PREFAZIONE

 

.....E cosi  son 200:

            Vorrei iniziare con questo annuncio, che può sembrare banale, la mia prefazione a questo piccolo opuscolo, che vuol contribuire alla celebrazione (sia pur “in ritardo”) del bicentenario della nostra parrocchia, che io proposi subito al mio “ingresso” di celebrare in questo anno così particolare.

            Il lavoro “prezioso”  fatto dalla curatrice di questo opuscolo vuol essere un ulteriore apporto alla riflessione che l’evento propone.

            Duecento anni di “storia” di una parrocchia sono un “cammino di fede” che raggiunge un traguardo importante, anche se è una piccola parte di una storia di “fede” che ha raggiunto un traguardo assai più lontano.

            Le opere contano quando accompagnano una fede schietta, sincera, che veramente alimenta la vita di ognuno di noi, quindi anche ciò che qui è scritto “parla” di questa fede che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità e che noi dobbiamo custodire, approfondire e testimoniare.

            Non servono in questo momento tante parole quanto accogliere e fare nostro quanto poco fa ho affermato, non possiamo “tradire” ciò, che chi è venuto prima di noi ha costruito, vivendo e testimoniando prima di noi questa stessa ed unica fede, il “dono” che Dio, attraverso loro, ci ha fatto è

incommensurabile, e questo “dono” ora noi dobbiamo far fruttificare.

Ringrazio, credo anche a nome vostro, la Dott.ssa Francesca Barsotti per il suo lavoro e il suo generoso impegno; ringrazio soprattutto Dio, che mi fa vivere con Voi questo evento di grazia, e da qui un augurio e un proposito che veramente quanto faremo sia sempre di più “a gloria di Dio e per il bene della Chiesa”.

 

                                                         don Paolo

 

Visignano 19/02/2000

 

 

La chiesa dei S.S. Pietro e Giusto di Visignano

 

 

 

 

Introduzione

 

 

La chiesa dei S.S. Pietro e Giusto di Visignano[1] fu edificata alla fine del XVIII secolo, mentre era arcivescovo di Pisa Angelo Franceschi (1778 – 1806).

Il titolo apparteneva in precedenza a due chiese distinte, attestate in località Visignano fin dal medioevo: la prima attestazione di S. Pietro risale infatti al 1172, mentre la più antica testimonianza di S. Giusto è del 1167[2].

I due edifici, che facevano parte della circoscrizione plebana di S. Lorenzo alle Corti, sono ricordati rispettivamente nelle Rationes decimarum del 1276-77 e del 1296-97, mentre il 10 Giugno 1188 il prete rettore della chiesa di S. Giusto, “Ruf(…) de Visignano”, fu presente ad un atto di donazione a favore dell’Arcivescovado e della Canonica di Pisa[3].

La chiesa di S. Pietro fu distrutta nel 1796 per lasciare spazio al nuovo edificio, mentre la chiesa di S. Giusto venne abbandonata e cadde in rovina, nel 1823, in occasione della Visita pastorale di Mons. Alliata, era utilizzata come stanza mortuaria[4]. Nel resoconto della Visita pastorale di Mons. Parretti, datato 1845, è riportata la seguente annotazione: nel luogo ove esiste il camposanto vi era in antico la chiesa di S. Giusto, che era l’antica parrocchia, e che ora è demolita: rimane però tuttora la nicchia del coro con pittura a fresco[5]. I resti della zona absidale sono visibili ancora oggi, integrati in una costruzione moderna all’incrocio tra la Via di Visignano e Via I. Rocchi, adibita per un certo periodo a scuola materna[6].

L’edificio, monoabsidato a navata unica, era dotato all’esterno di un campanile a vela, come molte altre chiese della zona, all’interno di un altare laterale collocato sulla parete sinistra, oltre all’altare maggiore, ed era affiancato da una casa per uso del contadino, come risulta da una raffigurazione in pianta e in alzato riportata nel Cabreo di tutte le terre che possiede la vener.e chiesa di Visignano misurate da me Pietro Della Fancella Pub. Agrim.e l’anno 1776 di commissione del Rev.do Sig.re Marco Antonio Noccioli Parroco di detta ven.e Chiesa.

