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S. Teresa di Gesù Bambino |
Lettere a Celina
(...quasi Storia di un'anima)

Le chiede il favore di un lavoretto a macchina e le parla della sua felicità, nella nuova vita del Carmelo.
J. M. J. T.
8 maggio 1888
Ti mando, mia cara Celina, due piccole tovaglie da farvi il giornino alla macchina. So che hai tanto da fare, ma sono sicura che non rifiuterai questo servizio alla tua piccola Teresa. Penso che due giornini andrebbero bene. Ce n'è già uno, ma è troppo basso. Occorre fare il secondo giornino più distaccato. Desidererei che fossero pronte, al più tardi, domani dopo cena perché giovedì è l'Ascensione.
Oggi sono quattro anni che ho fatto la prima comunione, ci pensi?'... Quante grazie da allora mi ha fatto il buon Dio!
Mia cara Celina, ci sono dei momenti nei quali mi
domando se è proprio vero che sono al Carmelo; qualche volta mi pare quasi impossibile.
Ahimè! Che cosa ho fatto per il buon Dio perché mi ricolmi di tante grazie?
Domani sarà un mese che sono lontana da te, ma mi sembra che non siamo separate. Che importa il luogo dove ci troviamo! ...Se anche ci separasse l'oceano, resteremmo unite
perché i nostri desideri sono gli stessi e i nostri cuori battono all'unisono... Sono sicura che mi comprendi. « Che importa dopo tutto che la vita sia allegra o triste,
arriveremo ugualmente al termine della nostra vita quaggiù ». Una giornata di carmelitana passata senza sofferenza è una giornata perduta; per te, è la stessa cosa,
perché tu sei una carmelitana nell'anima.
Abbraccia Leonia per me.
La tua Teresina del Bambino Gesù
Le chiede alcune cose e si rallegra con lei d'una p.rande grazia ricevuta.
J. M. J. T.
Domenica 17 giugno 1888
Mia cara Celina,
Abbi la bontà d'inviarmi al più presto possibile la
stoffa che hai comprato per farti un grembiule... Mandami tutti i nastri bianchi che trovi in casa. Ce n'è uno che avevo intorno al capo il giorno della prima comunione... Tutto ciò deve servire per rappresentare
sant'Agnese...1
Sorellina cara, com'è buono con te il buon Dio! Se tu potessi vedere che grazia hai ricevuto venerdì!2Tu mi dicevi, ricordi: ma io, io non ho ricevuto nessuna grazia
decisiva. Ne sono convinta, questa è la grazia che aspettavi. Ora devi essere tutta di Gesù. Egli ti appartiene ora più che mai. Ti ha già messo al dito l'anello misterioso del fidanzamento.
Vuol essere l'unico padrone della tua anima.
Cara sorella, siamo veramente sorelle, nel pieno senso della parola.
Addio, da lontano il mio cuore legge nel tuo cuore.
Teresa del Bambino Gesù
p. c. ind.
Abbraccia a nome mio il mio incomparabile « Re » .
Le parla della comune vocazione alla purezza assoluta e alla passione di Gesù.
J. M. J. T.
Carmelo, lunedì 23 luglio 1888
Gesù solo
Cara sorella,
La tua Teresa ha compreso tutta la tua anima. Vi ha letto più a fondo ancora di quello che non dicessero le tue parole. Ho compreso la tua tristezza di domenica, ho sentito tutto nel cuore... Mi pareva, leggendo, che fossimo animate dalla stessa anima. Nelle nostre anime c'è qualcosa di
così sensibile che si rassomiglia tanto! Siamo sempre state insieme, le nostre gioie, le nostre pene, tutto è stato in
comune. Sì, io sento che continua ad essere così anche al Carmelo. Mai saremo separate, mai. Lo sai bene, non c'è che il giglio giallo
3 che avrebbe potuto allontanarci un po'. Te lo dico
perché sono sicura che la tua sorte sarà sempre un Giglio bianco, poiché tu )'hai scelto ed egli per primo ha scelto te. Comprendi i gigli? ...
Mi sono chiesta qualche volta perché Gesù mi avesse presa per prima. Ora ho capito: sai, la tua anima è un giglio-semprevivo,4
Gesù può farne tutto ciò che vuole.
Importa poco che sia in un luogo o in un altro. Esso sarà: semprevivo. La tempesta non può far cadere il giallo degli stami sul suo bianco calice profumato. È Gesù che
l' ha fatto così. Egli è libero e nessuno ha il diritto di domandargli
perché dà le sue grazie ad un'anima invece che ad un'altra.
Accanto a questo giglio, Gesù ne ha collocato un altro, il suo compagno
fedele. Sono cresciuti insieme, ma uno era semprevivo, l'altro no
ed è stato necessario che Gesù prendesse il suo giglio prima che il
fiore sbocciasse, perché i due gigli fossero per lui... Uno era debole e
l'altro era forte. Gesù ha preso quello debole. L 'altro lo ha lasciato
perché s'accrescesse la sua bellezza e il suo splendore... Gesù chiede tutto ai
suoi due gigli. Non vuole lasciar loro altro che la loro veste candida... Tutto; hai
capito, giglio-semprevivo, la tua sorellina? ...
La vita spesso è pesante. Quanta amarezza e
insieme quanta dolcezza! Si, la vita costa. È penoso cominciare una
giornata di fatica. Lo sa il povero boccio, lo sa il giglio splendido...
Si, sarebbe facile fare tutto per Gesù, se almeno facesse sentire la sua
presenza... ma egli sembra lontano, lontano le mille miglia, e noi siamo
sole con noi stesse. O noiosa compagnia, quando non c'è più Gesù!
Ma che fa dunque questo dolce amico? Non vede la
nostra angoscia, il peso che ci opprime? Dov'è? Perché non viene a
consolarci, dal momento che non abbiamo altro amico che lui?
Egli non è lontano, è li accanto che ci guarda,
che va mendicando la nostra tristezza, la nostra agonia.5
Ne ha bisogno per le anime, per la nostra anima. VuoI darci una
ricompensa tanto bella! Le sue ambizioni per noi sono cosi grandi!
Ma come potrà dire: « È la mia volta! » 6se
la nostra non c'è stata, se non gli abbiamo dato nulla? Ahimè! Gli costa
farci bere fino in fondo il calice della tristezza, ma sa che è l'unito
modo per prepararci a « conoscerlo come
egli si conosce, diventare noi stesse degli dei
».7 Che mirabile destino! Quant'è grande la nostra
anima! Eleviamoci al di sopra di ciò che passa, teniamoci a distanza
dalla terra. Più in alto l'aria è pura! Gesù si nasconde, ma si sa che
non è lontano.. Versando le nostre lacrime si asciugano le sue e la santa
Vergine sorride. Povera Madre! Ha patito tante pene per causa nostra! È
giusto che la consoliamo un po' piangendo e soffrendo con lei...
Ho letto stamattina un passo del Vangelo dov'è
detto: « Non sotto venuto a portare la pace, ma la spada ».8
Non ci resta dunque che combattere. Quando non ne abbiamo più la forza,
allora è Gesù che combatte per noi. Mettiamo insieme la scure alla radice dell'
albero...9
Che guazzabuglio ho scritto, povera me!
Che lettera! Che confusione! Ma se Teresa avesse potuto dire tutto ciò
che pensa, povera Celina! Non avresti mai finito di leggere..,
Gesù è buono: ci ha fatto incontrare una
madre come quella che abbiamo!10 Che tesoro! Tu
l'avessi vista stamattina alle sei, con che premura mi ha portato la tua
lettera... Son rimasta commossa.
Gesù ti domanda tutto, tutto, tutto, come
ai più grandi santi...
La tua povera sorellina
Teresa del Bambino Gesù
p. c. ind.
Le fa gli auguri per l'onomastico e le offre come regalo... i tesori infiniti nascosti netta più piccola sofferenza.
J. M. J. T.
Carmelo, 20 ottobre 1888
Gesù
Mia cara Celina,
Domani, allora, è il giorno della tua festa.11 Come
vorrei essere la prima a farti gli auguri! Ma se ciò non è possibile, posso farlo almeno col cuore. Che cosa vuoi che ti offra per la tua festa? Se ascoltassi me stessa, domanderei a Gesù d'inviare a me tutte le pene, tutte le tristezze e le noie della vita della mia cara Celina, ma non c'è
pericolo che ascolti me stessa. Avrei paura che Gesù mi dicesse che sono un'egoista: vorrei che mi desse tutto ciò che vi è di meglio, senza lasciarne una briciola alla sua piccola fidanzata che ama tanto.
Se le fa provare l'amaro della separazione, è permettere alla prova il suo amore. Perciò non posso domandare questo a Gesù. E poi è tanto ricco, tanto ricco che può facilmente arricchirci tutt'e due... Pensa un po': se Dio ci regalasse 1 'intero universo con tutt'i suoi tesori, tutto ciò non sarebbe paragonabile alla più leggera sofferenza! Che grazia quando al mattino non ci sentiamo un briciolo di
coraggio, un briciolo di forza per 'praticare la virtù! Allora è il momento di mettere
la scure alla radice dell' albero.12 Invece di perdere il tempo a racimolare qualche povera
pagliuzza, affondiamo le mani nei diamanti! Che abbondante raccolta alla fine della giornata! ...È vero che qualche volta ci succede che non ci curiamo, per alcuni istanti, di
accumulare i nostri tesori. Quello è il momento difficile e si è tentati di lasciar perdere tutto, ma basta un atto d'amore, sia pure non sentito, e tutto è riparato e migliore di prima. Gesù sorride, ci aiuta senza che ce n'accorgiamo e le
lacrime che gli fanno versare i cattivi, sono asciugate per mezzo del nostro povero e piccolo atto d'amore. L 'amore può fare tutto:
le cose più impossibili non rappresentano per esso nessuna difficoltà.13 Gesù non guarda tanto alla grandezza delle azioni, e neppure alla loro difficoltà, quanto all' amore da cui esse scaturiscono...14
Ho trovato tempo fa una parola
molto bella. Eccola, credo che farà piacere anche a te: «
La rassegnazione è ancora distinta dalla volontà di Dio, c'è la medesima
differenza che esiste fra l'unione e l'unità: nell'unione si è ancora due, nell'unità non si è più che una cosa sola ».15
Oh! si, non siamo più che una cosa sola con Gesù. Disprezziamo tutto ciò che
passa. I nostri pensieri devono indirizzarsi verso il cielo, perché è là
che dimora Gesù. Ho pensato, l'altro giorno, che noi non dovremmo
attaccarci a ciò che ci circonda, perché potremmo essere in
un altro luogo diverso da quello dove siamo e i nostri affetti e i nostri
desideri non sarebbero allora più gli stessi... Non so spiegarti il mio pensiero,
son troppo tonta per questo, ma quando verrai te lo spiegherò.
Ma perché t'ho detto tutte queste cose che
sai molto meglio di me? Avevo ancora bisogno d'intrattenermi con te
come una volta, ma quel tempo non è passato, siamo sempre un' anima sola e i nostri
pensieri sono sempre gli stessi di quando eravamo alle finestre del
belvedere.. :16
Gioisco pensando al giorno in cui ti
festeggeremo nella città celeste.
La tua sorellina
Teresa del Bambino Gesù
Com'è triste pensare che il padre Pichon 17
partirà per il Canada, ma ci resta Gesù.
Domenica 23 aprile 1882
Mia cara piccola Celina,
Ti amo molto, tu lo sai bene (...)
Addio Mia cara piccola Celina.
La tua piccola Teresa che ti ama con tutto il cuore.
Teresa Martin
Domenica 29 aprile 1883
Alla mia piccola Celina diletta da parte della sua sorellina che l' ama molto teneramente.
Teresa
Righe scritte a matita, a tergo di un Sacro Cuore dipinto da Teresa. Celina aveva compiuto 14 anni il giorno precedente.
8 maggio 1884
Ricordo della 1a comunione alla mia cara piccola Celina da parte della tua sorellina
Teresa
Dedica a tergo di un'immagine dipinta da Suor Agnese di Gesù.
1883 - 1885
Alla mia cara piccola Celina Diletta Ricordo della sua sorellina che l' ama con tutto il cuore.
Teresa
Dedica a tergo di un'immagine del Sacro Cuore.
31 marzo 1887
Custodisco il mio Diadema fino a Domani Mattina
Ma poi sul tuo capo passerà il mio Destino.
Pesce d'Aprile!...
Domani tu avrai un pettine che ti darà il pesce d' aprile.
Suor Genoveffa ha
annotato:"Ai Buissonnets Teresa m' ha regalato un pettine per adornare
i capelli. La vigilia di un primo d'Aprile ho ricevuto un foglio piegato
all'interno del quale aveva disegnato un pesce in inchiostro rosso, verde e
violetto. Questo pesce aveva per diadema: un pettine!" Le parole sono
disposte sopra e sotto il pesce; l'ultima frase rimane nascosta da strisce
trasversali di carta, incollate alle estremità (cfr. DLT, p.75).
L' incoraggia a sopportare la propria debolezza sotto il peso della croce pensando a Gesù sulla via del Calvario.
J. M. J. T.
Gennaio 1889
Gesù e la sua croce! ...
Sorella cara,
Sì, tesoro mio, Gesù è accanto con la sua croce! 18 Privilegiata del suo amore, ti vuole rendere simile a se. Perché spaventarsi di non poter portare questa croce senza sentire la propria debolezza? Gesù sulla via del Calvario è caduto ben tre volte e tu, povera piccola, non vorresti essere simile al tuo Sposo, non vorresti cadere cento volte, se è necessario, per provargli il tuo amore, rialzandoti dalla caduta con più forza di prima! ...Celina... bisogna proprio che Gesù t'ami d'un amore particolare per provarti così. Lo sai che io ne son quasi gelosa? A quelli che amano di più, dona di più, a quelli che amano meno, dona meno...
Ma tu non senti l'amore per lo Sposo, vorresti che il tuo cuore fosse una fiamma che sale verso di lui senza la più leggera nuvola di fumo... Fai bene attenzione che il fumo che ti circonda è solo per te, per toglierti tutta la vista del tuo amore per Gesù. La fiamma non è veduta che da lui solo ed è allora che arriva tutt'intera a lui. Infatti, quando ce ne mostra un po', subito interviene1'amor proprio a spegnere tutto come un vento fatale! ...
Mi fai, in questo momento, l'effetto d'una persona che è circondata da immense ricchezze la cui vista si perde all'orizzonte. Questa persona vuole voltar loro le spalle perché, essa dice, troppe ricchezze le sarebbero d'impaccio, non saprebbe che farsene. Meglio lasciarle perdere o permettere che siano prese da altri! ...Questi altri non verranno perché quelle ricchezze sono state preparate per la fidanzata di Gesù e soltanto per lei ...
" Dio butterebbe all'aria il mondo per trovare la sofferenza e donarla ad un'anima sulla quale il suo sguardo divino si è posato con un amore indicibile... ".19
Che possono importare a noi le cose di questa terra? Sarebbe forse la nostra Patria questo fango, così poco degno di un'anima immortale? E che c'importa a noi che degli uomini miserabili vadano mietendo le muffe che spuntano su questo fango. Quanto più il nostro cuore abita in cielo, tanto meno sentiamo tutte queste punture di spillo...20
Ma non credere che il sentirle non sia una grazia e una grande grazia, perché allora la nostra vita è un martirio e un giorno Gesù ci darà la palma. " Soffrire ed essere disprezzato "! 21 Quale amarezza ma anche quale gloria! Ecco la divisa del "giglio-semprevivo ".22 Nessun'altra gli si potrebbe adattare.
Il mio cuore ti segue nel nobile compito che Gesù ti ha affidato.23 Tu non sei un soldato, sei un generale! Soffrire ancora e sempre... Ma tutto passa.24
Sentendosi in pieno accordo con la sua anima gemella, ringrazia Gesù di averle fatte degne di patire con lui.
J. M. J. T.
Febbraio 188925
Gesù
Mia cara Celina,
Non so dirti quanto piacere mi ha fatto la tua cara letterina! ...Ora sei davvero il giglio-semprevivo 26 di Gesù. Come è contento del suo giglio, con quanta tenerezza guarda il suo fiore prediletto che non vuole che lui solo, che non ha altro desiderio che quello di consolarlo...
Ogni nuova sofferenza, ogni angoscia dell'anima è come un leggero zeffiro che reca a Gesù il profumo del suo giglio. Egli sorride con amore e subito prepara una nuova amarezza, riempie il calice fino all'orlo, pensando che più il suo giglio cresce nell'amore, più deve crescere anche nella sofferenza!
Che privilegio ci ha concesso Gesù inviandoci un dolore così grande! Ah! l'eternità non sarà lunga abbastanza per ringraziarlo. Ci colma dei suoi favori come ha fatto coi più grandi santi. Perché tanta predilezione? È un segreto che ci rivelerà nella nostra Patria, il giorno in cui " asciugherà tutte le lacrime dai nostri occhi ".27
Bisogna proprio che sia alla mia anima 28 che parlo così perché altrimenti, non sarei compresa. Ma si, è a lei che mi rivolgo, a lei che ha già preceduto tutti i miei pensieri. Forse però c'è qualcosa che ignora, l'amore che Gesù le porta, quell'amore che domanda tutto. Per lui non c'è nulla d'impossibile e non vuole mettere limiti alla santità del suo giglio... Il suo limite è quello d'essere senza limite! ...
Come potrebbe averne ? ...Noi siamo più grandi dell'intero universo. Un giorno avremo, noi stessi, un'esistenza divina...
Oh! come sono riconoscente a Gesù d'aver collocato un simile giglio accanto al nostro amato Papà, un giglio che non si spaventa di nulla, un giglio che vuoI piuttosto morire anziché abbandonare il campo glorioso dove l'amore di Gesù l' ha posto! ...
Ormai, noi non abbiamo più nulla da sperare sulla terra, più nulla fuorché la sofferenza e sempre la sofferenza. Quando saremo giunti al termine, la sofferenza sarà ancora là, a tenderci le braccia. Che sorte invidiabile... I cherubini nel cielo invidiano la nostra felicità.
Non è per questo che ho scritto alla mia cara Celina, è per dirle di avvertire la signorina Paolina 29 della disgrazia che ci ha colpito per la malattia del Babbo. Ridi quanto vuoi della tua povera Teresa che affronta l'argomento principale alla fine della sua lettera!
Povera Leonia, le voglio un gran bene, perché è meno fortunata di noi, Gesù le ha dato meno. Ma a quelle a cui ha dato di più, sarà domandato di più.30
La tua sorellina.
Teresa del Bambino Gesù
nov. carm. ind.
Invidia il suo destino di sofferenza, segno infallibile della predilezione di Gesù.
J. M. J. T.
Carmelo, 28 febbraio 1889
Gesù
Mia cara Celina,
È possibile che debba scriverti a Caen? Mi sto domandando se sogno o sono desta...31 Ma no, è la realtà! ...
Forse ti stupirò, sorellina cara, se ti dico che sono ben , lontana dal compiangerti, anzi, a dirti il vero, trovo la tua sorte degna d'invidia.
Gesù ha sopra di te dei disegni d'amore indicibile. Vuole che il suo " giglio-semprevivo " sia tutto per se, e lui stesso s'incarica di fargli fare il suo primo noviziato. La sua mano divina adorna la sua sposa per il giorno delle nozze, ma quella mano delicata non si lascia ingannare dallo sfarzo delle vesti... Gesù è uno " sposo di sangue ".32 Vuole per se tutto il sangue del cuore.
Oh! come ci costa donare a Gesù ciò che domanda! Eppure, che grande fortuna che costi tanto! Che gioia ineffabile portare le nostre croci esperimentando la nostra debolezza!
Il " giglio-semprevivo " arriva a capire questo povero granello di sabbia? ...Il tuo noviziato è quello del dolore. Che privilegio inesplicabile! ...
Ah! , sorellina cara, lungi dal lamentarmi con Gesù della croce che ci manda, non arrivo a comprendere l'amore infinito che l' ha portato a trattarci così. Bisogna che il nostro diletto Babbo sia davvero molto amato da Gesù per dover tanto soffrire! Ma non trovi che la disgrazia che lo colpisce non è altro che il coronamento della sua vita meravigliosa? lo sento, mio piccolo "giglio-semprevivo ", che ti sto dicendo delle vere pazzie, ma non importa. Penso ancora molte altre cose sull'amore di Gesù, che sono forse assai più forti ancora...
Che grande fortuna essere umiliati! È la sola strada che conduce alla santità! ...Possiamo ora dubitare della volontà di Dio sulle nostre anime? ...La vita non è che un sogno, presto ci sveglieremo con un grido di gioia... Più grandi sono le nostre sofferenze, più sconfinata sarà la nostra gloria... Oh! non perdiamo la prova che Gesù ci manda, è una miniera d'oro da sfruttare. Mancheremo all'occasione? ...Il granello di sabbia vuoI mettersi all'opera senza gioia, senza coraggio, senza forza, e tutte queste prerogative gli faciliteranno l'impresa. Vuol lavorare per amore.
È il martirio che comincia. Scendiamo insieme nell'arena, se il " giglio-semprevivo " non sdegna la compagnia del suo povero
granello di sabbia
Effonde la sua anima avida di distacco e tutta rapita dalle cose del cielo.
J. M. J. T.
Carmelo, 12 marzo 1889
« Viva Gesù! Che dolcezza votarsi a lui e sacrificarsi per suo amore ».
33 Celina! ...Questo caro nome risuona con tanta soavità nel fondo del mio cuore! ...I nostri due cuori non son l'uno l'immagine dell'altro?
Il granellino di sabbia di
Gesù
Le augura di diventare la piccola ombra di
Gesù.
J. M. J. T.
15 marzo 1889
Gesù
Grazie della lettera così gradita al tuo granellino di
sabbia. In una delle tue ultime lettere dicevi che sei la mia ombra. Ahimè!
sarebbe ben triste se fosse così. Che cos'è l'ombra d'un povero granellino di sabbia?
Ho pensato qualcosa di meglio per la mia cara
Celina. Quest'idea dell'ombra mi è piaciuta, e mi son detta che in realtà
la mia Celina doveva essere l'ombra di qualcosa. Ma di che? Non riesco a
trovare nulla nel creato che contenga l'idea di quella realtà della quale
io penso che la mia Celina dev'essere l'ombra fedele. Gesù! Ecco chi
dev'essere questa divina realtà. Sì, Celina dev'essere la piccola ombra di Gesù... Che
titolo umile e glorioso ad un tempo! Che cos'è infatti un'ombra? ...Ma
essere l'ombra di Gesù, che gloria! ...
Quante cose avrei da dire a questo proposito alla piccola ombra di Gesù, ma
ho troppo poco tempo e non posso farlo.
Il sogno della mia Celina non potrebbe essere più
attraente, forse un giorno sarà realizzato...
Suor Teresa del Bambino Gesù del Volto
Santo nov. carm. ind.
Rattristata dalle notizie sulle condizioni del babbo, l'esorta a non respingere l'amaro calice di Gesù.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 4 aprile 1889
Gesù
Mia cara sorellina,
La tua lettera ha lasciato una grande tristezza nella mia
anima! ...
No, non cantiamo alle creature i cantici del cielo... ma, come Cecilia, cantiamo nel nostro cuore
47 un cantico melodioso al nostro Prediletto! ...Il cantico della nostra sofferenza unita alle sue sofferenze è ciò che più rapisce il suo cuore...
Suor Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
nov. carm. ind.
Compiendo, Celina, venti anni, Teresa è portata a riflettere sulla misteriosa predilezione di Gestì.
J. M. J. T.
Carmelo, 26 aprile 1889
Gesù
È Gesù stesso che s'incarica di augurare il buon
compleanno alla sua fidanzata che compie venti anni...
San Francesco di Sales dice: « Quando il fuoco dell'amore entra nella stanza del cuore, tutti i mobili volano via dalle finestre ».
49
Verrà un giorno in cui le ombre spariranno. Allora non resterà più che la gioia, l'ebbrezza...
Approfittiamo del nostro unico momento di sofferenza, badiamo solo all'attimo che passa. Un attimo, è un tesoro... Un solo atto d'amore ci farà conoscere più a fondo Gesù, ci avvicinerà a lui per tutta l' eternità! ...
Suor Teresa del Bambino Gesù del
Volto Santo
nov. carm. ind.
