Notiziario e-mail

 

Numero 1 del 6 agosto 2000

 

Bucureşti , 6 agosto 2000

 

Carissimi confratelli e amici,

comincia con questo numero il notiziario e-mail della missione dei Padri Carmelitani Scalzi di Romania. Si tratta di uno strumento semplice e immediato per comunicarvi le nostre notizie e  gli sviluppi della missione, soprattutto in questo inizio.

Potrebbe diventare il primo mattone di uno strumento più completo e più bello (un sito web, per esempio…) ma, per adesso, ci accontentiamo di un primo obiettivo: raggiungere voi che avete un indirizzo di posta elettronica. Ci affidiamo a voi per raggiungere gli altri amici e confratelli che ne sono sprovvisti. Fateci sapere gli indirizzi di altre persone interessate a questo notiziario: li aggiungeremo alla nostra rubrica. Soprattutto all’inizio è gradito un cenno di risposta, per essere sicuri di avervi raggiunti.

Vorremmo dare a questo foglio una scadenza quasi mensile, poi vedremo quello che riusciremo a fare… 

Una cosa ci è chiara: vogliamo comunicare la salvezza di Gesù Cristo! La “Buona Notizia”, appunto… Dio ha voluto comunicarsi, da qui è cominciata la novità del Cristianesimo. Siamo in missione perché la Chiesa ci ha inseriti in questo grande movimento di comunicazione mediante l’annuncio della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, l’insegnamento della fede ma anche mediante le lettere che i cristiani si scrivono (alcune di queste sono Parola di Dio…), un invito a cena, la proposta di un’iniziativa. Mediante queste comunicazioni, con gli accenti dei diversi carismi, Cristo ha raggiunto una moltitudine di persone, le ha cambiate e le ha salvate facendone “figli nel Figlio”.

Siamo qui per comunicare tutto questo ai nostri fratelli rumeni ma non vogliamo, a causa della distanza, rinunciare a comunicare con voi, per due motivi. Primo: perché quanto detto è così essenziale alla fede da essere vero sempre e per tutti. La comunione (comunicazione) ecclesiale che si allarga non si “diluisce” ma si intensifica. Non dimenticate che siamo qui mandati dalla Chiesa, quindi a nome anche vostro. Secondo: abbiamo bisogno di voi, della vostra preghiera e della vostra amicizia, anche nelle sue espressioni più concrete. Vogliamo riuscire a farvi sentire “vostro” ciò che è già realmente vostro per dono dello Spirito Santo. Il primo passo per fare questo è  darvi fatti, persone, luoghi e storie da conoscere. Oggi cominciamo. 

Il 16 luglio 1999 il Padre Provinciale Gianni Bracchi ha avuto un incontro con il vescovo di Bucureşti, mons. Ioan Robu, per parlare di una possibile presenza nostra nella capitale rumena.  Esattamente un anno dopo, il 16 luglio 2000 Grande Giubileo dell’Incarnazione, mentre festeggiavamo la Beata Vergine Maria  del Monte Carmelo, veniva fondato ufficialmente dai Carmelitani della Provincia Veneta il convento di Bucureşti.

Abbiamo celebrato la santa messa della solennità presso la Chiesa degli italiani. Erano presenti, oltre al Padre Provinciale Gianni Bracchi, padre Angelo Ragazzi, padre Rodolfo Girardello, padre Umberto Raineri, i genitori di padre Luca, la mamma di padre Adolfo, una sorella  di padre Antonio.  Al termine della messa abbiamo offerto un piccolo rinfresco. Molti fedeli si sono fermati, tanti li abbiamo conosciuti per la prima volta.

Nella stesso giorno è stato nominato il priore della casa, padre Tarcisio Favaro, 51 anni, proveniente dalla comunità di Palermo-Madonna dei Rimedi, già parroco e priore, con molti anni di esperienza nella formazione dei religiosi. Oltre che priore, padre Tarcisio è anche cuoco e barbiere della comunità, due servizi per cui è molto apprezzato.

Gli altri padri sono Antonio Prestipino, 36 anni, proveniente dal convento di Verona Scalzi e arrivato in Romania in aprile. Il 27 luglio Padre Antonio è stato eletto economo della casa, per i meriti acquisiti sul campo. C’è poi padre Adolfo, 37 anni, proveniente dal convento di Brescia e padre Luca, 35 anni, ordinato da poco tempo, dal 17 giugno.

Adesso viviamo in un appartamento a piano terra di uno dei tanti bloc (palazzoni grigi e anonimi) di cui è fatta questa città. Abbiamo quattro stanze, una piccola cucina e due bagni. Nella stanza di padre Antonio, con una tenda abbiamo ricavato uno spazio che funge da cappella (mt. 2x3). Nella stanza di Luca (la più grande) si svolge la maggior parte della vita comunitaria: lì facciamo le riunioni della comunità, stiriamo, accogliamo gli amici, facciamo lezione e ricreazione.

La nostra giornata comincia alle 6.15 con il suono della campanella regalataci dalle nostre monache di Crotone. Alle 6.30 celebriamo le lodi e l’ufficio delle letture, poi facciamo un’ora di preghiera in silenzio. Dopo la colazione comincia la giornata che di solito è dedicata allo studio della lingua (abbiamo una brava insegnante che viene da noi  due mattine la settimana), al disbrigo di incombenze burocratiche, alla gestione della casa.