Il prezioso cabreo, conservato nell’Archivio parrocchiale, consente di valutare la situazione della proprietà ecclesiastica a Visignano prima della costruzione del nuovo edificio e dell’attuazione della riforma voluta da Pietro Leopoldo, che prevedeva l’allivellazione di terre appartenenti a enti pubblici e alla chiesa[7].

Nonostante il ridimensionamento della proprietà ecclesiastica, nella prima metà dell’Ottocento le terre della chiesa dei SS. Pietro e Giusto superavano i dieci ettari, e si collocavano tra le quattro medie proprietà ecclesiastiche del territorio di Cascina, insieme a S. Frediano, a S. Bartolomeo di Marciana e a S. Ilario di Titignano[8].

 

 

Chiesa di S.Giusto, pianta e alzato, 1776

 

 

 

La chiesa dei S.S. Pietro e Giusto

 

Una lapide, posta nella controfacciata sopra la porta d’ingresso, ricorda la data di edificazione della chiesa, i Santi titolari e il parroco Domenico Zaccagnini, che nel 1796 portò a termine l’opera di costruzione del nuovo edificio: D.O.M. / AEDEM HANC A SS PETRO ET JUSTO PATRONIS NUNCUPATAM / VETUSTATE ET SITU SQUALLIDAM / ET PENE COLLABENTEM / A FUNDAMENTIS EREXIT AUXIT ORNAVIT / DOMINICUS ZACCAGNINI / EIUSDEM CURIO / A.S. / MDCCXCVII.

L’interno a navata unica è costituito da un’aula, separata dal presbiterio da una balaustra in marmo del 1950. Oltre ai confessionali in muratura, con decorazione in finto marmo, ornano le pareti laterali due dossali in pietra dipinta, unici resti degli altari laterali.

Dai resoconti delle visite pastorali ottocentesche è possibile ricostruire in parte l’aspetto originario della nuova chiesa di Visignano.

Nel 1823, durante la visita di Mons. Alliata, l’edificio risulta ornato da un altare maggiore in stucco alla Romana con Crocifisso, da un altare intitolato al SS. Crocifisso in cornu Evangelii e da un altare in cornu epistolae dedicato all’Annunciazione con tavola che rappresenta il Mistero e bene. A sinistra era collocato inoltre un ricettacolo per oli santi[9].

Nel resoconto del 1845, in occasione della Visita pastorale di Mons. Parretti, si specifica che l’immagine con la SS. Annunziata e l’Angelo è a rilievo e ben eseguita e che l’altare del SS. Crocifisso è dotato di un ciborio[10].

Nel 1856, in occasione della visita del Card. Corsi, la situazione risulta immutata[11].

 

Madonna Addolorata, stampa, 1887

 

Nel resoconto della Visita Pastorale compiuta dall’arcivescovo Pietro Maffi nel 1906, il sac. Giuseppe Vanni annota a proposito degli altari che il Maggiore è dedicato ai Titolari, uno a Maria SS. Annunziata, uno a Maria SS. Addolorata, uno a S. Antonio[12].

In origine l’altare laterale destro era ornato con una tela del XVII secolo, attualmente in restauro, raffigurante l’Annunciazione da attribuire ad un artista fiorentino attivo a Pisa.

Ancora oggi nella nicchia della parete destra sono collocate due statue in gesso raffiguranti la Madonna Annunziata e l’Angelo Annunziante, mentre in canonica si conserva un tronetto ottocentesco che reca sulla cupola l’iscrizione “Ave Maria Grazia Plena”. La testimonianza più antica rinvenuta in archivio relativa al culto della Madonna Annunziata risale al 1711[13], mentre è datata 1828 la richiesta di celebrare annualmente una processione solenne nella Domenica in Albis[14]. La presenza costante e l’attività della Congregazione della SS. Annunziata è inoltre testimoniata da numerosi registri per tutto l'Ottocento fino all’ultimo quarto del Novecento. Anche il culto alla Madonna Addolorata è ampiamente documentato: nel 1887 fu rilasciato al parroco Giuseppe Vanni un diploma da parte dell’Ordine dei Servi di Maria per l’istituzione in parrocchia di una Pia Unione di Maria SS.ma Addolorata, con l’autorizzazione da parte della Curia[15].

