Volere è Potere
Ho accettato con piacere di scrivere un articolo per il giornale parrocchiale, perché credo che sia molto importante poter esprimere liberamente, con un mezzo pubblico, quello che spesso ci si dimentica di dire nella vita di tutti i giorni.
E’ sempre più difficile accorgersi che la nostra società è costituita da un numero crescente di persone che hanno, in parte, perso il senso dei veri valori e, non avendo un solido punto di riferimento, oscillano tra la voglia di abbandonarsi a se stessi e il tentativo di reagire, per cambiare almeno un po’ di quel mondo che, forse, non è più a misura d’uomo.
Nel nostro piccolo, insieme a Claudia, Alessandro e martino, abbiamo voluto credere, in un afoso pomeriggio di mezza estate, di poter fare qualcosa di concreto che riguardasse la vita interiore. Da questo comune stato d’animo è nata l’idea fulminea del campo scuola, un’esperienza che sarebbe servita di certo a fare chiarezza sui nostri dubbi. A distanza di mesi, mi rendo conto di quanto sia stato fondamentale, per la riuscita del nostro intervento, credere fermamente in esso. Consapevoli di suscitare, al minimo, una forte perplessità, volevamo dimostrare a chi ci aveva dato fiducia che saremmo riusciti, in tre o quattro giorni, a fornire i primi dati concreti dell’organizzazione. Sull’esperienza dei precedenti campi scuola, avevamo, infatti, qualche idea sulle tematiche da affrontare e sui percorsi da seguire, ma ignoravamo completamente, fino a quel momento, quanta fatica e quanto impegno richiedesse l’attività pratica prima della partenza e, poi, durante il soggiorno.
Solo ora ci rendiamo conto di quanto sia faticoso realizzare un progetto e riusciamo ad apprezzare veramente il lavoro di chi, prima di noi, si è impegnato a realizzarlo. Posso garantirvi che la soddisfazione di esserci riusciti ci ha ripagati di tutti gli sforzi; le piccole rinunce che abbiamo fatto solo volate via nel momento in cui siamo saliti sul pullman che ci avrebbe portati a Fuscaldo, la nostra meta.
Era già qualcosa, per noi, aver capito il valore di portare a compimento un programma importante, ma ancora di più scoprire che il campo ci aveva in un certo senso rinnovati e, per certi versi, anche cambiati.
Credo che sia questo il suo punto forte anche se, spesso, rifiutiamo di ascoltare chi ci sta attorno. Durante il campo scuola, però, lontani dalla solita vita, immersi in un contesto che fa del gruppo la sua più solida base, è possibile percepire quanto di buono ci sia negli altri e in noi; vale, quindi, la pena di provarci almeno una volta nella vita.
Il fine da raggiungere è la pace interiore, perché solo grazie ad essa riusciremo a rapportarci con il prossimo con disponibilità e lealtà. Trasmettere anche solo una piccola parte della mia modesta esperienza di vita, significa aver contribuito un po’ a sfatare l’idea diffusa della mancanza di valori nei giovani. Siamo diversi da come eravate voi venti o trenta anni fa, perché è cambiato il contesto storico e politico in cui viviamo, ma gli ideali, i valori, i principi sono gli stessi.
Abbiamo bisogno di meno condanne sentenziose e di più fiducia, senza la quale i giovani non possono dimostrare le loro capacità e noi quattro, in particolare, non avremmo potuto realizzare il campo. Sentimenti puri quali l’amicizia, l’amore, la giustizia, la pace, esperienze di condivisione e di preghiera, sono essenziali e necessari alla vita umana di tutti i tempi. Ci sarebbe da chiedersi se oggi abbia ancora un senso battersi per i propri ideali, se ci sia una lontana speranza per il mondo di redimersi. Per quanto mi riguarda dipende solo da ognuno di noi. Forse un uomo da solo non cambierà il mondo, ma insieme potremmo migliorarlo.
Colgo, infine, l’occasione per esprimere la mia gratitudine verso i miei compagni di viaggio e di avventura, verso tutti coloro che, come noi, ci hanno creduto.
Bacone, già nel 1600 scriveva: “Volere è potere”; a distanza di secoli quattro diciottenni ne hanno sperimentato la veridicità.
Chiara Longo