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Martedì 1 agosto 2017       

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

 

Il mondo che viene citato nel vangelo mi fa pensare alle realtà che vivo quotidianamente: famiglia, lavoro, associazionismo, svaghi.

In tutti questi ambienti incontro persone con le quali si crea un'intesa immediata, una relazione armoniosa, con altre, invece, sorge diffidenza, insofferenza, sfiducia.

Ai miei occhi queste persone diventano buone, il grano, e antipatiche, la zizzania: il vangelo mi suggerisce, però, che la zizzania non vada strappata, perché si causerebbero più danni, ma lasciata crescere con il grano. Siamo tutti un po' grano e un po' zizzania, più buoni che cattivi, capaci di scelte buone e anche di scelte sbagliate, ma ognuno in questo nostro campo ha un compito da realizzare, un frutto da portare: con la pazienza, la tolleranza, l'ascolto, sicuramente il nostro campo sarà più armonioso e umano.