In canonica si conserva inoltre una statua in cartapesta, completa di veste e di manto ricamato, raffigurante la Madonna Addolorata, che risale al 1896[16].

In passato la grande tela del XVI secolo raffigurante Maria Maddalena ai piedi della Croce, oggi conservato in canonica, doveva ornare uno di questi altari o le pareti della chiesa, ma nel 1913 risulta già collocata nell’abitazione del parroco[17].

Nel corso dell’Ottocento la chiesa subì alcuni interventi di ristrutturazione e di abbellimento, come attestano gli appalti, i progetti, le perizie rinvenuti nell’archivio parrocchiale.

L’altare maggiore, realizzato dai fratelli Ferdinando e Raffaele Martinelli di Lucca su commissione del parroco Francesco Barsanti, fu consacrato nel 1873 dall’arcivescovo di Pisa Paolo Micalef. Nell’Archivio parrocchiale si conserva il

documento di appalto con le specifiche sui materiali e le modifiche rispetto al progetto originario, per la realizzazione dell’altare furono utilizzati il marmo bianco di Carrara, statuario di seconda qualità, il Bardiglio, il giallo di Siena, e per gli scalini il marmo di Seravezza di terza qualità, mentre il ciborio a quattro colonne doveva risultare nella forma e nel suo insieme come quello di Oratoio[18].

Nel 1980 è stato realizzato l’adeguamento liturgico alle nuove norme su progetto dell’arch. Simone Giusti, in questa occasione l’altare ottocentesco è stato smembrato e riutilizzato interamente: il corpo principale privato della mensa, è stato addossato al nuovo organo, realizzato nel 1953, e il ciborio è stato spostato nella parte destra del presbiterio.

Risale al 1887 il progetto dell’ing. Gaetano Corsani per la realizzazione di una cantoria in legno su commissione del parroco Giuseppe Vanni, nell’archivio parrocchiale sono conservati infatti due studi per realizzare un’orchestra con tre archi sorretti da colonne, e le modifiche successive per un’orchestra più bassa[19].

Negli stessi anni (1886-1888) il parroco commissionò a Demetrio Breschi[20], organaio, la costruzione di un organo da collocare nella nuova cantoria, a questo scopo il Ministero di Grazia e Giustizia stanziò un piccolo finanziamento, grazie all’intervento del prof. Ulisse Dini, deputato al Parlamento[21].

Nell’archivio parrocchiale sono conservati la perizia e il bozzetto eseguiti da Egisto Braschi per la decorazione dell’interno della chiesa e del soffitto del coro che prevedeva, oltre ad un cornicione in finto marmo, ornati dei quattro angoli dipinti a chiaroscuro o con emblemi, sempre a chiaroscuro. Centro o sfondo a colore di cielo con nuvole. Sopra alle nuvole testine a colorito. Nel mezzo raggiera con la triade[22].

La disposizione attuale del presbiterio comprende oltre ai due bassorilievi dello scultore Otello Pucci ai lati dell’altare maggiore, un Crocifisso in legno dipinto del XIX secolo sulla parete destra. Il soffitto del coro è affrescato con una decorazione geometrica di ispirazione neogotica, e al centro con la raffigurazione del Pellicano che nutre i suoi piccoli, simbolo del Cristo.

 


Il Campanile

 

Dai documenti conservati nell’archivio parrocchiale risulta che il vecchio campanile ha subito degli interventi di manutenzione almeno in due occasioni, nel 1837 e nel 1895, ma il progetto per la demolizione e la ricostruzione del campanile risale al 1924.

Tre i progetti rinvenuti, uno firmato dall’ing. A. Frati di Pisa[23], uno privo di firma[24], uno attribuibile all’ing. Luigi Pera[25].

