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Rione Santa Croce Est Il blasone è
ripreso da quello di Don Nicola Belletti, figlio di Antonio, nato a Cesena il 15 febbraio
1782; egli, prima fu Economo a Gattolino di Cesena, poi Arciprete a San Michele in San
Rocco di Cesena, Arciprete a San Cristoforo di Cesena dal 20 luglio 1818 e Canonico Curato
alla Cattedrale di Cesena dall'8 giugno 1826.
Il Papa Pio VIII, nel Concistoro del 15 marzo 1830, lo nominò vescovo di Acquapendente e
nel 1843 Papa Gregorio XVI lo trasferì al Vescovado di Foligno.
Il 31 gennaio 1835, il Municipio di Cesena fece istanza al Cardinale Segretario di Stato
per gli affari interni di poterlo elevare al ceto nobile.
Il cognome Belletti è molto comune nella zona di Diegaro di Cesena e a San Cristoforo di
Cesena sin dal 1600, dove sono soprannominati "Totòss", mentre un altro ceppo
di San Giorgio di Cesena, nel 1811, erano soprannominati "Guyena" ed i cui
discendenti abitano attualmentea Capannaguzzo di Cesena.
Senz'altro questo soprannome ha qualcosa a che fare con Santa Maria Nuova, dove una zona
era anticamente denominata "Guayana"; naturalmente questa è una supposizione,
ma ciò si è verificato anche per la famiglia Benini, soprannoininata
"Bagalòn" (originari della Bagalona).
Si ritiene utile segnalare che i registri ecclesiastici, prima del 1570 non venivano
scritti; è infatti il Concilio di Trento che obbliga i preti a tenere registri per i
battesimi, le cresime, gli sponsali (atti di fidanzamento), i matrimoni, i morti e gli
stati d'anime (stato di famiglia).
Prima di questo periodo, le ricostruzioni degli alberi genealogici sono assai difficili
per le famiglie che non appartenevano al ceto nobile e non fossero possidenti; altrettanto
possibile è l'ipotetico collegamento con famiglie nobili con lo stesso cognome, ma
residenti in luoghi distanti.
In alcuni casi, le ricostruzioni sono difficili anche perchè era uso mettere ai bambini
della ruota (trovatelli) cognomi appartenenti a famiglie illustri. |
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