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Diocesi di Tortona

Parrocchia San Siro - Via Gerbidi 5 - Godiasco - Ente Morale Religioso senza fini di lucro

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 EX CHIESA SANTUARIO DELLA FONTANA DI GODIASCO

Cap. K01 - Chiese ed oratori di Godiasco - Pag. K01.04

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2003 - © Copyright 2001-2025- e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina

 

E' stato pure staccato e trasportato nella chiesa PARROCCHIALE  un affresco del XVI secolo, di anonimo, raffigurante la Vergine della Fonte, proveniente dall'ex chiesa della Madonna della Fontana.

 

Quest'ultima, la cui facciata era adornata con cinque colonne, venne fatta edificare nel 1601 dal Marchese Cesare Malaspina per propria sepoltura, su una più antica costruzione già  dedicata a San Francesco.

 

Vi era annesso il beneficio di San Raimondo e davanti allo stesso si, esponevano gli illegittimi perché fossero raccolti.

Affresco della Madonna della Fontana

 

 

Storia dell'edificio "Ex Chiesa della Fontana"

di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

             L'Oratorio della Fontana esisteva nel XIV secolo in forma di minuscola edicola votiva, si trovava fuori della cerchia di mura "extra muros" [1]. Di seguito alcune notizie storiche sulla chiesa estratte da varie Visite Pastorali ritrovate in Archivio della Curia di Tortona in data 28 gennaio 2003.

 

1561, 20 giugno  [2] - Notizia generale sulla Parrocchia

            La parrocchia presenta buoni cristiani non bestemmiatori, e si non si comunicano se non sono confessati. Oltre al Parroco, sono presenti diversi Cappellani amati e rispettati da tutti, tra i quali ve n'é uno che officia per devozione all'Oratorio della Fontana.

             Dopo questa notizia generica esistono altre Visite pastorali in cui non si nomina mai l'esistenza dell'edificio. Per completezza si riportano le date delle Visite senza riferimenti:

1576, Visita apostolica [3] - 1582, 12 settembre [4]- 1584, 3 giugno [5] - 1589, 5 ottobre  [6]

1596, 5 luglio   [7] - 1597, 1 marzo[8] - 1600, 6 novembre [9] - 1637  [10] - 1644  [11]

 

A partire dal 1602 le Visite forniscono dati in più.

 

1602, 10 luglio [12]

Oratorio Madonna della Fontana: Il Vescovo ordina di ricostruirlo più capiente, a causa dell'affluenza elevatissima dovuta alle innumerevoli grazie concesse (oltre un centinaio in un solo anno).

 

1607, 25 luglio  [13]

Chiesa Madonna della Fontana: L'ampliamento é in corso ed é finanziato totalmente dai Marchesi Malaspina. Sorgono contenziosi con la Parrocchia e il Vescovo ordina al parroco di non impicciarsi della fabbrica.

 

1608, 23 giugno  [14]

Chiesa Madonna della Fontana: la fabbrica é in corso.

 

17° secolo  [15]

Chiesa Madonna della Fontana: il Vescovo loda l'edificio: é assai nobile e imponente

 

1628, 3 settembre  [16]

Chiesa Madonna della Fontana: é assai nobile e imponente e possiede l'altare di san Raimondo

 

1655 [17]

Chiesa della Fontana: é situata fuori dalle mura e vi si celebra per molta devozione per il continuo ottenimento di numerose grazie. La Festa cade la domenica fra l'Ottava dell'Assunta (domenica dopo il 15 di agosto). Il Patronato é del Marchese Ayzaga Malaspina.

Possiede i seguenti Altari:

Altare Maggiore: S. Francesco confessore.

Altare Maria Vergine: con numerosissimi ex-voto

Altare di San Carlo: fabbricato forse in ricordo della peste.

