione, di pace ed amore commovendo tutti i presenti.
Bevilacqua Carmela

Raccolta per la Romania
La Parrocchia a favore della popolazione della Romania per i fatti gravi avvenuti per il riacquisto della libertà, ha risposto con una raccolta di lire 70.000 il primo gennaio c.a.

Vita di Oratorio
Un gruppo di giovani dell'associazione cattolica sportiva, sorta da poco, che settimanalmente si riunisce per incontri formativi di tutta la persona umana, si è dedicato con impegno, sacrificio e grande lavoro alla sistemazione del campetto di calcio, allargandolo circa 4 metri.
A questi giovani un sentito grazie e i nostri rallegramenti per il bene fatto, formulando ardenti voti per una crescita costante della nostra Chiesa Locale in adesione a Cristo Gesù.