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La Parrocchia di San Pio X si trova nella zona settentrionale di Monza e corrisponde a quella parte della Circoscrizione 5 che è chiamata Quartiere Cazzaniga.
E' una zona periferica della città, densamente abitata, circa 8000 abitanti, con insediamenti prevalentemente residenziali. Così ancora non si presentava nel 1971, quando, su sollecitazione di alcuni abitanti del quartiere, l'autorità ecclesiastica decise di stralciare il territorio di Cazzaniga dall'antica Parrocchia di San Biagio per farne una nuova. Gli anni Sessanta avevano visto un forte incremento della popolazione cittadina e nella zona, ancora a campagna: a Nord del viale Cesare Battisti erano sorti i primi condomini, anche per iniziativa cooperativistica.
La popolazione era costituita da poche famiglie di tradizione contadina, residenti da tempo nella zona, e da molte giovani famiglie di ceto medio, insediate qui da poco, dalle provenienze più disparate, ma molte delle quali avevano avuto una radicata educazione religiosa. Le prime esperienze di vita ecclesiale si fecero in un capannone di via Boito, adibito a cappella, con l'assegnazione di un sacerdote, don Angelo Barzaghi.
Nel 1971 si acquistò un terreno disponibile in via della Birona e nel 1973 si aprì il cantiere per la costruzione della chiesa che l'anno dopo fu consacrata dal Card. Giovanni Colombo.
Il 2 marzo 1975 veniva istituita ufficialmente la Parrocchia di San Pio X, di cui don Angelo diventava il primo parroco. Erano gli anni del rinnovamento ecclesiale voluto dal Concilio Vaticano II. La nuova Parrocchia si mosse sulle tre direttrici fondamentali di una comunità cristiana: la liturgia partecipata, la catechesi aggiornata, la testimonianza della carità.
Le funzioni liturgiche hanno visto nella nuova chiesa, di architettura semplice e funzionale, la presenza attiva dei fedeli attraverso il canto corale e la collaborazione dei laici nell'intento di avvicinare la liturgia alla vita.
La catechesi per giovani e per adulti si è avvantaggiata dalla presenza in parrocchia del teologo don Giuseppe Angelini, che ha dato la possibilità di realizzare forme esemplari di catechesi qualificata. La testimonianza della carità ha trovato attuazione con iniziative significative: il Gruppo Intervento in aiuto ai giovani disabili, promosso dal coadiutore don Luigi Fumagalli, la Conferenza di San Vincenzo attenta ai problemi delle famiglie in difficoltà , il Gruppo missionario "Amici dell'Uganda" per aiuti al Terzo Mondo.
Nel 1992 a don Luigi Fumagalli successe don Luigi Badi, poi nel 2000 a lui fece seguito l'attuale giovane coadiutore don Davide Pepe.
La cordata dei tre Assistenti d'Oratorio ha continuato l'azione educativa della gioventù, pur nella limitata struttura parrocchiale, con stili diversi, ma con uguale passione sacerdotale. In questi trent'anni di vita della Parrocchia la società ed anche il territorio sono notevolmente cambiati. La mobilità dovuta alla motorizzazione ha creato problemi di traffico nel quartiere vicino all'ospedale regionale, ma ha anche favorito la dispersione della popolazione soprattutto nei giorni festivi.
L'informazione diffusa tramite i mass-media e l'informatica comporta modifiche anche nelle forme tradizionali della comunicazione del messaggio cristiano: la Parrocchia è chiamata ad usare nuovi strumenti di annuncio e deve trovare nuovi linguaggi per l'uomo d'oggi. Il pluralismo culturale e multietnico pone nuovi problemi d'identità religiosa, di dialogo interreligioso, d'integrazione, di attenzione ai nuovi bisogni sociali.
In particolare le nuove famiglie sono l'anello debole di una realtà sociale in trasformazione e che ha il compito difficile di educare i figli in un mondo in rapido cambiamento. Per questo i programmi pastorali intendono rivolgersi in modo speciale alle nuove famiglie e ai giovani su cui si basa il futuro della comunità parrocchiale.
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