La Misericordia Divina

 

L’Amore di Dio

 

La Parabola

 

Gesù Misericordioso

 

Le Preghiere

 

Le Orazioni

 

I primi 9 Venerdì

 

Il culto della Divina Misericordia

(Suor Maria Faustina Kowalska)

 

Testimoni dell’Amore misericordioso

MADRE SPERANZA DI GESU’

 

LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA

 

Il Papa e la domenica della misericordia

Ogni anno, una settimana dopo Pasqua, si avrà l’indulgenza plenaria per i peccatori

 

 

 

L'AMORE DI DIO
(tratto dal libro "La vita in Cristo", Ed. Ancora, di P. Raniero Cantalamessa
)


L'espressione AMORE DI DIO ha due accezioni molto diverse tra loro: una in cui DIO è oggetto e l'altra in cui Dio è soggetto; una che indica il nostro amore per Dio e l'altra che indica l'amore di Dio per noi. La ragione umana, incline per natura più a essere attiva che a essere passiva, ha sempre dato la precedenza al primo significato, cioè al "dovere" amare Dio. Anche la predicazione cristiana spesso ha seguito questa via, parlando, in certe epoche, quasi solo del "comandamento" di amare Dio e dei gradi di questo amore. Ma la rivelazione dà la precedenza al secondo significato: all'amore "di" Dio, non all'amore "per" Dio. Aristotele diceva che Dio muove il mondo "in quanto è amato". Ma la Bibbia dice esattamente il contrario e cioè che Dio crea e muove il mondo in quanto ama il mondo. La cosa più importante, a proposito dell'amore di Dio, non è dunque che l'uomo ama Dio, ma che Dio ama l'uomo, e lo ama per primo: "In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio ma è lui che ha amato noi" (1 Gv 4,10).

Tutta la Bibbia, osserva sant'Agostino, non fa che narrare l'amore di Dio. L'amore di Dio è la risposta ultima a tutti i "perché" della Bibbia: perché la creazione, perché l'incarnazione, perché la redenzione...Tutto ciò che Dio fa e dice nella Bibbia è amore, anche la "collera di Dio" non è altro che amore. Dio è AMORE!

Dio ci parla del suo amore nei profeti, servendosi anzitutto dell'immagine dell'amore paterno. Dice in Osea: "Quando Istraele era giovinetto io l'ho amato...A Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare" (Os 11,14). Sono immagini familiari che ognuno ha forse tante volte contemplato nella vita. Ora però, per un misterioso potere che i simboli possiedono quando sono assunti a significare le cose di Dio, queste immagini diventano capaci di suscitare nell'uomo il sentimento vivo dell'amore paterno di DIO. Il popolo - continua Osea - è duro a convertirsi; più Dio attira gli uomini a sé, più essi non comprendono e si rivolgono agli idoli. Che cosa deve fare Dio in questa situazione? Abbandonarli? Distruggerli? Dio rende partecipe il profeta del suo intimo dramma, di una specie di "debolezza" e di impotenza in cui egli si trova a causa del suo sviscerato amore per la creatura. Dio prova un "tuffo al cuore" al pensiero che il suo popolo possa essere distrutto: "Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Io sono Dio, non uomo" (Os 11,8-9). Un uomo potrebbe dare sfogo all'ardore della sua ira e normalmente lo fa, ma Dio no, perché egli è "santo", è diverso; se anche noi siamo infedeli, egli rimane fedele perché non può rinnegare se stesso.

L'amore di Dio si esprime dunque in questi oracoli contemporaneamente come amore paterno e materno.
L'amore paterno è fatto di stimolo e di sollecitudine; il padre vuol far crescere il suo bambino e portarlo alla piena maturità. Per questo un papà difficilmente loderà incondizionatamente il figlio in sua presenza: ha paura che si creda arrivato e che non progredisca più. Al contrario, egli corregge spesso il figlio: "
Qual figlio - è scritto - che non è corretto dal padre?" (Eb 12,7) e anche il Signore "corregge colui che ama" (Eb 12,6). Ma non solo questo. Il padre è anche colui che dà sicurezza, che protegge, e Dio si presenta all'uomo, lungo tutta la Bibbia, come la "sua roccia, il suo baluardo e la sua potente salvezza" (Sal 18, 2-3).
L'amore materno invece è fatto di accoglienza e di tenerezza; è un amore "viscerale"; parte dalle profonde fibre dell'essere della madre, là dove la creatura si è formata, e di lì afferra tutta la sua persona facendola "fremere di compassione". Qualunque cosa, anche terribile, abbia fatto un figlio, se torna, la prima reazione della madre è sempre quella di aprirgli le braccia e di accoglierlo. Se un figlio, fuggito di casa, torna, è la madre a dover supplicare e convincere il papà a riaccoglierlo e a non muovergli troppi rimproveri. Nell'ambito umano, questi due tipi di amore, virile e materno, sono sempre, più o meno nettamente, ripartiti; in Dio sono uniti. Ecco perché l'amore di Dio si esprime, talvolta, anche esplicitamente con l'immagine dell'amore materno:"Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il frutto delle sue viscere?" (Is 49,15). "Come una madre consola il figlio, così io vi consolerò" (Is 66,13).