Auguri di compleanno accompagnati da un mazzetto di fiori da
parte del Bambino Gesù.
J. M. J. T.
Per il 28 aprile 1889
53 Voglio dire ancora una volta buon compleanno alla mia
cara Celina e le invio un mazzetto di fiori da parte del Bambino Gesù che la ringrazia dei tanti fiori stupendi da lei
ricevuti.
Ahimè! questi fiori non sono affatto splendenti. Il
Bambino Gesù del Carmelo è povero, ma in cielo ci mostrerà le sue ricchezze e ci ricolmerà di tutti i suoi beni...
Domani riceverò Gesù
Vorrei che il mio cuore e tutto ciò che esso racchiude per te ti fosse svelato, ma sono di quelle cose che non si possono scrivere e che solo il cuore comprende.
(Il mazzetto di Gesù ha passato parecchie ore davanti a lui, in un vaso ancora più povero di lui!...).
Celina cara, un giorno andremo in cielo per sempre.
Allora non vi sarà più ne giorno ne notte come su questa terra... Oh! che gioia! Camminiamo in pace guardando il
cielo, l'unica meta di tutte le nostre fatiche.
S'avvicina l'ora del riposo. Abbraccia forte forte per me la mia Leonia che amo tanto. Non dimenticherò il giorno del suo ventiseiesimo
compleanno.
Teresa del Bambino Gesù
Il dolore è breve, la gioia sarà eterna. Immoliamoci per la salvezza delle anime, soprattutto per i sacerdoti.
J. M. J. T.
Carmelo, 14 luglio 1889
Gesù
Mia cara Celina,
La mia anima non t'abbandona. Soffre l'esilio insieme con te! ...Oh! quanto costa vivere, restare su questa terra
d'amarezza e d'angoscia... Ma domani... un'ora, e saremo in porto. Che felicità! Come sarà bello contemplare Gesù faccia a faccia per tutta l'eternità! Sempre, sempre più amore,
sempre gioie più inebrianti... una felicità senza nubi...
Come ha fatto dunque Gesù per staccare così le nostre anime da tutto il creato? Ha vibrato un grande colpo, ma è un colpo d'amore... Dio è ammirevole, ma soprattutto è amabile... amiamolo dunque... amiamolo fino al punto da
soffrire per lui tutto ciò che vorrà, anche le pene dell'anima, le
aridità, le angoscie, le freddezze apparenti.
È veramente un grande amore l'amare Gesù senza sentire nessuna dolcezza. È un martirio... Ebbene! moriamo martiri!
Oh! Celina mia... dolce eco della mia anima, mi
comprendi? ...il martirio ignorato, noto a Dio solo, ignorato dalla creatura, martirio senza onore, senza trionfo...
Ecco l'amore spinto fino all'eroismo. Ma un
gior
Celina e Teresa del Bambino Gesù del Volto
P .S. -
Suor Maria del Sacro Cuore non può scriverti
perché la lettera peserebbe troppo.
La
ringrazia di un dono e la esorta ancora a immolarsi per le anime,
soprattutto per i sacerdoti.
J. M. J. T. 15 ottobre 1889 Gesù Celina
cara,
Suor Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
Sapessi come hai toccato il cuore de!la tua
Teresa... I tuoi vasetti sono incantevoli. Non immagini il piacere
che mi hai
fatto! ...
Ah! Celina, io sento
che Gesù domanda a noi due di estinguere la sua sete dandogli
delle anime, soprattutto anime di sacerdoti. Sento che Gesù vuole
che ti dica queste cose, perché la nostra missione è quella di dimenticarci, di
annientarci... Siamo così poca cosa... e tuttavia Gesù vuole che la
salvezza delle anime dipenda dai nostri sacrifici, dal nostro amore. Egli
viene da noi a mendicare delle anime... Sappiamo capire il suo sguardo! Tanto
pochi lo capiscono. Gesù ci fa la grazia straordinaria di ammaestrarci lui
stesso, di mostrarci una luce nascosta.
Celina, la vita è
breve, l'eternità è senza fine... Facciamo della nostra vita un continuo
sacrificio, un martirio d'amore, per consolare Gesù. Egli non vuole che
uno sguardo, un sospiro, ma uno sguardo e un sospiro che
siano per lui solo!... Che tutti gl'istanti della nostra vita siano per lui solo. Che
tutte le creature ci sfiorino appena...
Non c'è che una cosa da fare
nella notte di questa vita, l'unica notte che non ritorna più, quella
d'amare, amare Gesù con tutta la forza del nostro cuore e salvargli
le anime perché sia amato... Oh! fare amare Gesù!
Celina! come mi è facile parlare con te... È
come se parlassi alla mia anima... Mi sembra che a te posso dire
ì tutto...
(Grazie ancora dei tuoi graziosi
vasetti. Il Bambino Gesù ha un'aria radiosa in mezzo a tanti
ornamenti).
nov. carm. ind.
Addolorata per aver dimenticato la data della sua lesta, le invia
un'immaginetta del Volto Santo.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 22 ottobre 1889
Gesù
Mia cara Celina,
Tu sapessi la pena che ho! ...quando penso che ho lasciato passare il 21 senza fare gli auguri alla mia Celina nel giorno della sua festa! ...Ma può aver dubitato Celina del cuore della sua Teresa? ...Eppure era tanto tempo che pensava a questa cara ricorrenza, ma la vita del Carmelo è così
eremitica che la povera piccola solitaria non sa mai che data
sia.
Celina, questa dimenticanza mi ha ferito il cuore, ma, vedi, io penso che quest'anno Gesù ha voluto far cadere la nostra festa nel medesimo giorno. Non è forse oggi l'ottava di santa Teresa? Sì, Celina, santa Teresa è anche la tua patrona, perché tu sei già la sua figlia diletta.
Sono certa che la pena che ho oggi nel cuore l'ha voluta Gesù, che ama seminare di tante piccole pene la nostra vita...
Ti mando una bella immagine del Volto Santo. Me l'ha regalata nostra Madre qualche tempo fa. Mi pare che si adatti così bene a Maria del Volto Santo 62 che non posso tenerla per me. È tanto che pensavo di farne un presente alla mia Celina, a Celina che è tutta mia. Possa Maria del Volto Santo essere un'altra Veronica 63 che asciuga tutto il sangue e tutte le lacrime di Gesù, l'unico suo Prediletto! Che sappia guadagnargli delle anime, soprattutto le anime da lei amate! 64 Che non tema di sfidare i soldati, cioè il mondo, pur di arrivare fino a lui... Oh! come sarà felice quando potrà un giorno contemplare nella gloria la misteriosa bevanda con la quale avrà dissetato il suo Fidanzato celeste; quando vedrà aprirsi le sue labbra, già tanto riarse, per dirle l'unica ed eterna parola dell'Amore! il grazie che non avrà fine...
A presto, mia piccola Veronica, domani indubbiamente il nostro Diletto chiederà un nuovo sacrificio, un altro sollievo alla sua sete. Ma che importa? « Moriamo con lui ».65
Buona festa, Celina cara...
La tua povera sorellina
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
nov. carm. ind.
P.
S. - (Non dimenticare di cogliere un « fiorellino Celina »66
Te l'offre il mio cuore).
A lei l'ultimo addio dell'anno e la gioia di vedere che la notte del tempo passa e s'avvicina l'alba eterna.
J. M. J. T.
31 dicembre 1889
Gesù
Mia cara Celina,
È per te il mio ultimo addio di quest'anno! ...Tra
qualche ora sarà passato per sempre... Sarà nell'eternità!
Poiché a quest'ora la mia Celina è nel suo «
lettuccio »,67 è mio dovere andarla a
trovare per augurarle buon anno... Ti ricordi d'una volta?
L''anno che sta per scadere è stato buono. Si, è
stato prezioso .per il cielo. Possa quello che seguirà rassomigliargli!
... Celina, non sono meravigliata di vederti nel letto dopo un anno simile!
Al termine di un giorno come quello, c'è ben motivo di
riposarsi!...Comprendi?...
Chi sa, l'anno che sta per incominciare potrebbe
essere l'ultimo! ...Sfruttiamo, sfruttiamo i più brevi momenti, facciamo
come gli avari, siamo gelose delle minime cose per amore del Diletto!...
L'ultimo giorno dell'anno è per noi ben triste
quest'anno... Non farò altro che vegliare, il cuore inondato di ricordi,
mentre aspetto mezzanotte... Mi torna alla mente tutto... ora siamo delle
orfanelle68 ma possiamo dire con amore: « Padre nostro
che sei nei cieli ».69 Si, ci resta ancora l'unico tutto delle
nostre anime! ...Celina, un anno di più appartiene al passato. È passato,
è passato e mai ritornerà! Come quest'anno è passato, passerà anche la
nostra vita e tra poco diremo: « È passata ». Non sciupiamo il nostro
tempo, presto spunterà per noi la luce dell'eternità!... Celina, se vuoi,
ci possiamo mettere a convertire le anime, bisogna che quest'anno formiamo
molti sacerdoti che sappiano amare Gesù! Che lo tocchino con
la stessa delicatezza con cui lo toccava Maria nella sua culla.
La tua sorellina
Teresa
del Bambino Gesù del Volto Santo
nov. carm. ind.
P.S. - Auguro un buon anno a Lolò, 70
ma sono certa che la vedrò senz'altro. Ringrazia molto lo zio e la zia e
di' loro che sono tanto commossa per tutti i loro regali. Ringrazia pure
tanto Giovanna e Maria. Sono davvero troppo gentili.
Auguri di compleanno.
J. M. J. T.
26 aprile 1890
Gesù
Mia cara Celina,
Ero tutta contenta perché pensavo di scriverti una lunga lettera per il tuo ventunesimo compleanno, ed ecco che
dispongo appena di qualche istante! ...Celina, credevi forse che la tua Teresa potesse dimenticare il 28 aprile? ...Celina, il mio cuore è affollato di ricordi... mi sembra di amarti da secoli e invece non sono ancora ventun anni. Ma ora ho l'eternità davanti a me...
Celina, la lira del mio cuore canterà per te il 28 e il tuo nome risuonerà spesso alle amate orecchie del mio Gesù. Oh! sì, poiché il nostro cuore è un cuore solo, doniamolo tutto intero a Gesù. Bisogna che andiamo di pari passo perché Gesù non può abitare in un mezzo cuore! ...
Chiedi che la tua Teresa non resti indietro...
Guardando
l'immagine del Santo Volto, mi sono venute le lacrime agli occhi. Non è
questo il simbolo della nostra famiglia? Sì, la nostra famiglia è un mazzo di gigli e
vi sta in mezzo il Giglio senza
nome.71 Egli vi sta da re e ci associa agli onori della sua regalità: il suo sangue divino
irrora le nostre corolle e le sue spine, nel momento in cui ci lacerano, lasciano esalare il profumo del nostro amore.
J. M. J. T.
Addio, Celina, sono costretta a interrompere il nostro
colloquio. Capiscimi fino in fondo.
Teresa
10 Maggio 1890
Gesù
Mia cara Celina,
Sei contenta del tuo viaggio? Spero che la santa Vergine ti ricolmi delle sue grazie. Se non sono grazie di
consolazione, sono senza dubbio grazie di luce! E il
Volto Santo! 72 Lo sai, Celina, che è una grazia grande
visitare tutti questi luoghi benedetti... Il mio cuore vorrebbe seguirti
dappertutto, ma ahimè! non conosco l'itinerario del viaggio. Credevo
addirittura che non avreste potuto arrivare a Lourdes prima della prossima
settimana.
Celina, devi essere ben contenta di poter contemplare le bellezze della natura, le montagne, i fiumi d'argento. È tutto così grandioso, così atto ad elevare le nostre anime... Cara sorellina, stacchiamoci dalla terra, voliamo sulle montagne dell'amore dove si trova il bel giglio delle nostre anime. Stacchiamoci dalle consolazioni di Gesù per attaccarci soltanto a lui!
E la santa Vergine? Celina, nasconditi bene all'ombra del suo manto verginale perché essa ti verginizzi1... La purezza è tanto bella, tanto candida! Felici i cuori puri, perché vedranno Dio.73 Sì, lo vedranno perfino sulla terra dove nulla è puro, ma dove tutte le creature diventano limpide quando sono vedute attraverso la Faccia del più bello e del più bianco dei gigli! ...
Celina, i cuori puri sono spesso circondati di spine, sono spesso nelle tenebre e allora i gigli credono d'aver perduto il loro candore, pensano che le spine che li circondano siano arrivate a lacerare la loro corolla! Capisci, Celina? I gigli in mezzo alle spine sono i prediletti di Gesù. È in mezzo a loro che trova le sue delizie! « Beato colui che è stato trovato degno di soffrire la tentazione! ».74
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
P.S.
- Avrei voluto scrivere alla mia cara Leonia, ma non mi è stato possibile
per mancanza di tempo. Dille che prego tanto per lei e penso molto alla mia
amata madrina.75 Contavo pure di scrivere alla
Mariuccia, ma non posso. Prego assai perché la santa Vergine ne faccia un piccolo giglio che
pensa molto a Gesù e dimentica se stessa e rimette tutte le sue
miserie nelle mani dell'obbedienza.76 Ricordo sempre la
mia Giovanna.
J. M. J. T.
Non abbiamo ricevuto nulla dal Canadà.77
Suor Agnese di Gesù non può scrivere a causa del suo ritiro. Se non hai
acquistato nulla per la nostra Madre, potresti portare una Madonnina di
Lourdes non colorita, del prezzo di 4,5 franchi.
19-20 Maggio 1890
Gesù
Mia cara Celinetta,
Mi hanno incaricato di scriverti due righe per dirti di non venire a portarci le notizie del Babbo durante il ritiro della Pentecoste.78 Saresti molto gentile se volessi inviarci un bigliettino e poi venire a farci visita lunedì.79
Celina cara, sono felice che mi abbiano incaricato di questa commissione, perché ho bisogno di dirti quanto sono convinta che il buon Dio ti ama e ti tratta come una privilegiata. Puoi ben dire che la tua ricompensa è grande nei cieli, perché egli ha detto: « Felici voi, quando vi perseguiteranno e diranno falsamente di voi ogni sorta di male ».80 Allora, rallegrati ed esulta di gioia!... 81
Celina, che privilegio essere misconosciuti sulla terra. I pensieri del buon Dio non sono i nostri pensieri.82 Se lo fossero, la nostra vita non sarebbe che un inno di riconoscenza...
Celina, pensi davvero che santa Teresa abbia ricevuto più grazie di te? ...Per me, io non ti dirò di mirare alla sua santità serafica, ma di essere perfetta come è perfetto il tuo Padre celeste! 83 Ah! Celina, i nostri desideri infiniti non sono ne sogni ne chimere, perché Gesù stesso ci ha dato questo comandamento! 84
Celina, non sei persuasa che a noi, qui sulla terra, non resta più niente ? ! Gesù vuoI farci bere il suo calice fino alla feccia lasciando laggiù 85 il nostro amato Babbino. No, non rifiutiamo nulla a Gesù. Ha tanto bisogno d' amore ed è cosi riarso dalla sete che attende da noi la goccia d'acqua che deve rinfrescarlo. Doniamo senza calcoli. Un giorno ci dirà: « Ora è la mia volta».86
Ringrazia tanto la mia cara Mariuccia del suo incantevole mazzolino. Dille che l'offro a Gesù da parte sua e gli chiedo come contraccambio di adornare la sua anima di tante virtù quanti sono i bocci di rosa.
La tua sorellina
J. M. J. T.
Teresa
del Bambino Gesù del Volto Santo
nov. carm. ind.
Dal Carmelo, 18 luglio 1890
Gesù
Celina cara,
Tu sapessi ciò che la tua lettera ha detto
alla mia anima!... Ah! la gioia inondava il mio cuore come un oceano
sconfinato! ...Celina, tutto quello che ho da dirti tu lo sai, perché tu
ed io siamo la stessa cosa... Ti mando un foglio,87 che
ha detto tante cose alla mia anima e sono certa che la tua vi s'immergerà
tutta con la medesima voluttà.
Celina, sono trascorsi tanti secoli. ..e già allora l' anima del profeta Isaia s'immergeva come la nostra nelle bellezze nascoste 88 di Gesù... Ah! Celina, quando leggo queste cose mi domando che cosa è il tempo... Il tempo non è che un miraggio, un sogno. Già fin d'ora Dio ci vede nella gloria e gioisce della nostra beatitudine eterna! ...Quanto bene mi fa all'anima questo pensiero! Capisco allora perché ci tratta senza riguardo... Sente che noi lo comprendiamo e ci tratta da amici, da spose carissime...
Celina, poiché Gesù « è stato solo a spremere il vino » 89 che ci offre da bere, non ci rifiutiamo a nostra volta di portare delle vesti tinte di sangue. Spremiamo per Gesù un vino nuovo che lo disseti, che gli renda amore per amore. Ah! non perdiamo una sola goccia del vino che possiamo dargli... Allora, « guardando intorno a se »,90 vedrà che noi veniamo per aiutarlo!...
« Il suo volto era come nascosto »!...91 Celina, lo è ancora oggi... perché, chi comprende le lacrime di Gesù?
Celina cara, facciamo nel nostro cuore un piccolo tabernacolo dove Gesù possa rifugiarsi. Allora sarà consolato e dimenticherà ciò che noi non possiamo dimenticare: l'ingratitudine delle anime che l'abbandonano in un tabernacolo deserto!
« Aprimi, sorella mia, sposa mia, perché la mia faccia è piena di rugiada e i miei capelli delle goccie della notte »,92 Ecco ciò che Gesù ci dice quando è abbandonato e dimenticato! ...Celina, la dimenticanza mi sembra sia la cosa che più lo affligge!
Il Papà! ...Ah! Celina, non posso dirti tutto quello che mi passa per la mente. Sarebbe troppo lungo e non riuscirei a dirti delle cose che il pensiero stesso sa appena tradurre, delle profondItà che sono negli abissi più intimi dell'anima...
Gesù ci ha inviato la croce più raffinata che potesse escogitare nel suo immenso amore... Come lamentarsi quando lui stesso è stato considerato come un uomo colpito da Dio e umiliato? 93
Il « divino incanto » 94 ha affascinato la mia anima e la consola meravigliosamente ad ogni istante del giorno. Ah! le lacrime di Gesù, quali sorrisi! ...
Abbraccia tutti per me e di' loro tutto ciò che vorrai. Penso molto alla mia cara Leonia, la mia piccola visitandina.95 Di' a Maria del Santissimo Sacramento 96 che Gesù chiede a lei amore, vuole da lei la riparazione delle freddezze che riceve, bisogna che il suo cuore sia un braciere dove Gesù possa riscaldarsi... Bisogna che si dimentichi interamente per non pensare che a lui solo...
Celina,
preghiamo per i sacerdoti. Si, preghiamo per loro e consacriamo loro
la nostra vita. Gesù mi fa sentire ogni giorno che vuole questo da noi due
C.
T.97
Dal profeta Isaia (cap. 53)98
«
Chi ha creduto a quel che ha udito da noi? e il braccio del Signore a chi è stato rivelato? E crescerà come
rampollo dinanzi a lui, come radice dall' arida terra; non ha bellezza alcuna
né splendore; noi l' abbiamo visto e non aveva alcuna apparenza che attirasse i nostri sguardi.
Abbietto, l'ultimo degli uomini, l'uomo dei dolori, che conosce la
sofferenza, e quasi cerca di nascondersi la faccia: così abbietto che non ne abbiamo fatto alcun conto. Veramente delle
nostre infermità egli si è caricato e si è addossati i nostri dolori: e noi l'abbiamo riputato come un lebbroso e percosso da Dio e umiliato. Ma egli è stato trafitto per le nostre
iniquità, è stato maltrattato per le nostre colpe: il castigo per la nostra rappacificazione fu addossato a lui, e per le sue piaghe siamo stati risanati
».
Capitolo
63 99
« Chi è questi che viene da Edom, tinto le vesti, da
Bosra, leggiadro nel suo paludamento, che incede con passo possente? - Sono io che parlo giustizia, che procuro la
salvezza. - Perché dunque il tuo paludamento è rosso ed il tuo vestito come quello di coloro che pigiano nello
stretto io? - Da me solo ho spremuto il torchio e delle genti nessuno è con me.
- Girai lo sguardo e nessuno prestò soccorso, cercai e non vi fu chi desse aiuto ».
« Questi che indossan le bianche vesti, chi sono e donde sono venuti? Son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e ben han lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'agnello. Perciò son davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte ».100
« Una borsettina di mirra è il mio diletto per me: sul mio petto riposa. Il mio diletto è bianco e vermiglio... la chioma del tuo capo, come porpora di re ».101 « Il mio diletto è tutto amabile, il suo volto ispira l'amore, la sua faccia reclinata mi spinge a rendergli amore per amore ».102
« Giacqui e mi obliai,
il volto sul Diletto reclinato,.
tutto cessò e posai, ogni pensier lasciato
in mezzo ai gigli perdersi obliato ».
(Frammento d'un Cantico del nostro Padre San Giovanni della Croce) 103
J. M. J. T.
23 settembre 1890
Gesù
Oh, Celina, come dirti quello che avviene
nella mia ani ma? ..È lacerata, ma sento che questa ferita è fatta da una
mano amica, da Una mano divinamente gelosa!...
Tutto era pronto per le mie nozze, ma non trovi
che mancava qualcosa alla mia festa? È vero che Gesù aveva già messo
tanti gioielli nel mio corredo, ma senza dubbio ne mancava uno di bellezza
incomparabile, e questo prezioso diamante Gesù me lo ha regalato oggi.
..Celina, ricevendolo, le lacrime sono sgorgate, sgorgano ancora e quasi me
le rimprovererei se non sapessi « che esiste un amore di cui le lacrime
sono il solo pegno ».l04 È solo Gesù che ha guidato
questa faccenda, è Lui, e ho riconosciuto il suo tocco d'amore!...
Tu sai fino a che punto desideravo questa
mattina rivedere il nostro amatissimo padre!105Ebbene,
ora comprendo chiaramente che la volontà di Dio è che non vi sia. Egli ha
permesso ciò semplicemente per provare il nostro amore. Gesù mi vuole orfana,
vuole che io sia sola con Lui solo, per unirsi a me più intimamente e
vuole anche restituirmi nella Patria le " gioie cosi legittime che
mi ha rifiutato nell'esilio! Celina, consolati, il nostro sposo è uno
sposo di lacrime e non di sorrisi; doniamogli le nostre lacrime per
consolarlo, e un giorno queste lacrime si cambieranno in sorrisi di
ineffabile dolcezza!...
Celina, non so se capirai la mia lettera, riesco
appena a tenere la penna..., e poi un'altra ti darebbe tante spiegazioni
sul colloquio in parlatorio con lo zio, ma la tua Teresa sa parlarti solo
il linguaggio del Cielo. Celina, capisci la tua Teresa!...
La prova di oggi è un dolore difficile da
comprendere: si vede una gioia che ci è offerta, è possibile, naturale,
tendiamo la mano. ..e non possiamo afferrare questa consolazione tanto
desiderata... ma, Celina, come tutto questo è misterioso! Non abbiamo
asilo quaggiù o, almeno, tu puoi dire come la santa Vergine: « Che asilo!
». Si, che asilo... Ma non è una mano umana che ha fatto questo, è
Gesù. ..il suo « sguardo velato » si è posato su di noi!...
Ho ricevuto una lettera del Padre esiliato 106
ed eccone un passo: « Oh, il mio alleluia è intriso di lacrime. Ne l'uno
ne l'altro dei suoi genitori sarà lì per offrirla a Gesù. Ma bisogna poi
compiangerla tanto quaggiù, se lassù gli angeli si congratulano con lei e
i santi la invidiano? È la sua corona di spine che li rende gelosi. Ami
dunque le sue trafitture come altrettanti pegni d'amore dello sposo divino
».
Celina, accettiamo di buon cuore la spina che Gesù
ci presenta. La festa di domani sarà una festa di lacrime per noi,107
ma sento che Gesù sarà cosi consolato! Vorrei parlartene a lungo, ma le
parole mi mancano! Sono incaricata di scriverti per consolarti, ma senza
dubbio ho svolto molto male il mio compito. Ah, potessi comunicarti la pace
che Gesù mi ha messo nell' anima proprio nel momento in cui le lacrime
erano più copiose: è quello che gli chiedo per te, che sei me! ...
