Comunità Pastorale "San Carlo Borromeo"
Angera - Ranco - Taino

Parrocchia Prepositurale "Santa Maria Assunta"

Angera (VA) - Decanato di Sesto Calende - Diocesi di Milano



CORPO MUSICALE ANGERESE "S. CECILIA"


La "PIVA" di Angera


Questa bella melodia, che viene suonata da più di 100 anni durante la notte di Natale per le vie del paese, proviene dalla Svizzera ed esattamente dal Cantone dei Grigioni. Infatti il maestro Martino Bardelli, come afferma il figlio Giulio, effettuava dei viaggi in Svizzera per ragioni di lavoro; durante una sua permanenza in quei luoghi ascoltò un motivetto di carattere pastorale che subito gli piacque, chiese ed ottenne la partitura e, tornato ad Angera, ne fece una trascrizione adatta alla sua banda.

La Piva, così trascritta, si compone di tre parti: due di carattere pastorale e una di carattere più allegro, che si ripetono alternandosi, e in questa versione viene eseguita per oltre 50 anni.

Nel 1949 il maestro Giulio Bardelli fa una piccola modifica, sostituendo la parte allegra con una di carattere pastorale e in questa nuova versione viene eseguita fino ad oggi.

Nel 1995 in occasione della presentazione del costume caratteristico dei "Pivari", il maestro Ettore Bardelli accanto alla versione "in uso" ripropone la versione "del nonno Martino". Con melodie e armonie semplicissime, la Piva di Angera è caratterizzata dalle note tenute continuamente dagli strumenti di ottone, ad imitazione del pedale dell'organo, mentre i clarinetti eseguono un canto lento e dolcissimo. Tecnicamente facilissima, la Piva impegna emotivamente; infatti la gente dice: "Senza la Piva a l'è gnanca Nataal!". (Senza la Piva non è neanche Natale).

La musica che potrai scaricare è stata registrata dal vivo la notte di Natale del 1982 a Uponne alle ore 23.00 da Adriano Barboni di Angera

Scarica la "Piva"



   

ANGERA E LA MUSICA

 

Maestro Giulio BardelliNotizie da fonti ufficiali dell'esistenza ad Angera di una banda musicale nel secolo scorso non ne abbiamo, ma spesso la memoria degli uomini è la fonte più certa: nel 1855 gli Angeresi ricordano come maestro della banda un certo Custanzin.

Poco più tardi un giovane quattordicenne, abitante a Ispra, è talmente attratto dalla banda di Angera venuta nel suo paese a suonare per un servizio da abbandonare casa e famiglia per seguirla. Si trasferisce dunque ad Angera e frequenta tanto assiduamente il complesso che, dopo soli quattro anni, ne viene nominato maestro: correva l'anno 1875 e il giovane Martino Bardelli è alla direzione della banda di Angera.

Non si hanno notizie per quanto riguarda il numero dei componenti, né se avessero una divisa e quale fosse il repertorio eseguito, ma la voglia di suonare e l'entusiasmo erano tali che la banda crebbe velocemente e dai paesi vicini vennero alcuni suonatori a rinforzare il gruppo. La fama si sparge ben presto in tutto il territorio del sud Verbano e richieste di servizi vengono un po' da ogni contrada, sia della sponda lombarda che piemontese: la banda porta sempre con sé una vitalità che trasforma ogni manifestazione in una festa piena di allegria e buonumore.


Bisogna attendere sino al 1903 per avere uno scritto sulla presenza della banda: dall'archivio parrocchiale risulta che la banda riceve all'imbarcadero e accompagna con una solenne processione sino alla Chiesa parrocchiale don Ambrogio Airoldi, in occasione della sua venuta ad Angera come Nuovo Parroco. Qualche notizia è stata ritrovata sui giornali dell'epoca: una riorganizzazione della banda, una grande lotteria per realizzare la divisa (dal giornale "L'Italia", maggio 1913; da "Il Resegone", settembre 1912), la presenza a manifestazioni varie: 25° di sacerdozio e 10° di Parroco di don Airoldi (1913), concerti per il restauro della Chiesa parrocchiale (1922) e inaugurazione del Monumento ai Caduti (1922), festa per le nuove campane (1923), festeggiamenti per il 25° di sacerdozio di mons. Baranzini (1924). (vedi "DA GIORNALI D'EPOCA" qui sotto).


