I SANTI DEI “
CASI DISPERATI” |
Santa Rita da Cascia |
Santa Rita da Cascia(1381 -1457) - Vedova e Religiosa
Festeggiata il 22 - Maggio Sposa, madre, vedova,
suora agostiniana, grande mistica Rita è una santa di notevole popolarità,
specialmente in Italia dove viene invocata (allo stesso modo di S Giuda) come
patrona del casi più disperati. Guardata da vicino,
senza l'alone di leggenda, ci svela il volto umanissimo della donna che non è
passata indifferente davanti alla tragedia del dolore e della miseria
materiale, morale e sociale La sua vicenda terrena potrebbe essere di ieri
come di oggi. Ella nacque nel 1351 in
un angolo remoto dell'Umbria, a Roccaporena (Perugia). Cresciuta nel timore
di Dio accanto agli anziani genitori, ne rispettò a tal punto l'autorità da
accantonare il proposito di chiudersi in convento e accettare di unirsi in
matrimonio con un giovane violento e irrequieto, Paolo di Ferdinando. Le
biografie della santa ci dipingono un quadro familiare non inconsueto: una
donna dolce, remissiva, attenta a non urtare la suscettibilità del marito, di
cui è a conoscenza delle malefatte, e soffre e prega in silenzio. La sua
bontà riuscì alla fine a far breccia nel cuore di Paolo, il quale mutò vita e
abitudini senza riuscire, tuttavia, a far dimenticare gli antichi rancori dei
tanti nemici che s'era fatti Una sera fu trovato ucciso ai margini della
strada. I due figli, già grandicelli, giurarono di vendicare il padre. Quando
Rita si accorse dell'inutilità dei propri sforzi per dissuaderli, trovò il
coraggio di pregare Dio di chiamarli entrambi a sé, piuttosto di permettere
che si macchiassero di omicidio La sua preghiera, umanamente incomprensibile,
fu esaudita. Privata ormai del marito e dei figli, Rita andò a bussare al
convento delle suore agostiniane di Cascia. La sua richiesta non fu
accettata. Tornata al focolare deserto, pregò incessantemente i suoi tre
santi protettori, S Giovanni Battista, S Agostino e S. Nicola da Tolentino, e una notte avvenne
il prodigio. I tre santi le apparvero, la invitarono a seguirla, spalancarono
la porta del convento, ben munito di catenacci e la condussero nel mezzo del
coro, dove le claustrali stavano recitando le preghiere del mattutino Rita
poté così indossare il saio delle agostiniane, realizzando l'antico desiderio
di dedizione totale a Dio, votandosi alla penitenza, alla preghiera e
all'amore di Cristo crocifisso, che la associò anche visibilmente alla sua
passione, conficcandole nella fronte una spina. Questa stimmata
miracolosa, ricevuta durante un'estasi, le marcò il volto con una
dolorosissima piaga purulenta fino alla morte, cioè per quattordici anni. La
fama della sua santità varcò le mura del severo convento di Cascia. Le
preghiere di Rita ottennero prodigiose guarigioni e conversioni. Per sé non
chiese che di addossarsi i dolori che alleviava al suo prossimo. Morì nel monastero di
Cascia il 22 maggio 1457 di tubercolosi; il suo corpo incorrotto fu posto in
un sarcofago artistico, tuttora esistente. Ben presto le furono attribuiti miracoli che portarono alla sua beatificazione nel 1626 e alla canonizzazione nel 1900. Nel giorno della sua
festa si benedicono le rose, in memoria della sua richiesta, sul letto di
morte, di rose e fichi, che furono trovati (fuori stagione)nel suo orto. In Italia viene
invocata come patrona dei "casi difficili", particolarmente quelli
che hanno attinenza con la vita matrimoniale. E’ invocata anche
contro il vaiolo. |
S. Giuda Taddeo
S:Giuda è universalmente riconosciuto come
"AIUTO NEI CASI DISPERATI". Era figlio di Alfeo detto anche Cleofa fratello di
Giuseppe lo sposo di Maria , perciò cugino primo di Gesù. Fu discepolo di Gesù fin da ragazzo, essendo della
parentela e certamente familiare di Maria e di Giuseppe. I suoi fratelli furono Giacomo, il primo vescovo
di Gerusalemme,Giuseppe,soprannominato il Giusto,Simone, il secondo vescovo
di Gerusalemme, Maria Salome, sposa di Zebedeo e madre di Giacomo il maggiore
e di Giovanni,il discepolo prediletto. Fu di animo generoso e sensibilissimo, deciso a
seguire il Signore con assoluta determinazione fino al martirio. Il suo campo di lavoro fu quasi certamente la
Mesopotamia, la Giudea e la Persia e al suo passaggio lasciò conversioni e
miracoli. La tradizione vuole che Giuda Taddeo col suo
compagno Simone il Cananeo nelle vicinanze di Suamyr si sia imbattuto nella
ostinata avversione dei sacerdoti pagani che aizzando contro di loro il
popolo finirono col mandarli a morte. Giuda in particolare fu percosso a
bastonate duramente, legato, posto su una catasta di legno e bruciato. Si
tramandano molti fatti miracolosi sia nella circostanza del martirio che poi
nella tradizione e nella pietà del fedeli e dei devoti. Lo si invoca come il "SANTO PROTETTORE DELLE
CAUSE DIFFICILI E DISPERATE" (Queste note sono ricavate da un libretto
del Rettore del santuario Reale di Racconigi Don Gian Franco Troya.) E’ mia opinione che S. Giuda possa essere
considerato il Santo della unità dei cristiani visto il riconoscimento di cui
gode tra le Chiese : 19 Giugno lo festeggia la Chiesa Greca; 16 Febbraio la
Chiesa Armena; 2 Luglio la Chiesa Copta ; il 28 Ottobre la Chiesa Latina. Cosa dire di questo santo se non cose
meravigliose? Chi l’ ha sentito vicino nei momenti più impensati si è dovuto
arrendere : Egli è mandato da Dio a prevenire col suo intervento, a sostenere
la fede, ad incoraggiare le imprese di chi si vota al Signore ma trova
ostacoli che sembrano sommergerne la speranza ed appannarne la dedizione…. Consigliamo a tutti di pregare questo grande
cugino e amico di Gesù come già hanno fatto S. Bernardo e S. Brigida e
raccomandiamo di imparare quasi a memoria la Sua meravigliosa
"LETTERA" che è al seguito dei Vangeli tra i libri rivelati del
nuovo Testamento. La breve lettera di
Giuda, che fu giudicata " piena della forza e della grazia dei cielo
", ci fa intravedere la figura di San Giuda come maestro fermo e
sapiente, che esercitò con zelo e con amore quella missione affidata da Gesù
ai suoi Apostoli, prima di lasciare la terra per il cielo. |