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          Ia Domenica di Quaresima – 17 febbraio 2002

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ia Domenica di Quaresima – 17 febbraio 2002

 

  C’E’ UNA SOLA RISPOSTA  

 

Inizia la Quaresima, un periodo di circa quaranta giorni, visto soprattutto come cammino penitenziale in preparazione alla Pasqua. Le letture che vengono proposte nelle nostre chiese hanno due protagonisti: Adamo, il primo uomo, con il peccato delle origini (perché all’origine dell’umanità. O anche, all’origine di ogni peccato?) e Gesù, che subisce le tre tentazioni nel deserto. Anche qui una situazione di tentazione-peccato, ma con esito ben diverso. È inevitabile fare un confronto.

Adamo. Il senso del suo peccato sta in questo: l’illusione, pur essendo creatura, di innalzare se stesso fino al livello di Dio diventando legge a se stesso, padrone del bene e del male.

Gesù. Pur essendo Figlio di Dio, “ha umiliato se stesso, assumendo la veste e la morte degli schiavi, annullandosi fino alla morte, e alla morte di croce” (San Paolo).

Adamo. Non gli bastava tutta la ricchezza del mondo vegetale e animale. “Ecco io vi do…” ma voleva di più. Che cosa?

Gesù. Pur di vivere “di ogni parole che esce dalla bocca di Dio” e esprimere la Sua volontà, non esita a patire la fame. Più tardi dirà: “Mio cibo è fare la volontà del Padre”.

Adamo. Non ha preso Dio sul serio, ha dubitato della sua serietà e della sua determinazione, pensando forse che il parlare di Dio non fosse sì quando è sì e non quando è no .

Gesù. Si fida di Dio a tal punto che rifiuta sdegnosamente la proposta diabolica di sottoporre a verifica la promessa di Dio.

Adamo. Pur vivendo in una situazione di felicità, dà maggior credito a Satana che a Dio, lascia il certo per l’incerto, la verità per l’inganno.

Gesù. Nel momento di maggior sofferenza, quando si fa più acuta la solitudine e la sensazione della sconfitta, dà credito al Padre e riafferma la certezza nel Suo amore.

Viene da chiedersi a questo punto chi dei due avesse ragione, e la storia dell’umanità è lì, con la sua risposta pronta. Stando a quel che dice la Bibbia, le conseguenze di quel primo peccato sono elencate una dietro l’altra, in una successione di estrema tragicità: la mancanza di rispetto reciproco (la vergogna per la reciproca nudità), l’odio tra fratelli (Caino e Abele), la ribellione della natura (il diluvio universale), l’incomprensione tra i popoli (la torre di Babele).

Poiché però, fin dalle origini, assieme alla maledizione e al castigo viene messa in evidenza la promessa di una salvezza, se questa salvezza si concretizza, avrà il volto di un altro uomo che farà le scelte di vita diametralmente opposte a quelle di Adamo. E cambieranno le conseguenze.

Purtroppo Adamo con la sua testa malata si è riprodotto e si riproduce continuamente anche ai giorni nostri. Le cronache dei giornali, di ogni giorno, sono una documentazione senza sosta della stupidità umana, dei falsi ideali che muovono tante persone, dell’avidità economica e dell’egoismo umano. E pare che tutte le esperienze personali e collettive che insegnano quanto la strada di Adamo sia una strada che conduce alla distruzione propria e degli altri, pare che queste esperienze non siano la vera strada che noi spesso crediamo quella giusta.

 

don Lino Boselli (*)

 

(*) commento al Vangelo tratto dal libro

“Un po’ del tuo tempo a Chi è Padrone del tempo” – riflessioni domenicali sul Vangelo di Matteo a cura di don Lino Boselli.