
La notizia dell'operazione "Alligator"
condotta dai
Carabinieri, ha portato, via satellite,
il nome di Altamura e Gravina, fino ai confini del mondo.
Tutti gli altamurani e i gravinesi
sparsi per il pianeta, e tutti coloro che, a qualsiasi titolo, conoscono
e amano le nostre città, non hanno potuto che provare grande rammarico,
profondo disagio, forse rabbia, alla notizia che ragazze, anche minorenni
vengano rapinate nella dignità e nel corpo, da giovani che, dopo
averne plagiato la volontà con erbe assassine, offrono droga in
cambio di prestazioni.
Fa molto male sentir parlare del
proprio paese o di un luogo caro per notizie di cronaca nera, e si prova
un indescrivibile senso di colpa quando sui giornali si prendono nomi,
cognomi, età, residenza delle persone coinvolte, specialmente se
i protagonisti sono giovani, e le vittime, delle minorenni della strada
accanto.
Carissimi NN… le Forze dell'Ordine
vi hanno arrestati; un magistrato vi giudicherà, i benpensanti tireranno
un sospiro di sollievo; voi, forse per l'ennesima volta, farete l’esperienza
del carcere, dal quale, in genere, non si esce né convertiti, né
migliori. Mentre voi pagate, altri, tanti, tantissimi giovani come fiume
sotterraneo o come ammassi di rottami e carcasse trascinati da una vorticosa,
devastante alluvione, continuano a scrivere squallide storie di prostituzione,
di usura, di overdose, di violenza, di contagi, di fallimenti, di autodistruzione,
di morte.
In alcuni Parlamenti, anziché
fare «me culpa», si invoca la manna delle droghe leggere benedette
dalla legge. In paesi extraeuropei si va all'impiccagione o all'ergastolo
per qualche grammo di eroina. Nelle piazze italiane si rivendica
anche con gesti plateali e provocatori, la liberalizzazione della droga.
Le innegabili conseguenze di tutto
questo? Sono tante! I grandi trafficanti riciclano miliardi in organizzazioni
malavitose, armi e attività illecite,- col sangue delle vittime
versano altro sangue: la vera fonte della loro ricchezza e del loro potere
non è la droga, ma i tossicodipendenti.
Un'ecatombe di vite stroncate fisicamente
o psichicamente, popola città e paesi di passivi consumatori di
surrogati di evasione: di giovani svuotati, smarriti, annebbiati, senza
ideali, né progetti, né speranze per il futuro; senza volontà
di vivere, di lottare, di costruire un mondo diverso.
Ragazzine inermi con vuoti educativi,
con carenze affettive o con famiglie assenti, illuse di potersi autogestire,
ignare delle vere conseguenze che le segneranno per tutta la vita, cadono
inesorabilmente nella rete di un umiliante commercio del proprio corpo.
Unica, vera prospettiva che le attende è un inaccettabile “usa e
getta”.
Dopo certe esperienze infatti è
molto difficile credere nel valore del proprio corpo, nella necessità
di custodirlo e rispettarlo; nell'amore pulito e gratuito, in un ragazzo
che cerca il cuore e l'anima e non il sesso; nella possibilità di
amare ad essere amate senza penalizzanti pedaggi, ma preparandosi in due
a costruire una famiglia.
Carissimi NN....non vi ho scritto
tanto per farvi la predica ma con la consapevolezza che nel vostro cuore
ci sono ancora corde capaci di vibrare davanti alla verità, anche
quando fa male. Siete troppo giovani per essere incalliti nel male.
Anche voi siete vittime di tanti fattori negativi che hanno congiurato
contro di voi e vi hanno fatto scambiare il grande dovere di vivere per
un gioco di piacere e di morte.
Diteci che cosa non vi abbiamo
saputo dare: che cosa possiamo fare per voi, in che cosa siamo responsabili
o colpevoli dei vostri errori.
Se, dopo aver porto le mani alle
manette avrete il coraggio di porgerle a chi vuole tirarvi fuori, per rendervi
liberi e vivi dentro, forse la grigia nube che si è stesa nel cielo
della murgia alla notizia dell’operazione ”Alligator”, finalmente si dissolverà.
I carabinieri vi hanno chiamati
«Alligatori» esseri che azzannano a tradimento prede inermi,
le quali, una volta entrate nella morsa delle fauci, non hanno via di scampo.
Ora che la giustizia vi ha fermati,
siate voi stessi, come hanno fatto tanti altri prima di voi, a decidere
di uscire dalla palude, di togliervi la corazza squamosa, di diventare
giovani veri, onesti, rispettosi, solidali, aperti al dono e al servizio.
E’ difficile, ma è possibile:
ci è riuscito chi si è lasciato rinnovare da Cristo. E’ l'augurio
che vi faccio con tutto il cuore.
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