SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE
Cap. B01 - Storia - Pag. B01.04
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Santuario Madonna della Neve |
La Chiesa dedicata alla B. V. Maria della Neve, originariamente era situata
fuori del centro abitato, a destra del rio Casalasco, verso Alice Bel Colle ed
era un piccolo Santuario.
Nel 1756 era diroccata e parte della popolazione fece ricorso al Vescovo di
Acqui dicendo che "i priori si tengono le limosine (elemosine) et non
provvedono".
In seguito provvidero poiché nel 1785 si ritrova un documento riguardante
l'edificio restaurato.
Successivamente l'edificio andò in rovina e si costruì l'attuale Santuario in
località detta "della Croce", ossia la Croce delle Missioni del 1905 (vedere
figura soprastante).
Nell'anno 2006, durante la seconda settimana di ottobre (dal 9 al 14), l'Ing. Arch. Michele Cuzzoni di Sannazzaro de' Burgondi ha donato e installato una campana da
50 kg (compreso il ceppo) in Reb5 in memoria del Canonico Mons. Carlo Gomarasca
(Cancelliere della Curia di Tortona) deceduto il 2-10-2006.
Ogni estate (giugno - agosto) il Santuario diviene chiesa estiva, lasciando
spazio alla chiesa parrocchiale solo per le feste che prevedono notevole
afflusso di popolazione.
Installazione della nuova campana:
La campana
Installazione della campana
Le corde delle campane: nuova a sinistra - vecchia a destra
Inaugurazione della Campana nuova
La sera del 14 ottobre é stata celebrata una s. Messa solenne
di inaugurazione della campana in memoria di Mons. Carlo Gomarasca.
All'interno del Santuario é stato affisso un quadro con le seguenti parole ed
immagini:
Donarono ed installarono questa nuova campana gli Amici:
Famiglia Dott. Ing. Arch. Michele Cuzzoni, Famiglia Dott. Comm. Pino Cava
Famiglia Dott. Arch. Pierluigi Dellachà , Famiglia Dott. Matteo Di Pumpo
a perenne ricordo di:
Can. Mons. Carlo Gomarasca
Corbetta (MI) 22-8-1922 - Alessandria 2-10-2006
Cancelliere della Curia Vescovile di Tortona
Canonico della Cattedrale di Tortona
Cappellano dell''Ospedale Civile di Tortona
Arciprete della Parrocchia Natività di Maria Vergine di Passalacqua - Tortona
Ogni rintocco lodi il Signore Gesù Cristo
ricordandoci di pregare col cuore e il nostro prossimo amare
per santificarci ogni giorno ed al fin in Paradiso arrivare
Chiesa di S. Maria della Neve, Castelletto Molina, 14 ottobre 2006
Ricordo di Don Carletto
2 Ottobre 2006 - Ss. Angeli Custodi
Mese delle Missioni per questo Missionario della Carità verso gli Ammalati.
Il Signore si é servito dei Suoi Angeli per riportare alla Casa del Padre
l'anima bella di
Mons. Carlo Gomarasca, Cappellano dell'Ospedale Civile di Tortona.
Già Canonico della Cattedrale.
Questo piccolo uomo, grande nella carità , é stato un Sacerdote che ha saputo
testimoniare Cristo con la sua vita, non con grandi discorsi o con eccessiva
enfasi ma con la sua grande umanità e disponibilità .
Ogni mattina, prima delle 7.00 distribuiva l'Eucaristia ai ricoverati che ne
facevano richiesta, e ogni giorno, nel pomeriggio, passava in tutte le camere di
ogni reparto dell'Ospedale; si affacciava sorridendo discretamente, salutava ed
attendeva, se nessuno rispondeva al suo saluto, augurava la buona sera passando
in punta di piedi alla stanza successiva.
Quante umiliazioni ed indifferenza in cambio di tanta umanità e disponibilità
nel portare il saluto di Cristo ai sofferenti ed il conforto dei Sacramenti che
ha sempre cercato di portare ad ogni ora, non risparmiandosi, anteponendo sempre
le esigenze altrui alle proprie, anche quando era lui stesso sofferente o
ammalato.
Quante anime, grate, lo avranno accolto e festeggiato al suo arrivo in Paradiso,
riconoscendo in lui il Ministro dell'Ultimo Sacramento.
Ogni giorno, feriale o festivo, Don Carlo celebrava la S. Messa alle 19.15,
solitamente c'era poca gente, a volte solo poche unità e mi sono sempre
domandato come fosse possibile in un Ospedale, luogo di sofferenza, che i
Cristiani non sentissero il bisogno o il desiderio di pregare per se stessi, per
i propri famigliari ed amici, recandosi in Chiesa, davanti al Tabernacolo, anche
solo per pochi minuti.
Don "Carletto", così tutti lo conoscevano, si rammaricava che, nonostante avesse
spostato più volte l'orario della celebrazione per venire incontro alle diverse
esigenze, non ci fosse una grande partecipazione, come lui stesso avrebbe
voluto.
Ricordo quando sorrideva nel notare che nella "sua" cappelletta vi fossero
presenti una decina di fedeli per assistere alla celebrazione della S. Messa.
Ad onor del vero, la Direzione Sanitaria non si é mai interessata più di tanto a
questi problemi, infatti per accedere alla Cappella dell'Ospedale, bisogna
attraversare il Reparto di Medicina che nell'orario delle visite e della
distribuzione dei pasti, chiude l'accesso al Reparto e quindi anche alla
Chiesetta.
Ma tutto questo non gli ha mai impedito di celebrare ogni ricorrenza e Funzione
prevista dalla liturgia con grande Dignità e con i Paramenti e l'addobbo
dell'altare in perfetto ordine.
Non ha mai dimenticato una Novena o un Triduo anche se per un solo fedele
presente o in alcune occasione, pregando lui stesso in solitudine.
Pur avendo superato gli 80 anni non si é mai goduto il meritato riposo della
pensione, anzi ha accettato con entusiasmo la sfida degli abitanti di
Passalacqua: restaurare e riaprire la Chiesa Parrocchiale con la Celebrazione
della S. Messa domenicale, un successo per gli abitanti della frazione ed un
onore di cui Don "Carletto" si sentiva investito.
Quando l'avventura si é rivelata più costosa del previsto, non ha esitato
persino ad utilizzare i suoi fondi personali, attingendo ai propri risparmi per
fare fronte agli impegni assunti con la preoccupazione di non raggiungere il
traguardo.
Ma il Signore ha premiato la sua fedeltà , ed i suoi parrocchiani lo amavano,
mite e tranquillo, sempre presente, attento alle esigenze di tutti.
Ringrazio Gesù e la Vergine Maria per avermi concesso l'onore di incontrare e
conoscere un Sacerdote che si é fatto Santo servendo la Chiesa con Amore
esemplare e che ha concluso la sua giornata terrena rispondendo ancora una
volta alla chiamata del Padre con il suo "Eccomi!".
Sia lodato Gesù Cristo, sempre."
Fabrizio D. e Famiglia
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Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni