DOCUMENTI: XII - XVI sec.
Cap. B01 - Storia della Parrocchia di S. Antonino - Pag. B01.10
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2001 - © 2000-2023 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
La documentazione riguardante la "Storia della Parrocchia di S. Antonino Martire" è tratta dalla ricerca storica realizzata tra il 1998 e il 2000 da Michele Cuzzoni quale parte integrante della Relazione della propria Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste".
Prime notizie nel 1110
La Parrocchia di Sant'Antonino è documentata nell'Archivio
della Curia di Tortona col nome di "chiesa di S. Antonino in Nebrono"
(Nebbiolo).
Il 28 agosto 1110 un diploma imperiale conferisce all'Abbazia di S. Pietro in
Ciel d'Oro alcuni terreni appartenenti alla "Curia de Nebiolo" che era la
parrocchia della Valle "que Schizzola dicitur".
Un documento del 1192 recentemente ritrovato nell'Archivio della Curia di
Tortona documenta la cessione della Parrocchia di S. Antonino da Piacenza a
Tortona. (fig. 1)
Fig. 1: Stralcio del documento del 1192
Pieve di Luta nel 1299
Alla fine del XIII secolo, (nel 1299) sotto l'episcopato
di Pietro Bussetti, la Diocesi di Tortona è divisa in 32 distretti ecclesiastici
per complessive 332 parrocchie.
Al 28° appartenevano: Lutae seu Caput villae (Codevilla), Mondondoni (Mondondone),
Betlem (Cadé), S. Antonini (...)
Suddivisione delle Parrocchie nel 1523
Nel 1523 mons. De Zazii aggrega le diverse Parrocchie della Diocesi alle
rispettive Pievi di zona. La Pieve di Codevilla ottiene Sant'Antonino insieme ad
altre chiese, secondo il seguente schema:
Pieve di Luta o Codevilla:
S. Martino, arciprete Galeazzo Montemerlo, 4 Canonicati;
Chiesa di S. Maria ossia di S. Andrea di Retorbido;
Chiesa campestre di S. Fedele presso S. Antonino.
Chiesa di S. Antonino di Nebrono
Chiesa di S. Bartolomeo di Mondondone, 3 Cappellanie
Chiesa di S. Albano di Chiapparolo
Chiesa campestre di S. Maria di Botalino presso Torrazza Coste
Chiesa di S. Maria di Murisasco
Chiesa di S. Maria di Pontasso presso Mondondone
Chiesa di S. Agnese presso Codevilla.
Confini della Parrocchia: nel 1523 e nel 2000
Nella stessa epoca la Parrocchia comprendeva gran parte
del territorio comunale di Torrazza, la Chiesa di Pontasso e di Cadé, le
parrocchie attuali di Torrazza e Pragate e i castelli di S. Antonino e di
Nebbiolo. Si veda la cartina di fig. 2 con i confini al 1523 in blu e gli
attuali (nel 2000) in azzurro.
Fig. 2: Confini della Parrocchia nel 1576 e nel 2000
Osservazioni sul luogo di edificazione
Alcuni studiosi del secolo XIX, per mancanza di documenti
più precisi, non hanno potuto stabilire ove si trovasse esattamente la prima
chiesa parrocchiale di S. Antonino.
Tuttavia, alla luce di diversi documenti recentemente ritrovati presso la
Biblioteca Centrale dell'Università di Pavia (anni 1998 - 1999), si può
affermare con certezza l'esistenza della Chiesa Parrocchiale di S. Antonino nel
luogo di S. Antonino.
D'altra parte, la ricostruzione logica della vita del sacro tempio è possibile
anche leggendo a ritroso gli Atti delle Visite Pastorali, dal 1603 fino al 1576,
considerando il Documento del 1523 succitato, e la mappa di fig. 3.
Fig. 3: Posizione della Chiesa di S. Antonino e dell'Oratorio di S. Fedele (in viola)
Nell'Atto di Visita Pastorale del 28 giugno 1603 si afferma che il parroco Padre
Bartolomeo Cavisasco è titolare da 20 anni della chiesa di "S.to Antonino nel
loco di S.to Antonino"; parimenti nel 1599, Padre Cavisasco è rettore della
"Chiesa parrocchiale di S.to Antonino"; nel 1595 non si nomina alcun luogo, ma
il parroco è sempre Cavisasco.
Nel 1590 si dice "Nebiolo e Santo Antonino chiesa parrocchiale di Santo Antonino
da Nebiolo si acomodi il Batisterio [...] si fabrica la chiesa la ove è ruinata
[...] si faccia il vestibolo come portico sopra la chiesa".
La chiesa, è quindi edificata nella posizione attuale ed è identificata dal nome
della località che in quel'epoca è il capoluogo del territorio, cioè
Nebbiolo.
Certamente non può trattarsi dell'Oratorio di San Fedele poiché sarebbe stato
certamente nominato per esteso quando nella stessa Visita si parla della Chiesa
sussidiaria di S. Maria di Pontasso.
Un'ulteriore spia del fatto che la chiesa parrocchiale fosse edificata nella
posizione attuale è il fatto che si parla di accomodamenti dello stesso tipo al
Fonte Battesimale, fino alla fine del 1600.
Un ultimo elemento interessante è la datazione attribuita a un piccolo
Crocifisso esistente in Parrocchia: di scuola locale quattrocentesca, risulta
dai documenti accomodato dopo il 1576.
Per quanto riguarda l'Oratorio di San Fedele si può osservare che:
Nel 1595 11 il Vescovo Gambara nomina la Chiesa Parrocchiale di "Santo Antonino
et Fedele" mentre nel 1523 esisteva una Chiesa campestre autonoma dedicata a San
Fedele presso Sant'Antonino.
Dunque nel 1595 San Fedele è "contitolare" della Parrocchia, segno evidente che
l'Oratorio doveva essere scomparso (o comunque, non più officiato). Ciò è
plausibile pensando alla povertà della popolazione di quei tempi, che, se
non era in grado di mantenere agibile la Parrocchia principale, non poteva certo
provvedere alle necessità di un piccolo Oratorio di campagna.
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Testo di
Ing. Arch. Michele Cuzzoni.
A.A. 1999 - 2000. Tesi di Laurea
"Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste - Relatore Prof. A. Bugatti -
Correlatore esterno Arciprete Don Giuliano Sturla, parroco della Chiesa
Parrocchiale di
S. Antonino Martire a Torrazza Coste