STRUTTURA   ARCHITETTONICA

La chiesa abbaziale di S. Maria a Casanova appartiene al gruppo delle prime chiese cistercensi costruite in Piemonte nel secolo 12°. Fu fondata, insieme con il suo monastero, nel 1150, e trasformata nelle attuali forme a partire dal 1680.

Nonostante il rimaneggiamento subito in epoca barocca, si denota chiaramente la struttura originale nello stile gotico primitivo, o cosiddetto di transizione, con le forme romaniche che prevalgono all’esterno e quelle gotiche all’interno.

PiantaLa forma planimetrica è del tipo cistercense, con lo schema basilicale a tre navate a croce latina, orientata quasi perfettamente con l’abside verso est, "al sole nascente". La navata centrale, larga quasi il doppio di quelle laterali, è composta da quattro campate di pianta quasi quadrata. mentre quelle laterali contano ciascuna otto campate. Ogni campata è coperta da un’unica volta gotica a crociera poggiante su pilastri polistili collegati longitudinalmente da archi acuti.

Lungo i due lati orientali del transetto si aprono, secondo l’uso cistercense, due cappelle per ogni lato, con pianta rettangolare. Sia le quattro cappelle che il coro sono coperti da volte a botte a sezione acuta.

Complessivamente, la chiesa è lunga circa 52 metri e larga 17, cioè un terzo della lunghezza. L’altezza fino alla volta è di 11 metri ed è uguale per tutte le campate, salvo per quella dell’incrocio tra navata centrale e transetto, che risulta più alta di circa un metro. In origine tale campata fungeva da sostegno per la piccola torre-lanterna soprastante (la cui base è tuttora visibile nel sottotetto), massima concessione dell’architettura cistercense all’esigenza di chiamare a raccolta monaci, conversi e fedeli con il suono delle campane.

La facciata originaria, di cui ci resta una labile traccia in una tavola del Theatrum Sabaudiae (disegno del 1666), è stata rifatta completamente tra il 1680 e il 1712. a causa di un crollo della volta della campata corrispondente, dovuto alla precedente demolizione di due contrafforti. La facciata attuale, sobria ed elegante, è probabilmente opera di Francesco Gallo.

Tra il 1743 e il 1753, in seguito alle devastazioni di un incendio, il vecchio monastero fu completamente demolito e fu edificato quello attuale, più vasto, su progetto di Giovanni Tomaso Prunotto, allievo dello luvarra. Di proprietà privata, oggi non è visitabile.

L’ultima modifica sostanziale riguarda il campanile. Quello attualmente visibile a lato della chiesa fu fatto costruire nel 1825, su progetto di D. Berruto, in sostituzione di uno precedente che risaliva ai tempi dell’Abate Migliavacca, il quale nel 1690 aveva a sua volta fatto demolire la torre-lanterna originaria.

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