Campanile e campane

Il nostro campanileIl campanile si erge all'orizzonte come un grande segnale "visivo", quasi come una "guida" ed un punto di riferimento per il pellegrino che cammina nella pianura o nella valle.

Il campanile ha prima di tutto, una funzione visiva e indicativa che lo fanno vedere ed individuare da lontano. Per questo esso si sviluppa soprattutto in altezza e sovrasta gli altri edifici. E' un segnale di riconoscimento della presenza di una chiesa.

Ma accanto ad una valenza funzionale, il campanile ne ha un'altra chiaramente simbolica: esso termina sempre con una "cuspide" che penetra nel cielo e quasi lo trafigge, sottolineando anche visivamente, una evidente "tensione" verso l'alto, verso il "luogo" dove abita Dio. La sua, però, non è tanto una gara e ancor meno una "sfida a Dio", com'era la torre di Babele (cf Gn 11,4), quanto uno sforzo di ricercare Dio e di avvicinarsi al suo mistero.

Il campanile rappresenta anche un segnale "sonoro", attraverso il suono delle campane che, a loro volta, sono un importante strumento musicale e simbolico allo stesso tempo. Poiché‚ la chiesa é l'ambiente nel quale i cristiani sono invitati a radunarsi in giorni e in orari stabiliti, è evidente l'interesse per un segnale sonoro di richiamo.

L'utilizzazione delle campane nelle chiese si diffonde per tutta l'Europa a partire dal VI secolo. Perché‚ il loro suono raggiunga i luoghi più lontani è necessario che le campane siano sistemate in alto, al di sopra di ogni ostacolo che impedisca il propagarsi dell'onda sonora. La soluzione più semplice (e più antica) è quella delle prime chiese romaniche dove le campane sono collocate all'interno del muro in apposite aperture. Ma molto presto si cominciò a costruire una specie di torre con, alla sommità, uno spazio per le campane. Nella maggioranza dei casi il campanile è affiancato, o anche unito, alla chiesa, ma sovente è anche separato e distanziato.

Fino ai giorni nostri il campanile ha la forma di una torre quadrata e, in alcuni casi, ottagonale. La parte terminale (la cuspide) varia, naturalmente, a seconda degli stili architettonici: i campanili "gotici" si caratterizzano per la loro cuspide slanciata e svettante come una freccia scoccata nel cielo.

Spesso il campanile è sormontato da una croce che ne rivela immediatamente l'identità religiosa e sacra. Ma a partire dal Medioevo non sono infrequenti i campanili che terminano con una "banderuola", spesso a forma di gallo (che ricorda il gallo di san Pietro). In epoca moderna talora sul campanile (o sulla più alta guglia della chiesa) viene collocata una statua di Maria o di un Santo.

Nel campanile vengono poste le campane. La campana è uno strumento musicale e simbolico che, secondo qualche studioso, risale addirittura a Tubalkain, "il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro" (Gn 4,22).

Nei riti sacri i campanelli avevano una doppia funzione: allontanare i demoni e richiamare la comunità celebrante al ricordo della bontà del suo Dio (cf Es 28,33-35; Sir 45,9); grazie al suono dei sonagli tintinnanti sulla veste del sommo sacerdote, Yahvé e il suo popolo si ritrovavano nel memoriale dell'Alleanza: si ricordavano insieme del legame contratto.

Gong, campanelli, trombe, raganelle furono usati, all'inizio dell'Era cristiana, come segnali di riunione per gli uffici liturgici. Con lo svilupparsi delle comunità cristiane dopo la pace di Costantino, e con il moltiplicarsi degli esercizi conventuali dei monasteri diventarono necessari segnali di avvertimento più sonori. Così nacquero le campane. Esse compaiono almeno all'inizio del secolo VI, e il nome più comune è quello di signum ("segno" o "segnale").

Le campane, tradizionalmente, tacciono dalla Messa del Giovedì santo fino alla Messa della Risurrezione: è un segno del lutto della Chiesa.