Celina, le ombre scendono e la scena di questo mondo passa!... Presto, sì,
molto presto vedremo il volto sconosciuto 108 e amato che
ci affascina con le sue lacrime.
Suor Teresa di Gesù Bambino, del Volto Santo
rel.carm.ind.
Invito a pregare per i sacerdoti e consolare Gesù con una vita di perfetta verginità.
J. M. J. T.
14 ottobre 1890
Gesù
Mia cara Celina,
Non voglio spedire la lettera di Maria senza aggiungervi due righe per te.
La nostra cara Madre mi permette di venire a fare la mia orazione con te.
Non è forse ciò che facciamo
sempre insieme?...
Celina cara, è sempre la stessa cosa che ho da
dirti: ah! preghiamo per i sacerdoti... ogni giorno ci si accorge quanto
siano rari gli amici di Gesù. Mi sembra che sia questo ciò che lo ferisce
più profondamente... l'ingratitudine, soprattutto il vedere anime a lui
consacrate dare ad altri quel cuore che gli appartiene in maniera assoluta.109
Celina, facciamo del nostro cuore una piccola
aiuola di delizie dove Gesù venga a riposarsi. Non coltiviamo altro che
gigli nel nostro giardino, sì, solo gigli, e non tolleriamo altri fiori
che possono essere coltivati anche da altri... ma i gigli, che soltanto le
vergini possono offrire a Gesù.
« La verginità è un silenzio profondo di tutte
le cure ter rene », non solamente di quelle inutili, ma di tutte le cure... Per
essere vergini bisogna non pensare ad altro che allo Sposo, il quale non
sopporta nulla intorno a se che non sia vergine, «poiché ha voluto
nascere da una Madre vergine, avere un precursore vergine, un tutore
vergine, un discepolo prediletto vergine e infine una tomba vergine ».
Egli vuole anche una piccola sposa vergine, la sua Celina! ...È
stato detto ancora che « ognuno ama naturalmente la sua terra natale, e
poiché la terra natale di Gesù è la Vergine delle vergini, e Gesù è
nato, per sua volontà, da un Giglio, trova le sue delizie vivendo in cuori
vergini ».
E il tuo viaggio? Sembra che l'abbia dimenticato..
no, il mio cuore ti segue laggiù...l10 Capisco ciò che
provi... capisco tutto! ...Tutto passa: il viaggio di Roma con i suoi
strazi è passato... la nostra vita d'un tempo è passata. La morte
stessa passerà, e allora gioiremo della vita non per secoli, ma
milioni di anni passeranno per noi come un giorno... e poi altri milioni
seguiranno ai primi, pieni di riposo e di felicità... Celina...
Prega molto il Sacro Cuore. Tu sai come la penso.
Io non vedo il Sacro Cuore come lo vede la gente. Penso che il cuore del
mio Sposo sia tutto mio, allo stesso modo che il mio è tutto suo, e gli
parlo allora nella solitudine di questo delizioso cuore a cuore, in attesa
di contemplarlo un giorno faccia a faccia.
Non dimenticare la tua Teresa, mormora soltanto il
suo nome e Gesù capirà. Tante grazie sono pronte laggiù soprattutto per
un cuore che soffre... Vorrei scrivere a Leonia, ma è impossibile. Non ho
neanche il tempo di rileggere la lettera. Dille che penso tanto a lei...
Sono sicura che il Sacro Cuore le accorderà molte grazie... Dille tutto,
tu capisci.
La tua Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo.
rel.
carm. ind.
Auguri di onomastico. Prospettive eterne.
J. M. J. T.
20 ottobre
1890
Gesù
Mia cara Celina,
Eccoti la tua Teresa a farti gli auguri di
onomastico! Ci pensa da molto tempo; anche quest'anno non sarà l'ultimo.
Celina, forse è l'ultima volta che la tua festa sarà festeggiata sulla
terra. Forse! ...Che dolce speranza! L 'anno prossimo il piccolo fiore
Celina,111 ignorato sulla terra sarà collocato sul
cuore dell' Agnello divino? Ma allora, gli occhi rapiti degli angeli
contempleranno, al posto di un povero fiorellino senza bellezza, un giglio
di un candore abbagliante!...
Celina, la vita è una grande mistero. Noi non
vediamo nulla, non sappiamo nulla, e ciò nonostante Gesù ha già
manifestato alle nostre anime ciò che occhio d'uomo non ha veduto mai. Si,
il nostro cuore ha il presentimento di ciò
che il cuore non saprebbe comprendere,112 poiché
talvolta siamo senza pensieri capaci di esprimere un non so che è
chiaramente avvertito dalla nostra anima! ...
Celina, t'invio « due Celine » per
la tua festa. Certamente capirai il loro linguaggio... Le porta un unico
stelo, le ha fatte crescere insieme un medesimo sole, le ha fatte sbocciare
il medesimo raggio, e senza dubbio il medesimo giorno le vedrà morire!...
Gli occhi delle creature non pensano nemmeno
a posarsi sopra un minuscolo fiore-Celina, e tuttavia la sua corolla
bianca è piena di mistero. Essa porta nel suo seno un gran numero d'altri
fiori, nati senza dubbio dalla sua anima (le anime), e poi il suo
bianco calice è vermiglio al di dentro: lo si direbbe imporporato del suo
sangue! ...
Celina, il sole e la pioggia possono cadere
su questo fiorellino ignorato, senza sciuparlo. Nessuno pensa a coglierlo,
ma così non rimane vergine? ...Sì, poiché Gesù solo l'ha visto, poiché
è lui che l'ha creato solo per se! Oh! allora è più fortunato della
splendida rosa che non è tutta di Gesù! Celina, i miei auguri sono
abbastanza strani, bisogna riconoscerlo, ma tu saprai ben leggere nelle
parole sconnesse della tua Teresa...
Celina, mi sembra che il buon Dio non abbia bisogno
di anni per fare la sua opera d'amore in un'anima. Un raggio del suo cuore
può far sbocciare in un attimo il suo fiore per l'eternità...
La tua Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo.
r. c. ind.
J. M. J. T.
3 aprile 1891
Gesù
Mia cara Celinetta,
Abbiamo visto questo pomeriggio N...l13
Non ho il tempo di parlarti minutamente di questa visita, ma non so dirti
il bene che m'ha fatto all'anima... Ah! Siamo state davvero for tunate ad
essere state scelte dallo Sposo delle vergini! N... ci ha confidato dei
segreti intimi che non rivela a nessuno. Bisogna pregare tanto per lei
perché si trova esposta a molte occasioni... Dice che nessun libro le fa
bene. lo allora ho pensato che « I misteri della vita futura » 114
sarebbero adatti e la rafforzerebbero nella fede che, ahimè! corre un
grave rischio! ...Ci ha detto che può leggere dei libri senza che il
marito lo sappia.
Bisognerebbe dunque che tu le passassi questo
libro, dicendole che noi abbiamo pensato che la interesserebbe; ma di
cominciarlo solo dal terzo capitolo, dove c'è un santino, perché i primi
capitoli sarebbero per lei senza interesse.115
Sarebbe più opportuno, credo, che tu avessi l'aria di non conoscere questo
libro e di eseguire semplicemente una commissione, poiché si seccherebbe
se sapesse che abbiamo detto una sola parola delle sue confidenze.
Desidereremmo che la signora X... e la zia non sapessero che prestiamo
questo libro a N... Insomma, fai del tuo meglio e dille che lo tenga pure
quanto vuole. Se non puoi consegnarglielo senza essere veduta, sarebbe
forse cosa migliore non farne nulla. Comunque, cerca almeno di
parlargliene.
Per me, ho un grandissimo desiderio che legga
questo libro dove troverà certamente la risposta a molti dubbi! ... Credo
che sarà un'opera buona, molto accetta al buon Dio. Egli ha dato a me
quest'idea, ma tu sai che Teresa non può nulla senza Celina. Ci vogliono
tutt'e due per fare un'opera completa. Toccherà a Celina, anche questa
volta, di condurre a termine ciò che Teresa ha cominciato! ...Celina... se
tu sapessi quanto ti amo e com'è puro il mio amore per te!...
Celina cara, la tua Teresina resta sempre con te
perché tu sei nel suo cuore e sei la metà del suo cuore...
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
rei. carm. ind.
Auguri per il suo ventiduesimo compleanno. La loro unione, nata nella gioia, cresce nel dolore, sarà perfetta nell' eternità.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 26 aprile 1891
Gesù
Mia cara Celina,
È la quarta volta che la tua Teresa ritorna a
farti gli auguri di compleanno 116 dalla solitudine del
Carmelo... Oh! come somigliano poco questi auguri a quelli del mondo! Non
è la salute, la felicità, la fortuna, la gloria ecc. che Teresa desi dera
per la sua Celina. Oh! no, niente di tutto questo.
I nostri pensieri non sono su questa terra
d'esilio, il nostro cuore è là dov'è il nostro tesoro,117
e il nostro tesoro è lassù nella patria dove Gesù ci prepara un posto
118 vicino a lui. Dico un posto, non dei posti perché,
senza dubbio, il medesimo trono è riservato a quelli che sulla terra sono
stati sempre un'anima sola... Insieme siamo cresciute, insieme Gesù ci ha
istruite intorno ai suoi segreti, segreti sublimi che
nasconde ai potenti e rivela ai piccoli,119 insieme
ancora abbiamo sofferto a Roma. I nostri cuori erano allora
strettamente uniti, e la vita sarebbe stata sulla terra l'ideale della
felicità se Gesù non fosse venuto a rendere ancora più stretti i nostri
legami. Sì, separandoci, ci ha unite in un modo fino allora sconosciuto
alla nostra anima perché, da quel mo mento, non riesco a desiderare più
nulla per me sola, ma solamente per noi due. Ah! Celina! ...Tre anni fa, le
nostre anime non avevano ancora conosciuto la tempesta, la felicità era
ancora possibile per noi sulla terra; ma Gesù ci ha indirizzato uno
sguardo d'amore, uno sguardo velato di lacrime, e questo sguardo è
diventato per noi un oceano di sofferenze e al tempo stesso un oceano di
grazie e d'amore. Ci ha preso colui che amavamo con tanta tenerezza, in un
modo ancora più doloroso di quello col quale ci aveva portato via la
nostra cara mamma nella primavera della nostra vita. Ma tutto questo non è
forse perché possiamo dire con verità: « Padre nostro che sei nei cieli »?
120 Oh! com'è consolante questa parola! Che orizzonte
infinito dischiude davanti ai nostri occhi!
Celina, questa terra straniera non ha più per noi
che piante selvatiche e spine, ma non è questa la parte che ha riservato
al nostro Sposo divino? Com'è bella anche per noi questa parte... E chi ci
dirà ciò che ci riserba l'eternità? ...
Celina cara, tu che mi facevi tante domande quando
eravamo piccole, mi chiedo perché non mi hai fatto mai questa: «Perché
il buon Dio non m'ha creata angelo? ». Ah! Celina, ti dirò quel che
penso: se Gesù non ha fatto di te un angelo del cielo, è perché vuole
che tu sia un angelo della terra. Sì, Gesù vuole avere la sua corte
celeste quaggiù come lassù! Vuole degli angeli martiri, vuole degli
angeli apostoli, e ha creato un fiorellino sconosciuto che si chiama Celina
con questa precisa intenzione. Vuole che il suo fiorellino gli salvi le
anime, e non esige per questo che una cosa: che il suo fiore tenga lo sguardo rivolto verso di lui mentre
soffre il suo martirio... È questo sguardo misterioso scambiato tra Gesù
e il suo fiorellino che farà meraviglie e porterà a Gesù una moltitudine
d'altri fiori (soprattutto un certo giglio appassito e deturpato che
occorre trasformare in una rosa d'amore e di pentimento).121
Celina cara, non te l'avere a male se ti ho detto
che lassù avremo lo stesso posto, perché, vedi, io penso che una povera
margheritina può spuntare nella medesima terra di un bel giglio candido e
splendente, oppure che una perlina può essere incastonata accanto ad un
diamante e brillare del suo splendore...
Oh! Celina, amiamo Gesù all'infinito e dei nostri
due cuori facciamone uno solo affinché sia più grande nell'amore! ...
Celina, con te non finirei mai, comprendi tutto
quello che vorrei dirti per i tuoi ventidue anni! ...
La tua sorellina che forma una cosa sola con te.
{Sai che in tutt'e due abbiamo quarant'anni, ora? Non fa meraviglia che
abbiamo già l'esperienza di tante cose, ti pare?).
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
rel. carm. ind.
Le fornisce particolari sulla vita di un'anima perduta, la cui conversione era allora oggetto delle loro preghiere.
J. M. J. T.
8 luglio 1891
Gesù
Mia
cara Celina,
La tua letterina ha illuminato molto la mia anima,
è stata per me come un'eco fedele che ripete tutti i miei pensieri...
La nostra cara Madre 122 è
ancora molto sofferente; è triste veder soffrire cosi quelli che si amano.
Tuttavia, non affliggerti troppo; per quanto Gesù abbia gran desiderio di
godere in cielo della presenza della nostra diletta Madre, non si potrà
rifiutare di lasciarci. ancora sulla terra colei la cui mano materna sa
guidarci cosi bene e consolarci nell'esilio della vita...
Oh! che grande esilio l'esilio della terra,
soprattutto in quelle ore in cui tutto sembra abbandonarci! ...Ma è allora
che è prezioso,
è allora che risplendono i giorni della salvezza.123 Si,
Celina, solo la sofferenza può generare anime a Gesù... C'è da stupirsi
che siamo servite cosi bene, noi il cui unico desiderio è quello di
salvare un'anima che sembra perduta per sempre?...124.
I particolari mi hanno interessato molto, anche se
mi hanno fatto battere il cuore forte forte... Ma io voglio fornirtene
altri ancora, che non sono più consolanti. L 'infelice prodigo s'è recato
a Coutances dove ha ricominciato le conferenze di Caen. Pare addirittura
che abbia in animo di percorrere cosi tutta la Francia... Celina... E con
questo, è facile vedere, si aggiunge, che lo consuma il rimorso. Va
di chiesa in chiesa con un grande crocifisso e sembra che faccia delle
grandi adorazioni... Sua moglie lo segue dappertutto.
Celina cara, è davvero colpevole, più colpevole
forse di quanto sia mai stato un peccatore convertito, ma non può forse
Gesù fare quello che non ha mai fatto fin qui? Se non lo desiderasse,
avrebbe messo nel cuore delle sue povere piccole spose un desiderio
irrealizzabile? ...No, è certo che desidera più di noi ricondurre
all'ovile questa povera pecorella smarrita. Verrà un giorno in cui i suoi
occhi si riapriranno
125 e allora chi sa che la Francia non sia da lui
percorsa con uno scopo ben diverso da quello che ha ora! Non ci stanchiamo
di pregare. La fiducia compie miracoli. e Gesù ha detto alla beata
Margherita Maria: « Un'anima giusta ha tanto potere sul mio cuore
che può ottenere il perdono per mille criminali ». Nessuno sa se
è giusto o peccatore, ma, Celina, Gesù ci fa la grazia di sentire in
fondo al cuore che preferiremmo morire piuttosto che offenderlo. D'altronde
non sono i nostri meriti ma quelli del nostro Sposo, e perciò nostri, che
noi offriamo al Padre che sta nei cieli affinché il nostro fratello, un
figlio della santa Vergine, torni vinto a gettarsi sotto il manto della
più misericordiosa delle madri...
Celina cara, sono costretta a terminare. Il resto
indovinalo tu, ce ne sarebbero volumi e volumi! ...
Abbraccia tutti per me 126 e di'
loro tutto ciò che vorrai da parte mia. Sono certa che non ti sbagli.
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
rel. carm. ind.
Un
tale ha chiesto la mano di Celina. Poveretto! Non sapeva che è sposa di
Gesù.
Celina e Teresa devono restare per
sempre i suoi gigli.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 23 luglio 1891
Gesù
Mia cara Celina,
Sono ancora io incaricata di risponderti.
Madre Genoveffa l27 è rimasta commossa della tua lettera
e ha pregato tanto per la sua Celinetta. Che grazia aver le preghiere di
una tale santa ed essere amata da lei! ...La festa d'ieri 128
è stata stupenda, un vero pregustamento del cielo, Tutti i regali ci hanno
fatto grande piacere: il pesce, le ciliegie, i dolci. Ringrazia tanto la
zia e dille tutte le parole più gentili che sai.
Celina cara, le tue due lettere sono
penetrate ben a fondo nella mia anima, mi hanno strappato le lacrime... La
dichiarazione mi ha fatto ridere di cuore.129 Bisogna dichiarare
che ha avuto un bel coraggio quello per venire a cercare la fidanzata
del Re del cielo. Ma il pover'uomo non ha visto « il segno che lo Sposo
ha posto sulla tua fronte »,130 il segno
misterioso che Gesù solo contempla e anche gli angeli che formano la sua
corte regale...
Celina, perché questo privilegio straordinario,
perché? ...
Ah! che grazia essere vergine, essere la sposa di
Gesù!
Bisogna che si tratti di una cosa davvero
bella, davvero sublime, se la più pura, la più intelligente di tutte le
creature ha preferito rimanere Vergine piuttosto che diventare la Madre di
un Dio... Ed è questa grazia che ci accorda Gesù. Vuole che siamo sue
spose e poi, secondo la sua promessa, anche sua madre e sue sorelle,
perché dice nel Vangelo: « Chi fa la volontà del Padre mio, quello è mia
madre, mio fratello e mia sorella ».131 Sì, colui
che ama Gesù è tutta la sua famiglia. Egli trova in questo cuore unico,
che non ha l'uguale, tutto ciò che desidera. Vi trova il suo
cielo! ...
Celina cara, restiamo sempre i gigli di
Gesù. La grazia che io gli chiedo è di toglierli da questo mondo prima
che il vento pernicioso della terra abbia staccato un granello solo della
polvere dei loro stami, di quella polvere che potrebbe ingiallire un po' la
bianchezza e lo splendore del giglio. Bisogna che Gesù possa trovare nei
suoi gigli tutto ciò che desidera, trovarvi quella purezza che non cerca
che lui e non si riposa che in lui...
Ahimè! Non c'è nulla così facile ad offuscarsi
come il giglio... Ebbene! sì, io sono sicura che se Gesù ha detto di
Maddalena che « ama di più colui al quale è stato perdonato di più»
,132 lo si può dire con più ragione ancora quando
Gesù ha rimesso in anticipo i peccati! 133
Capisci, Celina? E poi, quando « le lacrime di Gesù sono il sorriso di
un'anima »,134 che cosa ha da temere? Io penso che
queste perle misteriose hanno il potere d'imbiancare i gigli, di conservare
il loro splendore... Cara Celina, la figura di questo mondo passa;135
l'ombre declinano.136 Presto saremo nella
nostra terra natale. Presto le gioie della nostra infanzia, le serate della
domenica, le nostre conversazioni segrete... tutto ciò ci sarà restituito
per sempre e con gl'interessi per giunta. Gesù ci renderà le gioie di cui
ci ha privato per un istante! ...Allora dalla testa raggiante del nostro
caro Papà vedremo scaturire fìotti di luce e ciascuno dei suoi capelli
bianchi sarà come un sole che ci colmerà di gioia e di felicità! ...La
vita è dunque un sogno? E dire che questo sogno ci permette di salvare le
anime! ...Ah! Celina, non dimentichiamo le anime, dimentichiamoci per loro
e un giorno Gesù dirà rivolto verso di noi: « Com'è bella la casta
generazione delle anime vergini! ».137
Abbraccio forte forte la mia Mariuccia, Leonia e
tutti. Per te, Celina, tu sai dov'è il tuo posto nel mio cuore!...138
Auguri di onomastico. Fiore-Celina è sbocciato prima del tempo, dopo il rigido inverno della sofferenza.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 20 ottobre 1891
Gesù
Mia cara Celina,
Per la quarta volta vengo a farti gli auguri di
buon onomastico dopo che sono al Carmelo! ...Mi sembra che questi quattro
anni abbiano rinsaldato ancora di più i vincoli che ci univano così
strettamente. Più avanziamo nella vita, più cresce il nostro amore per
Gesù, e poiché ci amiamo in lui, la nostra affezione diviene così forte
che è piuttosto l'unità che l'unione che esiste fra le nostre due
anime! ...
Celina, che cosa ti devo dire, non sai già tutto? Si, ma io ti voglio dire
perché le celine 139 sono fiorite più presto
quest'anno. Gesù me l'ha fatto sentire questa mattina per la tua festa.
Hai senza dubbio osservato come I 'inverno mai era
stato così rigido come l'ultimo anno. Per conseguenza tutti i fiori sono
sbocciati con ritardo. Era una cosa tanto naturale e nessuno ha pensato di
meravigliarsene. Ma c'è un fiorellino misterioso che Gesù si è riservato
per istruire le nostre anime. Questo fiore è il fiore-Celina... Esso,
contrariamente agli altri, è sbocciato un mese prima dell'epoca della
fioritura... Celina, comprendi il linguaggio del mio fiorellino prediletto,
il fiore della mia infanzia, il fiore dei ricordi? ! ! ! Le brine, i
ghiacci, i rigori dell'inverno, anziché ostacolarlo, I 'hanno fatto
spuntare e fiorire. Nessuno vi ha fatto attenzione: è un fiore cos1
piccolo, così poco smagliante. Soltanto le api conoscono il tesoro
racchiuso nel suo calice misterioso, composto d'una moltitudine di piccoli
calici così succosi, uno più dell'altro. Teresa, come le api, ha capito
questo mistero. L 'inverno è la sofferenza, la sofferenza incompresa,
misconosciuta, considerata come inutile dagli occhi dei profani, ma feconda
e potente allo sguardo di Gesù e degli angeli i quali, a somiglianza delle
api vigilanti, sanno raccogliere il miele contenuto nei misteriosi e
multipli calici, che raffigurano le anime o piuttosto i figli generati dal
fiorellino verginale... Celina, mi ci vorrebbero dei volumi per scrivere
tutto ciò che penso intorno al mio fiorellino. Per me, è 1 'immagine
perfetta della tua anima! Sì, Gesù ha fatto passare su di lei le brine e
i ghiacci, invece del caldo sole delle sue consolazioni, ma il risultato a
cui egli mirava, è stato raggiunto. La pianticina è cresciuta ed è
fiorita quasi di punto in bianco... Celina, quando un fiore è sbocciato,
non resta che coglierlo. Ma quando e come Gesù coglierà il suo
fiorellino? Forse il color rosa della sua corolla indica che questo avverrà
mediante il martirio! ...Sì, sento rinascere in me i miei desideri più
grandi. Forse Gesù, dopo averci chiesto, per così dire, amore per amore,
si deciderà a domandarci sangue per sangue e vita per vita...140
Nell'attesa, dobbiamo lasciare che le api attingano tutto il miele dei
piccoli calici, non trattenere nulla per noi, dare tutto a Gesù e poi alla
fine « diremo, come il fiore, alla sera della nostra vita: la sera, ecco
la sera ».141 Allora tutto sarà finito... Alle brine ed
ai ghiacci succederanno i dolci raggi del sole, alle lacrime di Gesù i
sorrisi eterni...
Ah! non ci rifiutiamo di piangere con lui per un
giorno, poiché gioiremo della sua gloria.per tutta l'eternità!...
Fiorellino prediletto, comprendi la tua Teresa?
Auguri di compleanno. Unite per sempre nell'unico amore di Gesù come due margheritine del prato.
J. M. J. T.
26 aprile 1892142
Gesù
Mia cara Celina
Il prato del Carmelo mi fornisce quest'anno un regalo simbolico che sono felice di offrirti per il tuo ventitreesimo compleanno. Un giorno, in mezzo all'erbetta tutta imbiancata di umili margheritine, mi parve di vederne una dallo stelo slanciato che superava in bellezza tutte le altre. Essendomi avvicinata, m'accorsi con sorpresa che invece d'una sola
margheritina erano due ben distinte. Due steli così strettamente uniti mi fecero subito pensare ai misteri delle nostre anime... Capii che se, nella natura, Gesù si compiace di seminare sotto i nostri passi delle meraviglie
così incantevoli, è solo per aiutarci a penetrare misteri più nascosti e d 'un ordine superiore che egli opera talvolta nelle anime...
