- PREGHIERA
DI AFFIDAMENTO E CONSACRAZIONE A MARIA
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- Maria,
Madre di Gesù e della Chiesa, Madre dei cristiani e di tutti gli uomini,
da secoli i nostri paesi di Roccalvecce e S. Angelo ti onorano e ti
invocano col nome di Madonna del Nespolo. Sii presente in ogni nostra
famiglia a custodire e consolidare l'amore e l'affetto sincero,
disinteressato e generoso.
- Raccogli
nel vincolo della carità i nostri due paesi, perchè siano sempre di più
comunità di cristiani convinti e coerenti, che sanno volersi bene per
diventare testimoni e promotori di una fraternità che rimargini le
divisioni, renda più serena la vita di tutti e risponda al desiderio ed
alle attese di quanti sono dimenticati ed emarginati.
- Sii
conforto degli ammalati e degli anziani. Dona gioia ai nostri bambini e fa
trovare ai giovani il coraggio di credere che Cristo e l'amico vero del
loro infinito bisogno di vivere.
- Sostieni
il nostro cammino lungo i sentieri del Vangelo. Donaci una appassionata
volontà di far più cristiana e più umana la vita di tutti e per tutti,
o nostra Santa e bella Madonna del Nespolo.
- +Fiorino Tagliaferri
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- A
circa un chilometro e mezzo da Roccalvecce, si erge il Santuario della
Vergine Santissima del Nespolo, situato su un ripiano al di sopra di uno
scoscendimento terminante in un fosso detto Rigo del Castello che in quel
punto divide il territorio di Roccalvecce da quello di Castel Cellesi.
Anticamente il Santuario era più a nord rispetto all'attuale: in un punto
un pò internato sotto il masso, appare ancora evidente Ia presenza di una
grotta, quasi completamente sommersa da una frana, in cui si notano ruderi
di muro e l'incavo di una nicchia, in alto sulla rupe.
- Nell'anno
1428, la tradizione dice che Ia Madonna venerata a Roccalvecce e S. Angelo,
apparve sopra un nespolo lungo la stradicciola che scendeva dalle Dogane
verso il Rigo del Castello, ad alcuni (forse 3) pastori, effigiata sopra una
tegola decotta, che portava incisa e forse colorita, l'immagine di una
Madonna con bambino in braccio.
- Questi,
senza domandarsi di come poteva trovarsi tale oggetto sopra l'albero, Ia
portarono nella loro abitazione. L'indomani di buon ora, andarono per
riguardare la loro scoperta, ma non trovarono la tegola. Per istinto e senza
alcun dubbio, corsero a quel nespolo da cui l'avevano presa e la trovarono
proprio li, sull'albero, come il giorno precedente. Si dice che Ia pregarono
come meglio seppero e al tramonto la portarono di nuovo a casa chiudendola
in una cassa perchè nessuno la potesse prelevare.
- Il
mattino seguente, nonostante le precauzioni prese, I'immagine non si trovò
più nella cassa. E' comune credenza che per la terza volta tentarono di
chiudere la tegola in un ripostiglio insospettato, ma per la terza volta
l'immagine tornò lassù, sul suo nespolo. Tanto i pastori che i parenti
vicini compresero, a quel punto, che doveva trattarsi di qualcosa di
superiore, di soprannaturale, di misterioso. Parlarono del singolare fatto
in paese e con altri, forse tutto il popolo, andarono al nespolo nel quale
Ia Madonna sembrava aspettare tutti. Si decise allora, di costruire, proprio
in quel dirupo, una chiesa di culto e preghiera, e la tegola fu collocata
lassù in una nicchia sopra l'altare dove si venera con molta devozione e Ia
Madonna elargiva grazie con frequenza e generosità. Non si sa per quanto
tempo l'immagine rimase in quel punto, quasi a guida e protezione dei
viandanti che scendevano per quella pericolosissima strada scavata e sospesa
su un precipizio che portava al guado del Rigo.
- Le
cronache narrano che nell'anno 1678, la tegola si trovava presso il castello
e custodita dalla famiglia Costaguti, mentre della chiesetta rovinata dal
tempo e dalle intemperie rimanevano solo le fondamenta e Ia parete
principale addossata al dirupo. La devozione, tuttavia, non venne mal meno
tra i paesani e in quanti del circondario poterono pregare sicuri di essere
esauditi. Sul finire del 1800, fu la solerzia dell'Arciprete Parroco di
Rocca del Vecce, don Giovanni Sonni, che formò una Deputazione di cittadini
per erigere un nuovo tempio alla Madonna. Iniziarono i lavori e con il
concorso del popolo di Roccalvecce e S. Angelo, si realizzò il Santuario in
cui tutti oggi ci raccogliamo in preghiera. L'opera fu terminata e benedetta
il 7 settembre 1898 con una solenne processione a cui partecipò il Vescovo
ci Bagnoregio Mons. Eutizio Parsi. Il Santuario è stato meta di numerosi
pellegrinaggi dei paesi vicini nel primo ventennio del secolo XX ed è
culminato nel grandioso V° centenario del 1928.
- Ogni
anno, il popolo celebra con grande devozione la Festa della Madonna del
Nespolo, nella prima decade di settembre, e tutti ci sentiamo più uniti
quando, lassù al Santuario, si prega con fervore la nostra Madonna. Una
devozione forte, tenace e una tenera fiducia a Lei che ha voluto porre uno
dei suoi troni ci grazia proprio fra noi, su un colle da Lei stessa scelto.
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-
- Maggio
1991. Un piccolo nucleo di persone decide di dare inizio alla ricerca dei
ruderi della antica chiesina della apparizione. I vecchi avevano sentito
dire che si trovava su un dirupo
a nord-ovest dell'attuale santuario.
- Basandosi
su queste poche e frammentane indicazioni, i nuovi pionieri si
addentrarono faticosamente fra rovi, macchia e sterpaie. Finalmente
trovarono una roccia ai piedi della quale vi era un ammasso di terra,
detriti e sassi. Sulla destra, in alto, qualcosa che rassomigliava a un
vecchio muro diroccato. Certi di aver trovato il luogo giusto, iniziarono
subito i lavori di sbancamento e pulizia generale.
- Una
piccola ruspa fece la strada per accedere al luogo dalla strada provinciale.
Dopo giorni di lavoro paziente e faticoso, si scoprirono le vecchie mura
laterali e Ia nicchia scavata sulla roccia a forma di tegola. L'entusiasmo
della fede e l'affetto alla Madonna ha fatto il resto. Si e voluto lasciare
il tutto così come si è
trovato sotto l'ammasso di terra e di sassi. La grotta della apparizione è
stata benedetta da Mons. Fiorino Tagliaferri il 6 settembre 1991 con una
solenne celebrazione e la partecipazione in massa delle parrocchie di
Roccalvecce e S.Angelo.
- Si
può visitare percorrendo la strada adiacente fin sotto il Santuario o,
direttamente, dall'interno, attraverso un cancello. Ed e proprio vicino alla
grotta il luogo dove si fermò il camioncino con a bordo diverse persone e
che la Madonna, per miracolo, salvò.