Un altro complesso musicale opera in quel periodo (Anni '20) in Angera, facendo sentire le sue note allegre e scanzonate in ogni occasione di festa: la banda "Tanai" , soprannome di Mario Ponti; si usava chiamare la gente con il soprannome piuttosto che col nome. Era formata da elementi che suonavano strumenti veri e strumenti strani, forse da loro stessi costruiti o inventati, come ad esempio pentole con i relativi coperchi, fischietti di canna di giunco, campane e campanelli di varie dimensioni, martelletti di legno che si battono uno contro l'altro, ecc.; il suo punto forte era il Carnevale, quando sfilava per le vie del paese, seguita da ragazzi vocianti e suscitava ilarità e entusiasmo.

Sino dal 1875 la banda è diretta sempre dallo stesso maestro, Martino Bardelli, che muore nel 1925, dopo essere stato per 50 anni animatore instancabile e fecondo compositore.


Dopo il 1925 la banda sembra avere un periodo di stasi e anche se in breve tempo ben tre maestri si susseguono alla direzione, non si riesce ad avere un complesso veramente funzionante; nonostante ciò, alcuni suonatori continuano la loro attività con costanza, riunendosi per le prove nella sede della scuola di musica che allora era situata ove adesso c'è il Museo Archeologico: avevano anche un buon archivio, con partiture di opere e operette e probabilmente il loro repertorio era costituito da queste musiche, che venivano eseguite nei concerti in piazza per le varie ricorrenze e feste, specialmente per la festa della Madonna della Riva e per Ferragosto.




Come abbiamo visto, oltre alla musica suonata, anche la musica cantata aveva i suoi rappresentanti in Angera.

Ed è a questo punto che la storia della Banda si intreccia con quella della Schola Cantorum Parrocchiale. Infatti, come diremo appresso, il maestro Giulio Bardelli sarà alla guida sia della Banda che della Schola.

Un tempo, come succedeva in ogni paese, la popolazione si riuniva spesso per le funzioni religiose e, in chiesa, tutti cantavano, anche se il buon Dio non a tutti aveva dato orecchio musicale e voce melodiosa. Figuratevi la disperazione del povero organista, che dovendo accompagnare il canto si trovava, di passaggio in passaggio, a suonare in partenza in una tonalità e alla fine in un'altra. Fu così che negli anni seguenti alla Prima Guerra Mondiale l'entusiasmo giovanile di qualche coadiutore raccolse un gruppo di giovani per farne dei cantori: vi provarono don Camillo Sarti e don Riccardo Beretta, facendo leva tra i chierichetti, che allora erano numerosi e assidui. Ma è nel 1924 che viene costituita in Parrocchia per opera di don Giovanni Spagnoli una Schola Cantorum per meglio condecorare le funzioni religiose; all'inizio era formata dai chierichetti e dai giovani che frequentavano la casa del parroco e per molto tempo fu una formazione di soli uomini: venivano eseguite infatti composizioni per voci maschili (tenori, baritoni, bassi). Negli anni che seguirono (anni trenta/quaranta), l'organico fu ampliato e alle voci maschili furono aggiunte le voci di bambini che poi vennero sostituite da voci femminili.