Celina, sento che hai già capito la tua Teresa. Hai intuito ciò che avviene in quest'altro cuore al quale il tuo è
così strettamente unito che li alimenta la stessa identica linfa! ... Tuttavia, ti voglio parlare di qualcuno dei misteri nascosti nel mio fiorellino.
Gesù ha creato, per rallegrare la nostra vista e istruire le nostre anime, una moltitudine di umili margheritine. Vedo
con stupore che, al mattino, la loro corolla color rosa è rivolta dalla
parte dell'aurora. Esse aspettano il sorgere del sole. Appena l'astro
radioso ha inviato verso di loro uno dei suoi tepidi raggi, i timidi
fioretti incominciano a dischiudere i loro calici e le piccole foglie 143
formano una specie di corona che lascia scoperti i loro cuoricini gialli
dando a questi fiori una grande rassomiglianza con l'astro che li ha
investiti della sua luce. Durante tutta la giornata, le margheritine non
cessano di fissare il sole e girano come lui fino alla sera. Poi, quando è
scomparso, richiudono alla svelta le loro corolle, le quali mutano di nuovo
il colore bianco in color rosa...
Gesù è il sole divino e le margheritine sono le
sue spose, le vergini. Quando Gesù rivolge il suo sguardo verso una anima,
subito le comunica la sua rassomiglianza, ma bisogna che quest'anima
continui a tenere fissi su di lui i suoi sguardi.
Per sviluppare i misteri delle margheritine dovrei
scrivere un volume, ma la mia Celina comprende tutto, e quindi ora le
voglio parlare delle fantasie di Gesù...
Nel suo prato Gesù ha molte margheritine, ma sono
separate tra loro e ciascuna riceve per suo conto i raggi del sole. Un
giorno lo Sposo delle vergini s'è chinato verso la terra ed ha unito
strettamente due piccoli bocci appena dischiusi. I loro steli si sono fusi
in un solo ed un solo sguardo li ha fatti crescere. Insieme questi
fioretti, divenuti un unico fiore, si sono aperti ed ora la duplice
margherita, fissando lo sguardo verso il Sole divino, adempie la sua
missione che è unica... Celina, tu sola puoi capire il mio linguaggio.
Agli sguardi delle creature la nostra vita sembra tanto diversa,
addirittura separata, ma io so che Gesù ha unito i nostri cuori in modo
così meraviglioso che tutto ciò che fa battere l'uno, fa trasalire anche
l'altro...
« Dov'è il vostro tesoro, là è il vostro
cuore »144 Il nostro tesoro è Gesù e i nostri cuori non fanno che un cuore solo in lui. Il medesimo sguardo ha rapito le nostre anime, quello sguardo velato di lacrime che la duplice
margheritina è decisa ad asciugare. La sua umile e bianca corolla sarà il calice dove i preziosi diamanti saranno raccolti per essere poi versati su altri fiori i quali, meno privilegiati, non avranno fissato su Gesù i primi sguardi dei loro cuori... Forse alla sera della vita, la margheritina presenterà allo Sposo divino la sua corolla divenuta color
rosa...145
Addio, Celina cara, il fiorellino che t'invio è una
reliquia perché ha riposato fra le mani della nostra santa madre Genoveffa
146 che ha benedetto Celina e Teresa...
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
reI.
carm. ind.
La vera vocazione di Celina e di Teresa è quella di Mosè sulla montagna: salvare le anime con la preghiera.
J. M. J. T.
15 agosto 1892
Gesù
Mia cara Celina,
Non posso lasciar partire la lettera 147
senza aggiungervi due parole. Per questo sono costretta a rubare qualche
momento a Gesù, ma non se n 'ha a male perché è sempre di lui che si parla quando siamo insieme. Senza di lui ogni discorso è privo di attrattive per i nostri cuori..!148 Celina!
le vaste solitudini, gli orizzonti stupendi che si aprono davanti a te,149
devono parlare tanto a fondo alla tua anima. Io non vedo tutto questo, ma
dico con san Giovanni della Croce:
L'
Amato è le montagne,
le
valli solitarie e ricche d'ombra...150
E questo Amato istruisce la mia anima, le
parla nel silenzio, nelle tenebre...
Ultimamente m'è venuto un pensiero che ho bisogno
di dire alla mia Celina. Un giorno pensavo a ciò che potevo fare per
salvare le anime; una parola del Vangelo mi s'è rivelata piena di viva
luce: una volta Gesù diceva ai suoi discepoli, mostrando loro i campi
pieni di grano maturo:
« Alzate gli occhi e guardate come le
campagne già biondeggiano per la messe »,151 e un
po' dopo: « In verità vi dico, la messe è abbondante, ma gli operai
sono pochi; domandate dunque al Padrone della messe di mandare operai ».152
Che mistero! Gesù non è l'onnipotente? Le
creature non sono forse di colui che le ha fatte? Perché dunque Gesù
dice: « Domandate al Padrone della messe di mandare operai? ...»
Perché? ...Ah! l'unica ragione è che Gesù ha per noi un amore così
incomprensibile che vuol farci partecipare insieme con lui alla salvezza
delle anime. Non vuol fare nulla senza di noi. Il Creatore dell'universo
aspetta la preghiera di una povera piccola anima per salvare altre anime
riscattate come lei a prezzo di tutto il suo sangue.
La nostra vocazione non è quella di andare a
mietere nei campi di grano maturo; Gesù non dice a noi: « Abbassate
gli occhi, guardate le campagne e andate a mietere »; la nostra
missione è ancora più sublime. Ecco le parole di Gesù: « Alzate gli
occhi e guardate... ». Guardate come nel cielo vi sono dei posti
vuoti; spetta a voi riempirli... voi siete i miei Mosè in preghiera sulla
montagna; domandatemi operai ed io ve ne manderò. Non aspetto che una
preghiera, un sospiro del vostro cuore!
L 'apostolato della preghiera non è forse, per
così dire, più elevato che quello della parola? La nostra missione, come
carmelitane, è di formare degli operai evangelici che salveranno milioni
di anime delle quali noi saremo le madri...
Celina, se non fossero le parole stesse di Gesù,
chi oserebbe credervi? ...lo trovo che la nostra parte è veramente tanto
bella! ...Che cosa abbiamo da invidiare ai sacerdoti? Come vorrei poterti
dire tutto quello che penso, ma il tempo mi manca. Tu comprendi tutto
ciò che io non posso scrivere!...
Il giorno dell'onomastico di Giovanna,153
ricordati di farle gli auguri per noi con un mazzetto di fiori. La regola
non ci permette di farlo personalmente, ma dille che penseremo ancora di
più a lei.
Abbraccia tutti a nome mio e di' loro tutto ciò
che riuscirai a trovare di più gentile.
La
tua piccola Teresa del Bambino Gesù
rel. carm. ind.
Se tu potessi trovare dell'erica, mi faresti un
grande piacere.
Auguri per l'onomastico. Alla dolce
serenità dell'infanzia è succeduta la realtà della vita e l'unità
profonda
in Maria e Gesù.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 19 ottobre 1892
Gesù
Mia cara Celina,
Un tempo, ai giorni della nostra infanzia, ci riempiva di gioia la
ricorrenza della nostra festa, per via dei regalucci che ci scambiavamo a
vicenda. Il più piccolo oggetto aveva allora ai nostri occhi un valore
senza pari... Ben presto la scena è mutata. Essendo spuntate le ali al
più giovane degli uccellini, se n'è volato via lontano dal dolce nido
della sua infanzia, e allora tutte le illusioni sono svanite! Alla
primavera è succeduta l'estate, ai sogni della giovinezza la realtà della
vita...
Celina, non è forse a partire da questo momento
decisivo che si sono rinsaldati i legami che stringevano i nostri cuori?
Sì, la separazione ci ha unito in un modo che il linguaggio non sa
esprimere. La nostra tenerezza infantile si è cambiata in unione di
sentimenti, in unità d'anime e di pensieri. Chi dunque ha potuto compiere
questa cosa meravigliosa? ...Ah! è colui che ha rapito i nostri cuori. « Questo
Diletto scelto tra mille... la fragranza sola dei suoi profumi basta a
trascinare al suo seguito.154 Seguendo le sue
tracce, le giovinette percorrono lievemente la via » (Cantico dei
Cantici)155
Gesù ci ha attirate insieme, sebbene per strade
diverse, insieme ci ha elevato al di sopra di tutte le cose fragili di questo
mondo la cui figura passa.156 Egli ha messo,
per così dire, tutte le cose sotto i nostri piedi. Con Zaccheo, siamo
salite su un albero per vedere Gesù..!157 Perciò
possiamo dire con san Giovanni della Croce: « Tutto è mio, tutto è
per me; la terra è mia, i cieli sono miei, Dio è mio e mia è la Madre
del mio Dio »158
A proposito della santa Vergine, bisogna che ti
confidi uno dei modi semplici che uso con lei. Qualche volta mi sorprendo
a dirle: « Devo riconoscere, mia santa Vergine, di essere più fortunata
di voi, perché io ho voi per Madre, mentre voi non avete una Madonna da
amare... È vero che siete la Madre di Gesù, ma questo Gesù l'avete
dato a me interamente.. e lui, sulla croce, vi ha dato a noi per Madre.
Così noi siamo più ricchi di voi: possediamo Gesù e anche voi ci
appartenete! Un tempo, nella vostra umiltà, vi auguravate di essere un
giorno la piccola serva della vergine fortunata che avrebbe avuto l'onore
di essere la Madre di Dio,159 ed ecco che io ora, non solo
sono la vostra serva, ma la vostra figlia. Voi siete la Madre di Gesù e al
tempo stesso la mia Madre! ». .
Senza dubbio, la santa Vergine deve sorridere della
mia ingenuità, e tuttavia ciò che le dico è tanto vero!
Celina, che mistero la nostra grandezza in Gesù!
Ecco tutto ciò che Gesù ci ha mostrato facendoci salire sull'albero
simbolico di cui ti parlavo poco fa! E ora, quale scienza vorrà
insegnarci? Non ci ha ormai istruito in tutto? Ascoltiamo quello che ci
dice:
« Affrettatevi a scendere, perché oggi devo
rimanere a casa vostra »160
Ma come! Gesù ci dice di scendere! Dove dunque
dobbiamo andare? Celina, lo sai meglio di me, ma lascia tuttavia che io ti
dica dove dobbiamo ora seguire Gesù. Un giorno i giudei domandarono al
nostro divino Salvatore: « Maestro, dov'è la tua casa? »,161
ed egli rispose: « Le volpi hanno le loro tane, gli uccelli del cielo i
loro nidi,. ma io non ho dove posare il capo »,162
ecco dove dobbiamo discendere per servire da abitazione a Gesù: essere
così povere da non sapere ove posare il capo.
Ecco, mia cara Celina, quello che ha fatto
Gesù nella mia anima durante il ritiro... Si tratta, lo capisci bene, di
cose interiori. Quelle esteriori sono state ormai annientate dalla prova
così dolorosa di Caen... Nel nostro amato Padre, Gesù ci ha colpito nella
parte esteriore più sensibile del nostro cuore. Ora lasciamolo fare. Egli
saprà compiere la sua opera nelle nostre anime...
Gesù desidera che lo riceviamo nei nostri
cuori. Senza dubbio, sono già liberi dalle creature, ma ahimè! sento che
il mio non è affatto libero da me stessa ed è per questo che Gesù mi
dice di scendere... Lui, il re dei re, s'è umiliato in tal modo che il suo
volto era nascosto 163 e nessuno lo riconosceva...
Sì, anch'io voglio nascondere il mio volto, voglio che solo il mio Diletto
possa vederlo, che sia lui solo a contare le mie lacrime... che nel mio
cuore, almeno lì, possa riposare il suo 'capo amato e sentire che vi è
conosciuto e compreso! ...
Celina, non riesco a dirti ciò che vorrei,
la mia anima è impotente... Ah! se lo potessi! Ma no, questo è superiore
alle mie forze... Del resto, perché dovrei rattristarmi? I tuoi pensieri
corrispondono sempre ai miei e tutto ciò che non ti dico, lo indovini;
Gesù te lo fa sentire nel cuore dove ha stabilito la sua dimora per
consolarsi dei delitti dei peccatori. Sì, è lì, nel segreto rifugio
dell'anima, che egli ci istruisce insieme e dove ci mostrerà il giorno che
non avrà più tramonto!
Tanti auguri! Come sarà dolce un giorno alla
tua Teresa festeggiarti in cielo! ...164
Il carattere distintivo del suo cuore è la semplicità, la sua vocazione è quella di essere una «goccia di rugiada » nascosta nella corolla del « Giglio delle convalli ».
J. M. J. T.
Dal
Carmelo, 25 aprile 1893
Gesù
Mia cara Celina,
Ho voglia di dirti un pensiero che m'è
venuto questa mattina, o piuttosto di metterti a parte dei desideri di Gesù
sulla tua anima .
Quando penso a te presso l'unico Amico delle nostre
anime, è sempre la semplicità che si presenta a me come il carattere
distintivo del tuo cuore... Celina! ...semplice fiorellino Celina,
non invidiare i fiori dei giardini.
Gesù non ci ha detto: « lo sono il fiore dei
giardini, la rosa coltivata », ma: « lo sono il fiore dei campi e il
giglio delle con valli ».165Ebbene! stamattina,
accanto al tabernacolo, ho pensato che la mia Celina, il fiorellino di
Gesù, doveva essere e restare sempre una goccia di rugiada nascosta
nella divina corolla del bel Giglio delle vallate...
Una goccia di rugiada: che cosa vi è di più
semplice e di più puro? Non sono le nuvole che l'hanno formata,
perché la rugiada discende sui fiori quando l' azzurro del cielo è
stellato. Essa non è paragonabile alla pioggia e la vince per la sua
bellezza e freschezza. La rugiada non esiste che la notte. Appena il sole
diffonde i suoi caldi raggi, fa distillare quelle perle meravigliose che
brillano ai margini dei fili d'erba del prato e la rugiada si muta in un
vapore leggero. Celina è una goccia di rugiada che non è stata formata
dalle nubi, ma è scesa dal cielo luminoso, la sua patria. Durante la notte
della vita, la sua missione è quella di nascondersi nel cuore del Fiore
dei campi. Nessuno sguardo umano deve scoprirla; il solo calice che la
possiede conoscerà la piccola goccia e tutta la sua freschezza.
Fortunata gocciolina di rugiada, conosciuta solo da
Gesù, non fermarti a considerare il corso fragoroso dei fiumi che
costituiscono l'ammirazione delle creature, non invidiare neppure il
limpido ruscello che serpeggia nel prato. Senza dubbio, il suo mormorio è
tanto soave, ma può giungere agli orecchi delle creature, e poi il calice
del Fiore dei campi non lo potrebbe contenere. Non può essere solo
per Gesù.
Per appartenere a lui, bisogna essere piccoli,
piccoli come una goccia di rugiada! Oh! come sono poche le anime che
aspirano ad essere piccole così. « Ma, esse dicono, il fiume e il
ruscello non sono più utili della goccia di rugiada? Che fa questa? Non è
buona a nulla, fuorché a rinfrescare per qualche istante un fiore
campestre che oggi è e domani sarà bell'e sparito ».166
Sicuramente, queste persone hanno ragione, la
goccia di rugiada non è buona ad altro che a questo, ma dimostrano di non
conoscere il Fiore campestre che ha voluto abitare sulla nostra
terra d'esilio e restarvi durante la breve notte della vita. Se lo
conoscessero, capirebbero il rimprovero che Gesù ha fatto un giorno a
Marta.167 Il nostro Diletto non ha bisogno dei nostri
pensieri originali, delle nostre opere strepitose; se vuole pensieri
sublimi, non ci sono i suoi angeli, le sue legioni di spiriti celesti, la
cui scienza sorpassa infinitamente quella dei più grandi geni della nostra
miserabile terra?
Non è dunque l'ingegno e i talenti che Gesù è
venuto a cercare quaggiù. Non si è fatto Fiore dei campi se non
per dimostrare a noi quanto predilige la semplicità. Il Giglio delle
convalli non brama altro che una gocciolina di rugiada... Ed è per
questo che n'ha creata una che si chiama Celina! ...Durante la notte della
vita, essa dovrà rimanere nascosta ad ogni sguardo umano, ma quando le
ombre cominceranno a declinare,168 quando
il Fiore dei campi sarà divenuto il Sole di giustizia,169
quando verrà per compiere la sua corsa di gigante,170
potrà forse dimenticarsi della sua gocciolina di rugiada? ...Oh no!
appena apparirà nella sua gloria, anche la compagna del suo esilio
apparirà con lui. Il divino Sole fermerà su di lei uno dei suoi raggi
d'amore e subito si manifesterà allo sguardo abbagliato degli angeli e dei
santi la povera gocciolina di rugiada, che brillerà come un diamante
prezioso il quale, riflettendo il Sole di giustizia, sarà diventato simile
a lui. L' Astro divino volgendosi verso la sua goccia di rugiada,
l'attirerà a se. Essa salirà come un vapore leggero ed andrà a
stabilirsi per l'eternità nel braciere ardente dell'Amore increato e sarà
unita a lui per sempre. Allo stesso modo che, sulla terra, fu la compagna
fedele del suo esilio, dei suoi disprezzi, così in cielo dividerà
eternamente la gloria del suo regno.
In quale stupore
cadranno allora coloro che, in questo mondo, avevano considerato come
inutile la gocciolina di rugiada! Certamente, avranno una scusa: non era
stato loro rivelato il dono di Dio; non avevano accostato il loro
cuore a quello del Fiore dei campi, e non avevano inteso le parole
travolgenti: « Dammi da bere ».171 Gesù non
chiama tutte le anime ad essere delle goccie di rugiada. Vuole che vi siano
dei liquori preziosi che le creature apprezzano, capaci di sollevarle nelle
loro necessità, ma per se, egli si riserva una goccia di rugiada. Ecco
tutta la sua ambizione.
Che privilegio essere chiamata ad una missione cosi
alta! ...Ma per corrispondervi, come bisogna restare semplice... Gesù
sa bene che sulla terra, è difficile conservarsi puri; per questo vuole
che le sue goccie di rugiada s'ignorino esse stesse. Egli si compiace a
contemplarle, ma le guarda lui solo, ed esse, non conoscendo il proprio
valore, si ritengono al di sotto delle altre creature... Ecco ciò che
desidera il Giglio delle valli. La gocciolina di rugiada, Celina, ha
compreso... Questo è il fine per il quale Gesù l'ha creata, ma non deve
dimenticare la sua povera sorellina. Bisogna che le ottenga la grazia di
realizzare quello che Gesù le fa comprendere, affinché un giorno, il
medesimo raggio d'amore faccia distillare le due goccioline di rugiada.
Cosi, dopo essere state una cosa sola sulla terra, potranno rimanere unite
per tutta l'eternità in seno al Sole divino.
Teresa
del Bambino Gesù del Volto Santo
A CELINA172
La perfezione consiste solo nel fare la volontà di Dio, cioè nell'amore.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 6 luglio 1893
Gesù
Cara Celina,
Le tue due lettere sono state come una dolce
melodia per il mio cuore... Sono felice di vedere la predilezione di Gesù
verso Celina. Come l'ama, con quanta tenerezza la guardai... Ora,
eccoci tutt'e cinque nella nostra via.173 Che gioia poter
dire: « Sono sicura di fare la volontà di Dio ». Questa volontà santa
si è manifestata chiaramente a proposito della mia Celina. È lei che Gesù
ha scelta fra tutte per essere la corona, la ricompensa del santo
patriarca che ha deliziato il cielo con la sua fedeltà. Come puoi dire che
sei stata dimenticata, meno amata delle altre? lo ti dico che sei stata
scelta per privilegio, e la tua missione è tanto più bella in quanto,
pur restando l'angelo visibile del nostro caro Papà, sei al tempo stesso
la sposa di Gesù.
« Questo è vero, pensa forse la mia Celina, ma in fin dei conti io faccio
meno delle altre per il buon Dio, ho tante più consolazioni e per
conseguenza meno meriti ». « I miei pensieri non sono i vostri
pensieri », dice il Signore174 Il merito non consiste
nel fare o nel dare molto, ma piuttosto nel ricevere, nell'amare molto. Sta
scritto che è molto più dolce dare che ricevere ,175
ed è vero, ma allora quando Gesù vuole riservare a se la dolcezza
del dare, non sarebbe cortesia rifiutare. Lasciamolo prendere e
dare tutto ciò che vorrà. La perfezione consiste nel fare la sua volontà,
e l'anima che s'abbandona interamente a lui è chiamata da Gesù stesso « sua
madre, sua sorella », e tutta la sua famiglia.176 E
altrove: « Se qualcuno mi ama, osserverà la mia parola {cioè, farà
la mia volontà) e il Padre mio l'amerà, e verremo da lui e stabiliremo
in lui la nostra dimora ».177
O Celina! Com'è facile piacere a Gesù,
rapire il suo cuore! Non c'è che da amarlo, senza badare a se stessi,
senza troppo esaminare i propri difetti...
La tua Teresa non spazia sulle cime in questo
momento, ma Gesù le insegna a trar profitto da tutto, dal bene e dal
male che trova in sé.178 I Le insegna a giocare alla
banca dell'amore, o piuttosto no, è lui che gioca per lei, senza dirle
come fa, perché questo è affare suo e non di Teresa; a lei spetta il
compito di abbandonarsi, di darsi senza nulla riserbare per se, neppure la
soddisfazione di sapere qual'è la sua situazione in banca. Ma dopo tutto,
essa non è il figliol prodigo e non è perciò il caso che Gesù le faccia
un banchetto, perché è sempre con lui.179
Nostro Signore vuoI lasciare « le
pecorelle fedeli nel deserto »180 Come sono
significative per me queste parole! ...Egli è sicuro di loro ed
esse non sarebbero più capaci di smarrirsi perché sono prigioniere
dell'amore. Così Gesù toglie loro la sua presenza sensibile per elargire
le sue consolazioni ai peccatori, o se anche le conduce sul Tabor, è solo
per pochi istanti; le valli sono quasi sempre il luogo del suo riposo: « e
là che prende il suo riposo sul meriggio »181
Il mattino della nostra vita è trascorso, su di noi è passata
la carezza delle brezze profumate dell'aurora. Allora tutto ci sorrideva.
Gesù ci faceva sentire la sua dolce presenza; ma quando il sole è
cresciuto di forza, il Diletto « ci ha condotte nel suo giardino, ci ha
fatto raccogliere la mirra » 182 della prova
separandoci da tutto e da lui stesso. La collina della mirra 183
ci ha fortificate coi suoi amari profumi e così Gesù ci ha fatto scendere
al basso ed ora camminiamo nella valle. Egli ci ha condotte soavemente
lungo le acque...184
Celina cara, non so bene ciò che ti sto
dicendo, ma ho I 'impressione che tu mi capirai e riuscirai a indovinare
quello che ti vorrei dire. Ah! siamo sempre la goccia di rugiada di
Gesù! È fila felicità, la perfezione... Per fortuna queste cose le dico
a te, perché altre persone non sarebbero in grado di capire il nostro
linguaggio, e confesso che vale solo per un numero molto ristretto di
anime. In realtà, i direttori di spirito portano avanti nella perfezione
facendo fare un gran numero di atti di virtù, e hanno ragione; ma il mio
direttore, che è Gesù, non m'insegna a contare gli atti, m'insegna a
fare tutto per amore, a non rifiutargli nulla, ad essere contenta
quando mi da un'occasione di dimostrargli che 10 amo, ma tutto questo nella
pace, nell'abbandono. È Gesù che fa tutto, io non faccio niente.
Mi sento unitissima alla mia Celina e credo che il
buon Dio non abbia fatto spesso due anime che si comprendono così bene:
mai una nota discordante. La mano di Gesù che tocca una delle lire, fa
vibrare nel medesimo tempo l'altra... Rimaniamo sempre nascoste nel nostro
divino Fiore dei campi fino a che declinino le ombre; 185
lasciamo che siano apprezzate dalle creature le goccie di liquore. Poiché
facciamo piacere al nostro Giglio, restiamo con gioia la sua goccia,
la sua indivisibile goccia di rugiada... E per questa goccia che
l'avrà consolato durante l'esilio, che cosa non ci darà nella patria!