Il primo ha un’impostazione neoromanica, i piani sono scanditi da monofore alternate a bifore, complete di colonnina centrale e capitello a foglie, il coronamento presenta un parapetto merlato. Nel capitolato d’appalto sono indicati i materiali da utilizzare: il verrucano di recupero per gli archi in pietra sopra i vani delle finestre, i mattoni, il marmo bianco di Carrara per le colonnine e i capitelli[26].

Il secondo progetto, privo di firma, presenta anch’esso una forte impostazione neomedievale e prevede un basamento in pietra con portale coronato da lunetta, tre piani sottolineati da cornici marcapiano ad archetti, monofore alternate a bifore con colonnino in marmo e capitello, coronamento con merli a coda di rondine.

Il terzo progetto differisce notevolmente dagli altri due, abbandonando storicistiche reminiscenze medievali, il basamento in pietra verrucana di recupero è inglobato in una struttura moderna, caratterizzata da aperture rettangolari, coronamento con parapetto in ferro e una decorazione esterna eseguita a intonaco martellinato con cantonate a finto bugnato.

La prima fase dei lavori prevedeva la demolizione del campanile, della vecchia cappella del cimitero (da identificarsi con la chiesa di S. Giusto) e di tutto il muro presso la casa attigua del contadino, per recuperare pietra verrucana per la nuova torre campanaria. Dalle ricevute risulta che i lavori furono affidati alla ditta Luigi Geri di Navacchio[27], che provvide anche a fare un castello di legno provvisorio per le campane.

La costruzione del campanile fu completata soltanto dieci anni dopo, dalla ditta di Torquato Nerini[28] secondo il progetto dell’Ing. Luigi Pera, che aveva firmato in quegli stessi anni progetti prestigiosi di restauro in città e in diocesi, oltre ad aver pubblicato numerosi testi sull’architettura romanica a Pisa[29].

Nel capitolato di appalto si legge che la decorazione esterna sarà eseguita con intonaco di malta di cemento colorato e successivamente lavorato alla martellina di formazione di finto bozzato e nastrinato, che il nastro della gronda sarà pure eseguito con malta di cemento in finta pietra martellinata, che il campanile sarà coronato in alto da una balaustra di ferro.

Torre campanaria di Visignano,

Ing. A. Frati, 1924

 

Torre campanaria di Visignano,

1924

 

 

 


BIBLIOGRAFIA  ESSENZIALE

 

 

Manoscritti

 

 

1711

Archivio storico della parrocchia di Visignano, Entr.ta e Uscita dell’altare della Sant.ma  Annunziata posta in chie.a di Visignano

 

1776

Archivio storico della parrocchia di Visignano, Cabreo di tutte le terre che possiede la vener.e chiesa di Visignano misurate da me Pietro Della Fancella Pub. Agrim.e l’anno 1776 di commissione del Rev.do Sig.re Marco Antonio Noccioli Parroco di detta ven.e Chiesa

 

1871

Archivio storico della parrocchia di Visignano, Fabbriceria NCFC n°365, Restauri alla chiesa di Visignano

 

1823

Archivio arcivescovile di Pisa, Seconda visita di Mons. Alliata alla campagna e alla Maremma pisana, vol. III, c.236.

 

1845

Archivio arcivescovile di Pisa, Fascicolo intitolato Pontedera, Cascina e S. Casciano e pivieri di Caprona e di S. Lorenzo alle Corti, Sacra Visita, 1845.

 

1856

Archivio arcivescovile di Pisa, Visita Pastorale del Cardinale Cosimo dei Marchesi Corsi arcivescovo di Pisa. Informazioni dall'’anno 1856 al 1867

 

1906

Archivio arcivescovile di Pisa, Cardinale Pietro Maffi Arcivescovo. Visita Pastorale. 1904-1907. Pontedera e Maremma

 

1913

Archivio della Soprintendenza B.A.A.A.S. di Pisa, Pini, Inventario a schede della chiesa dei SS. Pietro e Giusto di Visignano, Cascina – Pisa

 

1924

Archivio storico della parrocchia di Visignano, Sezione longitudinale e sezioni trasversali della nuova torre campanaria, Ing. A. Frati, Pisa

 

1924

Archivio storico della parrocchia di Visignano, Progetto per la costruzione della nuova Torre campanaria di Visignano, datato 6 Dicembre 1924.

