Phos - Giovani n. 6

Nella scheda n°1 ci si chiedeva perché, oltre a dover credere in Dio e in particolare in Cristo, dovremmo anche essere “cattolici”, cioè appartenere alla Chiesa Cattolica. Ora possiamo cominciare a capire perché.

Abbiamo osservato (n.5) che il cristianesimo non è una filosofia o sapienza umana, su cui potrei essere d’accordo o meno, oppure d’accordo in parte, secondo quello che io ritengo più giusto, come se si trattasse appunto di una sapienza umana, quindi fallibile. Non è neppure una religione in senso stretto, poiché abbiamo visto (n.3) che se le religioni sono il tentativo umano di legarsi a Dio, qui invece è Dio stesso (l’unico, evidentemente, perché non ci possono essere più Dei) che si fa talmente incontro all’uomo da farsi Egli stesso “uomo”; e in questo senso viene anche portata a compimento e sorpassata la “rivelazione” che aveva già fatto agli Ebrei (n.4).

Il Vangelo è invece “la notizia” di un fatto accaduto: Gesù di Nazareth è veramente risorto, quindi è veramente Dio, l’unico Salvatore dell’uomo; per questo, come per qualsiasi “fatto”, non si tratta di essere d’accordo o no, ma solamente vedere se è veramente accaduto o no (n.5).

Essere cristiani (così sono stati chiamati fin dall’inizio tutti coloro che credono in Gesù come il Cristo, cioè come vero Dio e vero uomo - At.11,26) non significa però solo credere alla notizia di Cristo e alla Sua Verità, ma ricevere la Sua stessa Vita, divina ed eterna! Infatti in Cristo, Dio non solo si è rivelato pienamente all’uomo, ma si è donato totalmente all’uomo, cioè si è fatto uomo, è morto ed è risorto, per riconciliarci con Sé, per farci partecipi della Sua stessa vita, fin d’ora e per l’eternità. Questo è ciò che significa “fede cristiana”, questo è ciò che significa “salvezza”, “redenzione” (Cristo, Redentore,  unico Salvatore dell’uomo)!

 

 Gesù Cristo ci salva solo attraverso la Chiesa cattolica?

 

Ora, trattandosi proprio della mia salvezza (eterna), diventa però urgente e necessario trovare una risposta sicura a questa domanda: chi mi dona oggi la Verità autentica di Cristo? Chi mi dona oggi la Vita (e quindi la salvezza eterna) di Cristo? Dove incontro Cristo oggi?

Ovviamente non dobbiamo inventare noi la risposta (sarebbe ancora una cosa nostra, umana, e quindi non ci salverebbe), ma dobbiamo solo ascoltare quale è stata (ed è) la volontà di Cristo, cioè che cosa ha deciso Lui! Ci chiediamo allora, più correttamente: a chi ha affidato Cristo la Sua parola? In che modo ha deciso di trasmettere la Sua stessa Vita agli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, fino alla fine del mondo? Come salva me oggi?

Gesù stesso chiama “mia Chiesa” (Mt.16,18 - in greco significa “assemblea”) la comunità di tutti coloro che credono in Lui e che sono fatti, in Lui, una cosa sola (Gv.17,11; At.4,32). La Chiesa è infatti “una”.

Alla Chiesa (unita in preghiera con Maria Santissima, Madre Sua e Madre nostra) Gesù invia, secondo la promessa (Gv.14,16-17) e “a prezzo” della Sua morte e resurrezione (Gv.16,7), lo Spirito Santo,(At.2,1-13),  la 3^ persona della SS.ma Trinità, [in Cristo ci viene svelato che Dio è una comunione perfetta di Tre Persone, che Gesù stesso chiama Padre, Figlio e Spirito Santo], perché rimanga sempre con essa, perché la guidi alla “verità tutta intera” (Gv.16,13), cioè comprenda sempre meglio la verità che è Cristo, fedelmente la trasmetta e infallibilmente la interpreti; e perché santifichi gli uomini di tutti i tempi e luoghi (“cattolica significa infatti universale), cioè doni la Vita divina dataci in Cristo, fino alla fine del mondo (Mc.16,15-16), quando Cristo ritornerà a giudicare tutti gli uomini ed inizierà la vita eterna (beata o dannata) (Mt.25,31-46)!

