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IIIa DOMENICA di QUARESIMA - UFFICIO DELLE LETTURE

( IIIa settimana del Salterio )

 

V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto


V. Gloria al Padre e al Figlio, e allo Spirito Santo

R. Com’era in principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

V. Con il pane della vita ci nutri, Signore;

R. ci offri da bere l’acqua della sapienza.

 

Prima lettura

 

Dal libro dell’Esodo                   22, 20 - 23, 9

 

Così dice il Signore: “Non molesterai il forestiero, né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d’ Egitto.

Non maltratterai la vedova e l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io ascolterò il suo grido, la mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.

Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usarlo: voi non dovete imporgli alcun interesse.

Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l’aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso.

Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo.

Non ritarderai l’offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di ciò che stilla dal tuo frantoio.

Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me.

Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette giorno resterà con sua madre, l’ottavo giorno me lo darai.

Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.

Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un’ingiustizia. Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia.

Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.

Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo.

Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo processo.

Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l’innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.

Non accetterai doni, perché il dono acceca che ha gli occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti.

Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d’ Egitto”:

 

 

Responsorio

R. Difendete il debole e l’orfano, al misero e al povero fate giustizia. * Salvate il debole e l’indigente, liberateli dalla mano degli empi.

V. Dio ha scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno.

R. Salvate il debole e l’indigente, liberateli dalla mano degli empi.

 

 

Seconda lettura

 

Dai “Trattati su Giovanni” di sant’ Agostino, vescovo.

 

“Arrivò intanto una donna” (Gv 4, 7): figura della Chiesa, non ancora giustificata, ma ormai sul punto di esserlo. È questo il tema dalla conversazione.

Viene senza sapere, trova Gesù che inizia il discorso con lei.

Vediamo su che cosa,vediamo il perché “Venne una donna di Samaria ad attingere acqua”. I samaritani non appartenevano al popolo giudeo: erano infatti degli stranieri. È significativo il fatto che questa donna, la quale era figura della Chiesa, provenisse da un popolo straniero. La Chiesa infatti sarebbe venuta dai pagani, che, per i giudei erano stranieri.

Riconosciamoci in lei, e in lei ringraziamo Dio per noi. Ella era una figura non la verità, perché anch’essa prima rappresentò la figura per diventare in seguito la verità. Infatti credette in lui, che voleva fare di lei la nostra figura. “Venne, dunque, ad attingere acqua”. Era semplicemente venuta ad attingere acqua, come sogliono fare uomini e donne.

Le disse Gesù: Dammi da bere. I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani” (Gv 4, 7-9).

Vedete come erano stranieri tra di loro: i giudei non usavano neppure i recipienti dei samaritani. E siccome la donna portava con sé la brocca con cui attingere l’acqua, si meravigliò che un giudeo le domandasse da bere, cosa che i giudei non solevano mai fare. Colui però che domandava da bere, aveva seta della fede della samaritana.

Ascolta ora appunto chi è colui che domanda da bere. “Gesù le rispose: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva” (Gv 4, 10).

Domanda da bere e promette di dissetare. È bisognoso come uno che aspetta  di ricevere, e abbandona come chi è in grado di saziare. “Se tu conoscessi”, dice “il dono di Dio”. Il dono di Dio è lo Spirito Santo. Ma Gesù parla alla donna ancora in maniera velata, e a poco a poco si apre una via al cuore di lei. Forse già la istruisce. Che c’è infatti di più dolce e di più affettuoso di questa esortazione: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”?

Quale acqua, dunque, sta per darle, se non quella di cui è scritto: “E’ in te la sorgente della vita”? (Sal 35, 10).

Infatti come potranno avere sete coloro che “Si saziano dell’abbondanza della tua casa”? (Sal 35, 9).

Prometteva una certa abbondanza e sazietà di Spirito Santo, ma quella non comprendeva ancora, e, non comprendendo, che cosa rispondeva? La donna gli dice: “Signore dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua” (Gv 4, 15). Il bisogno la costringeva alla fatica, ma la sua debolezza non vi si adattava volentieri. Oh, se avesse sentito: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”! (Mt 11, 28). Infatti Gesù le diceva questo, perché non dovesse più faticare, ma la donna non capiva ancora.

 

 

Responsorio

R. Gesù esclamò ad alta voce: “Chi a sete venga me e beva. Chi crede in me, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. * Quello diceva dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui.

V. Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete.

R. Quello diceva dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui.

 

 

Orazione

V. O Dio misericordioso, fonte di ogni bontà, tu ci hai proposto ha rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna: guarda benigno a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il rimorso delle colpe, la tua misericordia ci sollevi. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

 

V. Benediciamo il Signore.

R. Rendiamo grazie a Dio.