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chiesa.jpg (6591 byte)La Chiesa di Casoli e la sua storiacasoli.jpg (35037 byte)

Casoli è la più grande delle frazioni del Comune di Atri. Occupa una posizione prospisciente la vallata del fiume Vomano a m.186 s.l.m. .Conta circa 1500 abitanti. Data la particolare natura del terreno, buona parte della popolazione del territorio è dedita all’agricoltura e per questo motivo anche fuori dal centro urbano sono consistenti i raggruppamenti di abitazioni (Contrade) con antichi toponimi come Stracca, Fontanelle, Perotti, Sanguineto, Reggio e Cavallomorto (con la via Salara). La popolazione del nucleo urbano è invece dedita ad attività di carattere artigianale con imprese edili e manifatturiere. Lungo la vallata del Vomano si è sviluppata una vivace zona industriale. La storia di Casoli si intreccia con quella di tutto il territorio atriano. Già nel 1176 Casoli faceva parte dei possedimenti del Monastero di S. Giovanni in Venere, come risulta da una bolla pontificia di Alessandro II. Secondo autorevoli studiosi l'attuale Casoli nasce dalle rovine di un borgo romano preesistente nella zona bassa della pianura chiamato Castellum Vetus. Da qui il nome Casulae (casupole o casette).Nel 1252 il suo territorio viene assegnato da Papa Innocenzo IV alla neonata diocesi di Atri unita a quella di Penne. In vari documenti del 1300 vengono citate le località di Castellum Vetus e Casulae, la prima come quasi del tutto abbandonata e la seconda come fiorente e popolosa. Casoli ha dato i1 suo nome ad una delle Ottave in cui era diviso il territorio di Atri. Tale circoscrizione è stata chiamata, in seguito, Quarto di San Giovanni. Anche una delle dieci porte della città ha portato il nome di Casoli. Nel Catasto del 1499 sono nominate due chiese, S. Marone e S. Martino, presumibilmente distrutte durante le incursioni dei corsari nei primi anni del sec. XVIll. La presenza di una chiesa intitolata a S. Rocco(andata in rovina nei primi decenni di questo secolo) e l’istituzione dell’annesso benefico sono attestati da un documento del 1532. Documenti successivi parlano della chiesa Arcipretale intitolata a S.Maria ricostruita dalle fondamenta nel XVII sec. Si può ipotizzare che sia stata distrutta a seguito del terremoto di grandissime proporzioni dell’estate del 1627.

Nel secolo XVII si registra la presenza a Casoli di tre confraternite intitolate alla "Madonna del Carmine", al "Santissimo Corpo di Cristo" e al "Santissimo rosario" tutte di beneficenza, opere di culto e di elemosina ai poveri. Nel sec. XIX il territorio di Casoli risulta essere fertile con buona produzione di grano, lino e soprattutto riso lungo la pianura del Vomano. E’ abbondante la cacciagione (anitre, oche selvatiche ed altri uccelli palustri) e viene praticata regolarmente la pesca delle anguille, tradizione tuttora mantenuta. La storia religiosa di Casoli continua con il passaggio della Diocesi di Atri da quella di Penne a quella di teramo avvenuta il 1 luglio 1949 con l’insediamento del Vescovo Gilla Vincenzo Gremini.