4b - Madonna del Rosario

Commento storico-artistico:

Per vedere questa parte della tela bisogna spostarsi in canonica.

La tela mostra la Vergine su di una nuvola con il bambino e alcuni angioletti che stringono in mano delle rose, allusione al rosario. Le altre due figure stanti sono San Domenico, tradizionalmente considerato l'inventore del Rosario, e San Michele Arcangelo.

La presenza di San Domenico era stata esplicitamente richiesta dai domenicani così come la presenza dei quindici Misteri; San Michele è, invece, un riferimento alla originaria dedicazione dell'altare, che è stato distrutto per aprire la Cappella della Madonna del Rosario.

San Domenico si riconosce dagli abiti dell'ordine, bianchi e neri, dalla stella che brilla sulla sua fronte, simbolo della sua intelligenza, dal giglio bianco ai suoi piedi, simbolo di purezza e dalle corone del rosario. San Michele è qui mostrato come pesatore delle anime, e non nel più comune atto di sconfiggere il diavolo. Armato di lancia e spada regge in mano una bilancia sui cui piatti siedono due anime. Una è nuda e stinge in mano una corona del rosario, l'altra, seduta sul grano, segno della sua ricchezza, è vestita e gira le spalle ai Santi, mentre il suo piatto scende si aggrappa alla spada. Questo gruppo mostra, tramite immagini, le grazie che sono elencate nella bolla.

Interessante è ora guardare le corone del rosario. La Vergine passa a San Domenico una lunga corona piegata più volte su sé stessa: in origine, infatti, il rosario era recitato interamente dalle persone analfabete al posto dei salmi nella liturgia delle ore. Con il passare del tempo però venne più comodo recitare solo cinquanta Ave Maria, così la corona venne divisa in tre; San Domenico nell'altra mano regge appunto tre corone più corte, così come l'anima nella bilancia che regge una coroncina da cinquanta.

Le altre tele che vedete provengono dalla Chiesa di San Bartolomeo, ma ora torniamo in chiesa per proseguire la nostra visita.

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