A questo gruppo per così dire ufficiale, cui appartenevano le voci migliori, più tardi diretto dal maestro Fragiacomo, era affidato il compito di cantare alle Messe e alle funzioni religiose delle feste solenni. Un gruppo di sole voci femminili, diretto dalla maestra Bonini Adele, accompagnava le cerimonie nelle feste minori. Un terzo gruppo, i "Pueri corales" diretti dal maestro Giulio Bardelli, accompagnava le messe eseguendo composizioni proprie, e faceva anche alcune esibizioni nei paesi vicini. (N.B. - Giulio è figlio di Martino).

Nello stesso periodo esisteva un complesso di mandolini e chitarre, che accompagnava le funzioni religiose e i canti, specialmente nel periodo natalizio; questo complesso aveva una sua collocazione in chiesa adatta al tipo di strumenti di cui era composto ed era posizionato nella Cappella del Sacro Cuore.

Un notevole contributo alla Schola venne dalla signora Eugenia Albanesi Scavarda, che si adoperò con impegno, passione ed entusiasmo per migliorarne le prestazioni canore. (vedi anche qui sotto)





Oltre ai complLa Fanfara dei marinarettiessi bandistici e canori diciamo "ufficiali" e organizzati, esistevano anche alcuni complessi formati per così dire "all'improvviso" o per l'occasione: gente che sapeva suonare qualche strumento e che si divertiva esibendosi in piazza o per le strade, suonando per il semplice gusto di suonare. C'erano diversi giovanotti che si dilettavano a suonare l'armonica a bocca, la chitarra o l'organetto e sovente si ritrovavano in piazza per fare una suonata assieme o, come loro sostenevano, "un concerto"; ma il bello della faccenda era che ognuno suonava o una melodia diversa da quella degli altri o se la melodia era la stessa veniva eseguita con un altro ritmo, oppure a metà canzone si metteva a suonarne un'altra: suonare con gli altri o meno, non aveva importanza, l'importante era divertirsi.

E il divertimento era certamente assicurato a giudicare dal numero di ascoltatori che si affollavano a sentire questo "concerto" incitando i suonatori a continuare la loro esibizione!

Nel 1938 su invito dell'Amministrazione Comunale, il maestro Giulio Bardelli costituisce una Fanfara, un complesso musicale formato da soli strumenti a fiato di ottone; il gruppo, sebbene organizzato e affiatato, ebbe una breve vita, a causa dell'imminente guerra.

Occorre far notare che la tradizionale Piva di Angera, composta da Martino Bardelli quando era alla direzione della banda (di questa e di altre composizioni si conservano nell'archivio le partiture originali manoscritte) è da sempre eseguita la notte di Natale per le vie del paese e ciò continua dopo la morte del maestro e, soprattutto, anche durante il periodo della guerra.

Questo fatto potrebbe essere il motivo per cui alla fine della guerra, si cerca di riorganizzare la banda e viene chiamato come maestro un certo Monformosi, ma l'attività del complesso, che ha la sede della scuola ove adesso c'è il ristorante Bacco (che allora si chiamava "Ai Promessi Sposi") non dura molto tempo.


Nel 1945 Giulio Bardelli assume l'incarico di organista, sobbarcandosi l'onere di dirigere e accompagnare la Schola Cantorum, prima con il vecchio organo (di buona fattura che per errore di calcolo venne eliminato [si voleva costruire una finestra sul rosone della facciata, ma poi risultò che il rosone era sopra il tetto della Chiesa: così si dice]), poi con l'organo Hammond e infine con l'armonium; c'erano tuttavia le belle voci intatte di un tempo e fu il periodo delle stupende esecuzioni delle messe di Perosi, Vittadini, Chiesa, Caudana, Campodonico, Amatucci, Heller.

Il maestro Bardelli, oltre che organista, è anche provetto compositore di messe e mottetti per le varie ricorrenze liturgiche: composizioni adatte all'organico della Schola di allora, ma che ancora oggi vengono eseguite con successo, sia nelle versioni originali sia con gli opportuni adattamenti apportati dal maestro stesso nel corso degli anni.