Altare di San Gerolamo: fabbricato per devozione dal Marchese Giovanni Ayzaga Malaspina

 

1667, 4 maggio   [18]

Chiesa della Fontana fuori dalle mura: é situata fuori dalle mura e vi si celebra per molta devozione per il continuo ottenimento di numerose grazie. La Festa cade la domenica fra l'Ottava dell'Assunta (domenica dopo il 15 di agosto). Il Patronato é del Marchese Ayzaga Malaspina.

Si ordina la riparazione delle vetrate rotte, del confessionale. Restaurare la Sacrestia e i Credenzoni.

Possiede i seguenti Altari:

Altare Maggiore: S. Francesco confessore.

Altare Maria Vergine - Altare di San Carlo

Altare di San Gerolamo: fabbricato per devozione dal Marchese Giovanni Ayzaga Malaspina

 

1727 - 1739 [19]

Durante la ricostruzione della Chiesa Parrocchiale (ora denominata "Antica Chiesa di Santa Reparata e San Siro") per 12 anni le funzioni sono spostate nella Chiesa della Fontana, unico edificio utilizzabile per capienza e comodità  della popolazione.

 

1742, 17 gennaio [20]

La Parrocchia ospita 13 sacerdoti, 1 diacono e 3 chierici. Di questi due officiano stabilmente (pagati dal Marchese Malaspina) l'Oratorio della Fontana.

 

1789  [21]

Oratorio della Fontana: esiste un altare di legno dorato di vero pregio.

 

1834, 25 maggio  [22]

Notizie generali: Vicaria del Groppo, Libri di Battesimo dal 3 ottobre 1564. Quest'anno é stata aperta la nuova strada provinciale che danneggia i benefici parrocchiali.

Chiesa della Fontana: 6 reliquie: S. Felice Martire, S. Vitale Martire, S. Onorato Martire, S. Felice Martire, S. Vittoria Martire, S. Fortunato Martire. Autentiche del 1669. Sono esposte la 3 domenica di agosto festa di S. Gioacchino. 

Sacerdoti: ve ne sono 4 residenti oltre al parroco.

 

Nel 1834 [23] l'apertura della nuova strada provinciale danneggiò i benefici dell'Oratorio.

 

Nel 1848 [24] l'edificio ebbe bisogno di parecchie riparazioni e il Marchese Malaspina si rifiutò di attuarle, così come non pagava regolarmente il lascito beneficiario e pertanto le S. Messe furono celebrate con irregolarità .

 

Nel 1867 [25] il reddito del beneficio diminuì sensibilmente a causa delle Tasse regie che gravavano su di esso per una misura pari al 30% cosicché le S. Messe nell'Oratorio furono ridotte man mano da Messa quotidiana, a trisettimanale, poi bisettimanale, quindi settimanale ed infine a sole 16 annuali.

 

Nel 1878 il Marchese Malaspina risultò "Dimentico dei propri doveri verso l'Oratorio".

 

Nel febbraio del 1883 [26] il Patronato di San Raimondo del Marchese Malaspina constava "di una casa con rustico attiguo alla Chiesa". Gli altri possedimenti erano senza reddito e - data la caparbietà  del Marchese - la Messa risultava sospesa ormai da anni.

 

Un documento del 15 novembre 1883 con successiva risposta del 23 novembre 1883[27] così affermava: "Da molti anni non si dice più la Messa. Il Marchese Don Giuseppe Malaspina si ritiene esente dall'obbligo di pagare la Messa - almeno quella domenicale - nonostante che gli atti in possesso della parrocchia dicano esattamente il contrario. Ugualmente tutte le sacre suppellettili di vero pregio sono state asportate dalla Famiglia Malaspina senza alcun permesso dell'Autorità  Ecclesiastica".

 

Verso il 1890 [28] l'Oratorio risulta interdetto (cioè non vi si celebra più la Messa ed é proibito entrarvi) per gravi infiltrazioni di umidità  dal tetto e dal terreno sottostante.