...Ce lo dice lui stesso: « Colui che ha sete venga a me e
beva »: 186 Gesù è e sarà il nostro oceano... Come
il cervo assetato, noi sospiriamo quest'acqua 187 che
ci è promessa, ma grande è la nostra consolazione di essere, noi pure,
l'oceano di Gesù, l'oceano del Giglio delle convalli! ...
Solamente il tuo cuore sarà capace di leggere
questa lettera, perché io duro fatica a decifrarla... Non ho più
inchiostro, m'è toccato « sputare » nel calamaio per farne un pochino...
C'é proprio da ridere!...
Abbraccio tutta la famiglia, ma
soprattutto il mio amato Re che riceverà un bacio da Celina a nome della
sua regina.
Suor Teresa del Bambino Gesù
del Volto Santo
rel. carm. ind.
Nell'ora delle tenebre e dell'aridità dello spirito, tener vivo il fuoco dell'amore...
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 18 luglio 1893
Gesù
Mia cara Celina,
È come un bambino solo e sperduto nel mare, con la sua barchetta in preda ai venti e alle tempeste, nell'oscurità della notte. Non deve temere: Gesù è con lei.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 23 luglio 1893
Gesù
Mia cara Celinetta,
Non mi sorprende che tu non comprenda nulla di ciò
che avviene nella tua anima.
Gesù si nasconde, si avvolge di tenebre e di silenzio, si fa povero... per i pochi amici.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 2 agosto 1893
Gesù
Mia cara Celinetta,
La tua lettera mi ha riempito di
consolazione. La strada per la quale cammini è una strada regale; non è
un cammino battuto, ma è un sentiero che è stato tracciato da
Gesù stesso.
La sposa dei cantici dice che, non avendo
trovato nel proprio letto il suo Amato, si alzò per cercarlo nella città,
ma invano; dopo essere uscita dalla città,200 trovò
Colui che la sua anima amava!...
Gesù non vuole che troviamo nel riposo la
sua presenza adorabile. Egli si nasconde, si avvolge di tenebre. Non è
così che agiva nei confronti della folla dei Giudei, perché
vediamo nel Vangelo « che il popolo era rapito quando egli parlava ».201
Gesù affascinava le anime deboli con le sue parole divine. Cercava di
renderle forti per il giorno della prova... Ma come fu piccolo il numero
degli amici di Nostro Signore quando taceva 202 davanti
ai suoi giudici! ...Oh! che melodia per il mio cuore quel silenzio di
Gesù... Egli si fa povero perché possiamo fargli la carità. Ci tende la
mano come
un mendicante, affinché nel giorno radioso del giudizio, quando
comparirà nella sua gloria, possa farci udire queste dolci parole: « Venite,
benedetti del Padre mio, perché avevo fame e mi deste da mangiare,. avevo
sete e mi deste da bere; non sapevo dove trovare un alloggio e mi offriste
asilo; ero in prigione, ero malato e mi soccorreste ».203
È Gesù stesso che ha pronunciato queste
parole, è lui che vuole il nostro amore, che lo va mendicando... Si
abbandona, per così dire, alla nostra merce. Non vuole prendere nulla
senza che glielo diamo e la più piccola cosa è preziosa ai suoi occhi
divini...
Mia cara Celina, rallegriamoci della nostra parte.
È così bella! Diamo, diamo a Gesù, siamo avare per gli altri, ma
prodighe per lui!
Gesù è un tesoro nascosto,204
un bene inestimabile che poche anime sanno trovare, perché è nascosto
e il mondo ama ciò che risplende. Ah! se Gesù avesse voluto mostrarsi
a tutte le anime con i suoi doni ineffabili, senza dubbio non ce n'è una
sola che l'avrebbe rifiutato. Ma egli non vuole che l'amiamo per i suoi
doni. È lui stesso che deve essere la nostra ricompensa. Per
trovare una cosa nascosta, bisogna nascondersi anche noi.205
La nostra vita deve dunque essere un mistero! Dobbiamo rassomigliare a
Gesù il cui volto era nascosto...206. « Volete
imparare qualcosa che vi serva? dice l'Imitazione, amate essere
ignorati e contati per nulla... ».207 E altrove: « Dopo
aver lasciato tutto, bisogna lasciare se stessi,.208
si glori pure questi di una cosa, l'altro di un'altra,.per quanto riguarda
voi, non riponete la vostra gioia che nel disprezzo di voi stessi »,209
Quanta pace danno all'anima queste parole, Celina
mia! Tu le conosci, ma non sai già tutto quello che vorrei dirti?... Gesù
ti ama d'un amore così grande che se lo vedessi, saresti in un'estasi di
felicità che ti darebbe la morte, Ma non lo vedi e soffri.
Presto Gesù « si leverà per salvare tutti
i miti e gli umili della terra!...».210
Se le sue letterine le fanno bene, non c'è da stupire: Dio si serve di tutte le creature come strumenti del proprio amore.
J. M. J. T.
Dal Carmelo, 13 agosto 1893
Gesù
Mia cara Celinetta,
Tutte le noie c
Auguri per l'onomastico. Il cammino della sposa di Gesù è l'aspro sentiero dell'amore puro, accompagnato da una melodia celeste.
J. M. J. T.
20 ottobre 1893 ?
Gesù
Mia cara Celina,
Affido a
A CELINA 226
Gesù sembra essersi dImenticato della sua povera Celina...
J. M. J. T.
Le « codfiches » 227
hanno fatto tanto piacere a nostra Madre, la quale vorrebbe scrivere un
biglietto per ringraziare il suo caro « Celino »,228 ma
non le è possibile. È stata anche tanto contenta della lettera di Maria.229
Vorrei che la piccola esiliata fosse triste senza
essere triste, perché, se le tenerezze delle creature non sono
concentrate su di lei, è tutt'intera concentrata su di lei la
tenerezza di Gesù. Ora che Celina è senza un asilo, Gesù, lui si, è
ben alloggiato. È contento di veder andare errando la sua sposa
diletta. Gli piace questo! Perché mai? ...Io non ne so niente,... È il
segreto di Gesù, ma credo che stia preparando gran belle cose nella sua
casetta... Ha tanto da lavorare che sembra essersi dimenticato della sua
povera Celina... Ma no: senza essere veduto, la guarda attraverso la
finestra... Si compiace di vederla nel deserto « senz' altro ufficio
che quello d'amare »,230 soffrendo senza nemmeno sentire
che ama! ...
Gesù sa bene che la vita non è che un
sogno, e così è felice di vedere la sua sposa piangere sulla sponda del
fiume di Babilonia. Presto verrà il giorno in cui Gesù prenderà per mano
la sua Celina e la farà entrare nella sua casetta che sarà divenuta un
palazzo eterno.., Allora dirà: « Questa è la mia volta »231
Tu mi hai dato sulla terra il solo asilo al quale nessun cuore umano
vuoI rinunziare, cioè te stessa, ed ora io ti dò la mia sostanza
eterna, cioè « Me stesso». Ecco la tua casa per l'eternità. Durante la
notte della vita sei stata errante e solitaria, ma ora avrai un compagno, e
sono io, Gesù, il tuo sposo, il tuo amico al quale hai sacrificato tutto.
lo sarò questo compagno che deve colmarti di gioia nei secoli dei secoli!
...
In occasione del suo venticinquesimo
compleanno. « Non temere le tempeste della terra...
Il tuo angelo
custode ti copre con le sue ali... ».
J. M. J. T.
26 aprile 1894
Gesù
Cara piccola lira di Gesù,
Per cantare i tuoi venticinque anni, ti mando una
poesiola che ho composto pensando a te!232 Celina! Sono
sicura , che riuscirai a capire tutto ciò che il mio cantico vorrebbe
dirti. Ahimé! Ci vorrebbe un'altra lingua, diversa da quella della terra,
per esprimere la bellezza dell'abbandono di una I anima nelle mani di
Gesù. Il mio cuore ha potuto appena balbettare quello che sente... Celina, la
storia di Cecilia (la santa dell'abbandono) è anche
la tua storia!
Gesù ha messo accanto a te un Angelo del cielo che
vigila sempre su di te, e ti porta tra le braccia affinché il tuo piede
non abbia ad inciampare contro la pietra,233 tu
non lo vedi e, tuttavia, è lui che in questi venticinque anni ha
preservato la tua anima, che le ha conservato il suo candore verginale; è
lui che allontana da te le occasioni di peccato... È lui che si è
mostrato a te in quel sogno misterioso che ti ha mandato nella tua
infanzia. Vedevi un Angelo che portava una fiaccola accesa e camminava
davanti al nostro amato Papà. Senza dubbio voleva farti comprendere la
missione che avresti dovuto adempiere più tardi. Ora sei tu l'angelo
visibile di colui che andrà ben presto ad unirsi agli Angeli della città
celeste! ...Celina, non temere le tempeste della terra... Il tuo Angelo
custode ti copre con le sue ali e nel tuo cuore riposa Gesù, la purezza
dei vergini. Tu non vedi i tuoi tesori: Gesù sonnecchia e l' Angelo resta
nel suo misterioso silenzio. Eppure essi sono lì, insieme con Maria, la
quale ti nasconde, anch'essa, sotto il suo velo!
Non aver paura, mia cara Celina, finche la tua lira
non cesserà di cantare per Gesù, non si romperà mai...
Indubbiamente è fragile, più fragile del cristallo; se tu la consegnassi
ad un musico inesperto, si spezzerebbe da un momento all'altro, ma è Gesù
che fa vibrare la lira del tuo cuore... Egli è felice che tu senta la tua
debolezza; è lui che esprime nella tua anima sentimenti di sfiducia verso
te stessa. Ringrazia Gesù che ti colma delle sue grazie
più elette. Se rimani sempre fedele al proposito di piacergli nelle
piccole cose, egli si troverà obbligato ad aiutarti nelle grandi...
Gli apostoli senza Nostro Signore
lavorarono tutta la notte e non presero neppure un pesce, ma la loro fatica
era accetta a Gesù. Voleva mostrare loro che lui soltanto ci può dare
qualche cosa. Voleva che gli apostoli si umiliassero... «
Figliuoli, dice loro, avete nulla da mangiare?
234 Signore, rispose san Pietro, abbiamo pescato tutta
la notte senza
prendere nulla »235 Forse, se avessero preso qualche pesciolino, Gesù
non avrebbe fatto il miracolo, ma non avevano nulla, e così Gesù
riempì subito la loro rete in modo da farla quasi rompere.
Ecco qual'è il carattere di Gesù:
dona da Dio, ma vuole l'umiltà del cuore.
« Tutta la terra è davanti a lui come un granellino di sabbia che dà appena la minima inclinazione alla bilancia, o come una goccia di rugiada del mattino che cade sulla
terra ». (Sap., c. 11)236
(Celina cara, se ce la fai a leggermi, è un
fatto davvero straordinario, ma non ho il tempo di rivedere quello che ti
ho scritto...).
Il tempo passa come un'ombra, tra poco saremo
riunite lassù. Non ha detto Gesù durante la sua passione: « Anzi vi dico che vedrete presto il Figlio dell'uomo assiso alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo...?237
Noi ci saremo!...
Teresa del Bambin Gesù
rel.
carm. ind.
Per il 28 aprile, sopra una busta contenente una minuscola immagine Teresa scrisse:
Piccola
immagine dipinta
dalla
piccola Teresa
per
i 25 anni della piccola Celina
col
permesso
della
piccola Madre Priora
La terribile Prova, l' aridità dell'
anima, alla luce di un passo del Cantico dei cantici e delle parole di Gesù.
J. M. J. T.
7 luglio 1894
Gesù
Mia cara Celina,
La lettera di Leonia ci ha turbato assai238 Ah! che
sfortuna per lei se dovesse ritornare nel mondo! Ma, te lo confesso, spero
che si tratti solo d'una tentazione. Bisogna pregare molto. Il buon Dio
può darle facilmente quanto le manca.
Nostra Madre sta facendo il ritiro, e per
questo non ti scrive, ma pensa a te e a Maria,239 e non
mancherà di pregare tanto per le sue due figlioline.
Non so se ti trovi ancora nella stessa
disposizione di spirito dell'altro giorno, ma voglio citarti lo stesso un
passo del Cantico dei cantici che esprime perfettamente lo stato di
un'anima piombata nell'aridità e che nulla può più rallegrare ne
consolare:
« Sono scesa nell'orto delle noci per
vedere i frutti della valle, ed osservare se la vigna fosse fiorita e i
melograni avessero germogliato. Non sapevo più dove fossi,. la mia anima
era tutta sconvolta a causa dei carri di Aminadab » (Cap. VI, v. 10,
11).240
Ecco la vera immagine delle nostre anime. Spesso
scendiamo nelle fertili valli dove il nostro cuore ama cercare il suo
pascolo; il vasto campo della Scrittura 241 che
tante volte s'era aperto davanti a noi per offrirci tutta la ricchezza dei
suoi tesori, questo vasto campo ci appare ad un tratto un deserto
arido e senz'acqua: non sappiamo più neppure dove ci troviamo: al
posto della pace, della luce, non troviamo che turbamento o tenebre...
Ma, come la sposa, conosciamo la causa della nostra
prova; « La nostra anima è sconvolta a causa dei carri di Aminadab...
». Non siamo ancora nella patria e la prova ci deve purificare come
l'oro nel crogiolo. Ci sono momenti in cui ci crediamo abbandonate: ahimè!
quei carri, quei vani rumori che ci tormentano, sono in noi o fuori di noi?
Noi non lo sappiamo, ma Gesù lo sa bene. Egli vede la nostra tristezza e
all'improvviso si fa udire la sua dolce voce, più dolce che l'alito
della primavera: « Ritorna, ritorna, o Sulamite; ritorna, ritorna
affinché possiamo mirarti! ». (Cant., cap. VI, v. 12).242
Che misterioso richiamo è quello dello
Sposo! Noi non osavamo più rivolgere uno sguardo su noi stesse, tanto
eravamo convinte di essere prive di ogni splendore e di ogni ornamento, e
Gesù ci chiama. Egli vuole mirarci a suo agio, ma non è solo:
insieme con lui le altre due Persone della Trinità santa vengono a
prendere possesso della nostra anima... Gesù l'aveva promesso altra volta,
quando stava per risalire al Padre suo e Padre nostro.243
Diceva con ineffabile tenerezza: « Se qualcuno mi ama) osserverà
la mia parola, e il Padre mio l'amerà, e verremo a lui e porremo in lui la
nostra dimora ».244
Osservare la parola di Gesù, ecco
l'unica condizione della nostra felicità, la prova del nostro amore per
lui. Ma che cos'è mai questa parola? ...Mi sembra che la parola di
Gesù sia lui stesso, lui Gesù, il Verbo,245
la Parola di Dio! ...Ce lo dice più avanti, nel medesimo Vangelo di
san Giovanni. Pregando il Padre per i suoi discepoli, si esprime così : «
Santificali mediante la tua parola; la tua parola è la verità...
».246 E altrove Gesù ci ricorda che lui è la
Via, la Verità, la Vita.247 Sappiamo dunque
qual'è la Parola che dobbiamo osservare, e non domanderemo a Gesù
come Pilato: « Che cos'è la verità? ».248 Noi
la possediamo, la Verità, noi custodiamo Gesù nel nostro cuore!
...
Spesso, come la sposa dei Cantici, possiamo
dire che il nostro « Diletto è un mazzetto di mirra,249
che è per noi uno Sposo di sangue »,250 ma
come sarà dolce per noi udire un giorno questa parola soave uscita dalle
labbra stesse del nostro Gesù: « Voi siete quelli che avete
perseverato con me nelle mie prove, ed io vi ho preparato il mio regno,
come il Padre mio l'ha preparato per me! » (Vangelo).251
Che mistero, le prove di Gesù! Anch'egli dunque,
Gesù, ha delle prove! Sì, le ha, e spesso è « solo a spremere il
vino nello strettoio, Cerca dei consolatori e non riesce a trovarne... ».252
Molti servono Gesù quando li consola, ma pochi sono disposti a
tener compagnia a Gesù che dorme 253 in mezzo ai
marosi o che soffre nell'orto dell'agonia! ...Chi dunque vorrà servire Gesù
per Gesù solo? Ah! saremo noi... Celina e Teresa s'uniranno tra loro
sempre più strettamente, fino a realizzare la preghiera di Gesù: « Padre,
che essi siano uno, come noi siamo Uno».254 Sì, Gesù
ci prepara già il suo regno come il Padre l'ha preparato a lui.255
Ce lo prepara lasciandoci nella prova. Vuole che il nostro volto
sia veduto, sì, dalle creature, ma rimanga come nascosto,256
affinché nessuno ci riconosca all'infuori di lui... Quale felicità
pensare che il buon Dio, la Trinità tutta intera ci guarda, è in
noi, e si compiace a rimirarci. Ma che cosa vede nel nostro cuore,
se non « cori di musica in un campo di battaglia? » (Cant., c. VII,
v. 1).257
« Come dunque potremo cantare i cantici del
Signore in una terra straniera? Da tanto tempo le nostre arpe sono appese
ai salici delle rive »,258 noi non sapremmo
adoperarle! ...Il nostro Dio, l' Ospite del nostro cuore, lo sa bene
e per questo viene in noi con l'intenzione di trovare una tenda vuota, in
mezzo al campo di battaglia della terra. Non chiede altro che questo e lui
stesso è il musico divino che s'incarica del concerto. Ah! se
udissimo questa ineffabile armonia, se una sola vibrazione giungesse alle
nostre orecchie! ... « Noi non sappiamo chiedere nulla nel modo dovuto,
ma lo Spirito domanda in noi con gemiti inesprimibili » (San Paolo ).259
Non ci rimane dunque che dare la nostra anima, abbandonarla al
nostro grande Iddio. Che importa allora se è senza doni che splendino al
di fuori, quando dentro splende il Re dei re in tutta la sua gloria? ...
Come dev'essere grande un'anima per contenere un
Dio! E tuttavia l'anima del bambino di un giorno è per lui un
paradiso di delizie. Che sarà allora delle nostre anime che hanno lottato,
sofferto per rapire il cuore del loro Diletto? ...
Mia cara Celina, t'assicuro che non so quello che
ti dico; il discorso dev'essere interrotto qui, ma il cuore mi dice che
capirai lo stesso... Vorrei dirti tante cose!...
Non mi rispondere con una lettera lunga per
parlarmi della tua anima; mi basteranno poche righe. Preferisco che tu
scriva una lettera molto divertente per tutte le altre .260
Il buon Dio vuole che mi dimentichi per far piacere.
Abbraccia lo zio, la cara zia e la mia
sorellina.261 Al caro Papà, sorrido e lo assisto per
mezzo del suo angelo visibile,262 al quale
sono così intimamente unita da fare una cosa sola! ...
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
rel. carm. ind.
È l'ora della prova, l'ora in cui Dio
opera l'ultimo taglio nella sua anima. Il suo posto sarà al Carmelo dì
Lisieux.
J. M. J. T.
18 luglio 1894
Gesù
Mia
cara Celina,
Non sono sorpresa delle tue prove; ci sono passata
anch'io lo scorso anno e so di che si tratta! ...Il buon Dio ha voluto che
facessi il mio sacrificio.263 L 'ho fatto e poi, come te,
ho sentito ritornare la calma in mezzo alla sofferenza.
Ma ho sentito anche un'altra cosa: spesso il buon
Dio non vuole che la nostra volontà. Egli domanda tutto e se
gli rifiutiamo la minima cosa, ci ama troppo per cedere al nostro volere.
Ma quando la nostra volontà si conforma alla sua, quando vede che è lui
solo che cerchiamo, allora si comporta con noi come si comportò un tempo
con Abramo... Ecco quello che Gesù mi fa sentire nell'intimo e penso che
sei nella prova, è l'ora nella quale si opera quel taglio di
cui senti il bisogno... « Ora Gesù spezza la tua natura,
ti dà la croce e la tribolazione ». Più vado avanti, più ho la
certezza intima che un giorno verrai qui.264 Madre Maria
di Gonzaga mi raccomanda di dirtelo. Era tutta sorridente mentre leggeva la
tua lettera: ti saresti commossa a vederla! ...Non aver paura: qui, più
che in qualsiasi altro posto, troverai la croce e il martirio! ...Soffriremo
insieme, come nei primi tempi quando i cristiani si univano per farsi
coraggio a vicenda nel momento della prova...
E poi, Gesù verrà, prenderà qualcuna di noi e le
altre resteranno per un po' di tempo ancora nell'esilio e nelle
lacrime... Dimmi, Celina, sarebbe grande cosi la nostra sofferenza se
fossimo l'una a Lisieux, l'altra a Gerusalemme? ... Avrebbe tanto sofferto
la santa Vergine se non fosse stata ai piedi della croce del suo Gesù? ...
Credi tu forse che non ti capisca? T'assicuro che
leggo nella tua anima... Vi leggo che sei fedele a Gesù non volendo che la
sua volontà, non cercando che il suo amore; non devi aver paura di
nulla. Nella prova presente, il buon Dio va purificando ciò che vi
potrebbe essere di troppo sensibile nel nostro affetto, ma il fondo stesso
di questo affetto è troppo puro perché lo voglia spezzare. Ascolta bene
quel che ti sto per dire. Mai, mai Gesù ci separerà. Se muoio prima di
te, non credere che m'allontanerò dalla tua anima. Mai saremo state
più unite! È forse questo che Gesù vuoI farti sentire parlandoti di
separazione? Mi raccomando, non t'impensierire affatto: non sono malata;
anzi ho una salute di ferro, ma Dio può spezzare il ferro come
l'argilla... Queste son tutte puerilità, non pensiamo all'avvenire; (è di
me che parlo, e non considero davvero una puerilità la prova che visita
l'anima della mia amata Celina).
Le croci esteriori, che sono mai? ...Potremmo
allontanarci l'una dall'altra senza soffrire, se Gesù consolasse le nostre
anime... Il vero, autentico martirio è il martirio del cuore, la
sofferenza intima dell'anima, quella che nessuno vede e che noi potremo
portare senza separarci mai.
So molto bene che quanto ti dico e nulla sono
assolutamente la stessa cosa. La tua prova interiore non cesserà che il
giorno segnato da Gesù, ma poiché vuole servirsi qualche volta di me per
fare del bene alla tua anima, forse chi sa che le mie parole non siano
l'espressione della sua volontà... È incredibile come le nostre prove
siano sempre le stesse! Un po' prima o un po' dopo, bisogna che beviamo
alla stessa coppa.
Quando la tempesta s'abbatte violenta sulla
terra, tutti dicono: « Non c'è più nulla da temere per i vascelli, per
che ora la tempesta non infuria più sul mare ».265
Ebbene! lo dico a te, Celina: la tempesta è passata sulla mia anima; ora
visita la tua, ma non temere, presto la calma rinascerà, « una grande
bonaccia succederà alla tempesta ».266
Vuoi sapere notizie della mia figlia? 267
Ebbene, credo che rimarrà... è buona... mi vuoI bene, ma cerco di non
toccarla se non con « guanti di seta bianca ». Ho un titolo che mi
procura molto da fare: sono « un picco]o cane da caccia »,268
e tocca a me correre tutto il giorno dietro la selvaggina. Sai bene che i
cacciatori (le maestre delle novizie e le priore) son troppo grandi per
potersi nascondere dentro i cespugli, mentre un cagnolino... ha il fiuto
fine, e poi s'infila dappertutto! ...così tengo d'occhio la «
mia figlia » da vicino e « i cacciatori » non sono scontenti del loro
cagnolino... Non voglio fare del male al mio « coniglietto », ma lo lecco
dicendogli, con un tono di compassione, che il suo pelo non è
abbastanza liscio, che il suo sguardo somiglia troppo a quello di un coniglio
selvatico; insomma mi sforzo di renderla tale quale la desiderano i
miei cacciatori: un coniglietto semplice semplice, che s'occupa solo dell'erbolina
che deve brucare.
Sto scherzando, ma dentro di me penso che il
coniglio vale più del cagnolino. Al suo posto, mi sarei già perduta da
gran tempo e per sempre nella vasta foresta del mondo...
Ti ringrazio delle due piccole fotografie. Sono
meravigliose.
Teresa del Bambino Gesù
P.S.