Qualche anno più tardi (1949) di nuovo il maestro G. Bardelli, con la fattiva collaborazione dell'amico Pino Maffioli, costituisce il complesso e questa volta la cosa funziona; si recuperano gli strumenti che erano abbandonati in soffitta (si trovavano infatti nella torretta dell'edificio sito in via Mazzini, che poi fu sede anche del Municipio) e stavano per essere venduti come rottami. Viene istituita una scuola di musica, (la sede è in Oratorio dove opera con entusiasmo e dedizione don Luigi Crosta), alla quale affluiscono molti giovani desiderosi di imparare a suonare e, dopo alcuni mesi di prove intense, ecco la banda in piazza per il primo servizio, il 15 agosto 1949. Nasce così il Corpo Musicale Angerese "S. Cecilia" che tuttora esiste e di cui abbiamo festeggiato nel 1999 il 50° anno di attività.

La Piva al Gazzettino Padano

Nel 1955 viene registrata e trasmessa dalla RAI la Piva di Angera, avvenimento voluto per ricordare il centenario di esistenza della Banda, anche se, come abbiamo detto, non si conosce la data di fondazione. In quello stesso anno il Corpo Musicale. inaugura la sua prima divisa, acquistata con il contributo di tutta la popolazione.  Ma non c'era solo la banda ad allietare le feste: si erano formati e suonavano per il pubblico divertimento durante i matrimoni o alle feste popolari alcuni "complessini", composti da quattro o cinque suonatori, che su richiesta si esibivano sia in paese che fuori, portando ovunque le loro musiche allegre. Queste orchestrine variavano spesso i loro componenti: in base alle amicizie e alle presunte capacità musicali, si "rubavano" l'una con l'altra i suonatori, formandosi e sciogliendosi in breve tempo, anche nel volgere di qualche mese.


Uno di questi complessi che ebbe particolare successo e una vita abbastanza lunga, fu la formazione che esisteva in Oratorio con la guida del maestro G. Bardelli: era composta da Pianoforte, Fisarmonica, due Violini (più altri due che venivano da fuori paese per le grandi occasioni), Contrabbasso, Batteria e alcuni strumenti a fiato presi a prestito dalla banda (Tromba, Clarinetto e Trombone).

Accanto e collaborando con questa formazione, fiorì anche una compagnia teatrale che nel salone dell'Oratorio (salone attrezzato con un palco, scene e luci veramente funzionali) mise in scena una serie di operette e commedie, riscuotendo ampi consensi tra il folto pubblico sempre presente. Il successo fu davvero grande specialmente per un'operetta dal titolo "Le avventure di Pinocchio", allestita in collaborazione con le Scuole elementari e che venne replicata molte volte anche nei paesi dei dintorni e nella vicina Svizzera.




Con l'arrivo ad Angera di don Luigi Giani, la Schola Cantorum riceve un nuovo slancio e fioriscono nuove voci: il repertorio si arricchisce e, sotto la spinta dei cantori don Luigi strappa al prevosto don Giuseppe Andreotti il consenso per una campagna di sottoscrizione "Pro Organo Nuovo", l'organo nuovo arriva infatti, costruito dalla Casa Mascioni di Cuvio, e viene inaugurato il 4 dicembre 1966 dal M.o Luigi Picchi con un memorabile concerto. La Schola partecipa, riceve ampi consensi e applausi dal folto pubblico presente: viene eseguita la Prima Messa in italiano del M.o Bardelli; è il periodo del rinnovamento della Liturgia e, a malincuore, vengono accantonati i capolavori in latino.

Nuovo organo Mascioni

E' un momento felice per la Schola Cantorum che don Luigi porta oltre i confini della Parrocchia: la Messa "San Carlo" (in italiano e sempre del M.o Bardelli) viene eseguita al Sacro Monte di Varese, al Santuario di Re, a Novara e altrove, sempre con lusinghiero successo. La Schola partecipa ad un Raduno ceciliano di Scholae Cantorum a Varese e ottiene un ben meritato sesto posto su oltre cinquanta corali partecipanti. Don Luigi Giani viene in seguito nominato parroco di Albizzate e vuole che la Corale e la Banda si rechino in quella parrocchia per solennizzare il suo ingresso: la Corale cantando alla Messa e la Banda suonando durante la Processione.




