LA STORIA :
Il Feudo - il castello di “ Nazareth”
Durante il periodo feudale , intorno al mille ,tutta la collina ,come anche le circostanti zone ,furono proprietà di un solo Signore ( pare che fosse della nobile famiglia napoletana dei Diano) che vi dominava da padrone assoluto e preoccupato di rendere conto al suo sovrano, il re che… cambiava spesso.
Forse per questo il Signorotto di “ Monte Prospetto” ( come si chiamava allora questa collina per i suoi incontrastati incanti panoramici) pensò di costruire qui un suo “maniero”,ossia,un castello fortificato. Scelse questo luogo cioè quello che è oggi la “Cupa Nazareth”perché, posto in una insenatura della cresta, il palazzo sarebbe stato quasi invisibile a chi veniva dal basso o dal mare, nascosto anche dalla selva circostante ,mentre le sentinelle sparpagliate per tutta la collina potevano dare l’allarme tempestivamente ad ogni avvisaglia di pericolo.
-Pensoso dei suoi interessi materiali, il nostro Signorotto non trascurò quello spirituale e forse nell’intento di porre una caparra ad un posto più sicuro nell’altra vita , aveva incluso nel palazzo una cappella gentilizia alla quale , per una scala interna poteva accedere con i suoi familiari quando , nei giorni di festa veniva dalla città un Sacerdote per celebrare i S. Misteri o anche quando un pericolo imminente spingeva tutti a chiedere aiuto a Chi solo lo può dare : al Dio degli eserciti.
- Al Castello , che qualche secolo più tardi passo dai Diano alla nobile famiglia napoletana dei Crispo , si accedeva per quello che è ora chiamato < Arco di Nazareth > che era allora il portale d’ingresso con relativo portone e annesso corpo di guardia.
Quando si costruì il castello e la Cappella ( l’attuale chiesa Parrocchiale) fu posto in venerazione un quadro raffigurante la Madonna di Nazareth , e ad essa fu dedicato il sacro luogo. Dal quadro della Madonna di Nazareth ,che in realtà raffigurava la Santa Famiglia di Nazareth ,e che oggi non esiste più , venne il nome di “Nazareth” a tutto il villaggio . Pertanto oggi , tanto la chiesa che il villaggio sono conosciuti come Parrocchia e Villaggio di Nazareth.
- Addossate ed intorno al detto Castello vi erano allora poche e povere case,quelle dei coloni che lavoravano le terre del padrone e quelle dei mestieranti di cui il Signorotto aveva bisogno : fabbro,falegname, carpentiere e pochi altri. Queste case al giorno d’oggi esistono e sono diventate civili abitazioni. Successivamente ai detti servi il Signorotto consentì l’accesso dall’esterno alla Cappella gentilizia per assistere alle funzioni .
L’accesso però era consentito fino ad un certo limite della chiesa delimitata dalla attuale prima volta che è sopra l’ingresso della cappella stessa.
Estintasi la famiglia dei Diano le terre di Nazareth passarono in feudo alla famiglia dei Capace e poi ai Rapuano discendente dagli Aquino . Per il matrimonio di una Porzio Rapano con G. Paolo Crispo ,Nazareth passò ai Crispo da cui il famoso G. Battista Crispo vero fondatore dell’eremo dei Camaldoli . Costui era in politico e giureconsulto che visse nel XVI secolo.
Nel 1716, per la dabbenaggine degli eredi del Crispo , la tenuta andò sempre più decadendo ; e la ritroviamo in potere di un certo Leone Cesareo. In tempi a noi più vicini , parte delle terre di Nazareth passò in proprietà della famiglia Verrusio, , per un matrimonio con l’ultima dei Cesareo; e perciò la chiesetta , situata nelle terre di proprietà di questa famiglia (Verrusio) , passo nel suo patronato. In seguito i Verrusio rinunciarono al Patronato , e donarono alla Curia di Napoli sia la chiesetta che poche case circostanti , la cui rendita costituiva parte del beneficio del sacerdote officiante .( Come da lapide muraria presente a sinistra della porta di entrata della chiesetta)
La chiesa in un periodo non ben precisato prese la denominazione di “ Immacolata di Nazareth per la presenza di una statua vestita raffigurante l’Immacolata la cui origine si fa risalire ad un accidentale ritrovamento nei campi limitrofi da parte di un contadino di una cesta contenenti sia la testa che tutti gli arti dell’attuale statua. La devozione popolare l’ha riconosciuta come sua protettrice e negli anni la ha venerato e la venera . La solenne processione che da tempo memorabile si ripete è espressione di questa devozione. Pur subendo nel tempo dei cambiamenti di data e di percorso annualmente ravviva quella fede e devozione dei fedeli di Nazareth.
|