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CINEMA SOTTO LE STELLE |
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(Small Time Crooks - 2000) - con
Jon Lovitz, Hugh Grant, Elaine May, Tracey Ullman, Woody Allen
| La Stampa (15/12/2000) - Lietta Tornabuoni |
| Woody Allen torna alla farsa ed è proprio un bel regalo di Natale: tanto più che si tratta duna farsa doppia, destinata a due diverse fasce di pubblico. Gli spettatori popolari e quelli di sublime raffinatezza potranno apprezzare la prima storia di delinquenti incompetenti, con Woody Allen e i suoi amici imbranati decisi a scavare un tunnel per arrivare sotterraneamente al caveau duna banca e depredarlo. [ ] Gli spettatori intellettuali, eleganti e mid-cult, potranno apprezzare la seconda storia: la coppia Allen-Ullmann, divenuta ricchissima, aspira pure a diventare colta e signorile, chiedendo a Hugh Grant lezioni detichetta e di cultura. [ ] Sono fantastici la coppia ex povera vestita da capo a piedi in stile Versace, la loro casa da nuovi ricchi arredata in kitsch-barocco tutto dorato, i furbeschi insegnamenti di Hugh Grant. Sono divertenti le battute. [ ] |
| Corriere della Sera (16/12/2000) - Tullio Kezich |
| "Tornate all'antico e sarà un progresso" raccomandava Giuseppe Verdi; e per Criminali da strapazzo Woody Allen sembra essersi ispirato a un proposito del genere. Abbandonando superpensieri e malinconie insieme con le abituali velleità felliniane e bergmaniane, il nostro è tornato al comico puro o quasi. [ ] |
| Film TV (19/12/2000) - Enrico Magrelli |
| Soliti ignoti a Manhattan. [ ] I primi quaranta minuti del nuovo film diretto e interpretato da Woody Allen sono travolgenti e scoppiettanti. Battute, gag, cinema sonoro e cinema muto che si danno la mano affettuosamente, attenzione comica ai dettagli (i vestiti di Ray e Frenchy sono un sottotesto esilarante), ritmo sostenutissimo, cattiverie da manuale, passaggi di dialogo molto divertenti. La faccia invecchiata di Woody, insensibile al destino biologico che manda in pensione i comici con l'arrivo delle rughe più profonde, e quelle perfette, con le espressioni stonate, dei suoi magnifici complici (Tracey Ullman e Elaine May su gli altri) animano lo schermo. [ ] |
| la Repubblica (16/12/2000) - Roberto Nepoti |
| Se la domanda è quella che facevano i vecchi produttori alla Peppino Amato appena si sentivano proporre un film "ma fa ridere?" la risposta è sì: Criminali da strapazzo fa ridere, e parecchio. [ ] |
| Ciak (1/2/2001) - Valerio Guslandi |
| Lasciando per un momento tormenti psicologici e riferimenti autobiografici nel cassetto, Woody Allen si concede una rimpatriata in quel cinema di gag e battute che l'aveva visto primeggiare negli anni 60 e 70. [ ] la storia del piccolo delinquente che prima cerca il colpo della vita e poi arricchisce grazie ai biscotti fatti dalla moglie (con successivi, imbarazzanti a tu per tu con i ricchi di professione) [ ] |
| Il Giorno (16/12/2000) - Silvio Danese |
| Prendi i soldi e scappa al tempo dei nuovi ricchi. In pantaloncini corti e occhialetti da miope, come certi laidi ometti delle riviere in sandalo e calzini, Woody Allen si concede un ritorno alle origini burlesche. Battute a raffica, equivoci alla Feydeau, distruzioni da comiche del muto, un certa indifferenza per la verosimiglianza. Vederlo così, ancora al lavoro sul suo corpicino da intellettuale buffone è quasi commovente. [ ] Sottotraccia, è un fulmine sull'ignoranza che spreca le potenzialità positive del denaro. |
PER RIFLETTERE, OLTRE LA SUPERFICIE DEL FILM:
I PROTAGONISTI DEL FILM:I SOLDI: una necessità sempre insufficiente
Il film a suo modo ha come protagonista il danaro: nella prima parte si evidenzia come procurarselo nella seconda come spenderlo. Woody Allen e soci sono più bravi, in tutti i sensi, nella prima fase. I soldi infatti sono uno strumento straordinario, un ottimo servitore ma un pessimo padrone e purtroppo è difficile ben distinguere le due situazioni, uno non sa infatti se li possiede o ne è posseduto.