Nel corso degli anni le vicende musicali in Angera alternano momenti di espansione a momenti di regresso; si perdono questi complessini, di cui abbiamo parlato, e altri se ne formano: lo spirito musicale è sempre comunque ben presente e vivo.

Verso gli anni settanta in Oratorio, sotto la spinta di don Carlo Gerosa, si forma un complesso che raggiunge un buon grado di preparazione e svolge la propria attività organizzando e partecipando a rassegne per gruppi rock: nel corso degli anni, poi, cambiano i componenti e qualche altro gruppo sorge in Angera.


Il Corpo Musicale Angerese "S. Cecilia" e la Schola Cantorum, con la guida (dagli anni '80) del maestro Ettore Bardelli (figlio di Giulio e nipote di Martino) e l'entusiastica partecipazione e cooperazione di don Rino Villa continuano sempre la loro attività collaborando tra loro e con complessi dei paesi vicini in occasioni diverse: la Banda, in vari momenti con le Bande di Taino, Besozzo, Ispra e Sesto Calende, scambiandosi i suonatori, e in occasione di raduni bandistici con le Bande di Ispra, Barasso, Castronno, Besnate, Somma Lombardo, Casorate Sempione. La Schola Cantorum con le Corali di Cadrezzate, Ispra, Travedona, Mercallo, Besozzo, Brebbia, Varano Borghi in occasione di concerti specialmente nel periodo natalizio.

Concerto Natale 1986

Sia la Banda che la Schola Cantorum hanno preso parte al gemellaggio con la cittadina di Viviers sur Rhône (Francia), partecipando con suoni e canti alle manifestazioni organizzate in occasione delle varie visite ad Angera degli amici francesi; in particolar modo eseguendo assieme alla Corale di Viviers brani alla S. Messa celebrata in Bruschera in occasione della visita dei Donatori di Sangue francesi; la Schola Cantorum (che nel frattempo si è dotata di una divisa [giacca e cravatta per gli uomini, camicetta con giacchina di lana e farfallino per le donne]) si è recata per due volte a Viviers, partecipando ad un Concerto e alla S. Messa con il Vescovo di Vivers, alla presenza di tutta la popolazione, ricevendo calorosi consensi e squisita ospitalità.

I Pivari con il loro costume

Da qualche anno la Banda ha una divisa particolare: per iniziativa dell'indimenticabile concittadino Luigi Zipoli, che con passione ed entusiasmo progetta e cura nei particolari, viene confezionato un caratteristico costume da zampognaro, con tanto di mantella, giubbotto in agnello, camicia, pantaloni alla zuava, cappello a cono di panno, calze e scarponcini; il tutto condecorato da fiocchetti e nastri nei colori di Angera e con lo stemma della città.

Attualmente il Corpo Musicale e la Schola Cantorum hanno bisogno di nuove leve per rinforzare il proprio organico; lanciamo un appello a quanti hanno desiderio di imparare a suonare e a cantare, ricordando che:
- Chi canta, prega due volte (ma anche chi suona)
- Far parte della Schola o della Banda non significa solo partecipare a prove ed esecuzioni, ma anche ritrovarsi tra amici in serenità e armonia
- Il canto e il suono aiutano a far vivere meglio le celebrazioni liturgiche. 


