Alla scuola dei Martiri
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L’anno
1862 il card. Gaetano Bedini, Vescovo di Viterbo, con grande solennità
volle dare stabile collocazione alle reliquie dei ss. Valentino
e Ilario
entro appositi “busti” nella Cappella della Chiesa Cattedrale.
La Chiesa di Viterbo intendeva rivisitare le sue origini, riscoprire
le proprie radici, ricordare che “il sangue dei martiri è seme di nuovi
cristiani”.
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Oggi c’è
una Parrocchia,nella
nostra città, che ne porta il titolo e ne tiene viva la memoria.
All’interno del Quartiere di “Villanova”, oltre al complesso
parrocchiale che è punto vivo di riferimento religioso e sociale, c’è
una comunità che sente di essere centro di vita spirituale, spazio di
esperienza cristiana, cuore di solidarietà e di condivisione.
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E tutto questo nel nome dei primi martiri viterbesi Valentino e
Ilario, l’uno presbitero, l’altro diacono.
Richiamarsi
ai Martiri significa
rinnovare l’impegno alla testimonianza, cioè alla coerenza della vita
cristiana e alla fedeltà al Vangelo di Cristo Signore.
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E dire Parrocchia è dire volontà per costruire una autentica
comunità di fedeli. Proprio in questa felice occasione mi piace affidare ai
carissimi presbiteri, al Parroco don Mauro e al collaboratore don Santino, e
con loro a tutta la Parrocchia
dei ss. Valentino e Ilario
un augurio e un compito: che la loro Parrocchia rappresenti sempre punto di
riferimento qualificato per tutto il Quartiere.
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E’ di
per sé noto che sia sotto il profilo sociologico che sotto quello
pedagogico la parrocchia costituisce l’inizio, la base della “cura
d’anima”; è a portata di mano per tutta la gente sia in ordine alla
generica dimensione religiosa sia in ordine alla vita di fede. Ma, allora, la Parrocchia diventa casa di
accoglienza per tutti, dando a questa espressione il significato umano,
teologico e pastorale più pieno. Ciascuno può trovare nella parrocchia
“la Chiesa”: con il suo volto materno, con i tesori della grazia, con la
offerta di una salvezza che è per tutti.
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La Parrocchia, allora, è chiamata a saper accogliere tutte le
persone: piccoli e grandi, colti e sprovveduti, vicini e lontani, sani e
malati; tutte le situazioni, di gioia e di dolore; di speranza e di
desolazione; di normalità e di straordinarietà; tutti gli eventi della
storia: locali e mondiali; religiosi e sociali; di proposta e di
provocazione.
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E’ così che la Parrocchia si presenta come scuola di comunione e
di testimonianza, sulla scia dei santi Martiri.
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+ Lorenzo Chiarinelli, Vescovo
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