- Ti prego di dire mille cose amabili da parte mia a tutti i cari ospiti che
vi rallegrano di continuo lassù!269 Comprendo ciò che mi
dici a proposito di quei giovani, ma è un momento passeggero. Un giorno
non ne vedrai molti, consolati! 270
Ti mando due piccoli cantici che ho composto.271
Mostrali alla cara Mariuccia272 e dille che le voglio
bene e prego per lei... Oh! come la sofferenza fa crescere la sua anima e
l'avvicina alla meta! ...Madre Maria di Gonzaga non le scrive perché la
lettera è indirizzata alla zia. Sarà per la prossima volta. Chiedi alla
zia « Il mio canto d'oggi »: Suor Maria del Sacro Cuore l'ha
voluto indirizzare a lei.
Pianto
di gioia al Carmelo per il suo ormai prossimo ingresso.
J. M. J. T.
5-10 Agosto 1894
Gesù
Mia cara Celina,
La tua lettera è meravigliosa e ci ha fatto
versare tante lacrime di gioia! ...
Non temere, Gesù non t'ingannerà; se tu
sapessi come lo incanta la tua docilità, il tuo candore di
bimba! ...lo ho il cuore straziato... Ho patito tanto per te che
spero di non essere un ostacolo alla tua vocazione. Del resto, non è stato
purificato il nostro affetto come l'oro nel crogiolo? ... « Abbiamo
sparso piangendo la nostra semente ed ora torneremo presto insieme portando
i covoni nelle nostre mani ».273
Non scriverò al Padre 274 oggi;
credo sia meglio aspettare la sua lettera per vedere che cosa dirà. Se
preferisci che scriva per giustificarti, dimmelo quando vorrai, e
non sarò per nulla imbarazzata! ...Ho un gran peso sul
cuore! ...Ma ringrazio il buon Dio di questa prova che lui stesso ha voluto,
ne sono sicura, perché è impossibile che Gesù inganni una bambinina
come te.
Noi tutt'e tre 275 ti amiamo
più di prima, se fosse possibile: il tuo sguardo ci ha detto tante
cose! Se tu sentissi suor Maria del Sacro Cuore, t'assicuro che rimarresti
stupita... Non esita ad affermare che il suo caro Padre si è sbagliato...
Ma non è stato altro che 10 strumento docile di Gesù e perciò la tua
Teresina non può prendersela con lui! ...
Ringrazio tanto la zia della sua lettera. Se sa che
ti ho scritto, dille che siamo profondamente commosse.
(Anche madre Maria di Gonzaga ha pianto molto
leggendo la tua lettera; povera Madre, lei non sa nulla di nulla, e di qui
puoi vedere quanto siamo riservate! ).276
È l'ultima volta che ti scrivo
nel mondo. Che gioia passare come pazze agli occhi del mondo!
Ma anche Gesù
fu giudicato pazzo. Ride bene chi ride l'ultimo...
J. M. J. T.
19 agosto 1894
Gesù
Mia cara sorellina,
È dunque per l'ultima volta che sono obbligata a
scriverti nel mondo!... Non sapevo di dire così esattamente la verità
nella lettera che t'ho inviato a La Musse, promettendoti che saresti stata
presto al Carmelo.
Non sono per nulla stupita della tempesta che s'è
scatenata a Caen. 277 F. e G278 hanno
scelto una strada così diversa dalla nostra che non possono capire la
sublimità della nostra vocazione... Ma ride bene chi ride l'ultimo... Dopo
questa vita d'un giorno, capiranno chi di noi è stato più
privilegiato...
La tua pesca miracolosa ci ha commosso fino al
cuore.279 Come ci fanno sentire queste piccole delicatezze
che il nostro amato Papà è vicino a noi! 280 Dopo una morte
di cinque anni, che gioia ritrovarlo sempre uguale, sempre intento,
come ai bei tempi passati, a cercare il modo di farci piacere. Oh! come
ripagherà a Celina tutte le cure che gli ha prodigate! ... È lui che ha
condotto in porto così rapidamente la tua vocazione. Ora che è diventato
un puro spirito, è cosa da nulla per lui andare a trovare i sacerdoti e i
vescovi, e così non ha avuto per la sua cara Celina tutti i guai che gli
procurò la sua povera reginetta!
Sono assai felice, mia cara sorellina, che tu
non provi nessuna attrattiva sensibile venendo al Carmelo; è una delicatezza
di Gesù che vuole ricevere un presente da te. Egli sa che è molto
più dolce dare che ricevere .281 Noi non abbiamo che
i brevi momenti della vita per dare al buon Dio... ed egli si
prepara già a dire: « Ora è la mia volta »...282
Che gioia soffrire per colui che ci ama fino alla pazzia e passare
per pazze agli occhi del mondo! Si giudicano gli altri da se stessi,
e poiché il mondo è insensato, pensa naturalmente che gl'insensati siamo
noi! ...
Ma dopo tutto, non siamo le prime! Il solo
delitto rimproverato a Gesù da Erode fu quello di essere pazzo... e
io la penso come lui! ...Si, c'era della follia nel cercare quelle
povere cose che sono i cuori dei mortali e farsene il proprio trono, lui,
il Re della gloria, che è assi so al di sopra dei Cherubini! Lui la cui
presenza non può essere contenuta nei cieli! Era pazzo il nostro Diletto a
venir sulla terra a cercare dei peccatori per farne i suoi amici, i suoi
intimi, i suoi simili, lui che era perfettamente felice con le altre
adorabili due Persone della Trinità! ...Noi non potremo mai fare per lui
le pazzie che egli ha fatto per noi, e le nostre azioni non meritano questo
appellativo, perché sono degli atti quanto mai razionali e immensamente al
di sotto di ciò che il nostro amore vorrebbe compiere. È dunque il mondo
che è insensato, perché ignora quello che Gesù ha fatto per salvarlo, è
lui l'accaparratore che seduce le anime e le mena alle fontane
senz'acqua...283
Non siamo neppure delle fannullone, delle
prodighe. Gesù ci ha difese nella persona della Maddalena. Era a tavola,
Marta serviva, Lazzaro mangiava insieme con Gesù e i discepoli. Quanto a
Maria, non pensava a prendere il cibo, ma a far piacere a Colui che
amava. Così prese un viso d' alabastro riempito di un profumo di grande
valore e, spezzato il vaso, glielo versò sul capo.284
Allora tutta la casa si riempì di quel profumo,285
ma gli apostoli mormoravano contro Maddalena...286
È la stessa cosa che
accade a noi: i cristiani più perfetti, i sacerdoti, trovano
che siamo esagerate, che dovremmo servire con Marta, invece
di consacrare a Gesù i vasi delle nostre vite con i
profumi che vi sono racchiusi... E tuttavia, che importa se i nostri vasi
si spezzano, dal momento che Gesù è consolato e il mondo è
costretto a sentire, suo malgrado, i profumi che esalano e che servono a
purificare l'aria avvelenata che non cessa di respirare.
L 'infermiera 287
sarebbe molto contenta se tu trovassi a Caen un mezzo flacone di acqua di
Tisserand, fr. 2,50. Se vi sono soltanto flaconi interi, non li prendere,
ce ne sono anche qui a Lisieux.
Suor Maria del Sacro Cuore 288
vorrebbe sette o otto schiaccianocciole.289
Parole scritte dalla Santa sopra un
pezzettino di carta e consegnate da lei stessa alla sorella Celina a cui
avevano cambiato il nome; da suor Maria del Volto Santo 290
a suor Genoveffa di santa Teresa.291 Più tardi,
riprese l'appellativo " del Volto Santo ".292
SUOR GENOVEFFA DI SANTA TERESA
è la piccola Teresa che l'ha scritto per prima! ...
dopo l'8 settembre 1895
La signorina 293 è contenta?
Il poveretto si è proprio dato da fare per accontentarla! 294
A suor Genoveffa 295
J. M. J. T.
23 febbraio 1896
Gesù
Mia amatissima
sorellina,
Mi ha chiesto di dirle cosa
succederà in Cielo il giorno delle sue nozze. Provo a farlo, ma sento già
che non sarò capace nemmeno di abbozzare dei festeggiamenti che non si
possono descrivere, poiché « l'occhio dell'uomo non ha visto, il suo
orecchio non ha sentito e il suo cuore non saprebbe neppure immaginare
quel che Dio riserva a coloro che Egli ama! »... (1 Cor. 2,9)
Il 24 febbraio a mezzanotte, san Pietro
aprirà le porte del Cielo; subito gli Angeli e i Santi usciranno con
un'allegria senza pari, per formare la corte del Re e della
Fidanzata.
La Vergine Maria, precedendo immediatamente
l'Adorabile Trinità, andrà avanti portando l'abito regale della Sposa, la
sua figlia diletta. Con una delicatezza tutta materna, prima di scendere
sulla terra, aprirà l' abisso del purgatorio, Subito moltitudini
innumerevoli di anime si slanceranno verso la loro liberatrice, volendola
ringraziare e sapere da lei il motivo della loro insperata liberazione. La
dolce Regina risponderà loro: « Oggi è il giorno delle nozze di mio
Figlio: laggiù, sulla terra d' esilio, Egli si è scelto da tutta l'
eternità un' anima che Lo incanta e Lo rapisce tra milioni di altre, che
Egli ha tuttavia create a sua immagine.(Gen. 1,26s) Quest' anima
privilegiata mi ha fatta questa preghiera: "Il giorno delle mie nozze,
vorrei che ogni sofferenza fosse bandita nel regno del mio Sposo".
Accogliendo la sua richiesta, vengo a liberarvi!... Prendete posto nel
nostro corteo, cantate con i Beati le grazie di Gesù e di Celina ».
Allora tutto il Cielo scenderà sulla
terra; troverà la beata Fidanzata prostrata dinanzi al tabernacolo; 296
sollevandosi all'avvicinarsi del corteo, saluterà graziosamente le falangi
angeliche e la moltitudine dei Santi, poi, avvicinandosi a Maria, le
presenterà la sua fronte perché il suo bacio Materno la prepari a
ricevere subito il sigillo e il bacio dello Sposo...(Ct. 8,1) Gesù prenderà
la mano della sua cara Celina e la condurrà nella povera piccola cella del
corridoio di sant'Elia,297 perché si riposi per qualche
ora. Tutta la corte celeste verrà a prender posto in questo spazio
ristretto; gli angeli vorranno già iniziare i loro concerti, ma Gesù dirà
loro sottovoce: « Non svegliate la mia Diletta, lasciatemi solo con lei,
perché non saprei separarmene un solo istante » .(Ct. 2,7)
La dolce Regina del Cielo capirà
il desiderio del suo divin Figlio; farà uscire il luminoso corteo e lo
condurrà verso la sala delle Nozze. 298
Subito, cominciando i preparativi
della festa, miriadi di angeli intrecceranno corone, come non se ne trovano
sulla terra; i cherubini prepareranno blasoni più splendenti dei diamanti
e i loro pennelli delicati tracceranno con tratti indelebili gli stemmi di
Gesù e di Celina.299 Ne metteranno dappertutto: sui muri,
nelle arcate dei chiostri, nel refettorio, nel coro, ecc. I pittori saranno
così numerosi che molti capolavori non potranno essere sistemati; allora
l'innocente schiera dei bambini si offrirà per tenerli tutta la giornata dinanzi
allo Sposo e alla Sposa. Sorridendo, gli angeli rifiuteranno di dare i loro
blasoni: ne avranno bisogno per decorare tutti i santi e per ornarsi
essi stessi, per mostrare che sono gli umili servitori di Gesù e di
Celina. Per consolare i bambini, daranno a ciascuno di loro un delizioso
piccolo stemma, così che si sentano anche loro partecipi della festa, poi,
mandandoli a sfogliare rose e gigli, continueranno i loro splendidi preparativi...
I pontefici e i Dottori,avranno una grande missione
da compiere. Alla loro domanda, l'Agnello aprirà il Libro della
Vita.(Ap. 20,12) Essi trarranno da questo libro preziosi documenti
sulla Vita di Celina e, per fare onore al suo Sposo, scriveranno
tutte le grazie di elezione, tutti i sacrifici nascosti che
vi troveranno segnati con lettere d'oro, per mano degli angeli. I Dottori
si riserveranno la gloria di portare loro stessi, dinanzi al corteo regale,
un gran numero di stendardi cosi composti.
Gli Apostoli .riuniranno tutte le anime che
Celina aveva già generato per la vita eterna; riuniranno anche tutti i
figli spirituali che lei dovrà generare in avvenire al suo Sposo Divino.
I Santi Martiri si guarderanno bene dal
rimanere oziosi: palme senza eguali e frecce fiammeggianti saranno disposte
con commovente delicatezza lungo tutto il percorso della sfilata regale. In
questo modo vorranno rendere omaggio al martirio d'amore, 300
che deve in poco tempo consumare la vita della fortunata Sposa...
Mi occorrerebbe troppo tempo per descrivere
le molteplici occupazioni dei santi Confessori, Eremiti, ecc., e di tutte
le Sante donne: per cui mi basta dire che ciascuno di loro manifesterà
tutta la propria genialità, tutta la sua delicatezza per festeggiare
degnamente un giorno cosi bello!... Io non posso tuttavia dimenticare i
cantici delle Vergini: le palme e i gigli che presenteranno, con
gioia inesprimibile, a Celina, loro sorella diletta. Io vedo già Cecilia, Genoveffa,
Agnese con la loro compagna Giovanna la pastorella rivestita del
suo abito da guerra. Vedo Celina, la patrona della nostra Fidanzata,
che le offre un mazzo dei fiori che portano il suo nome!...301
Vedo soprattutto l'intero
ordine del Carmelo che brilla di una nuova gloria: per primi appariranno
santa Teresa, san Giovanni della Croce e Madre Genoveffa. Queste nozze
splendide sono davvero la loro festa, poiché Celina è la loro figlia
diletta!...
E il delizioso popolo dei
piccoli Innocenti 302 sarà estraneo alla gloria di un
giorno casi bello? No, io li vedo che giocano con le loro corone che
non hanno guadagnate: si preparano a porle sul capo di colei che
vuole rassomigliare a loro e non guadagnare alcuna corona. Essi
sono fieri come dei re e scuotono con grazia le loro teste bionde, poiché
esultano nel vedere la loro sorella più grande prenderli per modelli.
Tutto ad un tratto una Madre, di bellezza inesprimibile, viene in
mezzo a loro, si ferma e, prendendo per la mano quattro fra gli
incantevoli cherubini, li orna con vesti più bianche dei gigli e con
diamanti che scintillano come rugiada al sole... Anche un venerabile
Vegliardo dai capelli argentati è là e li colma di carezze; tutti gli
altri bambini, a questa vista, si meravigliano di una simile preferenza;
uno di loro si avvicina timidamente alla piccola Teresa 303
e le chiede perché questa bella Signora li vesta con una cosi grande
ricchezza. « Il fatto è, risponde la piccola Teresa con la sua voce
argentina, che noi siamo le sorelle e i fratelli della beata fidanzata del
Re Gesù. Elena ed io saremo damigelle d'onore con i due piccoli Giuseppe
che terremo per mano.304 Papà e Mamma, che voi vedete
accanto a noi, ci condurranno con le nostre sorelline che sono ancora
esiliate sulla terra; essendo tutta la famiglia riunita, gioiremo di una
felicità senza pari ». Al culmine della sua gioia, la piccola Teresa si
metterà a battere le sue graziose manine più bianche dell' ala dei cigni;
poi griderà, saltando al collo del suo Papà e della sua Mamma: « Oh,
com'è bello!... Com'è bello!... Le nozze della nostra sorella diletta!...
Già tre volte siamo venuti qui per feste simili: per Maria, Paolina
e Teresa (la piccola ladra che mi ha carpito il nome), ma mai ho
visto preparativi cosi solenni: si vede bene che Celina è l'ultima!
».
La piccola Elena e i piccoli Giuseppe
faranno quindi delle riflessioni incantevoli sulla loro gioia di
appartenere alla famiglia della Regina di una festa cosi bella. Allora
alcuni bambini che li avranno ascoltati, tenendo la testa appoggiata
gravemente sulla loro piccola mano, si alzeranno gentilmente e
dichiareranno che anche loro sono i fratelli di Celina. Per
provarlo, spiegheranno come e da che parte viene loro questa illustre
parentela. Non si sentiranno più che grida di gioia e la Madonna sarà
obbligata a venire a ristabilire la calma in mezzo alla frotta dei bambini.
Anche tutti i Santi accorreranno e, conoscendo il motivo di questa
straordinaria allegria, troveranno l'idea così affascinante che ciascuno
di loro si affretterà a tracciare una genealogia che dimostrerà che egli
è parente prossimo di Celina. Così tutti i Pontefici, i gloriosi
Martiri, i guerrieri (san Sebastiano in testa),305 in una
parola tutta la nobiltà del Cielo si glorierà di dare il nome di sorella
alla Sposa di Gesù e i partecipanti alle Nozze costituiranno una sola
grande, medesima famiglia.
Ma ritorniamo al bel
Vegliardo, alla bella Signora, ai quattro Cherubini. Avendo finito di
prepararsi, entreranno nel capitolo; gli angeli s'inchineranno vedendoli
passare e assegneranno ad essi i magnifici troni preparati per loro, ai due
lati dell'umile sedia destinata alla cara piccola Madre. È tra le
sue mani che, tra qualche ora, si formeranno i legami indissolubili che
devono unire Gesù e Celina; quindi questa Madre, piccola agli occhi
delle creature 306 e grande agli occhi di Colui di cui
tiene il posto, riceverà le più abbondanti benedizioni dai suoi diletti
genitori, per riversarle sul capo di colei che è sua sorella e sua diletta
figlia. ..
Ogni Santo, ogni Angelo
verrà a felicitarsi con il venerabile Patriarca e la sua beata Sposa: essi
brilleranno di una gloria totalmente nuova e i loro cari figlioletti
grideranno nella loro ammirazione: « Oh, Papà, oh Mamma, come sieti
belli! Che sfortuna che Celina non vi veda! ...Mostratele solo per oggi la
vostra gloria » .(Es. 33,18)
« Lasciatemi
fare, figli miei, risponderà Papà, non sapete che se mi nascondo oggi
è perché so quanto la mia coraggiosa 307 riceverà
come premio, per essere rimasta senza consolazione durante l'esilio. Un
tempo ho molto sofferto; e Celina allora era il mio solo appoggio. Adesso
voglio essere il suo, ma non credete che voglia toglierle il merito della
sofferenza. Oh, no, ne conosco troppo il valore! Il buon Dio non si lascia
vincere in generosità.308 Egli è già la mia grande
ricompensa (Gen. 15,1)309 e sarà presto quella della mia fedele
Celina ». « È proprio vero, dirà a sua volta mamma, è meglio non
mostrarci a lei sulla terra straniera, poiché Celina vi è esiliata
per un solo istante, per combattere e morire.310
Presto verrà il giorno in cui Gesù sarà veramente il Padrone e la
mia piccola figlia la Padrona: me lo diceva quando era piccola
piccola 311 e vedo che aveva proprio ragione! » Questa
conversazione familiare sarà interrotta dagli angeli, che verranno
solennemente ad annunciare che la fidanzata è pronta per presentarsi alla
Messa di Nozze. Allora il corteo si allineerà in perfetto ordine e
precederà Gesù e Celina circondata della sua famiglia del Cielo e
da quella della terra. Io non posso descrivere i sentimenti d' amore di Gesù
per Ce1ina e la radiosa bellezza di lei ( poiché sarà rivestita con
l'abito che Maria stessa avrà portato). Non so se gli abitanti del
Cielo abbiano mai visto una festa così bella, ma non credo; secondo me, lo
dico alla mia piccola amata sorella, non ne avrò mai visto nessuna
così dolce per il mio cuore! ...
Non parlerò del momento stesso dell'unione, perché
le parole non possono esprimere questo mistero incomprensibile, che deve
essere rivelato solo in Cielo! So soltanto che, in quel momento, la Trinità
scenderà nell'anima della mia diletta Celina e la possederà tutta
intera, donandole uno splendore e una innocenza superiore a quella
del Battesimo! So che la Santa Vergine diventerà la Mamma della
sua figlia prediletta, in un modo più intimo, ancora più materno
che in passato.
So che la povera piccola Teresa, al pensiero
del bel giorno che presto sta per cominciare, già sente nel suo cuore una
gioia così grande, che si domanda quel che sentirà quando sarà veramente
arrivato!...
Piccola amata sorella, l'anima mia ha espresso molto
male i suoi sentimenti. Pensavo tante cose sulle feste del Cielo che mi è
stato appena possibile abbozzare il tema...
Non ho regali di nozze da dare alla mia Celina, ma
domani prenderò nelle mie braccia gli incantevoli cherubini di cui
le ho parlato e sono questi stessi che le offrirò. Dato che vogliamo
restare bambini, bisogna unirci a loro, così sarò la damigella d'onore di
signorina,312 e porterò un bel mazzo di
gigli. Tutto è nostro, tutto è per noi poiché in Gesù noi
abbiamo tutto!...313
La
piccola sorella di Celina
Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo
Ho dimenticato di dire che, al risveglio, Celina troverà accanto a se Gesù, Maria e il buon san Giuseppe che ella ama tanto, con papà, mamma e i piccoli angeli: saranno loro che la prepareranno. Ho ancora dimenticato di dire la gioia di Gesù mentre ascolta Celina pronunciare per la prima volta le parole del santo Ufficio,314 che saranno allora il suo ufficio, l'ufficio di lei, la sposa del suo cuore, incaricata di incantarlo in mezzo ai campi. (Ct. 7,1)
A SUOR GENOVEFFA 315
Sopra un'immagine rappresentante il Bambino Gesù che falcia dei gigli:
« In verità vi dico: se due di voi si mettono d'accordo
sulla terra a domandare qualsiasi cosa, l'otterranno dal Padre mio che sta
nei cieli, perché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in
mezzo a loro ».
(S.Matteo,
XVIII, 19-20)
Mio Dio, noi vi chiediamo che i nostri due gigli
non siano mai separati sulla terra. Che insieme essi vi consolino del poco
amore che trovate in questa valle di lacrime, e che, durante l'eternità,
le loro corone risplendano del medesimo splendore e diffondano lo stesso
profumo quando si volgeranno verso di voi! ...
Celina e Teresa
Ricordo della notte di Natale 1895
IL 23 febbraio 1896, vigilia della sua professione, suor Genoveffa trovò nella sua cella una grande busta timbrata con l'effige del Volto Santo e recante questo indirizzo:
Messaggio
del Cavaliere Gesù.
ALLA
MIA SPOSA PREDILETTA
GENOVEFFA
DI SANTA TERESA
che vive d'amore sul Monte Carmelo.
TERRA
D' ESILIO
Nell'interno della busta c'era un foglio tipo pergamena con sopra due blasoni in fine miniatura, il motto di suor Genoveffa: CHI PERDE VINCE, e il testo seguente scritto e decorato artisticamente: 316
CONTRATTO NUZIALE
FRA GESÙ E CELINA
IO GESÙ, VERBO ETERNO, FIGLIO UNICO DI DIO E DELLA VERGINE MARIA, sposo
oggi CELINA, principessa esiliata, povera e senza titoli. Mi do a lei sotto
il nome di CAVALIERE DELL' AMORE, della SOFFERENZA e del DISPREZZO. Non è
mia intenzione, per il momento, restituire alla mia Diletta la sua patria,
i suoi titoli e le sue ricchezze. Voglio che partecipi alla sorte che mi è
piaciuto scegliere e far mia sulla terra... Quaggiù, il mio volto è
nascosto, ma lei sa riconoscermi, allorché gli altri mi disprezzano; in
cambio, pongo, oggi sul suo capo l'elmo della salvezza e della grazia,
affinché il suo volto sia nascosto come il mio... Voglio che nasconda i
doni che riceve da me, lasciando che io glieli dia e glieli tolga come mi
piacerà, non attaccandosi a nessuno di essi e dimenticando perfino ciò
che può ingrandirla ai suoi occhi, come a quelli delle creature.
La mia Diletta si chiamerà d'ora in poi GENOVEFFA
DI SANTA TERESA (il suo titolo più glorioso, quello di MARIA DEL VOLTO
SANTO, rimarrà nascosto sulla terra 317 affinché possa
brillare in cielo d'uno splendore incomparabile). Sarà pastora dell'unico
Agnello che diviene suo Sposo. La nostra unione genererà anime più
numerose che le stelle del firmamento e la famiglia della serafica Teresa
si rallegrerà del nuovo splendore che riceverà.