Come si può vedere, la musica ad Angera non è mancata e non manca: la tradizione continua, con due ricorrenze importanti: i 75 anni di fondazione della Schola Cantorum e i 50 anni di ricostituzione della Banda (anche se per la banda abbiamo notizie dal secolo scorso); con un tale bagaglio di storia alla spalle, sperando che il futuro ci porti buone cose e che la Musica ad Angera possa sempre essere presente in tutte le sue molteplici manifestazioni, entriamo nel nuovo millennio e formuliamo un augurio per tutti, giovani e meno giovani, ricordando che "Nella musica c'è Vita".

(Ettore Bardelli - 1999)


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DA GIORNALI D'EPOCA


1912 settembre da "Il Resegone"  - Festeggiamenti
Indetti da un apposito comitato, domenica prossima avranno qui luogo grandiosi festeggiamenti ‘pro divisa musicale’. Il programma affisso per le contrade del paese si presenta assai svariato e comprende banco di beneficenza, tiro al piattello e alla quaglia, corse podistiche, gara di nuoto, concerti musicali, veglia danzante. I concerti musicali, destinati a portare la nota allegra, serviranno certamente ad attirare gran folla dai paesi vicini: si assicura che interverranno ben dieci corpi musicali.


1912 ottobre da "L’Italia" - La riforma del corpo musicale
Era da tempo qui sentito il bisogno di una riforma in questo nostro corpo musicale, che meglio gli desse vita, e più sentita fosse la necessità dell’istruzione. Ci consta ora che l’iniziativa verrà presa dalla Pro Angera, che già da ieri sera ne discusse le principali modalità e ne assunse la diretta amministrazione, assicurando che quanto prima si principieranno le istruzioni. Intanto per la prossima inaugurazione della nuova divisa, è annunciata una grande accademia musicale.


1913 maggio da "L’Italia"
Era qui sentita la necessità di una maggiore organizzazione e disciplina nel corpo musicale, sì che rispondesse alle esigenze e al decoro del nostro borgo, sempre crescenti; ed all’opera, non troppo facile, si è accinta questa Unione sportiva Pro Angera. Già fino dallo scorso settembre si tenne qui un riuscitissimo convegno di corpi musicali, che valse ad attirare da tutti i paesi vicini molti curiosi, approfittandone soprattutto il preparato banco di beneficenza ‘pro musica angerese’. Ed il forte avanzo delle feste, diede appunto modo alla Pro Angera di rilevare essa definitivamente l’altra sera tutti gli istrumenti dal signor Bardelli Martino completandoli anche con dei nuovi, concretando all’uopo un piccolo regolamento, che ogni musicante si farà dovere di rispettare.
Da quind’innanzi la sede del corpo musicale sarà il salone-teatro della Pro Angera e da questa si dovrà dipendere pei relativi servizi. Prossimamente detto corpo musicale suonerà qui nelle solenni processioni della tradizionale festa di Santa Croce e del Corpus Domini.


1913 maggio da "L’Italia" - XXV di sacerdozio
Oggi, favorita dal bel tempo, si è svolta la solenne e sempre bella processione del Corpus Domini attraverso le contrade del nostro borgo, solennemente parate. Vi ha partecipato grande quantità di fedeli e il corpo musicale nostro vi ha portato la nota allegra.don Ambrogio AiroldiLa Messa solenne, presente tutto il clero della Pieve ed accompagnata in musica, venne celebrata dal reverendo nostro prevosto don Ambrogio Airoldi, il quale indossava una ricca pianeta che ieri sera stesso gli veniva offerta insieme ad altri bellissimi e preziosi doni come omaggio in occasione del suo 25 di sacerdozio: detti doni vennero giustamente ammirati ed apprezzati e stanno a dimostrare la stima e l’amore che tutti gli offerenti sentono di nutrire verso di lui.
Al banchetto seguito in casa parrocchiale, coll’intervento delle principali autorità del paese, non mancarono i brindisi improntati alla massima cordialità ed alla più grande affezione. Noi dal canto nostro siamo lieti di aggiungere ai sinceri auguri fattigli di lungo e fecondo ministero, i nostri, sicuri di interpretare il pensiero e il desiderio comune. Intanto Lunedì 25 corrente, giorno indicato dell’ordinazione, sarà qui solennemente festeggiata la Madonna di Caravaggio.



