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Giubileo 2000 Pellegrinaggio in Italia A TOMBETTA nel
Suo Santuario dal
18 al 23 dicembre 2000
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TERESA TRA NOI
I
resti mortali della nostra Santa nel Santuario di Tombetta.
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Santa Teresa di Lisieux
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Dal 18 al 23 dicembre L’urna con le reliquie di S. Teresa di Gesù Bambino nel nostro Santuario. Con gioia e intima commozione vi annunciamo che dal 18 al 23 dicembre p.v. l’urna contenente i resti mortali di S. Teresa di Gesù Bambino sarà esposta alla venerazione nella nostra Basilica. Il pellegrinaggio italiano iniziato il 4
maggio scorso, terminerà proprio qui a Verona, nel Santuario più
conosciuto e frequentato dopo quello di Lisieux. Non poteva questo essere il modo migliore per concludere l’Anno Giubilare: stringerci attorno alla nostra Santa rinnovando la fede per una testimonianza cristiana forte e coraggiosa, come è stata quella di Teresa. Del resto è proprio il rinnovamento personale e comunitario l’obiettivo principale dell’Anno Santo: contemplando il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio siamo invitati, sull’esempio dei Santi, a trasmettere la bellezza della fede perché l’uomo possa sperimentare l’amore di Dio. Per quella settimana il Vescovo ha concesso alla nostra Chiesa il titolo di "Chiesa Giubilare", con tutte le facoltà connesse. Si sta predisponendo un programma di celebrazioni per venire incontro a più persone e per tutte le età. Il passaggio di Teresa tra noi ci aiuti e ci
guidi sulla via della santità. Il "Pellegrinaggio S. Teresa", coordinato dal rettore della Basilica di Lisieux, Mons. Raymond Zambelli, farà tappa nel nostro Santuario dal 18 al 23 dicembre. Dalla Francia per tutta l’Europa, compresa la Russia, nelle Americhe, in Oceania, in Asia e in Africa, la piccola grande Teresa, dottore della Chiesa, sta facendo la sua "corsa di gigante".
Teresa nacque ad Alençon in Francia nel 1873. Compì i suoi studi presso le benedettine di Lisieux. Ancora giovinetta, dopo numerosi tentativi e suppliche ottenne il permesso di entrare nel monastero delle Carmelitane di Lisieux; praticò in modo particolare l'umiltà, la semplicità evangelica e la fiducia in Dio, e queste virtù insegnò alle novizie con la parola e l'esempio. Morì il 30 settembre del 1897. Fu canonizzata nel 1925. Da papa Pio X a Giovanni Paolo Il ne è stata riconosciuta la santità, ma anche la dottrina eminente e insieme accessibile. Giovanni Paolo II l’ha dichiarata Dottore della Chiesa il 19 ottobre 1997 (la più giovane dei 33 dottori della Chiesa susseguitisi nei secoli) ed "esperta della teologia sapienziale", anche se non "ha potuto frequentare una università e neppure studi sistematici". Nella Lettera apostolica "Divini amoris scientia", promulgata in coincidenza con il rito liturgico del Dottorato, Giovanni Paolo II indica negli scritti di S. Teresa di Lisieux un punto di riferimento imprescindibile per coglierne l'"eminente dottrina". Gli scritti teresiani evidenziano "un particolare carisma di sapienza" mediante cui la giovane carmelitana si sente istruita dal Signore Gesù, da lei chiamato "il Dottore dei Dottori" (Manoscritto A, 83v), dal quale attinge le verità del Vangelo, in particolare "la scienza dell'amore di Dio". Nelle sue riflessioni sulla Sacra Scrittura (nei suoi scritti si contano più di mille citazioni bibliche), Teresa di Lisieux riconduce le verità fondamentali della fede alla scoperta dell'Amore misericordioso. Nella sua autobiografia si legge: "La mia vocazione è l’amore. ...Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà." Teresa intuisce che "l'Amore racchiude tutte le vocazioni" e nei tre manoscritti autobiografici, editi poi con il titolo di Storia di un'anima, svela la via "che tutti possono praticare, perché tutti sono chiamati alla santità" ("Divini amoris scientia", 6). Una via impegnativa che è pratica delle virtù evangeliche, dinamismo interiore, testimonianza. Con la sua fede coraggiosa e provata, Teresa si sente più che mai vicina ai non credenti avendo sperimentato in prima persona il "silenzio di Dio", la "notte oscura della fede", la sensazione dell'inutilità di tutto. Il messaggio teresiano risulta attuale anche nella rivalutazione della missione della donna. Se la donna è chiamata ad essere un "segno della tenerezza di Dio verso il genere umano" (Vita Consecrata, 57), la santa di Lisieux mostra alla Chiesa e alla società quale ruolo abbia. Questa é un'occasione unica per venerare le sacre spoglie di Santa Teresina: non perdiamo l'occasione. |

ultimo aggiornamento 4/1/2001