Nella parabola del figliol prodigo, Gesù ha riunito, nella figura del padre, i tratti di questo Dio che è contemporaneamente padre e madre. Anzi, il padre della parabola è più madre che padre...
Dio, dunque ha anche l'animo di una madre che ama "con debolezza".

Rivelando il suo amore, Dio rivela, contemporaneamente, anche la sua umiltà. E' lui, infatti, che cerca l'uomo, che cede, che perdona ed è pronto sempre a ricominciare da capo. Innamorarsi è sempre un atto di umiltà. Quando un giovane, in ginocchio, come avveniva una volta, chiede la mano di una ragazza, fa il più radicale atto di umiltà della sua vita. Si fa mendicante; è come se dicesse: "Dammi anche il tuo essere, perché il mio non mi basta; io non basto a me stesso!". Ma Dio perché si umilia? Ha forse bisogno di qualcosa? No; al contrario, il suo amore è pura gratuità: egli ama non per completarsi, ma per completare, non per realizzarsi, ma per realizzare. Ama perché il bene "ama diffondersi". Questa è la qualità unica e irripetibile dell'amore di Dio. Dio, amando, non cerca nemmeno la sua gloria; o meglio, cerca, sì, la sua gloria, ma questa gloria non è altro che quella di amare l'uomo gratuitamente.

Dio ama perché è amore; la sua è una gratuita necessità e una necessaria gratuità. Di fronte all'insondabile mistero di questo amore di Dio, si capisce lo stupore del Salmista che si domanda: "Ma cosa è mai l'uomo, o Dio, perché tu te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne prendi tanta cura?" (Sal 8,5).

 

 

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LA PARABOLA DEL "PADRE MISERICORDIOSO"

 

Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.

Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitolo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». (Lc 15, 11-32)

 

 

 

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GESU' MISERICORDIOSO

AMAMI COSI' COME SEI...

 (Parole incoraggianti di Gesù alle anime!)

 

"Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: "Dammi il tuo cuore, amami come sei!" Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'Amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi! Amami come sei! In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami come sei. Voglio l'amore del tuo povero cuore. Se aspetti di essere perfetto non mi amerai mai.

Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono Io l'Onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore? Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore. Certo, voglio col tempo trasformarti, ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; Io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: "Gesù, ti amo!". Voglio unicamente il canto del tuo cuore; non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento; una cosa sola mi importa: di vederti lavorare con amore! Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai... perché ti ho creato solo per l'amore.

Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, Io il Re dei re! Busso e aspetto: affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria. Se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di Me e mancare di fiducia. Voglio che tu pensi a Me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l'azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia!

Non preoccuparti di non possedere virtù: ti darò le Mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l'amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare! Ma... ricordati: amaMi come sei! Ti ho dato Mia Madre! Fa passare, fa passare tutto dal Suo Cuore così puro! Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all'amore, non Mi ameresti mai! Va...".

 

LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA


(ispirata da Gesù a Suor Faustina)


"Concederò grazie senza numero a chi recita questa corona. Se recitata accanto a un morente, non sarò giudice ma Salvatore. I Sacerdoti la raccomandino a chi vive in peccato come ultima tavola di salvezza".

Si usa la corona del Rosario

(In principio) Pater, Ave, GLoria, Credo

(Sui grani grossi del Rosario) "Eterno Padre, io ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo".

(Sui grani piccoli del Rosario) "Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero".

(Alla fine della Corona, per 3 volte) "Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero".