L’orario del pranzo non è fisso, dipende dagli impegni della mattina. È fisso invece il riposo pomeridiano. Alle 15.15 celebriamo l’ora nona, poi si riprendono le attività. Alle 18.30 usciamo di casa per andare a celebrare la messa (in rumeno!) nell’appartamento di Suor Nicoletta, che guida una comunità di accoglienza per ragazze madri e bambini abbandonati. Alla messa sono sempre presenti anche due suore francescane Dionisia e Rowena, provenienti dalle Filippine, che stanno costruendo un asilo vicino alla nostra chiesa parrocchiale. È un vero miracolo che nello spazio di un quartiere si ritrovino concentrate tre comunità religiose cattoliche. Celebrare la messa con loro per noi è un grande dono e una memoria quotidiana del compito sacerdotale che il Signore ci ha affidati.

Dopo la messa rientriamo in casa, recitiamo i vespri e facciamo orazione fino alle 20.00. Quindi facciamo cena e ci dedichiamo ai lavori casalinghi o alla corrispondenza.

Così è trascorso questo mese. Abbiamo anche fatto due uscite per visitare la Moldavia e Sinaia, zona montana della Romania. Tutto è servito per conoscere di più questa terra  e questa gente: le campagne, i villaggi che sembrano lontanissimi nel tempo dai nostri paesi italiani, l’industrializzazione forzata e irrazionale imposta dal regime comunista.

Abbiamo anche conosciuto l’ambiente ecclesiale cattolico. Abbiamo dei carissimi amici missionari che ci hanno molto aiutato a cominciare: padre Lazzarin (della congregazione di Don Orione), il nostro padrone di casa, che ci invita a pranzo ogni domenica; padre Solideo (della congregazione del Murialdo), impegnatissimo nel suo GREST per i bambini (circa quattrocento!)  di Popeşti-Leordeni.

Domenica 23 luglio abbiamo partecipato al Giubileo diocesano dei giovani. Erano presenti un migliaio di ragazzi e ragazze, molti religiosi e religiose provenienti da tutta la diocesi (che è grande come l’Austria). È stato un momento bello che ci ha messo addosso la voglia di imparare presto la lingua per poter comunicare con le persone e servire la Chiesa. Con un po’ di rumeno, mescolato all’inglese, al francese e all’italiano, abbiamo conosciuto molti giovani, incuriositi dal nostro abito e dalla lingua straniera. Abbiamo anche partecipato alla marcia di 15 Km che ci ha portato alla cattedrale (piccolina…) dove il nostro vescovo, mons. Ioan Robu, ha concluso con la celebrazione della messa in un clima di entusiasmo. Dopo la messa il vescovo ha invitato a pranzo tutti i sacerdoti (i numeri qui lo consentono) e quindi anche noi ci siamo ritrovati a tavola con sacerdoti diocesani. Alcuni li conosciamo, molti sono giovani e ci hanno accolti cordialmente.

Uno di questi parroci ci ha mandato un giovane, Marcel, moldavo ma che vive qui in capitale, che vuole conoscere la nostra vita di religiosi carmelitani. Adesso viene a messa tutti i giorni con noi e ha cominciato a condividere un po’ della nostra  vita.

 Tutto sommato ci sono molti segni promettenti in un paese che sta rapidamente cambiando per assomigliare sempre di più all’Occidente: la Chiesa cattolica è piccola e povera di mezzi ma in fermento, Cristo vuole essere conosciuto e amato (“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”, Lc 12, 49). E noi?

Con la Grazia che ci viene dalla missione affidataci non vogliamo perdere né un minuto di tempo né una briciola di energia, ma, al tempo stesso, sappiamo di dover avere pazienza. Gli obiettivi più prossimi sono due: imparare la lingua e comprare il terreno per cominciare la costruzione del convento. Vi diciamo a che punto siamo.

Per il primo: stiamo imparando con l’insegnante ma ci frena la convivenza tra italiani. Per rimediare abbiamo deciso di dividerci. È un grosso sacrificio rinunciare alla propria comunità ma è necessario. Per un paio di mesi padre Adolfo e padre Luca andranno a vivere in due comunità diverse di lingua rumena. Abbiamo già individuato le due comunità: lo studentato dei Francescani Conventuali di Roman e la casa di postulandato degli Orionini di Iaşi. Si tratta di posti distanti tra loro circa 80 Km; da Bucureşti sono circa 400 Km (sono Km rumeni, molto più lunghi di quelli italiani!). prevediamo di partire domenica 20 agosto. Dopo toccherà a padre Tarcisio e a padre Antonio fare qualcosa di analogo.

Per il secondo: stiamo trattando per dei terreni nella zona del lago di Snagov, a circa 27 Km di ottima strada da Bucureşti. I proprietari da contattare, da convincere a vendere, da verificare se sono i veri proprietari (da queste parti è così…) sono circa una ventina. Un lavoro notevole. Preghiamo tanto San Giuseppe che ci aiuti a portare in porto una nave così grossa…

Nel frattempo attendiamo le nostre consorelle Carmelitane di Torino che vengono per lavorare con noi. Sono in quattro e dovrebbero arrivare ad ottobre.

Questo è il quadro generale. Adesso sapete il contesto in cui ci muoviamo. La prossima volta potremo essere più brevi.

Aspettiamo le vostre lettere, domande ma soprattutto le vostre preghiere.

Non disdegniamo neanche aiuti economici! Sia ben chiaro…

Se volete aiutarci date i soldi a padre Umberto Raineri (tel. 045 / 800 37 38), nostro angelo protettore in Italia, oppure fate direttamente un versamento in lire su questo conto:

  BANCA COMERCIALA ROMANA  s.a.
Succ. Bucureşti – Sect. 2
Favaro Tarcisio
2511.2-8413.2 

La revedere. Vicini in Cristo 

                                                    Padre Tarcisio, Padre Antonio, Padre Adolfo, Padre Luca

 


 

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ultimo aggiornamento 10/9/2000