SACERDOTI IN MISSIONE: 

riflessioni di P. Luca


Una riflessione molto personale di Padre Luca Bulgarini prima dell'Ordinazione sacerdotale e prima della sua partenza per la missione in Romania.

 

     Pensando al missionario ci viene in mente il padre bianco in mezzo ai negretti, o che è festeggiato dai bambi ni in una sperduta foresta brasiliana, o altre immagini simili. È meno facile immaginare i missionari impegnati nella nuova evangelizza zione voluta dal Papa, che si svolge a pochi passi da casa nostra in Europa. Qui non si combatte più contro le calamità naturali, le carestie, la siccità, la fame o l'analfabetismo. Qui i nuovi nemici che minano l'identità del l'uomo sono l'edonismo sfrenato e allo stesso tempo le conseguenze delle economie socia liste che hanno ridotto a deserto arido l'ani ma umana di interi popoli.

     In questi paesi le nuove povertà sono lo sradicamento dalle tradizioni culturali, religiose, morali, la mancanza di senso della famiglia, l'assenza dei grandi ideali per cui spendere la vita.     

     Con tale panoramica dinnanzi agli occhi mi sto preparando all ' ordinazione sacerdota le (nel prossimo giugno) e a partire per la missione che noi frati carmelitani scalzi abbiamo appena fondato a Bucarest in Romania.

     Nelle poche righe seguenti non troverete l'affinata esperienza di un grande sacerdote missionario, ma gli aneliti, le speranze e le promesse del mio cuore al Signore, affinché tutto ciò che sarò chiamato a fare sia secon do la sua volontà e per la sua gloria.
     

    La vocazione al Sacerdozio e la vocazione alla missione non 

sono frutto del nostro sfor zo o la realizzazione delle nostre passioni; questo è certo. È Dio che chiama ciascuno di noi per realizzare il Suo disegno. Per raggiun gerci e farsi amare da ogni uomo il Signore usa la strategia del contagio: elegge me e te perché diffondiamo la sua nuova umanità attorno a noi, ovunque siamo. Tanto più il nostro animo è aperto e trasparente, tanto più facilmente egli ci condurrà per le sue vie di salvezza che nessuno sa misurare: "lo ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra:" (Is. 49,6).

     Quando si pone il proprio futuro nelle mani del Signore le sorprese sono tante, e tuttavia, come anche voi avrete sperimentato, guardando al passato della vostra vita fin dall'infanzia, ognuno può riconoscere una propria storia di salvezza fatta di tanti segni convergenti in un 'unica direzione; la tua missione.   

     Solo dentro questo quadro comune della vocazione del cristiano, è possibile compren dere l'origine della vocazione

più specifica del Sacerdote missionario. Per me andare in missione da Sacerdote significa essere l 'ulti- mo germoglio di una vita che nasce dal Padre, passa al Figlio e nella Chiesa si prolun ga ovunque lo Spirito Santo trovi un terreno fertile, un cuore aperto.

     So che c'è un solo contenuto da trasmette re: il coraggio dell'amore cristiano. Per que sto è fondamentale avere personalmente incontrato la salvezza di Cristo che si mostra pronto a tutto per me.

     A questa condizione è possibile portare con entusiasmo il perdono, la misericordia e la grazia di Cristo in tutto il mondo. Solo se Cristo per primo, inviato dal Padre in missio ne tra gli uomini, ci insegna che morire è la condizione per risorgere, allora è possibile l'obbedienza del Sacerdote inviato. Prima viene 1 'umiltà di imparare una nuova lingua, di adattarsi ad un alloggio precario, e ai nuovi usi e costumi locali, a lottare contro le nuove miserie.

     Anche Gesù si è adattato in tutto alla nostra condizione umana fino alla morte, ma ha compiuto tutto con la serenità e la forza di un figlio che vuole far felice il Padre. Forte di questo, preso totalmente dalla causa del Signore e libero dai risultati concreti ed immediati, nutro la speranza cristiana che certamente arriveranno frutti di grazia e di salvezza. Per questo la Vergine Maria ci inse gni la fedeltà alla preghiera e una custodia attenta e premurosa del Signore.

    

  dalla "Rivista Santa Teresa del B.G. e la sua pioggia di rose"

n. 9 - settembre 2000

 


 

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ultimo aggiornamento 10/9/2000