1913 luglio da "Il Resegone" - Nel corpo musicale
Dalla presidenza di questa unione sportiva Pro Angera sono stati convocati i soci del vecchio corpo musicale allo scopo di meglio organizzarli. La nuova associazione viene dichiarata apolitica ed i soci che ne faranno parte, saranno effettivi se suonatori, azionisti se verseranno una o più quote annue di L.5. La Pro Angera, che ha riscattato e si è assunto la gestione del nuovo corpo, offre gratuitamente i propri locali per le istruzioni le quali saranno date dall’antico maestro sig. Martino Bardelli, il cui compito sarà pure di aggregare nuovi soci effettivi, specialmente fra i giovinetti. Intanto il corpo musicale, col nuovo ordinamento, si obbliga a dare almeno sette concerti gratuiti annuali in giorni da stabilirsi: Domenica, nelle ricorrenza della sagra della Riva, ha tenuto il suo primo concerto in piazza Garibaldi.


1913 luglio da "L’Italia" - Nel corpo musicale
In questi giorni sono stati convocati dalla presidenza dell’Unione sportiva Pro Angera i soci del vecchio corpo musicale allo scopo di meglio organizzarli. La nuova associazione viene dichiarata apolitica ed i soci che ne faranno parte, saranno effettivi se suonatori, azionisti se verseranno una o più quote annue di L. 5. La Pro Angera, che ha riscattato e si è assunto la gestione del nuovo corpo, offre gratuitamente i propri locali per le istruzioni le quali saranno date dall’antico maestro sig. Martino Bardelli, il cui compito sarà pure di aggregare nuovi soci effettivi, specialmente fra i giovinetti.


1913 settembre da "L’Italia" - Festeggiamenti
Nel vicino paese di Taino ieri e oggi si sono tenuti grandiosi festeggiamenti ad onore della Madonna del Rosario. Le feste furono condecorate dalla presenza di mons. Luigi Mambretti, canonico del Duomo di Milano, il quale ha celebrato ieri il pontificale ed ha assistito alla solenne processione con il simulacro della Vergine per le vie del paese. Per l’occasione era stato disposto un ricco banco di beneficenza a favore del nuovo oratorio; nel pomeriggio di ieri si è avuto una grande affluenza dai paesi vicini. La festa venne rallegrata dal corpo musicale di Angera. Dopo si sono continuati i festeggiamenti: l’inclemenza del tempo fu però di danno alla continuazione della pesca di beneficenza.


1913 settembre da "L’Italia" - Divertimenti onesti
Domenica prossima 14 corr. alle ore 20.30 nel salone-teatro dell’oratorio maschile si rappresenterà il bellissimo dramma in tre atti ‘Riccardo di Norfolk’ cui seguirà una divertente farsa. La serata, che si preannuncia come l’ultima della stagione autunnale e che ancora sarà così bene rallegrata da un gruppo di musicanti angeresi, lascia prevedere anche questa volta un numeroso concorso di pubblico.


1923 marzo da "Cronaca Prealpina" - Due cerimonie patriottiche ad Angera
..... si forma il corteo: in testa la musica di Arona... una grande corona di fiori.... il gonfalone comunale.... segue ancora la Musica di Angera.


1923 dicembre da "L’Italia" - Le nuove campane
..... e da qui, la mattina di Sant’Ambrogio, accompagnate dalla banda cittadina e seguite da tutto il popolo.... verranno condotte... a fare il giro di tutto il paese...


(da altro giornale)
... al mattino di Sant’Ambrogio, la musica cittadina dà i primi squilli.... si avvia il corteo, preceduto dalla musica a far il giro del paese fra una massa che si accalcava impaziente...



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Parrocchia "S. Maria Assunta" - Angera