Bentornato Padre Guerra!
E’ tornato il missionario Padre Guerra dalla Sierra Leone, Africa Occidentale.

    Sarei dovuto tornare nel 2000, secondo il nostro programma: 3 mesi di riposo in patria ogni tre anni di servizio in missione. Invece c’e stato un anticipo dovuto ad un trauma sociale locale: la guerra civile.
    La guerra civile in Sierra Leone dura da otto anni. E’ una delle guerre dimenticate del nostro pianeta. I nostri «media» non ne parlano perché è un evento che non contiene interessi politici o economici che non toccano la nostra società sul vivo. Ma è terribile per le distruzioni e le sofferenze inflitte a centinaia di migliaia di innocenti. Si calcolano mezzo milione di profughi nei paesi vicini, già poveri. I morti non si contano. Sono sparsi per tutta la foresta della nazione. I feriti e gli invalidi sono lì davanti a tutti a migliaia con i loro moncherini, le loro facce deformate dal terrorismo spietato di giovani drogati, incoscienti, manipolati da pochi scaltri assetati di potere.
    La Chiesa è lì e condivide questo dramma. Anch’io ho avuto la mia parte di croce: sono stato rapito dai ribelli nella mia parrocchia all’estremo Nord assieme a molti altri civili, specialmente donne e bambini, e fatto camminare con loro 400 Km, fino alla capitale, dove intendevano prendere il potere con la forza. E’ stata una «via dolorosa» durata 67 lunghi giorni: tormentati dai ribelli, nostri carcerieri e dalle truppe governative, nostri nemici. Veramente, come dice il proverbio: …il diavolo ha la coda lunga! …Però il proverbio conclude: …ma Dio ha gli occhi grandi! …e vedeva tutto e ci ha protetti ed ora sono qui nel paradiso di Villacidro per un buon restauro personale in vista di un ritorno al mio lavoro appena faranno la pace.

P. Guerra Mario s.x.

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