.

 

Archivio storico della parrocchia di Visignano, Torre campanaria per la chiesa di Visignano, rapp. 1:50

 

 

 

Opere a stampa

 

 

 

1974

 

La Chiesa Primaziale Pisana, Pisa 1974

1984

F. Redi, Cascina (I). Edilizia medievale e organizzazione del territorio, Pisa 1984

 

1985

R. Pazzagli, Cascina (III). Economia e società dal ‘600 al ‘900, Pisa 1985

 

1986

M. Pasquinucci – G. Garzella – M.L. Ceccarelli Lemut, Cascina (II). Dall’antichità al medioevo, Pisa 1986

 

 

 

 



[1] Questa breve ricostruzione storica della chiesa dei SS. Pietro e Giusto di Visignano è stata curata dalla dott.sa Francesca Barsotti. Si ringraziano per la gentile collaborazione il parroco Don Paolo Marchetti, il prof. Stefano Sodi e la prof.sa Maria Luisa Ceccarelli Lemut.

Un ringraziamento particolare al Sig. Giovanni Bozzolato, che nel 1997 ha ordinato l’archivio storico della parrocchia di Visignano e redatto un inventario del materiale conservato, a cui si fa riferimento per la numerazione utilizzata nelle note. Cfr. G. Bozzolato, Parrocchia dei SS. Pietro e Giusto in Visignano. L’archivio storico parrocchiale dal 1524 al 1980, Visignano 1998.

[2] M. Pasquinucci – G. Garzella – M.L. Ceccarelli Lemut, Cascina (II). Dall’antichità al medioevo, Pisa 1986, p. 98.

[3] Ibidem, p. 96

[4] Archivio arcivescovile di Pisa, Seconda visita di Mons. Alliata alla campagna e alla Maremma pisana, vol. III, c.236. In questa occasione il can. Pandolfini chiede di visitare la chiesa di S. Giusto, non più officiata, con il cimitero annesso, e ordina che si faccia  la finestra munita di sua imposta, che dà luce ad una piccola stanza, affinché non vi si introducano animali.

[5] Archivio arcivescovile di Pisa, Fascicolo intitolato Pontedera, Cascina e S. Casciano e pivieri di Caprona e di S. Lorenzo alle Corti,Sacra Visita, 1845

[6] Ibidem, fig. 5-6 pp.94-95, le due foto testimoniano lo stato di degrado dell’interno dell’abside nel 1924, e lo stato attuale dell’esterno della parte absidale inglobata nella costruzione moderna.

[7] R. Pazzagli, Cascina (III). Economia e società dal ‘600 al ‘900, Pisa 1985, p. 53

[8] Ibidem, p. 85

[9]  Archivio arcivescovile di Pisa, Seconda visita di Mons. Alliata alla campagna e alla Maremma pisana, vol. III, c.236. Dopo aver esaminato le suppellettili il can. Montanelli ordinò di rendersi più decente l’urna per il S. Sepolcro dandoli un colore e provvedendola della chiave in argento.

[10] Archivio arcivescovile di Pisa, Fascicolo intitolato Pontedera, Cascina e S. Casciano e pivieri di Caprona e di S. Lorenzo alle Corti,Sacra Visita, 1845. L’arcivescovo Parretti compie la Visita pastorale nell’aprile del 1845, lo accoglie il parroco Domenico Breschi. Al termine della visita si ordina di farsi il baldacchino sopra il ciborio dell’altare maggiore.

[11] Archivio arcivescovile di Pisa, Visita Pastorale del Cardinale Cosimo dei Marchesi Corsi arcivescovo di Pisa. Informazioni dall'’anno 1856 al 1867.

