La Chiesa di S.Stefano , oggi vicaria, ha sempre segnato importanza di centro religioso.

Ricordata pieve in antichissimi documenti, ha sempre avuto a sé obbligate le chiese circonvicine, e si conosce l'obbligo dei parroci di Caprigliola e Ponzano di dover essere presenti, nella pieve di S.Stefano, nei giorni delle rogazioni e il giovedì Santo.

Gli uomini del parlamento, Consiglio Comunale, s'interessavano dell'ubbidienza di questo privilegio, ricorrendo nelle mancanze , direttamente al Vescovo.

Ambita è sempre stata per un sacerdote la designazione ad arciprete della pieve di S.Stefano e, tale autorità, ha aumentato decoro ad antiche e nuove famiglie del paese: Taddei, Strena, Mazzoli, Vitelli, Boeri.

Si ritrova come gli arcipreti di S.Stefano avessero sovente incarichi importanti, delegati dal Vescovo e dal Signore a sentenziare in gravi controversie nella parrocchie circonvicine.

L'Arciprete di S.Stefano ha sempre avuto il conforto di una popolazione devota alla madre chiesa e del tenace desiderio degli agenti del Comune di festeggiare le Sante tradizioni e creare il bello a gloria di Dio. Ciò si rileva nelle numerose confraternite (1) in antico esistenti, ognuna con cappellano e qualcuna con oratorio come la S.Rocco e la S.Leonardo, e dall'obbligo che si assumevano le migliori famiglie del paese di accogliere a mensa , a turno i sacerdoti che venivano per le predicazioni. Gli agenti per il Municipio, accettavano di rimunerare il quaresimalista ogni anno e disponevano per l'offerta alla Chiesa di ceri per l'altare e olio e per la lampada al Santissimo; nella designazione dell'arciprete molto si preoccupavano per dare alla parrocchia il sacerdote saggio e dignitoso. Ogni elezione a pubblico incarico veniva decisa e proclamata in chiesa, esposto il Santissimo: così volevano le leggi del comune

 

Ospizio Confraternita di S. Leonardo

L'opera Santa così designata già esisteva prima del 1400; forse prima l'ospizio e poi la Confraternita.

Una breve memoria precisa lo scopo dell'ospizio nel seguente breve periodo:

questa fondazione è unicamente per alloggiare i poveri reverendi sacerdoti, viandanti e passeggeri e somministrare lume e qualche poco di minestra unicamente.

Dal pensiero che ne precisa così sublime lo scopo, se ne ricava che la istituzione abbai avuto celebrità.

Esiste ancora la confraternita, è iscritta con privilegi all B.V. del Pianto in Roma, ed ha ancora il proprio oratorio; dell'ospizio rimasto con pochi beni è oggi la Congregazione di Carità.

Nel sovrano Ordine Militare di Malta e Prelati Francesco Caimi di S.Stefano, Cavaliere di Giustizia e Baglio nel Sovrano Ordine di Malta, ricevuto con Bolla del 1524, ebbe i suoi discendenti dalla seconda moglie Costanza Mazzoli. Il figlio Pompeo fu Monsignore con importanti incarichi.

Orazio Landinelli di S.Stefano, il primo in ordine di scrittura fra gli agenti che decisero gli Statuti Comunali ebbe figlio Vincenzo Vescovo di Albenga nel 1616 e collettore degli spogli in Portogallo; fratello di Ippolito.

S.Stefano Magra 1931