Storia

 

santi Vincenzo e Anastasio martiri

via Bonaventura da Peraga 7, 35010 

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IL BEATO BONAVENTURA BADUARIO DA PERAGA (Storia del Perini)

Il toponimo  "Peraga" pare derivi dal nome latino di un certo Petrus. Esso fa parte dei nomi più antichi della zona, soprattutto perché si riferisce a una persona, forse un antico assegnatario delle terre del graticolato romano. Questo nome è giunto a noi scritto in diversi modi; tutti però sostanzialmente rispettano, forse, la forma originaria di "villa petraga" cioè "podere di Petrus".

Facendo clic sull'immagine del beato Bonaventura si trova la pagina 

www.peragamedievale.org

Peraga nel Medioevo ...

Ancor prima del 1025 c'era a Peraga una chiesa intitolata a S. Maria, al centro di una corte dominicata che da essa prendeva il nome e, dopo essere stata della chiesa patriarcale di Aquileia, era venuta in possesso dei conti di Treviso. Il documento più antico che ne parla risale al 1025, quando vengono nominate alcune masserizie e la chiesa di S. Maria di Peraga. Questa ora ricordata da un'edicoletta all'incrocio del cardo principale (la Cornara) col decumano dell'antico graticolato romano di Camposampiero, fu solo "l'ecclesia propria" dei signori della corte e dei loro coloni, mentre si ritiene che la parrocchiale fosse sempre stata l'attuale chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, originariamente dedicata a S. Maria Assunta. In un atto di vendita del 1159 si nomina il solo S. Anastasio (S. Anastasio da Magundat, martire persiano del 628 d.C.) e ancora nella decima papale del 1297 è elencata solo "l'ecclesia S. Anastasii de Peraga" retta dal prete Enrico, coadiuvato dal chierico Oliviero detto Represalia. Ambedue si dicono scusati dal pagare la decima, come d'altronde la maggior parte dei sacerdoti e dei chierici della pieve di Arino, che a quel tempo comprendeva le cappelle filiali di Peraga, Rivale, Pianiga e Caltana. 

... Nell'età dei Comuni ...

I due titolari S. Anastasio e S. Vincenzo (S. Vincenzo di Saragozza, diacono martire del IV secolo d.C.), sono nominati solo nella prima visita del vescovo Ormaneto del 1572, e l'abbinamento fa sospettare sempre la presenza dei monaci benedettini del monastero di S. Ilario, che a Peraga possedeva molti beni. Ormaneto trovò nella chiesa di Peraga quattro altari: del Santissimo, della B. V. Maria, di S. Apollonia e di S. Agata; un campanile molto alto con due campane. Da notare che nel 1700, in seguito a un restauro non documentato, furono sostituiti gli altari: maggiore (oggi retroaltare), di Santa Maria e S. Antonio di Padova (attualmente presenti); il campanile era la torre di un castello probabilmente molto antico e decadente, e quindi abbattuto nel 1600 per far posto alla costruzione di una villa che doveva fungere da casa canonica, anch'essa demolita circa 30 anni fa e sostituita con l'attuale. Ormaneto trovò anche patroni i nobili Badoer di Venezia. Questo diritto di patronato pare sia loro derivato dal fatto che Marino Badoer, potestà di Padova, nel 1303 sposò Bolzanella "da Peraga", erede dei beni che a questa casa il monastero di S. Ilario, fin dal secolo XIII, aveva concesso in feudo in Peraga e nei paesi vicini. Dai Da Peraga e dai Badoer è nato il Cardinal Bonaventura da Peraga, beato e martire, vissuto nel 1300, di cui si fa memoria nel calendario diocesano di Padova il 5 novembre. Fu teologo e diplomatico, vicino a S. Caterina da Siena e al papa di Roma nelle vicende dello scisma d'Occidente. 

... nell'era moderna ...

Nel 1809 i Badoer cedettero il diritto di patronato ai Comello, che già nel 1851 non l'esercitavano più. Il 12 agosto 1802 il campanile, crollando, trascinò nella rovina parte dell'antica chiesa, di cui è rimasto la zona dell'altare e la pianta. Il giorno dopo il funzionario del governo di Padova aveva già firmato il decreto di ricostruzione, che cominciò nel 1804 protraendosi fino al 1820 quando, il 29 settembre, la chiesa tutt'ora presente fu benedetta. La facciata però fu aggiunta un secolo dopo e benedetta il 2 aprile 1934. Il campanile, alto 48 metri e assai elegante, fu cominciato il 10 maggio 1874, e inaugurato il 7ottobre 1888. Il 21 settembre 1933 cominciarono i lavori di prolungamento del presbiterio, portando all'innalzamento e all' arretramento dell'altare maggiore insieme all'edicola (retroaltare) nella quale si trova il dipinto della scuola del Tiziano raffigurante Maria Assunta (XVI sec.). Poco dopo, dal 1937 al 1943, furono costruite le cappelle lungo le pareti laterali, approfondendo l'arco che di solito incorniciava gli altari; queste contengono gli altari di S. Teresa del Bambino Gesù, costruito ex novo e smontato negli anni '70 per far posto a nuovi confessionali, di S. Antonio di Padova e della Madonna del Rosario della chiesa precedente; e si eseguì la decorazione di tutta la chiesa (1940-1944). I lavori terminarono il 17 febbraio 1961 con l'inaugurazione del restauro della facciata. Il prolungamento del presbiterio creò lo spazio necessario per poter collocare un organo, che infatti fu comprato dalla basilica della Madonna delle Grazie di Este e subito trasformato da meccanico a pneumatico. Fu inaugurato il 15 maggio 1938. Si trattava di un organo di un certo pregio, visto che si fa risalire alla scuola del Callido, ed è per questo che nel 1994 si procedette ad un intervento radicale che lo trasformò in organo a trasmissione elettrica. Nel 1988, in concomitanza con le celebrazioni del centenario del campanile, si procedette alla manutenzione della muratura esterna della chiesa, alla pulizia della facciata e alla sistemazione della cuspide e della cella campanaria. 

... Oggi

Nel 1990 fu venduta la casa che la parrocchia aveva da tempo pensato di adibire all'assistenza degli anziani, perché, vista l'apertura del vicino centro comunale per gli anziani, non sembrò opportuno creare competizioni tra due vicine strutture con la stessa missione. Con quei soldi, nel 1991, fu acquistato un edificio a Caralte di Cadore per adibirlo a casa per ferie e, grazie alla generosità e al lavoro di tutti i parrocchiani per renderla confortevole, dal 1993 è stata usata prima dai ragazzi e dai giovani e poi anche dagli adulti e dagli anziani che vi trascorrono le ferie estive. Nel 2001, dopo alcuni anni di attesa, è stato restaurato il Centro Parrocchiale, costruzione risalente al primo decennio del 1900 e inizialmente adibita a casa del cappellano; aveva una sala al piano terra e quattro aulette al primo piano. Nel 1984 si è proceduto a raddoppiare il salone al piano terra e, con l'intervento del 2001 si è creata una nuova sala abbastanza ampia al primo piano, si è inoltre provveduto a risanare le murature, rifare il tetto e tutti i serramenti.

La Parrocchia

La Parrocchia di Peraga, dopo il distacco della frazione di Busa, si estende per tutto il territorio della frazione stessa (territorio comunale di Vigonza) e comprende anche la parte di Via Bagnoli e Via Negrisia, nonché tutta via Prati nel Comune di Cadoneghe. La costruzione di nuove case ha visto negli ultimi anni la popolazione crescere fino a raggiungere gli attuali 3100 abitanti circa.