[12] Archivio arcivescovile di Pisa, Cardinale Pietro Maffi Arcivescovo. Visita Pastorale. 1904-1907. Pontedera e Maremma e Archivio storico della parrocchia di Visignano, NDVI1906 n° 365

[13] Archivio storico della parrocchia di Visignano, Entr.ta e Uscita dell’altare della Sant.ma Annunziata posta in chie.a di Visignano, 1711

[14] Archivio storico della parrocchia di Visignano, CAAT1828, n°524

[15] Archivio storico della parrocchia di Visignano, NDAF n°512

[16] Archivio storico della parrocchia di Visignano, NDVI1906 n° 365

[17] Archivio della Soprintendenza B.A.A.A.S. di Pisa, Pini, Inventario a schede della chiesa dei SS. Pietro e Giusto di Visignano, Cascina – Pisa.

[18] Archivio storico della parrocchia di Visignano, NCFC1871 n°378

[19] Archivio storico della parrocchia di Visignano, NCFC1871 n°378, Studio e compilazione in minuta del Progetto di un’orchestra con tre archi sorretti da colonne sviluppato in due tavole di disegno contenenti la pianta e il prospetto, e Studio e disegno di un nuovo Progetto per un’orchestra più bassa e in piano e copia del disegno architettonico.

[20] Archivio storico della parrocchia di Visignano, NCFC1871 n°378. 20 Dicembre 1886 il Parroco Giuseppe Vanni si impegna a pagare in due rate la somma pattuita per l’organo a Demetrio Breschi, organaio. 29 Dicembre 1888 il Sig. Demetrio Breschi dichiara di aver ricevuto la somma di L 160 a saldo della cifra pattuita per la costruzione dell’organo.

[21] Archivio storico della parrocchia di Visignano, Entr.ta e Uscita dell’altare della Sant.ma Annunziata posta in chie.a di Visignano, 1711. Il registro contiene anche alcune annotazioni dei parroci Francesco Barsanti, nominato il 29 gennaio 1859, e Giuseppe Vanni, nominato il 1 maggio 1879, che a proposito dell’organo dichiara: “il Governo mi assegnò un sussidio di scudi toscani 200 e con questi pagai l’organo.”

[22] Archivio storico della parrocchia di Visignano, NCFC1871 n°378

[23] Archivio storico della parrocchia di Visignano, VMAF1924 n° 198, Sezione longitudinale e sezioni trasversali della nuova torre campanaria, Ing. A. Frati, Pisa. Si tratta di un documento originale con timbro e firma autografa del progettista Ing. A. Frati, bollato e vidimato dall’Ing. Capo del Genio Civile di Pisa, con prot. 1826 in data 04/05/1925.

[24] Archivio storico della parrocchia di Visignano, VMAF1924 n° 194, Progetto per la costruzione della nuova Torre campanaria di Visignano, datato 6 Dicembre 1924.

[25] Archivio storico della parrocchia di Visignano, VMAF192? n° 199, Torre campanaria per la chiesa di Visignano, rapp. 1:50. Corrisponde al campanile attuale, per questo motivo, nonostante manchi la firma del progettista, è attribuibile all’Ing. Luigi Pera. Da altri documenti conservati in archivio si apprende infatti che i lavori di completamento del camapnile nel 1934 furono realizzati secondo il progetto dell’Ing. Pera di Pisa.

[26] Archivio storico della parrocchia di Visignano, VMAF1924 n° 197, Capitolato speciale d’appalto, Ing. A. Frati, Pisa.

[27] Archivio storico della parrocchia di Visignano, ABAF1925  n° 207

[28] Archivio storico della parrocchia di Visignano. ABFN1934 n° 381

[29] L. Pera, La chiesa di S. Iacopo in Orticaia, Pisa 1928. Dello stesso autore: L’Arte e gli artisti della vetrata in Pisa nei secoli XIV e XV, Pisa 1932; Il duomo di Barga e suoi ampliamenti, Pisa 1938; La chiesa di S. Pietro in Vincoli a Pisa, Roma 1938; La zona di S. Pietro in Vinculis, Pisa 1940; L’architettura minore del periodo romanico in Pisa. Le Chiese di S. Frediano e di S. Michele degli Scalzi, Roma 1954.

 

 

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