 

 

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LE PREGHIERE DI SANTA BRIGIDA
DA RECITARSI PER 12 ANNI

Promesse di Gesù per coloro che reciteranno questa preghiera per 12 anni

 

Attraverso S. Brigida, Gesù ha fatto meravigliose promesse alle anime che reciteranno queste orazioni per 12 anni. In particolare, Gesù promette:

v     L'ANIMA CHE LE RECITA NON ANDRA' IN PURGATORIO.

v      L'ANIMA CHE LE RECITA SARA' ACCETTATA TRA I MARTIRI COME SE AVESSE VERSATO IL SUO SANGUE PER LA FEDE.

v      L'ANIMA CHE LE RECITA PUO’ SCEGLIERE ALTRE TRE PERSONE CHE GESU' MANTERRA IN UNO STATO DI GRAZIA SUFFICIENTE PER DIVENTARE SANTE.

v      NESSUNO DELLE QUATTRO GENERAZIONI SUCCESSIVE ALL'ANIMA CHE LE RECITA SI DANNERA'.

v      L'ANIMA CHE LE RECITA SARA' RESA EDOTTA DELLA PROPRIA MORTE UN MESE PRIMA.

Qualcuno può pensare che gli potrebbe capitare di concludere la sua vita terrena prima del termine dei 12 anni di preghiere.

 In questo caso Gesù ha assicurato, sempre attraverso Santa Brigida, che le riterrebbe valide come se le avesse completate.


Se invece si dovesse saltare uno o più giorni per qualche motivo, è possibile recuperare le preghiere mancanti in seguito.

 E' palese che coloro che si assumono questo impegno non devono pensare che queste preghiere siano il lasciapassare automatico per il Paradiso e di poter quindi continuare a vivere secondo i propri desideri.


Sappiamo che dobbiamo vivere con Dio in tutta coerenza e sincerità non solo quando si recitano queste preghiere, ma durante tutta la vita.

Sono però certo che se una persona riceve la Grazia di perseverare per 12 anni in questo tipo di orazione, sicuramente vive già in un buon grado di comunione con Gesù e Maria e sa come deve comportarsi.

PREGHIERA INIZIALE

O Gesù, desidero rivolgere al Padre questa tua orazione unendomi all'Amore con cui la santificasti nel tuo Cuore. Portala dalle mie labbra nel tuo Cuore. Migliorala e completala in modo perfetto così che possa portare alla Santissima Trinità tutto l'onore e la gioia che Tu Le tributasti quando elevasti questa orazione sulla terra; possano l'onore e la gioia scorrere sulla tua Sacra Umanità in glorificazione delle tue dolorosissime Piaghe e del Preziosissimo Sangue che da esse sgorgò.

1.      LA CIRCONCISIONE DI GESU'

Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro le prime ferite, i primi dolori e il primo sangue che Egli ha versato in espiazione di tutti i giovani, quale protezione contro il primo peccato mortale, in particolare dei miei consanguinei. Pater...Ave...

2. LE SOFFERENZE DI GESU' SUL MONTE DEGLI ULIVI

Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro le terribili sofferenze del Cuore Divino di Gesù sul Monte degli Ulivi e Ti offro ogni goccia del suo sudore di Sangue in espiazione di tutti i miei peccati del cuore e di tutti quelli dell'umanità, quale protezione contro tali peccati e per la diffusione dell'Amore divino e fraterno. Pater...Ave...

3. LA FLAGELLAZIONE DI GESU'

Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il cuore Divino di Gesù, Ti offro i mille e mille colpi, i dolori atroci e il Prezioso Sangue della Flagellazione in espiazione di tutti i miei peccati della carne e di tutti quelli dell'umanità, quale protezione contro di essi e per la salvaguardia dell'innocenza, in particolare tra i miei consanguinei. Pater... Ave...

4. LA CORONAZIONE DI SPINE DI GESU'

Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro le ferite, i dolori e il Preziosissimo Sangue sceso dal Capo di Gesù quando fu coronato di spine, in espiazione dei miei peccati dello spirito e di quelli di tutta l'umanità, quale protezione contro di essi e per la costruzione del Regno di Dio su questa terra. Pater... Ave...

5. LA SALITA DI GESU' SOTTO IL PESO DELLA CROCE

Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro le sofferenze patite da Gesù lungo la salita al monte Calvario e, in particolare, la Santa Piaga della Spalla e il Prezioso Sangue che da essa uscì, in espiazione dei miei ed altrui peccati di ribellione alla croce, di rifiuto dei tuoi santi disegni e di ogni altro peccato della lingua, quale protezione contro di essi e per un amore autentico alla Santa Croce. Pater... Ave...

