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Diocesi di Tortona

Unità Pastorale di Torrazza Coste: S. Antonino Martire - S. Carlo Borromeo - S. Maria Immacolata e S. Giuseppe

Parrocchia S. Antonino Martire - Torrazza Coste - Ente Morale Religioso senza fini di lucro

Sommario - Parrocchia S. Antonino Martire in Torrazza Coste - Mappa del sito - Home

   NOTA INTRODUTTIVA

Cap. B01 - Storia della Parrocchia di S. Antonino - Pag. B01.01

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2001 - © Copyright 2000 - 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


La documentazione riguardante la "Storia della Parrocchia di S. Antonino Martire" tratta dalla ricerca storica realizzata tra il 1998 e il 2000 da Michele Cuzzoni quale parte integrante della Relazione della propria Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste".

L'ambiente di S. Antonino

Giungendo da Torrazza Coste, lungo la Via degli "Orridi di Marcellino", ciò che colpisce sono i boschi ancora pressoché intatti di castagni che ricoprono fittamente i colli circostanti; qualche casa qua e là  unitamente ai filari di vigneti - che si arrampicano lungo ripidi pendii - interrompe la continuità  del verde scuro di questi luoghi e sembra quasi che il tempo si sia fermato in un'epoca assai antica.

La strada che si percorre, di elevata pendenza e tortuosa, e immersa nella penombra del bosco di Monte Marcellino, mentre a sinistra e a destra due scoscendimenti quasi verticali di arenaria grigio - giallognola precipitano lo sguardo rispettivamente nella Valle Schizzola e nella Valle del Rio Brignolo ove si scorge il piccolo Santuario di Pontasso del X secolo, dominato a sua volta dall'imponente mole della pieve - fortezza di Mondondone del IX secolo.

Improvvisamente un arco di luce splendente si staglia in cima ad una curva ove si apre una costa assolata e ventosa che congiunge, in uno sguardo, quattro edifici di antica memoria militare:
ad est i resti dell'antico castello di Nebbiolo e, in lontananza, quello di Stefanago, dall'imponente e sinistra torre;
a sud - ovest, immediatamente di fronte all'osservatore, i ruderi del maniero S. Antonino;
ad ovest, la sperduta chiesetta di Montù e la torre campanaria di Mondondone.

Costeggiando il Colle di Sant'Antonino si giunge ad un bivio che porta l'occhio a soffermarsi sui prati, brillanti di erba medica, accovacciati in una valletta laterale, che si apre a sud - ovest presso il "Bosco Grande" di Monte Terso (fig. 1), per scendere verso oriente, digradando lentamente tra piccoli villaggi costituiti da antiche abitazioni edificate in pietra locale, ove gli abitanti, per lo più anziani ma esperti agricoltori, si intravedono intenti al lavoro nei campi circostanti.

Fig. 1: Monte Terso e l'inizio della Valle di S. Antonino. (A.D. 2000) Fig. 2: La Parrocchia di S. Antonino a gennaio 2000.

 

Prendendo subito a destra Via S. Antonino si scorge in lontananza una massiccia costruzione assimilabile ad un maniero ove la prima cosa che colpisce (si osservi fig. 2, immagine ripresa a gennaio 2000 dal piazzale del Cimitero) sono le due torri affiancate che spuntano dal Complesso Parrocchiale:

la torre più tozza - che ospita oggi il Presbiterio e l'organo - e l'antico residuo della Torre principale, in vista diretta del castello (nemico) di Stefanago;
il campanile (del 1768 nelle forma attuali) molto più snello, dalla caratteristica guglia a covone e accoglie tre squillanti campane (del 1907) di notevoli dimensioni rispetto alle proporzioni della struttura.

Attorno alle due torri si aggrappano e "ruotandovi intorno come una conchiglia" la Chiesa, la Sagrestia e la Canonica; quest'ultima prosegue, in direzione ovest, con la Casa del Mezzadro ed il Portico, che sono le antiche vestigia dell'Azienda Agricola S. Antonino.

