L’ Annunciazione

 

Lc 1,26-38. Sei  mesi dopo l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazaret, ad una vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato da lei l’Angelo disse:” Salute, o piena di grazia; il Signore è teco! Benedetta tu fra le donne!”. Ed essa, turbata a queste parole, pensava che specie di saluto fosse quello. E l’Angelo le disse : “ Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio; ecco, tu concepirai nel seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’ Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di David suo padre; e regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe; e il suo regno non avrà mai fine”.

Allora Maria disse all’Angelo:”Come avverrà questo, se io non conosco uomo?” E l’Angelo rispose:” Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà, per questo il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia, ed è già nel sesto mese, lei che era detta sterile; ché niente è impossibile davanti a Dio”. E Maria disse “ Ecco l’ancella del Signore: si faccia di me secondo la tua parola”. E l’Angelo si partì da lei.

 

Annunciazione di F.Lippi. Museo Civico Prato

 

 

Da “ L’ Evangelo come mi è stato rivelato” di M. Valtorta

 

8 marzo 1944.

Ciò che vedo. Maria, fanciulla giovanissima, quindici anni al massimo all’aspetto, è in una piccola stanza rettangolare. Una vera stanza di fanciulla. Contro una delle due pareti più lunghe è il giaciglio: un basso lettuccio senza sponde, coperto di alte stuoie o tappeti. Si direbbe che sono stesi o su una tavola o su un traliccio di canne, perché stanno molto rigidi e senza curve come avviene nei nostri letti. Contro l’altra parete, una scansia con una lucerna ad olio, dei rotoli di pergamena, un lavoro di cucito piegato con cura, pare un ricamo.

…….

 

Vi è molto silenzio nella casetta e nell’orto.Vi è molta pace tanto sul viso di Maria quanto nell’ambiente che la circonda. Pace ed ordine…..Maria si mette a cantare sottovoce e poi alza lievemente la voce. …Non capisco le parole, dette certo in ebraico. Ma, dato che ripete ogni tanto:Jehovà”, intuisco che sia qualche canto sacro, forse un salmo….Il viso di Maria, emergente dalla veste bianca e semplicissima, così rosato e cinto dalle trecce che porta avvolte come corona intorno al capo, pare un bel fiore.

Il canto si muta in preghiera.” Signore Iddio Altissimo, non tardare oltre a mandare il tuo Servo per portare la pace sulla terra. Suscita il tempo propizio e la vergine pura e feconda per l’avvento del tuo Cristo. Padre, Padre santo, concedi alla tua serva di offrire la sua vita a questo scopo. Concedimi di morire dopo avere visto la tua Luce e la tua Giustizia sulla terra e di aver conosciuto che la redenzione è compiuta. O Padre santo, manda alla terra il Sospiro dei Profeti. Manda alla tua serva il Redentore. Che nell’ora in cui cessi il mio giorno, si apra per me la tua Dimora, perché le sue porte sono state già aperte dal tuo Cristo per tutti coloro che hanno sperato in Te. Vieni, vieni, o Spirito del Signore. Vieni ai tuoi fedeli che ti attendono. Vieni, Principe della Pace!…”. Maria resta assorta così…

La tenda palpita più forte, come se qualcuno dietro di essa ventilasse con qualcosa o la scuotesse per scostarla. E una luce bianca di perla fusa ad argento puro fa più chiare le parei lievemente gialline, più vivi i colori delle stoffe, più spirituale il volto sollevato di Maria. Nella luce, e senza che la tenda sia scostata sul mistero che si compie – anzi non palpita più, pende ben rigida contro gli stipiti, come fosse parete che isola l’interno dall’esterno – si prosterna l’Arcangelo.

………

“ Ave , Maria, piena di Grazia, ave”. La voce è un dolce arpeggio come di perle gettate su un metallo prezioso.

Maria trasale e abbassa lo sguardo. E più trasale quando vede la fulgida creatura inginocchiata ad un metro circa di distanza da Lei e che, con le mani incrociate sul petto, la guarda con una venerazione infinita.

Maria balza in piedi e si stringe alla parete. Diviene pallidissima e rossa alternativamente. Il suo viso esprime stupore e sgomento. Si stringe inconsciamente le mani sul seno nascondendole sotto le larghe maniche, si curva quasi a nascondere il più possibile il suo corpo. Un atto di pudore soave.

“ No. Non temere. Il Signore è teco! Tu sei benedetta fra tutte le donne”.

Ma Maria continua a temere. Da dove è venuto quell’essere straordinario? E’ un messo di Dio o dell’Ingannatore?

“Non temere, Maria” ripete l’ Arcangelo. “ Io sono Gabriele, l’Angelo di Dio. Il mio Signore mi ha mandato a te. Non temere, perché tu hai trovato grazia presso di Dio. Ed ora tu compirai nel seno e partorirai un Figlio e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, sarà chiamato Figlio dell’Altissimo ( e tale sarà in vero) e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe, e il suo Regno non avrà mai fine. Comprendi, o santa Vergine amata dal Signore, Figlia benedetta di Lui, chiamata ad esser Madre del suo Figlio, quale Figlio tu genererai”.

“Come può avvenire questo se io non conosco uomo? Forse che il Signore Iddio più non accoglie l’offerta della sua serva e non mi vuole più vergine per amore di Lui?”.

“Non per opera di uomo sarai Madre, o Maria. Tu sei l’eterna vergine, la Santa di Dio. Lo Spirito santo scenderà in te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà. Perciò Santo sia chiamerà Colui che nascerà da te, e Figlio di Dio. Tutto può il Signore Iddio nostro. Elisabetta, la sterile, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio che sarà il Profeta del tuo Figlio, colui che ne prepara le vie. Il Signore ha levato a questa il suo obbrobrio, e la sua memoria resterà nelle genti congiunta al nome tuo, come il nome della sua creatura a quello del tuo Santo, e fino alla fine dei secoli le genti vi chiameranno beate per la Grazia del Signore venuta a voi ed a te specialmente; venuta alle genti per mezzo tuo. Elisabetta è nel suo sesto mese ed il suo peso la solleva al gaudio, e più la solleverà quando conoscerà la tua gioia. Nulla è impossibile a Dio,Maria,piena di Grazia. Che devo dire al mio Signore? Non ti turbi pensiero di sorta. Egli tutelerà gli interessi tuoi se a Lui ti affidi. Il mondo, il Cielo, l’Eterno attendono la tua parola!”.

Maria, incrociando a sua voltale mani sul petto e curvandosi in un profondo inchino, dice:” Ecco l’ancella di Dio. Si faccia di me secondo la sua parola”.

L’Angelo sfavilla nella gioia. Adora, poiché certo egli vede lo Spirito di Dio abbassarsi sulla Vergine curva nell’adesione, e poi scompare senza smuover tenda, ma lasciandola ben tirata sul Mistero santo.

 

 

inizio pagina

torna a vero Dio vero Uomo

La Natività