
Padri Carmelitani
Scalzi di Romania
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Notiziario e-mail
Numero
16
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Bucuresti,
30 novembre 2001
Carissimi
confratelli e amici,
qui
a Bucuresti
la vita prosegue con ritmi intensi di lavoro per la nostra comunità nel
servizio che religiosi e parrocchie ci chiedono. Abbiamo quasi finito di
rimettere a posto l’appartamentino che abbiamo comprato e presto ci
allargheremo. Ma l’avvenimento più importante di quest’ultimo mese è stata
la visita pastorale del nostro Padre Superiore Generale. Per questa occasione
siamo andati tutti in Italia, ad eccezione di Padre Luca che è in Spagna. Il
risultato di questa visita è stato positivo e carico di premesse buone per il
nostro futuro. Dopo il nostro rientro la nostra casa ha assunto l’aspetto di
un magazzino per poter accogliere la mercanzia e i mobili venuti dall’Italia,
con cui arrederemo la nuova depandance.
Sul
fronte del progetto “grande” (quello della casa di spiritualità-convento-chiesa)
sembra che le cose comincino ad andar bene. Sta lavorando per noi un gruppo di
architetti croati e sloveni (sono dei consacrati del movimento dei Focolari) che
ci ha presentato un’idea di progetto interessante. Staremo a vedere.
Quanto
al resto, c’è da dire che Mihai sta andando avanti bene. Sicuramente ha una
grande voglia di imparare. E padre Luca? Lasciamo a lui la parola ...
La cronaca di Spagna è molto semplice: porto
l’abito tutti i giorni (anche per combattere i +13 C gradi della mia cella).
Alle feste della classe balliamo tutti insieme “vamos a la plaia calienta el
sol”, ma qui il sole non “calienta” piú, viene giá la neve e si va a
fare i cappellani dalle suore missionarie di Palau alla mattina frrrr...esto.
Ho baciato la tomba di s. Teresa e di s. Giovanni della Croce
raccomandando la missione rumena. Trascorrerò qualche giorno a Duruelo per
esplorare comodamente i resti archeologici dell’antica casa di s.
Giovanni della Croce ormai scomparsa.
Don Antonio Mas Arrondo,
professore di Cristologia, ci ha
spiegato il Castello Interiore e ha testimoniato i suoi 20 anni di
volontariato nel mondo dell’aids, alcool, droga e prostituzione, mostrando che
la gente si converte e muore riconciliata, applicando l’itinerario interiore
di s. Teresa in modo creativo ed efficace.
Una conferma che Teresa sta bene in mezzo alla gente, è una santa per
tutti, e non sta ferma sui piedestalli barocchi.
LE SUORE
Carissimi,
rieccoci
a voi per darvi le notizie di questo mese trascorso fra gli impegni che, ormai
stabilmente, caratterizzano le nostre giornate e le nuove esperienze che hanno
arricchito il nostro bagaglio di conoscenza e di affetto per questo paese.
Continuiamo
il lavoro con le ragazze dell'appartamento, con le famiglie povere che hanno
ammalati in casa, con i giovani della parrocchia e con quelli di Popesti Lordeni.
Con questi ultimi proseguono gli incontri formativi e, in più, stiamo
preparando le “colinde” (canti popolari natalizi) da cantare visitando le
famiglie e per le strade. Vogliamo preparare anche alcune "piese" cioè
recite natalizie da presentare nelle parrocchie o in qualche orfanotrofio (in
rumeno "camin").
Ci
è stata fatta una nuova richiesta a cui abbiamo acconsentito con entusiasmo e
fraternamente.
Alla
periferia di Bucuresti, e precisamente a Voluntari, contribuiamo alla nascita,
"incet incet" (cioè pian pianino), di un piccolo oratorio aperto a
tutti: cattolici, ortodossi, poveri, ricchi... presso la nuova chiesa costruita
dagli Orionini nel complesso del Piccolo Cottolengo che sta nascendo.
Il
sabato e la domenica ci rechiamo in questo quartiere e grande è la nostra
sorpresa nel vedere questi piccoli che pur di venire all’oratorio sfidano il
freddo, la neve e la lontananza della chiesa dalle proprie abitazioni.
Vengono con i mezzi pubblici, senza essere accompagnati dai genitori. Si
ritrovano ad una fermata e insieme vengono all'oratorio e ritornano a casa la
sera... a volte, anche Sr. Margherita fa parte di queste spedizioni.
Con
Mihai abbiamo fatto una visita ai suoi parenti in Moldova, luogo dove la povertà
dignitosa, la semplicità e l'accoglienza della gente ha riempito il nostro
cuore di gioia e i nostri occhi
ancora una volta si sono spalancati ad una realtà vissuta dai nostri nonni:
strada non asfaltata, ponti di legno sorretti da barche, cavalli e carri,
guidati dai contadini, che popolano le viuzze che si diramano fra le piccole
case da presepio dei villaggi o diretti verso la citta' per vendere i prodotti
del proprio lavoro.
Nella
nostra casa c’è una novità... abbiamo finalmente ingrandito e abbellito la
nostra cappella. È un luogo importante per tutte noi. Lì il nostro essere
comunita' si concretizza e si rafforza attorno alla presenza costante di Gesù
Eucaristia.
Questo
luogo inoltre e' sempre più popolato da giovani, anziani e ospiti
dall'Italia...insomma ormai le circostanze ci hanno chiesto di ampliare e
rendere sempre più accogliente il TEMPIO DI DIO.