San Castrese
La memoria dei santi presenti nella comunità di S. Castrese, si rileva dalla tradizione di culto che ancora si pratica e dalla denominazione di alcune chiese di cui erano titolari, non più esistenti, le cui testimonianze sono però presenti nella toponomastica. San Castrese è il patrono principale della comunità e titolare della chiesa parrocchiale attuale e delle due precedenti che sono state purtroppo distrutte.
La "vita" del Santo Vescovo è
narrata nel codice Corsiniano n°883 (fol.153-163) e nei codici H.6
(fol.175-183) e H.7 (fol.260-269) della Vallicelliana dei sec. XVI-XVII. Secondo tali fonti fu espulso
dall’Africa durante la persecuzione vandalica, verso il 440 e dopo aver
approdato sul lido campano, sembra che abbia dimorato per un periodo nel nostro
territorio, restando in meditazione in una “ Paupecola celletta”.
La sua sede episcopale è stata, probabilmente l’antica Volturnum o Sinuessa, dove
la sua sepoltura è attestata da una lapide tombale del Vescovo
Radiperto del
sec. VIII-IX.
Verso il 1182 il Metropolita di Capua, Alfano, porta le reliquie di San Castrese a Monreale e vengono riposte sotto l’altare del celebre duomo, ove tuttora è il patrono. La traslazione delle reliquie avviene in occasione del matrimonio tra la figlia del re Enrico d'Inghilterra e Guglielmo II il buono.
Il “Dies
Natalis” (giorno della morte del santo)
viene attestata dai più antichi martirologi:
Geronimiano del sec. VI; Calendario di S. Willibrordo del 702-706; cod.VIII, C.4
della Bibl. Naz. di Napoli del sec.XI; Calendario Marmoreo Napoletano del
sec. XII-XIII; mart. Romano del 1583; etc. Il ”Proprio” della Chiesa Sessana riporta
l' 11 Febbraio la festa di San Castrese.
Nella visita pastorale del 1761 si fa
menzione della nuova statua di S.Castrese,la stessa che nel giorno della festa
viene portata solennemente in processione per le vie principali del paese.Della
vecchia statua,invece,non se ne ha più notizia. Su richiesta del precedente
parroco Don Ciro Vetrano, nel maggio 1968, l'arcivescovo di Monreale
faceva dono alla comunità di una teca d'argento con le reliquie di San
Castrese. Il Santo Patrono è molto venerato e particolarmente il giorno della sua festa,preceduta
da un novenario di preghiere proprie tra cui il seguente inno che viene
contato in due distinte melodie popolari :