Genoveffa sopporterà pazientemente l'assenza del
suo Cavaliere, lasciando che combatta da solo, affinché lui solo abbia
l'onore della vittoria; lei si contenterà di maneggiare la spada
dell'Amore. Come una dolce melodia, la sua voce sarà la mia delizia in
mezzo al campo di battaglia. Il più tenue dei suoi sospiri d'amore
infiammerà d'un nuovo, inatteso ardore le mie milizie scelte.
Io, Fiore dei campi, Giglio delle convalli,
voglio dare per nutrimento alla mia Diletta il Frumento degli eletti, il
Vino che germina i vergini... Riceverà questo nutrimento dalle mani
dell'umile e gloriosa Vergine Maria, nostra comune Madre...
Voglio vivere nella mia Diletta e come pegno di
questa vita le do il mio nome,318 e questo suggello regale
sarà il segno della sua onnipotenza sul mio cuore.
DOMANI, GIORNO DELL' ETERNITÀ, alzerò il
mio elmo... La mia Diletta vedrà lo splendore del mio volto adorabile...
Udrà il NOME NUOVO che le ho riservato... Riceverà come sua Grande
Ricompensa, la BEATA TRINITÀ! ...Dopo aver condiviso la stessa vita
nascosta, gioiremo nel Nostro Regno della stessa GLORIA, dello stesso
TRONO, della stessa PALMA e della stessa CORONA. I nostri cuori, uniti per
l'eternità si ameranno dello stesso ETERNO AMORE! ...
Dato sul Monte Carmelo, sotto la nostra firma
e il sigillo delle nostre armi, nella festa della mia Agonia,319
addì ventiquattro febbraio, l'anno di grazia mille ottocentonovantasei.
T. del Bambino Gesù, Editore del Cavaliere Divino
Le offre come dono per la sua Professione l'ultima lacrima versata, prima di morire, dalla venerata madre Genoveffa di santa Teresa,320 e finge che sia quest'ultima a farle questo dono.321
24
febbraio 1896
A te, mia diletta figlia, offro come dono di nozze l'ulTima lacrima che ho versato su questa terra d'esilio. Portala sul tuo cuore e ricorda che é solo attraverso la sofferenza che una suor Genoveffa di Santa Teresa può arrivare alla santità. Non troverai difficoltà a prediligere la croce e le lacrime di Gesù, se penserai spesso a queste parole: "Mi ha amato e ha dato se stesso per me!".322
Per la Professione e la Velazione.
Suor Teresa del Bambino Gesù le aveva regalato un'immagine intitolata: « La scelta divina », rappresentante la santa Vergine col Bambino Gesù ritto sulle sue ginocchia, il quale con una mano regge un fascio di gigli, e con l' altra traccia una croce sulla fronte di un bimbo che stringe sul suo cuore una corona di spine. Quattro angioletti contemplano la scena.
La santa vi aveva scritto sul davanti:
POSUIT
SIGNUM IN FACIEM MEAM!
(Santa
Agnese, v.m.)
e dietro all'immagine:
Ricordo del giorno più bello... Del giorno che
racchiude in se e conferma tutte le grazie di cui Gesù e Maria hanno
ricolmato la loro prediletta Celina...
Per amore, Celina stringerà d'ora in poi sul suo
cuore le spine della sofferenza e del disprezzo, ma non ha paura, sapendo
per esperienza che Maria può cambiare in latte il sangue che cola dalle
ferite fatte dall'amore...
Con la mano sinistra, Celina stringe le spine, ma
con la destra tiene sempre abbracciato Gesù, il divino mazzetto di mirra
che riposa sul suo cuore.
È solo per mezzo di lui che Celina genererà le
anime. Essa irrorerà delle sue lacrime la semente e Gesù sarà sempre
radioso di gioia portando tra le sue braccia fasci di gigli...
I quattro piccoli cherubini le cui ali hanno appena
sfiorato la terra, accorrono e contemplano la loro diletta sorella, e
sperano, avvicinandosi a lei, di partecipare ai meriti delle sue
sofferenze. In compenso, fanno risplendere su di lei il raggiante candore
dell'innocenza e di tutti i doni che il Signore ha loro gratuitamente
prodigato.
24 febbraio - 17 marzo 1896
Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
rel. carm. ind.
A SUOR GENOVEFFA 323
Risponde garbatamente alle voci secondo le quali sarebbe partita
per un Carmelo dell'estremo Oriente. Questa volta era proprio cascata in trappola,
lasciandosi sfuggire il suo segreto...
Si tratta di un biglietto familiare scritto a
matita. Santa Teresa del Bambino Gesù si esprime nel linguaggio della sua
infanzia quando, riferendosi ad una storia ben nota sia a lei che a Celina,
si chiamava, per scherzo, « il signor Totò », e la sorella
« la signorina Lilì ». Quest'ultima poi era designata
anche col soprannome « povera, povera », da un ritornello
che si cantava spesso ai Buissonnets.
« Povera, povera »,324 non bisogna poi prendersela tanto se il S. T .325 è stato preso in trappola! ...326 Quando disporrà delle ali,327 avranno voglia di tendergli dei trabocchetti, non ci cascherà. E non ci cascherai neppure tu, povera S.328 Egli ti tenderà la mano, ti attaccherà due aluccie bianche, e tutt'e due voleremo via, alto alto, lontano lontano, e ci spingeremo, col battere delle nostre aluccie d'argento, fino a Saigon...329
È tutto ciò che potremo fare di meglio
per Gesù, perché è lui che ci vuole due cherubini e non due fondatrici.
Al momento presente, questo è certo. Se cambierà idea, cambieremo anche
noi: ecco tutto!
A suor Genoveffa 330
J. M. J. T.
[Inverno 1896.1897 (?)]
La
supplico molto umilmente, per domani faccia grazia al povero signor [Totò]
del suo scaldino...331 Ma la supplico ancora di vegliare
perché sia svegliato per l'Ufficio delle Ore.332
Egli teme che la sua carta 333 non serva a niente: infatti
la suora incaricata della sveglia è abituata a vedere la signorina che
Viene, ogni mattina, a strigliare il sig. [Totò], per trarlo dolcemente
fuori dai suoi sogni.334
Non sia dispiaciuta, povera signorina,
obbligata a portare vasi e vasetti a destra e sinistra335:
un giorno Gesù, a sua volta,
« andrà e verrà per servirla », e quel giorno arriverà
presto.( Lc 12,37)
A suor Genoveffa
[Inverno 1896-1897 (?)]
Non dimentichi di svegliare il sig. T. domani, povera signorina L. umiliata
da tutti,336 ma AMATA da Gesù e dal sig. T.
A suor Genoveffa
[Inverno 1896-1897 (?)]
Vuol
guardare domani mattina se il sig. Totò ha sentito la raganella?...337
A suor Genoveffa
[3 gennaio 1897 (?)]
Buona festa!!...
Il sig. Totò augura una buona festa alla signorina Lilì.338
A SUOR GENOVEFFA
Per l' anniversario della sua prima Comunione.339
13 maggio 1897
Gesù è contento
della sua piccola Celina alla quale si è dato, per la prima volta,
diciassette anni or sono. È più fiero di ciò che ha fatto nella sua
anima, della sua piccolezza, della sua povertà, di quanto non lo sia per
aver creato i milioni di soli e la distesa dei cieli...
A suor Genoveffa
[13 maggio 1897]
Gesù è contento della piccola Celina alla quale
si è donato per la prima volta 13 anni 340 fa. Egli è
fiero di ciò che fa nella sua anima, della sua piccolezza, della sua
povertà, più di quanto non lo sia per aver creato i milioni di soli e la
di soli e la distesa dei Cieli!...
A suor Genoveffa
[Aprile-maggio 1897 (?)]
Ho paura che la
Nostra Madre non sia contenta: tiene molto alle frizioni,341
soprattutto sul dorso. Se il sig. Clodion 342 verrà
domenica ad agitare la sua lunga capigliatura sul mio dorso, si chiederà
perché non è stato fatto quanto aveva detto!... Forse sarebbe meglio
aspettare fino a lunedì. Alla fine, Povera, Povera,343
faccia come vuole: domani sarà tutto pronto. Soprattutto non parli a
questo Povero sig.,344 agisca come le sembra opportuno e si
ricordi che dobbiamo essere ricche, ricchissime tutt'e due!
345
A SUOR GENOVEFFA
Umiliarsi
e sopportare con dolcezza le proprie imperfezioni: ecco la vera santità.
La sorella le aveva espresso la propria ammirazione per la pazienza con la quale aveva sopportato di posare, per delle fotografie, per un tratto di tempo lungo ed estenuante, e il suo timore di non poter imitare un esempio così perfetto.
J. M. J. T.
7 giugno 1897
Sorellina prediletta, non andiamo mai in
cerca di ciò che sembra grande agli occhi delle creature. Salomone, il re
più sapiente che mai sia esistito sulla terra, avendo considerato le
differenti occupazioni nelle quali si affaticano gli uomini sotto il sole:
la pittura, la scultura, tutte le arti, capi che tutte queste cose
sono soggette all'invidia, ed esclamò che esse non sono altro che
«vanità e afflizione di spirito ».346
L 'unica cosa che non sia esposta all'invidia, è
l'ultimo posto; non c'è che quest'ultimo posto che non sia per
nulla vanità e afflizione di spirito.
Ciò nonostante, la via dell'uomo non è in suo
potere,347 e talvolta ci sorprendiamo a
desiderare ciò che attira per il suo splendore. In quei momenti,
mettiamoci subito con umiltà tra la folla degl'imperfetti, e stimiamoci
delle piccole anime bisognose ad ogni istante di essere sostenute
dal buon Dio. Appena egli ci vede convinte del nostro nulla, ci tende la
mano. Se vogliamo ancora tentare di far qualcosa di grande, sia pure
sotto il pretesto dello zelo, il buon Gesù ci lascia sole. « Ma, da
quando ho detto: Il mio piede vacilla, la vostra misericordia, Signore, mi
ha sorretto ».348 Sì, basta umiliarsi, sopportare
con dolcezza le proprie imperfezioni: ecco la vera santità. Prendiamoci
per mano, sorellina amata, e corriamo ad occupare l'ultimo posto: nessuno
verrà a contendercelo.
ALLE SUE SORELLE MADRE AGNESE DI GESÙ
SUOR MARIA DEL SACRO CUORE E SUOR GENOVEFFA
Il canto divino del cigno.
Giugno 1897
Intorno ad un'immagine rappresentante il Bambino Gesù che falcia dei gigli,349 fissata su un cartone leggero, la Santa scrisse queste parole:
In alto: Non piangete su di me, perché sono in cielo con l'Agnello e le sacre vergini!...
Intorno all'immagine: Il più piccolo atto di puro amore è più utile alla Chiesa di tutte le altre opere messe insieme.350 È perciò della massima importanza che l'anima si eserciti nell'amore affinché, consumandosi rapidamente, non si arresti quaggiù e arrivi prontamente a vedere faccia a faccia il suo DIO (san Giovanni della Croce).351
In basso: Vedo ciò che ho creduto. Possiedo ciò che ho sperato. Sono unita a Colui che ho amato con tutta la forza del mio amore.
Sul rovescio,
copiò qualche brano delle ultime lettere scritte dal martire Teofano
Venard.352 Parlando di questi estratti, la Santa
diceva: « Sono i miei stessi pensieri, la mia anima rassomiglia alla
sua ».
Non trovo nulla sulla terra che mi renda
felice; il mio cuore è troppo grande; nulla di ciò che in questo mondo si
chiama felicità può soddisfarlo. Il mio pensiero vola verso l'eternità,
il tempo sta per finire.353 Il mio cuore è calmo come un
lago tranquillo o come un cielo sereno; 354 non ho
rimpianti per la vita di questo mondo; il mio cuore ha sete delle acque
della vita eterna...355 Ancora un poco e l'anima mia
lascierà la terra, finirà il suo esilio, terminerà il suo
combattimento... Salgo al cielo... Tocco la patria, colgo la palma della
vittoria! ...Fra poco entrerò nel soggiorno degli eletti, contemplerò
bellezze che l'occhio dell'uomo non ha veduto mai, udrò armonie che
l'orecchio mai udì, godrò gioie che il cuore non ha gustato mai...356
Eccomi giunta a quell'ora che ognuna di noi ha tanto bramato! 357
È vero, è vero che il Signore sceglie i piccoli per confondere i
grandi di questo mondo. lo non fo assegnamento sulle mie proprie forze, ma
sulla forza di Colui che sulla croce ha vinto le potenze dell'inferno.358
Sono un fiore primaverile che il Giardiniere coglie a suo piacere. Tutti
siamo fiori piantati su questa terra e che Dio coglie a suo tempo: un po'
prima, un po' dopo... Io, fiorellino effimero, me ne vado per prima.359
Un giorno ci ritroveremo in paradiso e godremo della vera felicità...360
Teresa del Bambino Gesù
facendo sue le parole dell' angelico martire Teofano Venard.
A SUOR GENOVEFFA 361
La
consola del dispiacere di doverla lasciare spesso per correre, come
infermiera, da altre malate...
J. M. J. T.
Non si preoccupi,
povera « signorina »,362 se è costretta a portare le
sue tazzine a destra e a sinistra.363 Un giorno Gesù «andrà
e verrà per servirla » , 364 e questo giorno verrà
presto.
A SUOR GENOVEFFA
Vale la pena accettare le mortificazioni che ci procurano le anime
buone, per ottenere la conversione dei peccatori.
J. M. J. T.
22
luglio 1897, Festa di santa M. Maddalena
Gesù
« Mi castighi
il giusto per compassione verso il peccatore. Ma l'olio, di cui questi si
profuma il capo, non bagni il mio»365
Io non posso essere castigata e sottoposta alla
prova se non da parte dei giusti, perché tutte le
mie consorelle sono accette a Dio. È cosa meno amara essere colpiti da un
peccatore che da un giusto; ma, per compassione verso i peccatori, per
ottenere la loro conversione, vi domando, mio Dio. d'essere colpita dalle
anime giuste che mi circondano. Vi chiedo pure che l'olio delle lodi, così
dolce alla natura, non bagni il mio capo, vale a dire il mio
spirito, facendomi credere di possedere delle virtù, che ho praticato
appena alcune volte.
O Gesù! « il vostro nome è come un olio
sparso »; 366 in questo divino profumo voglio
bagnarmi tutta intera, lontano dallo sguardo delle creature.
A SUOR GENOVEFFA
3
agosto 1897
In un momento di grande
angoscia, Teresa, molto malata, chiese un pezzettino di carta e vi scrisse
sopra a matita queste righe:
Mio Dio, quanto siete dolce per la piccola vittima del vostro Amore misericordioso! Neppure ora che unite la sofferenza esteriore alle prove interiori, posso dire: « Mi circondarono angoscie di morte »,367 ma esclamo nella mia riconoscenza: «Sono discesa nella valle dell'ombra della morte, ma non temo alcun male, perché voi siete con me, o Sig368e! ».368
(Alla mia
diletta sorellina suor Genoveffa di santa Teresa - 3 agosto 1897 - Ps. XXII).369

1 Il giorno della festa della madre Priora, madre Maria di
Gonzaga. Se riscontri degli errori
da segnalare, manda un e-mail
2
Vedi nella Storia di una famiglia, c. 13,
pp. 288-289, in che modo Celina confidò al babbo il suo desiderio di vita religiosa, e con quali sublimi sentimenti il signor Martin accolse questa confidenza.
3
Simbolo con cui indicava il matrimonio.
4 Qui, al simbolo del
giglio -purezza verginale -Teresa unisce quello del
semprevivo, il fiore che non appassisce.
5 Allusione alla grande prova di famiglia. Il signor
Martin, dopo essere stato colpito dal 10 maggio 1887 da diversi attacchi di
paralisi, aveva avuto nel giugno precedente una crisi più grave (dr. Storia di una famiglia,
c. 14, p. 298 sg.).
6 C.
ARMINJON, Fin du monde present et mystères de la vie future , p. 290. Cfr.
MA l38.
7
Cor. 13, 12; Sal. 81, 6; cfr.
ARMINJON, Lc.
8
Mt. 10, 34.
9Mt.
3, 10; Lc. 3, 9.
10
La madre Maria di Gonzaga.
11 21 ottobre: santa Celina, vergine, protettrice di
Meaux, compagna di santa Genoveffa. In occasione delle loro feste, Celina e Teresa
si scambiavano, sin dalla più tenera infanzia, piccoli doni. (Cfr Storia di una famiglia,
c. 12, pp. 256-257).
12 Mt. 3, 10;
Lc. 3, 9.
13
Cfr. Imitazione 3, 4.
14 SANTA
TERESA, Castello interiore, VII Mans., 4, 15 (Opere, ed. cit., p. 963).
15 La signora
Swetchine.
16
Cfr, MA 139.
17
Ibid. 19
18 Allusione
alla malattia del babbo che si aggravava di giorno in giorno e della quale
Celina, in modo particolare, doveva sentire il peso.
19
Pensiero di P. Pichon S. J. - Teresa lo citava volentieri nelle sue lettere
a Celina, sapendo così di far piacere alla sorella, della quale egli era
direttore spirituale.
20
Allusione simbolica a delle parole umilianti relative alla prova di
famiglia, che facevano pensare alle consolazioni degli amici di Giobbe.
21
Aspirazione di san Giovanni della Croce (dr. P. BRUNO DI GESÙ MARIA, San
Giovanni della Croce, Milano, Ancora, 1963, p. 428) e che, a suo esempio,
Teresa e Celina avevano espresso molte volte, la sera, alle finestre del
Belvedere.
22
Vedi Lettera 32, del 23 luglio 1888.
23
Si tratta della missione di dedizione filiale di Celina presso il signor
Martin.
24
Questa lettera non è firmata.
25
La lettera è stata scritta i primi del mese.
26
Cfr. Lettera 32, già citata.
27
Apoc. 21, 4.
28
Esprimeva così la sua intima unione con Celina.
29
Vedi nota della Lettera 33 al signor Martin del 31 luglio 1888.
30
Lc. 12, 48.
31
Cfr.
MA 206-207, con relative note 24-25, e Storia di una famiglia, c. 14, p.
303 sg. Celina e Leonia rimasero tre mesi a Caen. Teresa ebbe il permesso
di aiutare le sorelle con frequenti lettere: quelle indirizzate a Leonia
sono state distrutte.
32
Es. 4, 25. Citazione familiare a P. Pichon.
33
P. Pichon, S.J.
34
Pensiero ispirato alla Santa da diversi passi dell'opera di
ARMIN. JON, La fine del mondo presente e i misteri della vita futura, pp. 297, 298, 315.
35
I Cor. 7, 31.
36
Citazione di Une voix de Prison di
LAMENNAIS. Vedi nota della Lettera 35 alla signora Guerin del 23 agosto 1888.
37
ARMINJON, l. c., p. 300.
38
P. Pichon, S. ].
39 Sal.
136, 2.
40
SAN GIOVANNI DELLA CROCE,
Spiegazione del Cantico spirituale, c. 9, 7, nella traduzione delle Carmelitane di Parigi, edita da
Douniol, 1875, che fu ad uso di Teresa. Cfr. SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere,
Roma, Postulazione gen. O.C.D., 1967, p. 548.
41
Ibid., str. Il.
42
Celina aveva sognato di subire il martirio.
43 A proposito della salute del signor
Martin.
44 Is.
55, 8.
45
Sal. 89, 4.
46
Sal. 136, 1-4. La citazione era stata indicata dalla Santa.
47
Ufficio liturgico di santa Cecilia.
48
Il compleanno di Celina
era il 28 aprile.
49 Espressione riferita dall'amico del Santo,
l, P. CAMUS, in Lo .spi rito di S. Francesco di Sales, P. 3, c. 27, e citata dal P. Pichon nel ritiro predicato al Carmelo di Lisieux nell'ottobre 1887,
2a predica, 7° giorno.
50
Citazione del P.
Pichon, S. l.
51
Id.
52
Id.
53
La lettera fu scritta il 27
54
A quell'epoca la Comunione quotidiana non era in uso neanche nei monasteri delle Carmelitane.
Cfr. MA 225.
55
Il compleanno di Leonia era il 3 giugno seguente.
56Vedi
Lettera 32, del 23 luglio 1888.
57
ARMIN]ON, op. cit., p. 290.
58
Cfr. 1 Cor. 2,9. San Paolo ha scritto: « ...a coloro che lo amano».
59
Espressione attribuita falsamente a santa Teresa d'
Avila.
60
Cfr. ARMINJON, op. cit., p. 290.
61
Regalo di Celina a Teresa per la sua festa.
62 Questo nome, scelto spontaneamente da Teresa per la sorella, fu quello che Celina portò dalla sua entrata al Carmelo fino alla Vestizione (14 settembre 1894-15 febbraio 1895).
Cfr. Biglietto 154 del gennaio 1895.
63 Veronica significa
vero ritratto ( vera icone ). È notevole che la Santa abbia chiamato così sua sorella Celina che doveva più tardi, sotto la sua ispirazione, riprodurre con tanta fedeltà il
vero ritratto di Nostro Signore Gesù Cristo, copiato dalla sacra Sindone di Torino. San Pio X accolse con gioia il Volto Santo del Carmelo di Lisieux,
lo arricchì d'indulgenze e manifestò il desiderio « che entrasse in tutte le famiglie cristiane ».
64 Le anime sacerdotali.
65
Gv. 11, 16.
66
Così Teresa chiamava gli « aster » bianchi, fiori fini e leggeri che
sbocciano in ottobre e dei quali ignorava il nome quando, ai Buissonnets,
li offriva ogni anno alla sorella per santa Celina.
67 Le Carmelitane sono solite passare in preghiera presso il
Tabernacolo l'ultima ora dell'anno. Teresa scriveva alla sorella dopo Mattutino e prima dell'ora santa, sicura quindi che Celina in quel tempo riposava.
68 Allusione alla malattia del signor
Martin, che privava le figlie della sua presenza.
69
Mt. 6, 9.
70
Sua sorella Leonia.
71
L' immaginetta su prgamena dipinta da suor Agnese di Gesù rappresenta un
fascio di gigli intrecciati a delle spine e disposti intorno al Volto
Santo. Teresa e le sue quattro sorelle sono rappresentate dai fiori
sbocciati, i quattro fratellini e sorelline del cielo, dai bocci. Nessun
nome vi è indicato. L'espressione: « Giglio senza nome»
, per
designare Gesù, significa che il suo vero nome è troppo sublime per
essere pronunziato sulla terra con parole umane.
72
Allusione alla fermata fatta a Tours e al pellegrinaggio all'oratorio del
signor Dupont, il « santo uomo di Tours ».
73
MI. 5, 8.
74 Giac. 1, 12.
75
Leonia era sua madrina di cresima.
76 Allusione agli scrupoli di cui soffriva Maria
Guérin. Cf. Lettera 71, del 30 maggio 1889.
77
Dal P. Pichon, S. J .
78 Era uso nel monastero sospendere le visite in parlatorio dall'
Ascensione a Pentecoste. Cfr. Lettera 29 a Maria Guérin, nota 30.
79
Il lunedì di Pentecoste, 26 maggio.
80
Mt, 5, 11.
81
Mt. 5, 12. Celina era stata fatta segno a contraddizioni assai penose.
82 Is.
55. 8.
83
Mt. 5, 48.
84 Verso questo tempo, Teresa aveva confidato a P.
Blino, S. l. il suo desiderio di « farsi santa, di amare il buon Dio quanto santa Teresa ». Il buon religioso cercò di moderare tali aspirazioni che giudicava temerarie. La Santa trovò in questa opposizione uno stimolo a cercare nei Libri santi l'appoggio alla sua confidenza. Le poche righe indirizzate a Celina riflettono bene il suo stato d'animo.
Cfr. LAVEILLE, Sainte Therèse de l'Enfant-Jesus, p. 188, nota 1.
85 A
Caen.
86
ARMINJON, I. c.
87
Vedi in seguito alla lettera la copia di questa pagina.
88
Queste due parole sono sottolineate tre volte.
89 Is. 63, 3. Cf. La Sacra Bibbia,
Salani, 1955.
