Lc 1,26-38. Sei mesi dopo l’angelo
Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazaret, ad una vergine sposata ad un uomo della casa di
David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato da lei
l’Angelo disse:” Salute, o piena di grazia; il
Signore è teco! Benedetta tu fra le donne!”. Ed essa, turbata a queste
parole, pensava che specie di saluto fosse quello. E l’Angelo le disse : “ Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso
Dio; ecco, tu concepirai nel seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome
Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’ Altissimo,
e il Signore Dio gli darà il trono di David suo padre; e regnerà in eterno
sulla casa di Giacobbe; e il suo regno non avrà mai fine”. Allora Maria
disse all’Angelo:”Come avverrà questo, se io non
conosco uomo?” E l’Angelo rispose:” Lo Spirito Santo scenderà in te e la
potenza dell’Altissimo ti adombrerà, per questo il Santo che nascerà da te
sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito
anche lei un figlio nella sua vecchiaia, ed è già nel sesto mese, lei che era
detta sterile; ché niente è impossibile davanti a Dio”. E Maria disse “ Ecco
l’ancella del Signore: si faccia di me secondo la tua parola”. E l’Angelo si
partì da lei. Annunciazione di
F.Lippi. Museo Civico Prato Da “ L’ Evangelo come mi è
stato rivelato” di M. Valtorta Ciò che vedo. Maria,
fanciulla giovanissima, quindici anni al massimo all’aspetto, è in una
piccola stanza rettangolare. Una vera stanza di fanciulla. Contro una delle due pareti più lunghe è il giaciglio: un basso
lettuccio senza sponde, coperto di alte stuoie o tappeti. Si direbbe che sono
stesi o su una tavola o su un traliccio di canne, perché stanno molto rigidi
e senza curve come avviene nei nostri letti. Contro l’altra parete, una
scansia con una lucerna ad olio, dei rotoli di pergamena, un lavoro di cucito
piegato con cura, pare un ricamo. ……. Vi è molto silenzio nella
casetta e nell’orto.Vi è molta pace tanto sul viso
di Maria quanto nell’ambiente che la circonda. Pace ed ordine…..Maria si mette a cantare sottovoce e poi alza lievemente
la voce. …Non capisco le parole, dette certo in ebraico. Ma, dato che ripete
ogni tanto:”Jehovà”,
intuisco che sia qualche canto sacro, forse un salmo….Il viso di Maria,
emergente dalla veste bianca e semplicissima, così rosato e cinto dalle
trecce che porta avvolte come corona intorno al capo, pare un bel fiore. Il canto si
muta in preghiera.” Signore Iddio Altissimo, non tardare oltre a mandare il
tuo Servo per portare la pace sulla terra. Suscita il tempo propizio e la
vergine pura e feconda per l’avvento del tuo Cristo. Padre, Padre santo,
concedi alla tua serva di offrire la sua vita a questo scopo. Concedimi di
morire dopo avere visto la tua Luce e la tua Giustizia sulla terra e di aver
conosciuto che la redenzione è compiuta. O Padre santo, manda alla terra il Sospiro
dei Profeti. Manda alla tua serva il Redentore. Che nell’ora in cui cessi il
mio giorno, si apra per me la tua Dimora, perché le sue porte sono state già
aperte dal tuo Cristo per tutti coloro che hanno sperato in Te. Vieni, vieni,
o Spirito del Signore. Vieni ai tuoi fedeli che ti attendono. Vieni, Principe
della Pace!…”. Maria resta assorta così… La tenda
palpita più forte, come se qualcuno dietro di essa
ventilasse con qualcosa o la scuotesse per scostarla. E una luce bianca di
perla fusa ad argento puro fa più chiare le parei
lievemente gialline, più vivi i colori delle stoffe, più spirituale il
volto sollevato di Maria. Nella luce, e senza che la tenda sia scostata sul
mistero che si compie – anzi non palpita più, pende
ben rigida contro gli stipiti, come fosse parete che isola l’interno
dall’esterno – si prosterna l’Arcangelo. ……… “ Ave , Maria, piena di Grazia, ave”. La voce è un dolce
arpeggio come di perle gettate su un metallo prezioso. Maria trasale e
abbassa lo sguardo. E più trasale quando vede la
fulgida creatura inginocchiata ad un metro circa di distanza da Lei e che,
con le mani incrociate sul petto, la guarda con una venerazione infinita. Maria balza in
piedi e si stringe alla parete. Diviene pallidissima e rossa
alternativamente. Il suo viso esprime stupore e sgomento. Si stringe
inconsciamente le mani sul seno nascondendole sotto le larghe maniche, si
curva quasi a nascondere il più possibile il suo corpo. Un atto di pudore
soave. “ No. Non
temere. Il Signore è teco! Tu sei benedetta fra tutte le donne”. Ma Maria
continua a temere. Da dove è venuto quell’essere
straordinario? E’ un messo di Dio o dell’Ingannatore? “Non temere,
Maria” ripete l’ Arcangelo. “ Io sono Gabriele,
l’Angelo di Dio. Il mio Signore mi ha mandato a te. Non temere, perché tu hai
trovato grazia presso di Dio. Ed ora tu compirai nel seno e partorirai un
Figlio e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, sarà chiamato Figlio
dell’Altissimo ( e tale sarà in vero) e il Signore Iddio gli darà il trono di
Davide suo padre e regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe, e il suo Regno
non avrà mai fine. Comprendi, o santa Vergine amata dal Signore, Figlia
benedetta di Lui, chiamata ad esser Madre del suo Figlio, quale Figlio tu
genererai”. “Come può
avvenire questo se io non conosco uomo? Forse che il Signore Iddio più non
accoglie l’offerta della sua serva e non mi vuole più vergine per amore di
Lui?”. “Non per opera
di uomo sarai Madre, o Maria. Tu sei l’eterna vergine, la Santa di Dio. Lo
Spirito santo scenderà in te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà. Perciò
Santo sia chiamerà Colui che nascerà da te, e Figlio di Dio. Tutto può il
Signore Iddio nostro. Elisabetta, la sterile, nella sua vecchiaia ha
concepito un figlio che sarà il Profeta del tuo Figlio, colui che ne prepara
le vie. Il Signore ha levato a questa il suo obbrobrio, e la sua memoria
resterà nelle genti congiunta al nome tuo, come il
nome della sua creatura a quello del tuo Santo, e fino alla fine dei secoli
le genti vi chiameranno beate per la Grazia del Signore venuta a voi ed a te
specialmente; venuta alle genti per mezzo tuo. Elisabetta è nel suo sesto
mese ed il suo peso la solleva al gaudio, e più la solleverà
quando conoscerà la tua gioia. Nulla è impossibile a Dio,Maria,piena di Grazia. Che devo dire al mio Signore? Non
ti turbi pensiero di sorta. Egli tutelerà gli interessi tuoi se a Lui ti affidi. Il mondo, il Cielo, l’Eterno attendono la tua
parola!”. Maria,
incrociando a sua voltale mani sul petto e curvandosi in un profondo inchino,
dice:” Ecco l’ancella di Dio. Si faccia di me
secondo la sua parola”. L’Angelo
sfavilla nella gioia. Adora, poiché certo egli vede lo Spirito di Dio
abbassarsi sulla Vergine curva nell’adesione, e poi scompare senza smuover
tenda, ma lasciandola ben tirata sul Mistero santo.
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