Il Santo Rosario e i suoi misteri
Inizialmente i misteri del Rosario non erano 3 come noi li conosciamo. Essi andavano da un minimo di 50 ad un massimo di 200. Successivamente furono ridotti a 5: primo, secondo, terzo e quarto doloroso e il quinto glorioso. Il passo successivo fu quello di modellare tutto il Salterio, con i suoi tre rosari, su questa nuova pratica, ottenendo un Salterio con soli 15 misteri che non corrispondevano a quelli odierni.
Chi contribuì più di ogni altro a lanciare la preghiera del Rosario con quella struttura con la quale è giunta a noi, fu il domenicano Alano de la Roche.
La sua opera si svolse a vari livelli; innanzitutto riformò la preghiera, dando la massima importanza alla parte meditativa che egli chiamava "l'anima del Rosario", mentre la parte vocale ne co-stituiva il "corpo". Gli episodi della storia della salvezza li suddivise in tre cinquantine, i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, raggruppati in 15 episodi principali, che corrispondono agli attuali 15 misteri.
Egli inoltre, con l'intenzione di nobilitare il Rosario, gliene attribuì la paternità a san Domenico (non se ne è certi) e spronò i suoi confratelli a farsi apostoli del Rosario.
Dai domenicani il Rosario veniva presentato come strumento sicuro di progresso nella fede e arma potente contro i nemici della Chiesa.
Papa Sisto V (il 12 maggio 1479), nella bolla "Ea quae", presentò il Rosario come "un modo di pregare pio e devoto che consiste nel dire ogni giorno, in onore di Dio e della Beatissima Vergine Maria, contro i pericoli che incombono sul mondo, tante volte l'angelico saluto quanti sono i salmi del salterio davidico".
La struttura definitiva del Rosario fu data da fra Alberto di Castello (domenicano) e codificata nella bolla "Consueverunt Romani Pontifices", 12 settembre 1569; in essa si parla di 15 Pater noster e di 150 Ave Maria, e per la prima volta si legge che, la meditazione dei misteri è necessaria per ottenere le indulgenze.
Di Alberto di Castello è il volume: "Il Rosario della gloriosa Vergine Maria", stampato a Venezia nel 1521. Egli semplificò al massimo il Rosario presentando le clausole da aggiungere ad ogni Ave Maria come semplici strumenti di meditazioni.
Tuttavia i misteri si affermarono in modo definitivo soltanto nel 1716, quando furono legati ad una speciale indulgenza dal Pontefice.
Grande importanza ebbe l'invenzione della stampa: le preghiere, fino ad allora affidate alla tradizione orale, poterono in tal modo diffondersi nel loro testo originale con enorme rapidità.
L'istituzione della festa del S. Rosario, segna il punto culminante di questa preghiera popolare alla quale la Chiesa cattolica non si stanca di attribuire il massimo rilievo.
La festa trae origine dalla vittoria riportata a Lepanto dai cristiani sui turchi il 7 ottobre 1571, ottenuta, secondo la tradizione, per merito della recita del Rosario.
I papi Pio V, Gregorio XIII, Clemente X e Clemente XI, ne estesero il culto e la festa che, sotto quest'ultimo papa, nel 1716, divenne universale.