 

Nel 1896 [29] il Patronato di San Raimondo passò da Don Faustino Malaspina a Donna Antonietta Dusio maritata Pedemonti. I Marchesi ne avevano sempre rivendicato il possesso per il reddito annuo di £ 70/80 dedotte le tasse regie. Tuttavia dal 1867 si consideravano liberati dall'obbligo di pagare le Messe, senza aver mai ricevuto il permesso dell'Autorità  ecclesiastica. Permane l'interdetto dell'Oratorio e le poche suppellettili in esso ancora presenti furono trasportate in Parrocchia.

 

Il 29 ottobre 1896 [30] il Vescovo Mons. Bandi intima al Patrono Pedemonti di pagare gli arretrati del beneficio (essendone ancora totalmente obbligato), poiché diversamente sarà  citato in causa legale; Contemporaneamente l'interdetto all'Oratorio é reso permanente fino a che non si fossero effettuate le necessarie riparazioni.

 

Nel mese di ottobre 1899 [31] il Comune di Godiasco, su invito dell'Arciprete Don Sottotetti, intentò causa alla Contessa Donna Dusio Ved. Pedemonti per ottenere l'esazione dei debiti del beneficio di San Raimondo.

 

Il 31 dicembre 1900, Il Tribunale di Voghera condannò la Contessa a pagare tutti gli arretrati del beneficio.

 

In seguito, la Corte d'appello di Casale, con sentenza del 23 dicembre 1901, riformò la sentenza di primo grado condannando la Dusio a pagare solo gli arretrati riferentesi ai soli beni svincolati alla data del 1867.

 

In seguito avvenne accordo privato tra la Contessa ed il Comune, i quali troncarono la lite il 16 marzo 1902, stipulando una transazione privata. Ma la cosa non ebbe seguito per il rifiuto del Vescovo.

 

Infine il 18 luglio 1906 fu stipulato l'accordo per una nuova transazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione della parrocchia il 19 luglio e dal Vescovo il 15 dicembre. Con tale atto la Contessa avrebbe versato al Parroco di Godiasco £ 10.000, rimanendo libera da ogni onere e restando proprietaria assoluta dei beni del beneficio compreso l'Oratorio medesimo, che venne venduto nell'anno 1907.

 

L'ex oratorio oggi (2004)

 


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Bibliografia

Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Testo e fotografie tratti dal libro "Godiasco e il suo territorio".

Testo e fotografie iniziali tratti dal libro "Godiasco e il suo territorio".

Storia dell'Ex-Chiesa della Fontata: Ricerca storica di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

 

[1] Muratori, Annali

[2] Mons. C. Gambara, Visite Pastorali, 1561 - 1606. Cartella B182, Archivio Curia Vescovile di Tortona. D'ora in poi (ACVT)

[3] Mons. Ragazzoni, Visita Apostolica 1576. Cartella B209 ACVT

[4] Mons. C. Gambara, Visite Pastorali, 1561 - 1606. Cartella B182, ACVT

[5] Ibidem

[6] Ibidem

[7] Ibidem

[8] Ibidem

[9] Ibidem

[10] Mons. Aresi, Cart. B238

[11] Mons. Fossati, Cart. B241

[12] Ibidem

[13] Ibidem

[14] Ibidem

[15] Mons. Gambara, Cart. B225

[16] Mons. Aresi, Cart. B235

[17] Mons. Settala, Cart. B147

[18] Mons. Settala, Cart. B147

[19] Documentazione sulla ricostruzione dell'antica Chiesa di Santa Reparata, chiusa per 12 anni.

[20] Mons. Resta, Cart. B162/3

[21] Mons. Peyretti, Cart. B223

[22] Mons. Negri, Cart. B177/BIS

[23] Idem

[24] Idem

[25] Stato della Parrocchia

[26] Visita Pastorale

[27] Risposte ai quesiti per la Parrocchia di Godiasco

[28] Stato della Parrocchia

[29] Risposte ai quesiti per la Parrocchia di Godiasco

[30] Visita Pastorale

[31] Risposte ai quesiti per la Parrocchia di Godiasco

[32] Lettera al Vescovo