Offrono la possibilità di una vita comoda ma questa ci può rendere passivi e sordi di fronte alle esigenze di chi è privo del minimo essenziale. Siamo invece molto sensibili a coloro che hanno qualcosa più di noi: nella mente essi diventano dapprima un modello (vedi i ricchi nel film e non solo lì) da emulare con entusiasmo e poi successivamente un rivale. Ecco che allora arriva lo stress per chi vuole diventare e apparire ricco e il fastidio per il ricco imitato che cerca di evidenziare snobisticamente le residue differenze. Per raggiungere i propri modelli/rivali si utilizzano vari strumenti: la violenza (nel film si tenta la rapina), lintelligenza, le circostanze e la spesa dei soldi. Coi soldi Woody Allen e soci acquistano ciò che gli altri hanno, consumano ma alla fine non sono così entusiasti. Qualcuno ha detto che ci sono due tipi di tragedie nel mondo: una è non riuscire a soddisfare il proprio desiderio, laltra è riuscire a soddisfarlo (Wilde)
UN EFFETTO DEL FILM: IL RISO: pericolo, rivelazione e terapia
"Lo scopo della commedia classica è far ridere e non bisogna dimenticare che il riso, che riproduce nella sua stessa convulsiva violenza le caratteristiche fondamentali della crisi , conserva una tipica componente persecutoria: il riso del pubblico dev'essere collettivo, e si esercita sempre contro qualcuno, contro il capro espiatorio che concentra in sé tutto il ridicolo (come nasce il ridicolo?: è una ingiustificata deviazione dal normale comportamento?) . La derisione non è che il linciaggio visto come divertimento" (Fra Dioniso e Cristo"di G.Fornari. La sapienza sacrificale greca e la civiltà occidentale, ediz. Pitagora di Bologna).
Forse non era così ingiustificata quella diffidenza assunta dai monaci nel romanzo di Umberto Eco "Il nome della Rosa" . La risata non è sempre offesa alla vittima; "però se noi oggi possiamo ridere come per una benedizione e non come una maledizione questo ci è reso possibile dallesperienza del cristianesimo che la nostra civiltà ha attraversato, grazie a questa religione che ha svelato i meccanismi vittimari delle società arcaiche" (così P.Casuscelli in Gazzetta del Sud 20-06-2001). Infatti il riso è generalmente un fenomeno staccato dalla violenza e limitato nel tempo. Ma non sempre è così: spesso il riso è ciò che accompagna o prepara la maldicenza e resta lunica residua violenza comunemente accettata.
Il riso è anche la rivelazione di quelle che sono le nostre più profonde convinzioni. "Crediamo solo a quello per cui siamo disponibili ad essere presi in giro" (Guitton).
Al cinema comunque non si perseguita nessuno realmente perché il soggetto deriso è fittizio (come nelle barzellette). Il cinema invece con la risata può fare una sorta di catarsi (per Aristotele questo era il senso della tragedia che creava una compartecipazione alla violenza nel teatro per evitarla nella vita), di cura e purificazione dei nostri malumori. Diversamente, nella vita, lutilizzo eccessivo del riso ai danni di qualcuno (le cosiddette battute) allinizio può dare un po di euforia ma poi iniziare una lunga catena di risentimento e malessere. Forse, come Woody Allen insegna, nella vita è opportuno imparare anzitutto a sorridere sui propri difetti anziché ridere alle spalle di qualcuno anche così inizia la compassione.
"cara, hai visto il mio portafoglio?"
(nel film "Eyes wide shut" Tom Cruise a Nicole Kidman, prima domanda del film, una grande riflessione sui rapporti umani comunemente secondo mercato e gratis solo nella famiglia )
Città di Arzignano Assessorato alla Cultura Epicentro Giovani
Arzignano Estate Festival 2001
http://www.parrocchie.it/arzignano/ognissanti/mattarello/cineforum/cineforum.htm