In qualsiasi stagione o periodo dell'anno, gli unici "rumori" che si possono udire in questo angolo di Lombardia, sono costituiti dallo stormire delle foglie al vento unitamente a qualche raro trattore in uscita per lavoro, mentre ogni mezz'ora, leggero e cristallino, il campanone fa sentire la propria voce per comunicare a tutti il tempo che scivola via incessantemente.
Solo alla domenica e nelle occasioni di festa il suono si fa più gaio e le tre campane a distesa chiamano tutti i Fedeli alle Sacre Funzioni. Quando invece il suono si fa più cupo in occasione dei Sacri Uffici per i Defunti o nei Funerali, l'atmosfera è sempre ricolma di serenità .

La Devozione dei Parrocchiani unita alle antiche tradizioni di un paesino di collina fa' sì che qualsiasi occasione di ritrovo - festante o mesta - sia di esempio e conforto per tutti: anche la persona più travagliata lascia questo villaggio arricchita da un'esperienza interiore di pace che è spesso preludio ad un radicale cambiamento delle proprie abitudini di vita.
Come non assimilare le felici qualità  di questa Comunità  Parrocchiale?

In sei anni (1994-2000) di servizio liturgico a Sant'Antonino (tuttora attivo) come organista, chierico (e campanaro), ho potuto constatare alcune doti che fanno di questa Comunità  una sola grande Famiglia Parrocchiale da proporre come esempio:

l'eccezionale fervore religioso dimostrato dall'assidua presenza alle Sacre Funzioni e dall'accrescimento della Confraternita del SS. Sacramento.
l'affabilità  dei Parrocchiani verso tutti gli "Amici di Sant'Antonino".
l'attaccamento verso la propria Chiesa, vero centro di spiritualità , non solo per i giovani della Parrocchia (sempre presenti alle Sacre Celebrazioni) ma anche per quelli dei capoluoghi circostanti.
la sensibilità  nei confronti di tutte le iniziative fin qui intraprese per migliorare la situazione strutturale - artistica dei fabbricati, certamente non rosea in confronto agli scarsi mezzi economici.

Dedico perciò quest'opera (della Tesi di Laurea, discussa il 24-11-2000):

Alla Famiglia Parrocchiale di S. Antonino per l'affetto sempre dimostratomi; in particolare:
a Don Giuliano Sturla Arciprete, Parroco, Confratello Priore e Correlatore Esterno nella Tesi di Laurea: "Recupero del Complesso Parrocchiale di Sant'Antonino Martire".
alle Consorelle e ai Confratelli della Compagnia del SS. Sacramento.

Agli stimatissimi Professori dell'Università  di Pavia:
ch.mo arch. prof. Angelo Bugatti
ch.mo ing. prof. Fulvio Resta
ch.mo arch. Anna Brizzi
ch.mo ing. Giuseppe Stagnitto
ch.mo arch. Carlo Teoldi

Agli eccellenti collaboratori:
dr. Geologo Andrea Nava, dr. Geologo Gianluca Nascimbene dello Studio Geologico Associato per la preziosa e proficua collaborazione nell'analisi geognostica del terreno di fondazione della Parrocchia.
Maestro Ebanista Stefano Trussi per i restauri effettuati sugli antichi arredi Sacri.

A tutti gli Amici di S. Antonino che si prodigano in diversi modi e maniere per mantenere in vita questa piccola Chiesa e la propria Famiglia Parrocchiale.

Ai miei genitori Elena e Giuseppe che mi hanno sostenuto - non solo moralmente - nei due anni di lavoro della Tesi per cercare di abbellire e mantenere decorosamente la "mia" parrocchia di adozione.

« Laudate Dominum cum chordis et organo - Laudate Dominum in Hymnis et Canticis»


 


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Bibliografia

Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni.
A.A. 1999 - 2000. Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste - Relatore Prof. A. Bugatti - Correlatore esterno Arciprete Don Giuliano Sturla, parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Antonino Martire a Torrazza Coste


 

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