6. LA CROCIFISSIONE DI GESU'

Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro tuo Figlio inchiodato sulla Croce e innalzato su di essa, le sue ferite alle mani e ai piedi e il Prezioso Sangue che da essa uscì per noi, i suoi terribili tormenti del Corpo e dello Spirito, la sua preziosa Morte e l'incruento suo rinnovarsi in tutte le Sante Messe celebrate sulla Terra. Ti offro tutto questo in espiazione di tutte le mancanze fatte ai voti e alle regole negli Ordini religiosi, in riparazione di tutti i miei e altrui peccati, per i malati e i moribondi, per i sacerdoti e per i laici, per le intenzioni del Santo Padre riguardanti la ricostruzione della famiglia cristiana, il rafforzamento della Fede, il nostro Paese, l'unità in Cristo fra le nazioni e all'interno della sua Chiesa, e per la Diaspora. Pater... Ave...

7. LA FERITA DEL COSTATO DI GESU’

Eterno Padre, accetta, per le necessità della Santa Chiesa e in espiazione dei peccati di tutta l'umanità, l'Acqua e il Sangue Preziosissimi usciti dalla ferita inflitta al Cuore Divino di Gesù e gli infiniti meriti che essi effondono. Ti supplichiamo, sii buono e misericordioso verso di noi! Sangue di Cristo, ultimo prezioso contenuto del Sacro Cuore di Gesù, purificami e purifica tutti i fratelli da ogni colpa! Acqua di Cristo, liberami da ogni pena meritata per i miei peccati e spegni le fiamme del Purgatorio per me e per tutte le anime purganti. Amen.
Pater... Ave... Angelo di Dio... Gloria al Padre...

 

 

                                                                                                                                                                      

 

Orazioni di Santa Brigida

 

Santa Brigida, scrisse: Mio amatissimo fratello, io ero immersa nelle più grandi amarezze della vita: Il dolore, la malattia, la povertà, l'abbandono, mi affliggevano.

Con amore, ogni sera ho letto queste Orazioni e la mia vita si è miracolosamente trasformata e il Signore fedele alle sue promesse mi ha colmata di gioia, di benessere, di ricchezza e di consolazioni.

Quello che Gesù ha fatto per me, miserabile peccatrice, lo farà anche per te, mio amato fratello.

Leggi ogni giorno queste orazioni.

 

Infatti a Santa Brigida desiderosa da molto tempo di sapere il numero dei colpi che Nostro Signore Gesù Cristo aveva ricevuto durante la sua passione apparve Gesù che le disse: Figlia mia, ho ricevuto sul mio corpo 5480 colpi. Se tu vorrai onorarli, dirai ogni giorno 15 Pater e Ave con le orazioni seguenti che ti do, durante un anno. Trascorso un anno tu avrai salutato ognuna delle mie piaghe.

 

Per colui che reciterà queste preghiere durante un anno il Signore Gesù ha fatto delle promesse :

v      Libererà dal purgatorio 15 anime della sua stirpe

v      15 giusti della sua stirpe saranno confermati e conservati in grazia

v      15 peccatori della sua stirpe si convertiranno

v      La persona che le dirà avrà il primo grado di perfezione

v      15 giorni prima di morire riceverà il mio prezioso Corpo in modo che sarà liberato dalla fame eterna e berrà il mio prezioso sangue in modo che non abbia sete in eterno.

v      15 giorni prima di morire avrà una contrizione amara di tutti i suoi peccati e una perfetta conoscenza di essi

v      Metterò il segno della mia croce vittoriosa davanti a lei per soccorrerla e difenderla contro gli attacchi dei nemici

v      Prima della sua morte io verrò a lei con la mia amatissima e cara Madre

v      Riceverò benignamente la sua anima e la condurrò alle gioie eterne

v      E conducendola fino a là, io le darò con singolare tratto a bere alla fonte della mia Deità; cosa che non farò con quelli che non avranno recitato queste orazioni

v      Occorre sapere che chiunque avesse vissuto durante 30 anni in peccato mortale e dirà devotamente o si sarebbe proposto di dire queste orazioni, IO:

v      Gli perdonerò tutti i suoi peccati

v      Lo difenderò dalle tentazioni

v      Gli conserverò i suoi 5 sensi

v      Lo preserverò dalla morte improvvisa

v      Salverò la sua anima dalle pene eterne

v      Otterrà tutto quello che domanderà a Dio e alla Santa Vergine Maria

v      Se avesse vissuto sempre secondo la sua volontà e avesse dovuto morire domani, la sua vita si prolungherà .

