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Casalnuovo è stato fondato dagli schiavoni o slavi, provenienti dalle regioni oltre l'adriatico nel 1466.
La chiesa parrochiale intitolata a San Pietro, (e più tardi a San Nicola vescovo) fu costruita nel 1574, e consacrata il 4 luglio del 1696 dal cardinale Orsini, Vescovo della diocesi di Benevento, di cui Casalnuovo ha fatto parte fino al 1916.
Il cardinale Orsini tra l'altro, nel 1724, fu eletto papa col nome di Benedetto XIII.
All'apice del paese, invece, si coloca la chiesa dedicata alla santa Patrona di Casalnuovo: Santa Maria della Rocca; la chiesa venne costruita a partire dal 1656, come segno devozionale alla Vergine Santissima, e per implorarla di scacciare la peste, che in quegli anni affligeva diverse nazioni, e che solo nel regno di Napoli aveva fatto quattrocentomila morti pur preservando gli abitanti del paese, che visti esaudire la loro preghiera, e forse anche per mancanza di soldi, abbandonarono la costruzione della chiesa, lasciandola senza tetto, e dunque permettendo agli agenti atmosferici di portarla ad una situazione disastrosa.
Ma nel 1712, per volontà del Cardinale Orsini, ripresero i lavori, e solo più tardi nel 1732 la chiesa fu aperta ai fedeli; essa ha una sola navata, è stata adornata di sei altari minori, due campane, un organo e varie tele del settecento raffiguranti la sacra famiglia, la Madonna del Carmine, Santa Lucia e Santa Barbara. Vi sono poi anche le statue di San Michele Arcangelo del 700, e la statua della madonna Incoronata, dell'Immacolata, e di san Giuseppe col bambino del XVIII secolo.
All'interno della chiesa riposano le spoglie del Cardinale Pietro Parente illustre prelato nato a Casalnuovo nel 1891 e morto nel 1986.
Egli oltre ad essere stato uno dei più insigni teologi del'900, ha ricoperto anche il delicato compito di prefetto del santo uffizio, ed è stato anche Arcivescovo di Perugia per quattro anni.Fu elevato alla porpora cardinalizia da papa Paolo VI; in suo onore è stata eretta una statua di bronzo e intitolato il corso principale del paese.
Dagli archivi parrochiali emerge che nel 1691 la parrochhia aveva solo 311 anime, ma di lì a poco crebbe rapidamente fino a portarsi al massimo storico di 6500 abitanti nel 1950, un numero che però oggi rimane solo un ricordo.Attualmente la popolazione è scesa a 1600 anime; infatti già dal 1960 la popolazione ha risentito del pesante flusso migratorio, lasciando il paese sempre meno abitato, fino ad avere il colpo di coda causato dal violento terremoto che ha colpito Casalnuovo il 31 ottobre 2002, dove anche quelli più restii a lasciare il prorio paese, lo hanno dovuto fare, per le diverse inagibilità delle case. Attualmente la situazione della ricostruzione è in una fase avanzata, ma la ripopolazione rimane un miraggio, anche per colpa della difficile situazione economica che impedice ai piccoli comuni, di avere risorse tali da garantire una stabile occupazione sopratutto per le nuove generazioni.
Ma se c'è una data che non sfugge a nessuno dei casalnovesi immigrati è quella del 15 di Agosto, festa della Madonna della Rocca, in cui da ogni parte ripopolano il paese, e come un fiume in piena accompagnano la loro santa Patrona in processione per le vie del paese.
Tra le altre riccorenze di rilievo, vi sono la festa in onore di sant'Antonio il 13 giugno e quella della Madonna del Rosario, ogni prima domenica di ottobre durante la quale si svolge un importante fiera cittadina.
L'8 maggio la comunità celebra la festa della Madonna di Pompei, una devozione sentita che ha favorito qualche anno fa la visita del quadro miracoloso della venerata immagine dalla città di Pompei nel piccolo comune di Casalnuovo.
Nel 1957 fece ingresso in comunità Don Domenico d'Avella un giovane sacerdote di appena 27 anni, originario di Roseto Valfortore, che prima come vice parroco di don Fedele, e poi come suo successore, è stato per mezzo secolo un autorevole pastore.
Dal 19 ottobre 2009 Don Mario de Crescenzo è il nuovo parrocco, dopo che don Domenico ha rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età. Don Mario 78 anni che è anche cittadino di Casalnuovo è stato accolto con affetto ed orgoglio da tutta la comunità.
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