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Il nostro Patrono

S. Bartolomeo Ap.

 

È figlio di un contadino di Cana, un villaggio vicino a Nazaret, famoso per la trasformazione dell’acqua in vino durante un pranzo di nozze.

Gli abitanti di Cana non vanno eccessivamente d’accordo con quelli di Nazaret. Antiche rivalità hanno scavato un solco profondo in questi 14 km di campagna che separano i due paesi.

Quando Filippo parla di Gesù a Bartolomeo, costui, ricordandosi degli insegnamenti degli antichi, esclama che da Nazaret non può venire niente di buono. Alza poi le spalle e si allontana per una strada diversa da quella percorsa da Gesù.

Bartolomeo, chiamato anche Natanaele, figlio di Tolomeo, crede di aver chiuso per sempre il discorso, ma il Nazareno vuole colmare subito questo fossato che li divide: "Ecco un vero israelita nel quale non c’è inganno" gli dice. E il figlio del contadino di Cana gli chiede come fa a saperlo.

La risposta è sibillina: "Prima che Filippo ti chiamasse io ti ho visto quando stavi sotto il fico". Di fronte a queste parole Bartolomeo abbandona ogni scetticismo e con grande slancio si getta ai piedi del Maestro dicendo: "Maestro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele".

Dal dubbio alla fede in pochissimo tempo. Un colpo di un fulmine.

"Vedrai cose ancora più grandi" gli annuncia Gesù. Il solco tra quelli di Cana e quelli di Nazaret ormai è colmato. Quando si viene a sapere che Bartolomeo si è messo a seguire il figlio del falegname, al suo paese meditano un’atroce vendetta, per cancellare la macchia di un tradimento così grande.

"Non è possibile che uno del nostro villaggio vada con quell’esaltato che sta profanando il nome del Signore" dicono gli anziani. Mandano un tale a Bartolomeo per indurlo a riconsiderare la sua decisione, ma non c’è niente da fare.

"Vedrò cose più grandi di quelle che ho visto sotto il fico" risponde il giovane.

Perché S. Bartolomeo è diventato nostro Patrono?

Credo che molte volte ci siamo fatti questa domanda. Quando in un paese si sceglie il patrocinio di un santo è perché questo santo ha qualcosa da "dire" e ha un significato per la nostra vita. Poi viene la devozione, che si traduce in atteggiamenti, nell’assistenza alle funzioni, nella preghiera frequente, nell’affidarsi alla sua protezione, nello scegliere il nome del santo, nel celebrare con solennità la sua festa...

Noi non sappiamo come storicamente sia avvenuta questa scelta, ma ci è di aiuto, nel capirlo, la figura di S. Bartolomeo.

S. Bartolomeo è uno dei dodici apostoli scelti da Gesù per iniziare la sua opera, la Chiesa, né più né meno come gli altri. Ricevette la chiamata del Maestro, e senza pensarci su, si unì a lui: la vocazione era così chiara e forte che non poté opporre resistenza. Abbandonò tutto e se ne andò con lui.

Quello che va considerato per primo nel nostro amico e patrono è il suo donarsi pronto e deciso, senza condizioni. "Eccomi, Signore, per fare tutto quello che tu vuoi". E il Signore anche su di lui volle poggiare la sua Chiesa; su di lui e sugli altri apostoli, uomini semplici, lavoratori, senza ricchezze, pronti a rispondere e decisi nel dono totale di se stessi.

Di S. Bartolomeo si dice che era un uomo "in cui non c’era falsità": un uomo che giocava a carte scoperte, in cui non c’era doppiezza, la sua parola era quella, era disponibile, non ingannava nessuno, era buon lavoratore, uomo impegnato,... E con queste qualità il Signore lo rese fondamento della sua Chiesa assieme agli altri apostoli.

Ah, era un uomo "senza falsità", non dimentichiamolo, per questo seguì il Signore con la ‘S’ maiuscola e non il primo signore con la ‘s’ minuscola che gli parlava e gli prometteva mari e monti. Gli parlò il Signore, e gli promise la persecuzione e il martirio. Seguì il Signore e, in India, luogo della sua predicazione, soffrì il martirio. I suoi discepoli trasportarono i suoi resti a Roma dove, sull’isola Tiberina, in mezzo al Tevere, molto vicini a quelli di Pietro, riposano.

Considerando quanto appena detto di S. Bartolomeo, possiamo capire perché fu eletto a patrono della nostra comunità. Aveva i suoi meriti, e la sua "traiettoria di vita" ci sta indicando il cammino per un nostro incontro intimo con il Signore.

Sta a noi seguirlo, seguire il suo esempio di uomo tutto d’un pezzo, per camminare con lui verso il Maestro. Tutto il resto è secondario, anche che non ci siano più Bartolomei nella nostra parrocchia.

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