v      Tutte le volte che reciterà queste orazioni guadagnerà l'indulgenza parziale

v      Sarà sicuro di essere aggiunto al coro degli angeli

v      Se qualcuno le insegnerà ad un altro, avrà gioia e merito senza fine, che saranno stabili sulla terra e dureranno eternamente in cielo

v      Dove sono e saranno dette queste Orazioni, Dio è presente con la sua grazia

 

Prima Orazione

 

O Signore Gesù Cristo, eterna dolcezza di coloro che ti amano, giubilo che trapassa ogni gioia e ogni desiderio, salute e amore di coloro che si pentono, ai quali dicesti: Le mie grazie sono con i figlioli degli uomini , essendoti fatto uomo per loro salvezza ricordati di quelle cose che ti mossero a prendere la carne umana e di quello che sopportasti dal principio della tua incarnazione fino al salutifero tempo del tuo patire, ad eterno ordinato nel Dio Uno e Trino.

Ricordati del dolore che, come affermi tu stesso, ebbe l'anima tua, quando dicesti: Mesta è l'anima mia fino alla morte e quando, nell'ultima cena che tu facesti ai tuoi discepoli, dando loro per vivanda il Corpo e Sangue tuoi, lavando i loro piedi e amorevolmente consolandoli, predicesti la tua imminente passione.

Ricordati del tremito, dell'angustia e del dolore che sopportasti nel santissimo Corpo, prima di andare sul patibolo della Croce, quando dopo l'avere tu fatto tre volte orazione al Padre, pieno di sudor di Sangue, ti vedesti tradito da una dei tuoi discepoli, preso dal tuo popolo eletto, accusato da falsi testimoni, iniquamente da tre giudici condannato a morte, nel più solenne tempo della Pasqua, tradito, burlato, spogliato dei tuoi vestiti, percosso nella faccia (con gli occhi bendati), legato alla colonna, flagellato e coronato di spine.

Concedimi dunque, ti prego dolcissimo Gesù, per le memorie che serbo di queste pene, prima della mia morte, sentimenti di vera contrizione, una sincera confessione e remissione di tutti i miei peccati.

Ave dolcissimo Gesù Cristo, abbi misericordia dei miei peccati.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria...

 

Seconda Orazione

 

O Gesù, vera delizia degli Angeli, e Paradiso di delizie, ricordati degli orribili tormenti che provasti, quando i nemici tuoi, come ferocissimi leoni, avendoti circondato con schiaffi, sputi, graffi ed altri inauditi supplizi, ti lacerarono ; e per le ingiuriose parole, per le aspre percosse e durissimi tormenti, con i quali i tuoi nemici ti afflissero, io ti supplico che voglia liberarmi dai miei nemici così visibili come invisibili, e concedi che sotto l'ombra delle tue ali io trovi la protezione e l'eterna salute. Amen

Ave, o dolcissimo Signor Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà

Padre Nostro... Ave Maria.

 

Terza Orazione

 

O Verbo incarnato. Onnipotente creatore del mondo, che sei immenso, incomprensibile e puoi racchiudere l'universo nello spazio di un palmo, ricordati dell'amarissimo dolore che sopportasti quando le santissime tue mani e piedi furono confitti con chiodi acuminati sul legno della Croce. Oh! quale dolore provasti, o Gesù, allorché i perfidi crocifissori dilaniarono le tue membra e sciolsero le congiunture delle tue ossa, tirarono il tuo corpo per ogni verso, a loro piacere.

Ti prego per la memoria di così fatti dolori sopportati da te sopra la Croce, che tu mi voglia concedere che io ti ami e tema quanto si conviene. Amen O dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria..

 

Quarta Orazione

 

Gesù Celeste Medico, ricordati delle sofferenze e dei dolori che sentisti nelle tue già lacerate membra, mentre si levava in alto la Croce. Dai piedi alla testa eri tutto un cumulo di dolori; e nondimeno ti scordasti di tanta pena, e porgesti pietosamente preghiere al Padre per i nemici tuoi dicendo: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.

Per questa smisurata carità e misericordia e per la memoria di questi dolori concedimi di ricordarmi della tua amarissima Passione, affinché essa mi giovi per una remissione di tutti i miei peccati. Amen.

O dolcissimo Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria

 

Quinta Orazione

 

Rammentati, o Gesù, specchio di eterna chiarezza, dell'afflizione che avesti quando, veduta la predestinazione di quelli che, mediante la Tua Passione, dovevano salvarsi, prevedesti ancora che molti non ne avrebbero profittato Pertanto ti chiedo per la profondità della misericordia che mostrasti non solo nel avere dolore dei perduti e disperati, ma nell'adoperarla verso il ladrone quando gli dicesti: Oggi sarai con me in Paradiso, che tu voglia pietoso Gesù, adoperarla sopra di me al punto della mia morte.

O dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria..

 

Sesta Orazione

 

O Gesù, Re amabile, ricordati del dolore che provasti, quando nudo e disprezzato pendesti in Croce, senza avere, fra tanti amici e conoscenti che ti erano accanto, chi ti consolasse, eccetto la tua diletta Madre, alla quale raccomandasti il discepolo prediletto, dicendo: Donna ecco il tuo figliolo e al discepolo:Ecco la tua Madre.

Fiducioso ti prego, pietosissimo Gesù, per il coltello del dolore che allora le trapassò l'anima, che tu abbia compassione di me nelle afflizioni e tribolazioni mie così del corpo come dello spirito, e mi consoli, porgendomi aiuto e gaudio in ogni prova e avversità. Amen

O Signor mio dolcissimo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria.

 

Settima Orazione

 

O Signore, Gesù Cristo, fonte di dolcezza inestinguibile che mosso da intimo affetto di amore, dicesti in Croce:Io ho sete, cioè desiderò sommamente la salute del genere umano, accendi, ti preghiamo, in noi il desiderio di operare perfettamente, spegnendo del tutto la sete delle concupiscenze peccaminose e il fervore dei piaceri mondani. Amen

O Signor mio dolcissimo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria.

 

Ottava Orazione

 

O Signor Gesù Cristo, dolcezza dei cuori e soavità grandissima delle menti, Fa grazi a  noi miseri peccatori, per l'amarezza dell'aceto e del fiele che per noi gustasti nell'ora della morte, che di ogni tempo, specialmente nell'ora del morire nostro, noi ci possiamo cibare del Corpo e Sangue tuo non indegnamente, ma in rimedio e consolazione delle anime nostre. Amen O Signore mio dolcissimo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria...

 

Nona Orazione

 

O Signore Gesù Cristo, giubilo della mente, ricordati dell'angustia e dolore che patisti quando per l'amarezza della morte e l'insulto dei giudei gridasti al Padre tuo:Eloi, Eloi, lamma sabactani: cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Per questo ti chiedo che nell'ora della mia morte tu non mi abbandoni. Signor mio e Dio mio. Amen

O dolcissimo Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà.

Padre Nostro... Ave Maria..

 

Decima Orazione

 

O Signore Gesù Cristo, principio e termine ultimo del nostro amore, che dalla pianta dei piedi fino alla cima del capo ti sommergesti nel mare dei patimenti ti prego, per le larghe e profondissime tue piaghe, che mi voglia insegnare ad operare perfettamente con vera carità nella legge e nei precetti tuoi. Amen

O Signor mio dolcissimo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria...

 

Undicesima Orazione

 

O Signor Gesù Cristo, profondo abisso di pietà e di misericordia io ti domando, per la profondità delle piaghe che trapassarono non solo la carne tua e le midolla delle ossa, ma ancora le più intime viscere, che ti piaccia sollevare me, sommerso nei peccati e nascondermi nelle aperture delle tue ferite. Amen

O Signor mio dolcissimo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocefisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà. Amen

Padre Nostro... Ave Maria..

 

Dodicesima Orazione

 

O Gesù Cristo specchio di verità, segno d'unità e lega me di carità, abbi in mente le innumerevoli ferite di cui fu ricoperto il tuo Corpo, lacerato dagli empi Giudei e imporporato del tuo stesso preziosissimo Sangue.

Scrivi di grazia con quello stesso Sangue nel cuore mio le tue ferite, affinché, nella meditazione del tuo dolore e del tuo amore, si rinnovi in me ogni giorno il dolore del tuo patire, si accresca l'amore, ed io perseveri continuamente nel renderti grazie fino alla fine della tua vita, cioè fino a quando io non verrò da te, pieno di tutti i beni e di tutti i meriti che ti degnasti di donarmi dal tesoro della tua Passione. Amen

O dolcissimo Signor mio, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà.

Padre Nostro... Ave Maria.

 

Tredicesima Orazione

 

O Signore Gesù Cristo,Re invittisimo e immortale, rammentati del dolore che sentisti quando, essendo tutte le forze del Corpo e Cuore tuo venute meno, inchinando il capo dicesti: Tutto è compiuto.

Perciò ti prego con tale angustia e dolore, che tu abbia misericordia di me nell'ultima ora della mia vita, quando sarà l'anima mia turbata dall'angoscia. Amen

O dolcissimo Signor mio, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà.

