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Diocesi di Tortona

Unità Pastorale di Torrazza Coste: S. Antonino Martire - S. Carlo Borromeo - S. Maria Immacolata e S. Giuseppe

Parrocchia S. Antonino Martire - Torrazza Coste - Ente Morale Religioso senza fini di lucro

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   L'ORGANO: 1812 - XXI sec.

Cap. B01 - Storia della Parrocchia di S. Antonino - Pag. B01.19

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2001 - © Copyright 2000 - 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


La documentazione riguardante la "Storia della Parrocchia di S. Antonino Martire" è tratta dalla ricerca storica realizzata tra il 1998 e il 2000 da Michele Cuzzoni quale parte integrante della Relazione della propria Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste".

 

L'Organo




Il problema dell'accompagnamento musicale nelle funzioni più solenni è da sempre sentito in tutte le parrocchie: il suono di strumenti musicali favorisce e solennizza le funzioni: il canto è doppia preghiera.

Se le Chiese più grandi possono vantare di possedere grandiosi strumenti già  a partire dal '400 e dal '500, come San Giovanni in Laterano o San Petronio a Bologna, quelle più piccole faticano grandemente a racimolare i denari necessari per dotarsi di uno strumento adeguato alle proprie esigenze.

Anche a Sant'Antonino l'esigenza musicale è molto sentita e, in tutti i libri di conti fino al 1815 si parla di denari somministrati il giorno di qualche festa per pagare musicisti che suonassero in chiesa. Per lo più si tratta di suonatori singoli di strumenti come il violino o il flauto o - più raramente - due suonatori di entrambi gli strumenti.


1812
La situazione cambia: nell'Atto di Congrega del 13 Settembre, i Fabbriceri della Parrocchia di S. Antonino devono cercare se sia possibile, un Organo per le funzioni, il suo suonatore e i cantanti.


1816
Nel Libro dei Conti, il 1 gennaio vi è la nota di pagamento alla Società  dell'Organo di Casteggio perchè faccia pervenire all'Organista Gozzini, l'intero pagamento dell'anno precedente 1815, con il danaro raccolto ammontante a Lire milanesi 15.


1817 - 1822
Ogni anno si pagano all'organista circa Lire 45.

1847
Poi, fino a questa data, non si ritrova più alcuna notizia, tranne l'Inventario di questo anno che afferma l'esistenza di una scatola contenente documenti riguardo all'Organo.



Successivamente, nei vari Libri dei Conti si annota:



1848 Settembre
Si sono sostituite le corde dei mantici e si sono provveduti diversi elementi per il restauro dello strumento.

1848 Ottobre
Si acquista a Voghera una tenda per l'organo; essa è il velario della mostra, così chiamata perché costituita dalle canne di facciata. La tenda si abbassa per proteggere lo strumento dalla polvere e per nasconderlo nei tempi in cui è vietato l'uso dello strumento, cioè in Avvento e in Quadragesima (Quaresima).

1848 - 3 Novembre
Si paga il falegname Malaspina di Torrazza per la costruzione dell'Orchestra (detta cantoria o "balcone") ove poggia l'organo.

1848 - 15 Novembre
Si dà  l'acconto al Sig. Bartolini di Casteggio, fabbricatore dell'Organo (diverso da quello nominato negli atti del 1816).

1849 dopo Pasqua
Si vende la pelle dei mantici vecchi dell'organo.

1849 - 21 Novembre
Si paga la seconda rata a Bartolini.

1850 - 10 Dicembre
Saldo dell'organo, a fronte di complessive 540 lire di Savoia e soldi 15. Contemporaneamente si comprano due oggetti per coprire i mantici dell'organo, detti "mascherizi".

1862
Sono necessarie riparazioni e si acquista un martello, un tenaglino e del filo d'ottone, probabilmente per modificare qualche tirante.

1913
Aggiustamenti all'organo da parte dell'Organista Ferrari.

1924
Pulizia dell'organo

1940 - Novembre
Non si usa più l'Organo e l'Arciprete Don Villani acquista un Armonium di seconda mano col suono unico di Principale 8'.

1971
In un articolo apparso sul Giornale di Voghera nel 1971, secondo alcuni studiosi, sulla base di imprecisati documenti, l'organo proverrebbe dalla Chiesa di S. Giuseppe di Voghera distrutta nel 1852, ma questo è assai improbabile per due motivi:
a) dal 1816 al 1848 un piccolo positivo a tre o quattro registri già  svolgeva le proprie funzioni, e, quando fu cambiato, si optò certamente per uno strumento nuovo, non certo di seconda mano recuperato da qualche altra chiesa e adattato;
b) nell'Ottocento, epoca d'oro per l'organo italiano, la concorrenza che si facevano le numerose famiglie organare, nel costruire, recuperare e trasformare organi, non giustifica l'ingente somma di 540 Lire piemontesi (equivalenti oggi a 48 milioni) per un organo di seconda mano.

1995
Michele Cuzzoni ha donato la propria tastiera elettronica (di 32 registri) in sostituzione dell'armonium, per meglio solennizzare le funzioni.

2005
Pulizia integrale dello strumento.
Si scopre all'interno del somiere della "basseria" (canne di Contrabasso del pedale) la targhetta "Bartolini fece in Voghera il 1 agosto 1848).
Sulla base di questa testimonianza irrefutabile si deduce che le notizie riportate dal Giornale di Voghera del 1971 sono sbagliate.


 


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Bibliografia

Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni.
A.A. 1999 - 2000. Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste - Relatore Prof. A. Bugatti - Correlatore esterno Arciprete Don Giuliano Sturla, parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Antonino Martire a Torrazza Coste


 

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