Padri Carmelitani  Scalzi di Romania

Str. Oteşani 63

Bloc T 68 Ap. 2 Sect. 2

72235 BUCUREŞTI

(ROMANIA)

tel. 0040.1. 21 09 155

e-mail: carmelitaniscal@pcnet.ro

Banca Comerciala Romana sect 2-Bucarest

Favaro Tarcisio c/c  2511.2 – 8413.3

 

Notiziario e-mail

 

Numero 11

 

 

 

 


Bucuresti, 14 giugno 2001

 

All’inizio di giugno noi Padri ci siamo ricongiunti stabilmente nel nostro appartamento. Padre Adolfo ritornerà brevemente in Moldavia per fare gli esami del suo corso presso i francescani di Roman, e Padre Luca è rincasato dalla parrocchia di Bucuresti Noi. Ci siamo trovati di nuovo attorno alla piccola  tavola noi quattro e il buon minestrone fumante di Padre Tarcisio. Padre Antonio non perde l’occasione di aggiornarci sugli acquisti dei terreni: dopo una fase di lunga attesa ora abbiamo cinque ettari tutti uniti e compatti. Vicino all’imbocco della strada siamo riusciti a prendere un terreno di circa mille metri quadrati già edificabile. Qui costruiremo una prima casa che per qualche anno ci servirà da convento, fino a quando non sarà terminato il progetto principale, quindi diventerà una foresteria.

Il progetto di questa prima casa è a buon punto e quando i nostri superiori e l’amministrazione locale ci daranno il via, cominceremo a costruire. Speriamo al più presto!!

Intanto in campagna il nostro orzo biondeggia e attende operai per la mietitura. In un piccolo appezzamento abbiamo seminato la nostra insalata e già mangiamo fragole, cipolle e attendiamo uva che non abbiamo piantato noi, come da biblica memoria: questa di Snagov è proprio la terra che il Signore ci ha promesso!

In città i parroci cominciano a conoscerci e a chiamarci per sostituirli nelle loro assenze; a Crevedia, in periferia, insieme alle suore abbiamo aiutato ad animare una giornata di preghiera e di gioco per i giovani. Per una settimana è stato in casa con noi Mihai, un giovane di ventisette anni, desideroso di conoscere la vita carmelitana. Si è trovato molto bene. Lo affidiamo al Signore e anche a voi lettori chiediamo una preghiera per le vocazioni.

P. Tarcisio poi ci ha salutato ed è partito per l’Italia dove ci ha rappresentato tutti al consiglio plenario e all’ordinazione sacerdotale di Padre Fabio. La nostra comunità in questo mese di giugno festeggia diverse ricorrenze di onomastici e di anniversari di ordinazione. In questa atmosfera di sobria vivacità abbiamo aperto la casa a tanta gente che è venuta a trovarci: imprenditori italiani che lavorano in Romania, tra cui un amico che ci sta aiutando per il progetto della casa; i signori La Manna che sono transitati a Bucarest come turisti; delle monache ortodosse, conosciute a Iasi, dirette alla patriarchia di Costantinopoli. Con questo spirito di ospitalità ci prepariamo ad accogliere dall’Italia altre visite tra cui quella del Padre Provinciale con alcuni laici interessati ad operare in Romania. Ci auguriamo che anche in futuro la nostra casa possa sempre mantenere questo clima di ospitalità.

Dopo un anno di missione abbiamo aiutato tante persone e abbiamo realizzato parte dei nostri obbiettivi anche grazie a tanta vostra generosità e di tutti coloro che pregano per noi. Vogliamo ringraziare chi ci segue riconoscendo che la missione la costruite anche voi, chi in un modo e chi nell’altro.

 

 

PILLOLE DI SPERANZA...

Anche qui in Romania è arrivata la calda estate, un tempo cominciato, con nuove esperienze e piccoli ma significativi impegni apostolici.  Ci siamo recate in Cattedrale per la grande veglia di Pentecoste animata dai giovani di alcune Parrocchie della capitale. Si sono alternati momenti di silenzio, canti e gesti liturgici che hanno aiutato a pregare e attendere il dono dello Spirito Santo con gioia e vivacità.  Con i Padri Giuseppini del Murialdo stiamo programmando una " vara impreuna " cioè un'estate-insieme per i ragazzi che ci vedrà impegnate in uno dei quartieri più' poveri della cintura di Bucarest: la Danubiana, vicino alla discarica cittadina. La località è sorta per gli operai della fabbrica Danubiana, costruttrice delle ruote per le famose macchine rumene "DACIA". Questa zona ormai vive uno stato di decadenza delle strutture molto evidente: tubazioni scoperte che percorrono tutti gli angoli delle strade, monolocali popolati da intere famiglie di dieci o più persone, uomini e donne disoccupati perché la fabbrica ha lasciato a casa molti dei suoi  dipendenti. Recandoci in questo quartiere decadente, durante il tragitto, un tanfo e un'aria pesante ha riempito i nostri  polmoni...  Padre Antonio (della Congragazione dei Giuseppini) ci avvisa: Questa è la geenna di Bucarest. Uno scenario impressionante si presenta ai nostri occhi; una montagna di rifiuti sui quali intere famiglie razzolano tra l'immondizia in cerca di qualcosa per sè o da vendere. Entriamo finalmente nella Danubiana ed un esercito di bambini di tutti i colori, un po' per razza e un po' per sporcizia, ci vengono incontro con grande entusiasmo e curiosità. Sì! Qui faremo la nostra prima esperienza estiva tra i più poveri e miseri. Abbiamo così partecipato alla prima “anima-Bucarest” (un corso per animatori), con alcuni ragazzi della Diocesi affinché un domani possano diventare, loro, animatori nella propria realtà Parrocchiale e sociale. In questa terra una delle cose che manca a questi "tineri" (giovani) è l'esperienza del gruppo, della comunione tra di loro, dello stare insieme per potersi costruire come persone e comunità cristiana. Questa è una delle sfide presenti, che anima e riempie di entusiasmo il cuore di noi giovani, suscitando il desiderio di lavorare per il Regno di Dio.

Con Padre Luca, abbiamo animato una giornata dei giovani nella Parrocchia di Crevedia, e pur fra imprevisti e sorprese, la quarantina di giovani presenti se ne sono tornati a casa contenti della giornata trascorsa. Anche le nostre ragazze uscite dal camin (orfanotrofio) hanno partecipato a questa iniziativa ed è stata per tutte loro una esperienza positiva, si sono sentite membri di una società' che solo da poco tempo conoscono.

Suor Margherita con esse ha trascorso una giornata a Costanza, località' balneare che si affaccia sul Mar Nero. Una macchia scura, però ha rovinato il clima gioioso della giornata, infatti al ritorno, sul treno, ci siamo scontrate con il razzismo e la poca accoglienza che queste giovani trovano fuori dalla propria casa.

Suor Fabiola si trova in Italia, ci sentiamo un po' orfane, ma la presenza dei padri ci incoraggia molto, e sempre di più la comunione tra di noi cresce dal non conoscerci precedente, all'esperienza della condivisione spirituale e materiale (dalle cenette preparate da novelli cuochi a momenti formativi insieme).

 

NOTIZIA FLASH: la nostra comunità' ha ospitato per un giorno, una bimba di appena due anni perché' la mamma si trovava in ospedale per dare alla luce il suo secondogenito.

La situazione di questa famiglia non è tra le più belle, infatti vivono in sei in un piccolo appartamento senza il papà. Ringraziamo tutti per l’aiuto che continuamente ci date e per il sostegno nella preghiera e nell’amicizia che sentiamo sempre presenti.