Padre Nostro... Ave Maria..

 

Quattordicesima Orazione

 

O Gesù Cristo, Unigenito dell'altissimo Padre, splendore e figura della sostanza Sua, Ricordati dell'umile preghiera con la quale raccomandasti lo spirito tuo dicendo:Padre, raccomando nelle tue mani lo spirito mio E dopo, piegato il capo e aperte le viscere della tua misericordia per riscattare, esclamando mandasti fuori l'ultimo respiro.

Per questa preziosissima morte ti prego, Re dei Santi, che mi faccia forte nel resistere al diavolo, al mondo e alla carne, affinché morto al mondo, io viva a te solo, e tu riceva nell'ultima ora della mia vita lo spirito mio, che dopo lungo esilio e pellegrinaggio desidera di ritornare alla sua patria. Amen

O dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia de me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pi età

Padre Nostro... Ave Maria

 

Quindicesima Orazione

 

O Gesù, vera e feconda vigna, ricorda l'abbondante effusione di Sangue che hai così generosamente sparso dal tuo sacro Corpo, così come l'uva sotto il torchio. Da parte tua, ferito da un colpo di lancia da un soldato, hai dato del Sangue e dell'acqua finché non ne rimase una sola goccia e come un fascetto di mirra alzato sulla Croce, la tua carne delicata si è distrutta, l'umore delle tue viscere si è disseccato, il midollo delle tue ossa si è prosciugato.

Per questa amarissima Passione e per l'effusione del tuo prezioso Sangue, io ti supplico, o dolcissimo Gesù, di ferire il mio cuore affinché le mie lacrime di penitenza e amore notte e giorno mi servano di pane; convertimi a Te, affinché il mio cuore sia una tua perpetua dimora, la mia conversione Ti sia gradevole, e la fine della mia vita sia talmente lodevole ch'io meriti il Paradiso per lodarti e benedirti per sempre con i tuoi Santi. Amen

O dolcissimo Signor Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.

O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo, abbi di noi pietà.

Padre Nostro... Ave Maria...

 

Preghiera

 

O Signor mio Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore, col quale sopportasti tutte le piaghe del tuo santissimo Corpo; abbi di noi misericordia, ed a tutti i tuoi fedeli, vivi e defunti,concedi la tua misericordia, la tua grazia, la remissione di tutte le colpe e pene, e la vita eterna. Amen

 

 

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vai alla vita di Santa Brigida

 

 

Sacro Cuore di Gesù:

La grande promessa dei primi 9 venerdì del mese

 

Disse Gesù a Santa Maria Margherita Alacoque:

 


”Io ti prometto, nella eccessiva misericordia del mio Cuore, che il mio amore onnipotente accorderà,a quanti si comunicheranno nel primo venerdì, di nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia”.

E fece anche le seguenti promesse.

v      Darò tutte le grazie necessarie al loro stato

v      Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò pace nelle famiglie divise

v       Li consolerò nelle loro afflizioni

v       Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte

v       Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro opere

v       I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia

v       Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore

v       Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione

v      Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta e onorata.

v       A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti

v       Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non verrà mai cancellato

v       Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore,che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese, per 9 mesi consecutivi, la grazie della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, ne senza ricevere i Sacramenti, e il mio cuore sarà loro asilo sicuro in quell’ora estrema

 

 

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vai alla vita di Santa Margherita

 

 

MADRE SPERANZA DI GESU’

 

 

Di famiglia poverissima,prima di nove figli, nacque il 30 settembre 1893 a Santomera, nel sud della Spagna. Iniziò la vita religiosa a 22 anni prima tra le Figlie del Calvario(1914-1921), poi tra le Missionarie Claretiane (1921-1930). A Madrid, la notte di Natale del 1930 fondò le Ancelle dell’ Amore misericordioso. In quegli anni  il Signore le si rivelò in modo  speciale e le affidò il compito di far conoscere il volto di Dio e le “ ricchezze” della sua Misericordia.

Nel 1936 venne a Roma per estendere la sua missione. Qui tra " angustie, fatiche, disgusti e sacrifici" moltiplicò le sue opere di carità. E qui nel 1951 fondò la Congregazione dei Figli dell’Amore misericordioso per facilitare l'incontro degli uomini d'oggi con la bontà infinita del Signore.  Immersa nella preghiera e nell’esperienza mistica della Passione, stupita delle meraviglie che Dio operava in lei e attraverso di lei, diede inizio a Collevalenza, nella provincia di Perugia, sempre nello stesso anno, ad una serie di realizzazioni che fanno di questo piccolo pause della campagna umbra uno straordinario centro di spiritualità attorno al grande  Santuario dell’Amore misericordioso (1965), mèta incessante di pellegrini da tutto il mondo.