90 Is. 63, 5.
91
Is. 53, 3.
92
Cant. 5, 2. Citazione indicata nel testo dalla Santa stessa.
93
Is. 53, 4.
94 Allusione a un saggio poetico di Celina.
95 Allusione al suo desiderio persistente di rientrare alla Visitazione.
96
Cfr. nota della Lettera 87, del luglio 1890.
97 La Santa ha firmato la lettera con le iniziali di
Celina, Teresa, scrivendole precisamente sotto le parole: noi due, e circondandole d'una linea.
98 Indicazione data dalla Santa. Sono i versetti 1-5.
99
Id., versetti 1-5.
100
Apoc. 7, 14-15.
101
Cant. 1, 12; 5, Il; 5, 16, ecc.
102 Ufficio liturgico dei Sette Dolori della B. Vergine Maria, 1
responsorio.
103 Cantico del!' anima
nella Salita del Monte Carmelo, str.
8. Opere , ed. cit., p. 9.
104 Citazione di
una poesia di Celina. Cfr. LT 108.
105
Per la sua velazione (cfr. Ms A, 75 r°/v°).
106
P. Pichon.
107
Cfr. Ms A, 77r°.
108
Vedi LT 115, n.2.
109 Erano stati raccomandati alle preghiere delle Carmelitane di
Lisieux diversi sacerdoti pericolanti.
110 A Paray-le-Monial ove si
commemorava il secondo centenario della morte di santa Margherita Maria,
allora semplicemente beata.
111 Allusione al1'aster, col quale, qui, Teresa simboleggia la stessa
Celina. Cfr. Lettera 76, nota 100.
112
I Cor. 2, 9.
113 Un'amica della famiglia
Martin.
114
Di C. ARM1NJON. Vedi Lettera 32, nota 43.
115
Ecco il titolo degli argomenti del libro, a cui la Santa si
riferisce:
1. Della fine del mondo e dei segni da cui sarà preceduta.
2. Persecuzione del!, Anticristo e conversione dei Giudei.
3. Della risurrezione dei corpi e del giudizio universale.
4. Del
luogo dell'immortalità e dello stato dei corpi gloriosi.
5. Del purgatorio.
6. Dell'eternità delle pene e degli infelici dannati.
7. Della beatitudine eterna e della visione
soprannaturale.
8. Il Sacrificio cristiano, mezzo di Redenzione.
9. Del mistero della sofferenza nei suoi rapporti con la
vita futura.
116
Nel 1888, Teresa le aveva fatto a voce gli auguri in parlatorio.
117
Mt. 6, 21; Lc. 12, 34.
118 Gv. 14, 2.
119 Mt. 11, 25;
Lc. 10, 21.
120 Mt.
6,9.
121
Allusione alla conversione del sacerdote Giacinto Loyson, alla quale
Teresa si era consacrata. Questo povero traviato, già carmelitano, dopo
aver abbandonato la santa Chiesa a motivo dell'infallibilità del Papa,
aveva contratto un'unione sacrilega.
122
Madre Maria di Gonzaga.
123 2
Cor. 6, 2.
124 L'ex religioso Giacinto Loyson.
125 Giacinto Loyson mori a Parigi il
9 febbraio 1912, all'età di 85 anni, senza essere assolto dalla scomunica
maggiore. Fu assistito da un sacerdote della Chiesa armena, da un
rappresentante della Chiesa greco-scismatica e da tre pastori protestanti.
Il povero traviato non aveva mai cessato di ripetere l'invocazione che gli
era familiare: « O mio dolce Gesù! ». Santa Teresa, che aveva
pregato per lui durante tutta la sua vita religiosa, offrì a questa
intenzione la sua ultima Comunione, nel 1897, il 19 agosto, giorno in cui
allora si festeggiava san Giacinto.
126
Celina era al castello de La Musse con la famiglia Guérin, alternando
così con Leonia qualche giorno di vacanza con la dimora a Caen presso il
caro malato.
127
La venerata madre Genoveffa di santa Teresa, fondatrice, nel 1838, del
Carmelo di Lisieux, esercitò spesso la carica di priora. Mori in odore di
santità il 5 dicembre 1891, a 87 anni di età.
128
Le nozze di diamante o 600 anniversario di Professione di detta madre
Genoveffa,
129
Si trattava di un pretendente alla mano di Celina.
130 Ufficio
liturgico di sant'Agnese: antifona del primo notturno.
131
Mt. 12, 50.
132
Lc. 7, 47.
133
La Santa esprimerà lo stesso pensiero quattro anni dopo. Cfr. MA 120.
134
Allusione a un saggio poetico di Celina che non è stato conservato.
135
1 Cor. 7, 31.
136 Cant. 4, 6.
137
Sap. 4, 1, citato nell'ufficio liturgico delle Vergini.
138
La lettera non è firmata.
139
I fiori-Celina (asters), Cfr. Lettera 76, nota 100.
140 Molti
pensavano, a quel tempo, che le mene antireligiose potevano trasformarsi in
persecuzione sanguinosa.
141 Citazione di
un saggio poetico di Celina.
142 A cominciare da quest'anno, Teresa attinge specialmente nella sacra Scrittura il nutrimento necessario all'anima sua.
Cfr. MA 236.
143 Vuole
indicare i petali.
144
Mt. 6, 21; Lc. 12, 34.
145 Allude alla possibilità del martirio.
146 Cfr. Lettera 109, nota 15.
147 La lettera che, dal Carmelo, stava per partire per La
Musse.
148
Cfr. Imitazione, 2, 8, 1; 3, 34, 1.
149
Istantemente pregata dallo zio, Celina aveva fatto un rapido passaggio a La
Musse, lasciando il babbo affidato a Leonia.
150
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico spirituale, str. 14. Cfr. Opere, ed. cit.,
p. 497.
151
Gv. 4, 35.
152
Mt. 9, 37-38.
153
La cugina. Il suo onomastico era il 21 agosto, santa Giovanna di Chantal.
154
Cant. 5, 10; 1, 3.
155
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico spirituale, Opere, ed. cit., p. 638.
156
1 Cor. 7,31.
157
Lc. 19, 4.
158
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Preghiera dell'anima innamorata, Opere, ed. cit.,
p. 1087.
159
La fonte di questo pensiero di santa Teresa di Gesù Bambino si trova
nell'Anno liturgico di D. GUERANGER, al 9 dicembre, secondo giorno
dell'ottava della festa dell'Immacolata Concezione.
160
Lc. 19, 5.
161
Gv. 1, 38.
162
Mt. 8, 20; Lc. 9, 58.
163
Is, 53, 3.
164
Questa lettera non ha firma.
165
Cant. 2, 1.
166
Reminescenza di Mt. 6. 30.
167
Cfr. Lc. 10, 42.
168
Cant. 4, 6.
169
Mal. 3, 50.
170
Sal. 18, 6.
171
Gv. 4,7.
172
Questa lettera fu indirizzata a La Musse, dove il signor Martin era stato
trasportato con la sua carrozzella e letto di paralitico.
173
Leonia, il 23 giugno precedente, era entrata alla Visitazione di Caen.
174
Is. 55, 8.
175
Atti 20, 35.
176
Mt. 2, 50; Mc. 3, 35; Lc. 8, 21.
177
Gv. 14, 23.
178
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Strofe su argomenti spirituali, Opere, ed. Cit.,
p. 1044. È da ricordare che la Santa usava la versione francese.
179
Lc. 15, 31.
180
Mt. 18, 12.
181
Cant. 1, 7.
182
Ibid. 5, 1.
183
Cfr. Cant. 4, 6: « Vadam ad montem myrrhae et ad collem thuris ».
184
Sal. 22, 2.
185
Cant. 4, 6.
186
Gv. 7,37.
187
Sal. 41, 2.
188
Madre Agnese di Gesù, priora del Carmelo.
189
Lc. 21, 29 sgg. e luoghi paralleli.
190
S.GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico spirituale, str. 30. Opere, ed. cit., p.
668.
191 Vita
30, 20. Opere, ed. cit., p. 300.
192 Mt.
8, 24; Mc. 4, 38; Lc. 8, 23.
193
Mt. 8, 26; Mc. 4, 39; Lc. 8, 24.
194
Gv. 4,6.
195
Mc. 4, 38.
196
Mt. 8, 20; Lc. 9, 58.
197
Cant. 1, 13.
198
Suor Marta di Gesù, una delle due novizie di cui era allora incaricata
come aiuto della madre Maria di Gonzaga. Cfr.
Lettere 56 e 146.
199
La lettera è senza firma.
200
Cant. 3, 2-4.
201
Lc. 19, 48.
202
Mi. 26, 63; Mc. 14, 61.
203
Mt. 25, 34-36.
204
Mt. 13, 44.
205
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico spirituale, str. 1, 9. Opere, ed. cit.,
p. 511.
206
Is. 53, 3.
207
Imitazione, l. 1, c. 2, 3.
208
Imitazione, l. 2, c. 11,4.
209
Imitazione, l, 3, c. 49, 7.
210
Sal. 75, 10. La lettera non è firmata.
211Espressione affettuosa usata spesso con Celina dalle sorelle.
212
Si trattava della casa in via Labbey dove Celina si trovava col babbo
malato e con domestici che non le
ispiravano
fiducia. I signori Guérin pensavano di prenderla con loro insieme al
signor Martin.
213
Questi si era convertito durante una novena di Celina a san Giuseppe.
214
Sal. 126, 1.
215
Cant. 4, 6. Cfr. pure la fine dell'Atto di offerta.
216
Maria Guérin che desiderava entrare al Carmelo.
217
Nome che doveva portare Celina al suo ingresso al Carmelo. Cfr. Lettera 76,
nota 96 e biglietto 154 a Celina.
218Teresa
vuoI mettere la sorella in guardia contro le seduzioni del mondo.
219
Cant. 7, 1.
220
Sal. 136, 1-4.
221
Ufficio liturgico di santa Cecilia, primo responsorio del primo notturno:
« Cantantibus organis, Caecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat
».
222
Lc. 2, 14.
223
La Santa ha espressi questi stessi pensieri nella sua poesia: La melodia di
santa Cecilia, composta per il compleanno di Celina, il 28 aprile 1894.
224
Sap. 4, 1.
225
La lettera non è firmata.
226
Questa lettera, priva di data e di firma, secondo ogni probabilità è
del marzo 1894.
227Deformazione della parola inglese
Godfisches. Sono dei testacei.
228
Cfr. Lettera 127, nota 63.
229
Maria Guerin.
230
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico
spirituale, str. 28. Opere, ed. cit. p. 658.
231 C. ARMINJON, op. cit.,
p.290
232
La melodia di santa Cecilia. Vedi Poesie.
233
Sal. 90, 12.
234
Gv. 21, 5.
235
Lc. 5, 5.
236
Sap. II, 23. La citazione fu indicata dalla Santa stessa.
237
MI. 26, 64; Mc. 14, 62; Lc. 22, 69.
238
Faceva temere che neanche questa volta Leonia potesse rimanere alla
Visitazione di Caen.
239
Maria Guérin.
240
Cant. 6, 10-11. Citazione nel testo indicata dalla Santa stessa.
241
Imitazione, I. 3, c. 51, 2.
242
Cant. 6, 12. La citazione nel testo è della Santa.
243
Gv. 20, 17.
244
Gv. 14, 23.
245
Gv. 1, 1.
246
Gv. 17, 17.
247
Gv. 14, 6.
248
Gv. 18, 38.
249
Cant. 1, 12.
250
Es. 4, 25, Citato spesso da P. Pichon, S. l.
251
Lc. 22, 28-29.
252
Is. 63, 3 e 5.
253
Mt. 8, 24; Mc. 4, 38; Lc. 8, 23.
254
Gv. 17,21.
255
Lc. 22, 29.
256
Is. 53, 3.
257
Cant. 7, 1. La citazione nel testo è della Santa,
258
Sal. 136, 2-4.
259
Rom. 8, 26. Citazione nel testo, della Santa.
260
Per tutta la comunità, alla quale la madre Priora l'avrebbe letta in
ricreazione.
261
Maria Guérin.
262La
stessa Celina.
263
Il sacrificio degli affetti di famiglia, data la prospettiva di una partenza per un Carmelo di Missioni.
264
Cfr. Novissima verba, 16 luglio 1897.
265
Detto familiare alla Santa.
266
Cfr. Mt. 8, 26.
267
Suor Maria della Trinità, entrata al Carmelo di Lisieux il 16 giugno 1894.
Formata alla vita religiosa sin dall'inizio del suo postulato dalla Santa
che le insegnò la sua via d'infanzia spirituale, fu uno dei testi più
notevoli al processo canonico e mori il 16 gennaio 1944.
268
La sua carica di sottomaestra delle novizie che esercitava sin dall'anno
precedente, senza portarne il titolo. Due novizie, sue compagne, le erano
state affidate: suor Marta di Gesù entrata al Carmelo il 23 dicembre 1887
e suor M. Maddalena del SS. Sacramento entrata il 22 luglio 1892, tutte e
due in qualità di sorelle converse. Suor Maria della Trinità, Celina e
Maria Guérin, entrate più tardi al Carmelo, portarono a cinque il numero
delle novizie affidate alla Santa.
269
Celina era col babbo a La Musse, ove si succedevano i numerosi ospiti della
famiglia Guérin.
270
Allusione al desiderio di Celina di entrare al Carmelo.
271
Cantico per ottenere la glorificazione di Giovanna d' Arco, composto 1'8
maggio precedente, e Il mio canto d'oggi, composto in giugno. Cfr. Poesie.
272
Maria Guerin.
273
Sal. 125, 6.
274
Padre Pichon.
275
Madre Agnese di Gesù, suor Maria del Sacro Cuore e la stessa Teresa.
276
Manca la firma.
277
I signori La Neele deploravano l'entrata di Celina al Carmelo e glielo
facevano sentire.
278
Francis e Giovanna.
279
Celina, avendo passata una giornata a Luc-sur-Mer con la famiglia Guerin,
aveva portato del pesce al Carmelo.
280
Altra volta, il signor Martin era felice quando la sua pesca era stata
abbondante così da farne approfittare le Carmelitane.
281
Atti 20, 35.
282
C. ARMINJON, op. e loc. cit.
283
Cfr. Ger. 2, 13.
284
Mc. 14, 3.
285
Gv. 12, 3.
286
Mt. 26, 8 e Mc. 14, 4.
287La
suora che aveva al Carmelo l'ufficio d'infermiera.
288
Allora dispensiera della comunità.
289 Lettera
senza firma.
290
Cfr. Lettera 76, nota
96.
291
Cfr. Lettera 109, nota 15.
292 Fu
soltanto nel 1916 che il nome del "Volto Santo" venne nuovamente
rimesso in onore per suor Genoveffa, essendole dato spontaneamente da molti
in seguito al Volto Santo da lei dipinto. Cfr. Preghiere, Consacrazione al
Volto Santo, nota 14.
293 "La
signorina Lilì" (Celina) e il "Signor Totò" (Teresa). Su
questi appellativi, che sono una reminiscenza dei Buissonnets, cfr. CG,
p.817+a.
294 Teresa
aveva dipinto su un paio di zoccoli il monogramma JHS, contrassegno già
attribuito alla fondatrice, e ormai attribuito a Celina.
295
La professione di Suor Genoveffa é fissata per il 24 febbraio. La novizia
ha chiesto a sua sorella di descriverle le "feste del Cielo" per
l'occasione. Teresa soddisfa questo desiderio adattandosi al gusto di
Celina per il meraviglioso e la sovrabbondanza di decorazioni, e
riprendendo il suo stesso stile.
296
La vigilia della professione era uso pregare in coro fino a mezzanotte.
297
La cella occupata da Suor Genoveffa.
298
Il capitolo.
299
Cfr. LT 183.
300
Cfr. l'Atto di offerta (Pr.6)
301
Gli aster; cfr. LT 98.
302
Cfr. P 44.
303
Maria Melania Teresa Martin, morta a due mesi (1870)
304
Menzione degli altri tre fratellini: Elena, Giuseppe Luigi e Giuseppe
Gianbattista, morti in tenera età.
305
"Amavo molto San Sebastiano", ha annotato Suor Genoveffa (Cfr. Pr
18)
306
Allusione alle circostanze penose che precedettero la professione di Suor
Genoveffa, a causa del carattere di Madre Maria di Gonzaga (cfr. CG, p.
1182).
307
Uno dei soprannomi di Celina.
308
Massima cara al Signor Martin; cfr. LT 158).
309
Un passo biblico prediletto da Teresa (cfr. Ms A, 47v°; Ms C, 5v°; LT
145v°, 183; P 17, 15; PR 4, 4v°; NPPA di suor Agnese di Gesù e di suor
Genoveffa; BT, pp. 52s) per via del Signor Martin di cui suor Genoveffa
scrive: "Più volte, sorprendendo il nostro caro papà nel suo
"Belvedere", l'abbiamo visto con lo sguardo immerso
nell'infinito, mentre ripeteva con accento profondo queste parole della
Sacra Scrittura che lo rapivano: "Ego sum merces tua magna nimis"
(Sarò io la tua mercede che oltrepassa ogni misura) [Gen 15, 1 Volg.] ...
perciò abbiamo fatto apparire questo versetto sull'immagine-ricordo"
(Note preparatorie alla storia di una famiglia, di suor Genoveffa, p.214).
310
Cfr. Lamartine, Réflexion, in Recueillements poétiques [raccoglimenti
poetici].
311
Cfr. la lettera della Signora Martin a Paolina il 9 luglio 1873 (LF,
pp.145-146).
312
Cfr. LT 179, n.1.
313
Cfr. S.Giovanni della Croce, Orazione dell'anima innamorata (trad. it.,
p.1087).
314
Secondo l'usanza di allora, la neo-professa presiedeva l'Ufficio corale il
giorno della professione.
315
Dopo la messa di mezzanotte, suor Genoveffa trovò questo biglietto in uno
dei suoi sandali.
316
Suor Genoveffa aveva precedentemente ideato il suo stemma disegnandolo a
penna. Teresa se ne ispirò per dipingere la pergamena e redigere il testo
riprodotto sopra, e fu l'iniziativa della sorella che le dette il pensiero
di comporre uno stemma per se stessa.
317
Sappiamo che nel 1916 questo nome le venne in parte restituito, dopo i
suoi studi sul sacro Sudario di Torino che le dettero modo di riprodurre a
disegno il santo Volto di Nostro Signore. Cfr. Lettera 154, nota 8.
318
Era stato scelto il monogramma JHS per marcare gli oggetti di vestiario ad
uso di suor Genoveffa in comunità. Cfr. Lettera 67 , nota 75.
319
L' Ufficio canonico celebrato il lunedì 24 febbraio 1896 era quello
dell'agonia di Nostro Signore. In quel tempo, tutti i martedì di quaresima
si celebrava una festa in rapporto alla Passione di Nostro Signore: l'
Agonia, i santi Chiodi, la Corona di spine, il Sudario, la santa Croce,
ecc.; ma il 1896, essendo anno bisestile, san Mattia apostolo fu
festeggiato l'indomani, martedì 25, e la festa dell'Agonia fu anticipata
al lunedì 24.
320 Vedi Lettera 109.
321 Lacrima della venerata
religiosa alla sorella il 24 febbraio 1896.
322
Gal. 2, 20. Quando Celina era ancora nel mondo, madre Genoveffa le aveva
inviata questa parola quale messaggio da parte di Gesù.
323
Biglietto senza data.
324
Nomignolo preso da un ritornello che solevano cantare ai Buissonnets.
325Abbreviazione
di: « signor Totò ».
326Allude
alla possibilità della sua partenza per un Carmelo nell'Estremo Oriente.
Essendosi lasciata sfuggire il segreto, aveva provocato da parte di suor
Genoveffa delle domande velate. Essa vi risponde amabilmente.
327
Ossia: quando non sarà più in questo mondo...
328
Abbreviazione di: « signorina Lilì».
329
II Carmelo di Saigon, il primo fondato in estremo Oriente. Cfr. Lettera 138,
nota 18. Dal Carmelo di Saigon ebbero origine il Carmelo di Hanoi e diversi
altri. Per qualche tempo si trattò della partenza di Madre Agnese di Gesù
e di suor Genoveffa per il Carmelo di Saigon. Il progetto non si effettuò.
Cfr. MA 284.
330 Questo biglietto e
i due seguenti mettono ancora in scena "il signor Totò", e
"la signorina Lilì".
331 Scaldino a
brace, che Madre Maria di Gonzaga aveva imposto a Teresa di usare
nell'inverno 1896-1897. Suor Genoveffa era qualificata, a titolo di seconda
infermiera, per "far grazia" o no alla sorella.
332 Ufficio delle
Ore Minori, recitato in inverno alle sette.
333 Le monache
dispensate dalla levata del mattino appendevano un foglietto di carta al
saliscendi della propria cella. Per la seconda 'sveglia', verso le sei e
quaranta, una religiosa bussava ad ogni porta munita di tale biglietto.
334 Suor Genoveffa
frizionava Teresa con una cintura di crine. Cfr. QG 27.7.17.
335 Alle monache
ammalate.
336
Suor Genoveffa ha asserito che « i suoi difetti la tenevano costantemente
nella umiliazione, perché - spiega - con il mio carattere impulsivo mi
succedeva spesso di aver piccole sfuriate con le consorelle. Sfuriate che
mi affliggevano molto per via del mio grande amor proprio» (Souvenirs
autobiographiques [Ricordi autobiografici], 1909).
337
La « matraque », arnese in legno che veniva scosso nei chiostri e nei
corridoi per la "prima sveglia"; in inverno alle 5,45.
338
Suor Genoveffa ha annotato: "Questo biglietto mi veniva offerto da un
bimbo che aveva anche un fiorellino in mano - era un'immagine a vivi
colori".
339
Suor Genoveffa aveva fatto la prima Comunione il 13 maggio 1880. Teresa
considerava questo giorno « come uno dei più belli della sua vita ». Cfr.
MA 81.
340 In realtà,
diciassette anni (il 13.05.1880); cfr. Ms A, 25
341
Cfr. LT 208, n.5.
342
Soprannome dato al dott. de Cornière; cfr. DE, p.708.
343
Cfr. LT 207, n. 1.
344
"Il signor Totò" (Teresa). Suor Genoveffa la frizionava al
mattino, prima dell'Ufficio di Prima, nel tempo del silenzio rigoroso.
345
Cfr. CRG, p. 196.
346
Eccle. 1, 14.
347
Ger. 10, 23.
348
Sal. 93, 18.
349
Sotto l'immaginetta, edita da Bouasse-Lebel, recante il n. 1563, è
stampato il testo: « Felice il giglio che si mantiene senza macchia sino
all'ora della raccolta, il cui candore splenderà eternamente in paradiso».
350
S.
GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico spirituale, str. 29, 2. Opere, ed. cit., p.
662.
351
Fiamma viva d'amore, str. 1, 34. Opere, ed. cit., p. 754.
352
Vedi Lettera 190. Aveva letto queste lettere nell'opera: Vie et
Correspondance de l. Théophane Vénard, pretre de la societé des Missions
étrangères, décapité pour la foi au Tong-King, le 2 février 1861,
Houdin, 1888. Il volume fu stampato anonimo, ma il suo autore era il sac.
Eusebio Vénard, fratello del martire.
353
Lettera del 3 gennaio 1861 a Mons. Theurel, vescovo d' Acanto, che era
stato suo condiscepolo nel seminario delle Missioni Estere.
354
Lettera del 20 dicembre 1860, allo stesso.
355
Lettera del 2 gennaio 1861, alla famiglia.
356
Lettera del 20 gennaio 1861, alla sorella.
357
Lettera del 3 gennaio 1861, a Mons. Theurel.
358
Lettera del 3 dicembre 1860, alla famiglia.
359
Lettera del 20 gennaio 1861, al babbo.
360
Lettera del 2 gennaio 1861, alla famiglia.
361
Biglietto senza data.
362
Nome scherzoso dato qualche volta a suor Genoveffa in ricordo dei
Buissonnets. Cfr. Lettera 74
363
Alle malate.
364
Cfr. Lc. 12. 37.
365
Sal. 140, 5.
366 Cant. 1. 3.
367
Sal. 17, 5.
368
Sal. 22, 4.
369
La citazione è indicata dalla Santa.
ultimo aggiornamento 5/3/2001