Prima unità

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"DIO E FEDELE E ABRAMO SI FlDA":

Denise, Francesca detta Franci, Romina detta Romi, Elisabetta detta Sissi e
Claudia si incontrano ogni pomeriggio sui gradini della chiesa per
raccontarsi ciò che e loro capitato durante la giornata. E un momento
importante per le cinque ragazze.
Oggi Romi si deve proprio sfogare perché ha avuto una discussione con il
papà:
«Io, da grande, voglio fare la hostess, voglio viaggiare, conoscere
molti paesi, divertirmi... ma mio padre,  mi dice che sono una sognatrice, 
che poi passerà, che devo crescere perché la vita e diversa...».

«I genitori parlano sempre così - interviene Sissi - perché hanno paura di
perderci, 0 magari temono che ci succeda qualcosa... bisogna capirli».

«Ma no, sono loro che devono capirci perché noi siamo il futuro ed e giusto
avere grandi aspirazioni e non accontentarci del solito tran-tran
- aggiunge
Claudia -
i miei mi dicono sempre di si!».
«Anch'io ho discusso con mia madre quando le ho raccontato i miei sogni, le
mie aspirazioni... perché io voglio fare il fantino, -
dice Franci - amo i
cavalli, vado ad equitazione fin da piccola. Ma mia madre insiste che e solo
uno sport da tempo libero e che devo stare con i piedi per terra e non
vivere di sogni. Così io non le racconto più niente di ciò che penso».

«Io vi invidio, - dice Denise - voi si che siete coraggiose e amate il
rischio e l'avventura, io invece non ho idee chiare: un giorno vorrei fare
un lavoro e il giorno dopo qualcos'altro... ma sono ancora alla ricerca di
qualcosa che mi soddisfi. Anche il Parroco mi ha chiesto che cosa vorrei fare
da grande e vista la mia risposta vaga sapete che cosa mi ha detto?».

«Raccontacelo subito perché  sono proprio curiosa di sentire - dice Sissi
molto interessata all' argomento».
«Mi ha raccontato la storia di Federica, una ragazza di buona famiglia, che
a soli 16 anni aveva iniziato a lavorare come impiegata in una piccola
azienda ed era come tutti i giovani alla ricerca della felicita. Aveva un
discreto stipendio per cui si era comperata un' auto, proprio il modello che
aveva sempre sognato e che ora poteva guidare. C'era tutto per essere
contenta: famiglia, amici, lavoro, soldi. Ma dentro di se avvertiva un
vuoto, sembrava le mancasse qualche cosa per essere davvero felice.
Nella sua ricerca incontro un animatore in gamba che l'aiuto a capire che cosa le mancava e quello che poteva riempire i suoi sensi di vuoto.
Andò a fare qualche esperienza con i ragazzi del SERMIG, andò a fare le ferie a "Taizé" per fare anche quell'esperienza di lavoro e di preghiera e conobbe tanti ragazzi e ragazze europei, non solo italiani.
L'intuizione che doveva spendere la sua vita per gli altri ormai era diventata certezza. Ma quali erano "gli altri" per cui voleva mettere in gioco la sua vita? 
Non era facile darsi una risposta.
Una sera, dopo aver incontrato un gruppo di giovani, ecco la risposta: "Gli altri cui dedicare la mia vita sono i giovani che hanno tutto, eppure non sono soddisfatti. Quelli che non hanno ancora scoperto valori grandi, ideali significativi e che mancano di basi solide sulle quali costruire la loro vita.
Si è impegnata per qualche anno in parrocchia come animatrice e nello stesso tempo si è preparata alla sua futura missione.
Ora vive in una "comunità". La sua vita e semplice, ritmata dalla preghiera, dallo studio e dalla continua disponibilità ad incontrare, ascoltare, dialogare, condividere il cammino con ragazzi e giovani».

«Ah sì, brava, ma non fa per me» taglia corto Claudia.
«Per carità, voglio trovare la mia strada anche senza entrare in una comunità, perchè io amo essere libera come l'aria» dice Romi.
Un velo di indifferenza sembra essere sceso sul gruppo, pero sono tutte un po' pensierose...

   La Parola di Dio

Vocazione di Abramo (Genesi 12,1-9)

 

       1 Il Signore disse ad Abram:

       “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria

       e dalla casa di tuo padre,

       verso il paese che io ti indicherò.

       2 Farò di te un grande popolo

       e ti benedirò,

       renderò grande il tuo nome

       e diventerai una benedizione.

       3 Benedirò coloro che ti benediranno

       e coloro che ti malediranno maledirò

       e in te si diranno benedette

       tutte le famiglie della terra”.

 

       4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. 5 Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan 6 e Abram attraversò il paese fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei.

       7 Il Signore apparve ad Abram e gli disse: “Alla tua discendenza io darò questo paese”. Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso. 8 Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. 9 Poi Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb.

 

Le promesse e l’alleanza  (Genesi 15,1-6)

 

       1 Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: “Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande”. 2 Rispose Abram: “Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Eliezer di Damasco”. 3 Soggiunse Abram: “Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede”. 4 Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore: “Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede”. 5 Poi lo condusse fuori e gli disse: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e soggiunse: “Tale sarà la tua discendenza”. 6 Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.

 

Nascita di Isacco  (Genesi 21,1-3)

 

       1 Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. 2 Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 3 Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.