Nel 1981 anche Giovanni Paolo II, un anno dopo aver pubblicalo l'enciclica Dives in Misericordia, è stato qui pellegrino "per professare che l'Amore misericordioso è più potente di ogni male", Madre Speranza è morta a Collevalenza l’ 8 febbraio 1983 ed è stata sepolta nella cripta del "suo" Santuario. È in corso il processo di beatificazione.

 

 

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Il Papa e la domenica della misericordia

 

Buone notizie per i peccatori: Papa Wojtyla, ad appena un anno e mezzo dalla  conclusione dell'Anno Santo millenario, ha deciso di introdurre una nuova occasione liturgica per «lucrare l'indulgenza plenaria», ovvero ottenere la remissione delle pene da scontare per i peccati commessi su questa terra. Sarà, ogni anno, la seconda domenica di Pasqua, ovvero quella che si celebra la settimana successiva alla risurrezione di Gesù. Sarà denominata «Domenica della Divina Misericordia», e i fedeli potranno ottenere l'indulgenza plenaria in qualunque chiesa o oratorio del mondo: basta che confessino i loro peccati, si pentano sinceramente, facciano la comunione, preghino «secondo le intenzioni del Sommo Pontefice», e si dedichino a qualche opera di pietà cristiana.

Il Papa ha preso questa decisione durante un incontro con i responsabili della Penitenzieria Apostolica il 13 giugno scorso. Il decreto che avrà «vigore perpetuo, nonostante qualunque contraria disposizione», è stato però diffuso solo in questi giorni e il testo - firmato dal Pro-penitenziere maggiore, il monsignor Luigi De Magistris, e dal reggente, padre Gianfranco Girotti – offre  un’ampia casistica di come ottenere la remissione delle pene e conquistare una fetta di Paradiso. Chi infatti, dopo essersi confessato e dopo aver fatto la comunione, non può svolgere un'azione caritativa, è tenuto <<almeno» a recitare, davanti all'ostia consacrata, le preghiere del Padre Nostro e del Credo, con l'aggiunta di << una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso».

Anche coloro che si trovano, per necessità di lavoro, problemi politici o catastrofi naturali, lontani dalle proprie case o dalle proprie chiese, potranno usufruire dell'indulgenza plenaria se pregheranno, con cuore sinceramente pentito, davanti a «una pia immagine di Nostro Signore Gesù Misericordioso», e si impegneranno a confessarsi e a fare la comunione quanto prima,

Per chi non potrà o non riuscirà a trovare nemmeno un’immagine di Gesù davanti a cui recitare il Padre Nostro e il Credo, ci sarà la possibilità di ottenere «l'indulgenza plenaria» con << l’intenzione dell'animo», offrendo a Dio la «propria infermità e gli incomodi della propria vita», insieme alla promessa di confessarsi e fare la comunione appena possibile. Indulgenza parziale, invece, per tutti i fedeli che si limitano a pentirsi dei propri peccati, e che, in assenza di motivi validi, non accedono all'eucaristia. L’indulgenza plenaria, una delle caratteristiche principali dei Giubilei, indica la remissione non dei peccati, ma di tutte le pene che rimangono da scontare, quando le colpe siano già siate perdonate.

E ieri durante la sua prima riapparizione pubblica per l’Angelus domenicale a Castelgandolfo, Wojtyla ha rilanciato con convinzione quello che a suo avviso voleva essere il messaggio centrale della Giornata mondiale della gioventù di Toronto. Ovvero: << Un mondo che non fa riferimento a Dio è un mondo che prima o dopo finisce per essere contro l'uomo >>. «Sulle rive del Lago Ontario - ha ricordato - sembrava di rivivere l'esperienza della gente di Galilea sulle sponde del lago di Tiberiade, quando Gesù, chiamate a sé le folle, consegnò lo splendido e impegnativo "proclama" delle Beatitudini. I giovani radunali a Toronto hanno avvertito che nelle parole di Gesù c'era la risposta all'attesa di gioia e di speranza che pulsa nel loro cuore».

"Una risposta che convince, anche perché Gesù non si e limitato a enunciare le beatitudini, ma le ha vissute in prima persona sino ai dono supremo di sé».

 

Da “ Il Giornale”

 

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