"Si
va nelle Chiese
anche
per motivi turistici.
Ogni
pietra, ogni altare, ogni oggetto però
non
sono stati costruiti e collocati
per
soddisfare la curiosità dei turisti.
La
chiesa, la nostra Chiesa è lì in piazza,
perchè
chi crede, forte della propria fede,
vi
trovi motivi di speranza
e
stimoli alla carità.
Anche
il non credente può trovare motivo
per
varcarne la soglia.”
"Albero
Cronologico dei Parochi ed Economi"
Il
disegno riprodotto nella foto rappresenta la storia religiosa della
parrocchia.
La
pagina (china su carta cm. 65 x cm. 100) si propone come Cronologia dei
parroci di Suzzara dagli inizi della vita religiosa nella nostra zona
intorno all'anno mille, fino alla demolizione dell'antica chiesa dedicata
a S. Biagio, avvenuta nel 1853. Ed e' il primo ramo del grande albero, sul
lato sinistro. Si noti in particolare, proprio su lato sinistro, il
disegno della facciata dell'antica chiesa.
Il
ramo centrale riporta gli avvenimenti più importanti che hanno segnato la
storia religiosa e civile di Suzzara.
Il
terzo ramo, a destra, riporta i nomi dei parroci che hanno esercitato il
ministero pastorale nella nuova chiesa dedicata all'Immacolata e
inaugurata l' 8 dicembre 1854.
II
disegno risale al 1864, all'epoca della parrocchialità di don Lorenzo
Rosa (1860-1870). Nella parte bassa vengono riportati alcun cenni storici,
che riportiamo senza correzioni, anche se alcuni dati risultano inesatti
alla luce delle ultime ricerche fatte.
CENNI
STORICI SULLE CHIESE PARROCCHIALI DI SUZZARA
Tre
diverse Chiese ebbe in epoche varie questa antica Parrocchia, e da
esse si suddivide in tre rami la serie degli Arcipreti che la
ressero.
Dedicata
ai SS. Martiri Ippolito e Cassiano, e sorgeva nel Castello vicino
alla vecchia torre. Dei Parrochi di essa non si ha memoria che di un
Alberto il quale nel 1154 ottenne dall’ Arcivescovo di Ravenna
Mose' una Bolla (è scritta sul tenore delle Bolle Pontificie ed
esiste nell'archivio Capitolare d Mantova), da cui si rileva che
l’anzi detta chiesa era sin d'allora Arcipretale Plebana soggetta
al Vescovo di Reggio e che i suoi parrochi godevano certi privilegi
di onore e giurisdizione sopra tutta la Pieve comprendente le
Cappelle poste nell’ 'Isola di Suzzara cioè quelle di S.
Colombano di Riva, S. Giacomo di Cizzolo, S. Nicolò di Letabellano,
di S. Leone (Sailetto), S. Prospero, e S Michele di Brusatasso. Sul
finire di detto secolo, Suzzara colla sua Pieve, meno Cizzolo, venne
aggregata alla Diocesi di Mantova.
Abbandonata
la Chiesa del Castello che fu più tardi demolita, cominciò (non si
conosce precisamente in qual epoca, ma verosimilmente non prima del
1400) ad usarsi come parrocchiale quella intitolata a S. Biagio, e
poi ampliata nel 1636, occupava la maggior parte dell’area della
presente, ma in direzione opposta, cioè colla facciata a ponente, e col Coro poggiante ove ora
comincia il piazzale Della quale seconda chiesa, benché altri senza
dubbio saranno preceduti, il primo
Parroco di cui si conosca il nome e l’epoca fu il Nobile
Ippolito de Ghisi di Mantova, che avendola in Comanda la resse per
mezzo di Vicariati, e per opera del quale avvenne nel 1641
l'alienazione in enfiteusi (se ne trova il Processo negli atti di
questo Archivio Parrocchiale) di tutti i beni della Prebenda
Parrocchiale che consistevano in 234 biolche di terra.
Da
esso Commendatore decorre certa e non interrotta la serie dei
parrochi successori
Dopo
molti progetti iniziati sino dal 1831 dall'Arciprete Ugolotti per
radicali opere di riforma alla vecchia angusta chiesa di S. Biagio,
nel 1847 venne il Comune di Suzzara nella generosa deliberazione di
edificare a sue spese un nuovo tempio; ed è questo che architettato
dall'ing. Antonio Arrivabene di Mantova, cominciato nel 12 maggio
1853 con proposito di intitolarlo all' “Immacolata Concezione di
Maria SS.”, compiuto e onorato nello spazio di poco più di 18
mesi, venne Insieme col Civico Ospitale di nuova fondazione
Montecchi, inaugurato e aperto al pubblico culto il giorno in cui
seguiva la Solenne dogmatica definizione del suo titolo 8 dicembre
1854: e finalmente consacrato dall' Illustrissimo ac Reverendissimo
Monsignor Vescovo Giovanni Corti (allora Pastore di Mantova) nella 3a
domenica 17 maggio 1863 con soddisfazione universale ,essendone
Parroco Don Lorenzo Rosa.
La attuale chiesa risale al
1853. Il 12 maggio di quell’anno fu posta la prima pietra e l’8
dicembre del 1854 fu aperta al pubblico e dedicata all’
“Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, essendo stata
abbattuta il 5 aprile del 1853 la chiesa precedente, costruita ad
opera degli Ippoliti.
Ultimamente fu restaurata e
rimaneggiata nel periodo 13 aprile 1953-8 luglio 1955, mentre era
parroco don Luigi Cavagnari. In questi lavori, diretti dal prof. Dal
Prato con la collaborazione dei geom. Rebegoldi – Gorni –
Benatti, ed eseguiti dell’impresa Medardo Moretti, furono rifatte
le cappelle laterali all’altare maggiore, fu aperto il
presbiterio, fu sostituito il vecchio altare con uno in stile
barocco proveniente della chiesa di Pieve di Coriano e furono
rifatti gli stucchi sia delle cappelle e della cupola (ad opera di
Aimi), nonché gli affreschi del catino absidale e dei pennacchi
della cupola (ad opera di Dal Prato). Nel 1965 viene innalzato il
campanile fino all’attuale altezza di 70 m.
Dal 1970 al
2000, in questi 30 anni di parrocchialità, don Lino Boselli,
succeduto a mons. Cavagnari, ha provveduto al recupero e al restauro
di tutte lo opere d’arte contenute all’interno della chiesa
parrocchiale.
L’attuale chiesa è a forma
di croce latina in semplice e moderno stile neoclassico. I suoi
confini sono segnati dalla piazza Garibaldi (facciata), da v.Dante
(lato est) e v.Mazzini (lato ovest) e dal cortile della canonica
(abside).
a cura di Lino Casaletti – archivista parrocchiale
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