Gesù stesso costituisce la Sua Chiesa come una comunità con doni (carismi) e ministeri (servizi) diversi, ma la struttura gerarchicamente, cioè la costituisce sul fondamento degli Apostoli (si chiama per questo “apostolica”) e dei loro successori (che sono i Vescovi), e tra gli Apostoli mette a capo, come garanzia di unità e di autenticità, Pietro (Cefa = la roccia). Pietro sarà il primo Vescovo di Roma; per questo il Vescovo di Roma (che chiamiamo Papa, da “padre”) è per sempre la guida suprema di tutta la Chiesa, il perno della sua unità, la garanzia dell’annuncio dell’autentica Verità e dell’autentica Vita di Cristo offerta a tutti gli uomini di tutti i tempi. Lo ha stabilito Cristo stesso (Mt.16,18-19)! Per questo chiamiamo la Chiesa “santa”, pur essendo fatta di uomini santi ma anche peccatori, perché è come il “canale” attraverso cui giunge anche a me oggi Cristo stesso, mio unico salvatore, la Sua parola e la Sua Vita! Gesù non affida infatti la sua Parola[1] ad un libro[2], ma alla Chiesa, perché fedelmente la trasmetta[3] e con infallibile interpretazione insegni[4] ciò che si deve credere (fede), celebrare (liturgia) e fare (morale) per essere salvi. Gesù ci salva così dal pericolo di travisare la Sua parola, interpretandola a piacimento, un pericolo sempre incombente[5], come dimostra la storia di questi 2000 anni e soprattutto ciò che è accaduto con la Riforma protestante del XVI secolo, con il conseguente moltiplicarsi di Chiese e di sette, che, pur rifacendosi sempre alla Bibbia, ne danno le interpretazioni più disparate. Allo stesso modo, per la potenza dello Spirito Santo, la salvezza, cioè la Vita divina che Cristo ci ha acquistato e donato una volta per tutte e per tutti, morendo e risorgendo per noi, si compie per ciascuno di noi, per Sua stessa decisione, attraverso i sette Sacramenti[6]. Proprio perché si tratta della vita divina da ricevere, che noi evidentemente non possiamo darci, i Sacramenti sono “ricevuti” da Cristo attraverso la Chiesa, sono cioé istituiti da Gesù stesso ed affidati alla Chiesa, in particolare agli Apostoli ed ai loro successori (Vescovi), ai quali è trasmesso questo “potere spirituale”, per il bene di tutti gli uomini. La reale e valida “successione”[7] apostolica, che va dagli Apostoli al proprio Vescovo[8], e l’unità e l’obbedienza al Papa, successore di S.Pietro[9], è garanzia che la Chiesa cattolica è l’autentica Chiesa voluta da Cristo come strumento della nostra salvezza, cioè per generarci alla Sua vita divina ed insegnarci la Sua volontà[10]. La Chiesa “ortodossa”, discendente dall’apostolo Andrea (e per questo con Sacramenti validi) si è separata dal Papa (e quindi dalla Chiesa cattolica) nell’XI secolo; per questo non è nella piena comunione ecclesiale. Le Chiese “protestanti” (luterana, calvinista, anglicana, ecc.), invece, nate dal XVI secolo, non avendo la successione apostolica e deformando anche la dottrina, pur essendo cristiane (credono in Gesù come vero Dio ed hanno il Battesimo), sono fuori della piena comunione di Cristo. Chi nega invece la stessa divinità di Gesù (come certe sette, anche di oggi - v. ad esempio i Testimoni di Geova) non può assolutamente chiamarsi cristiano e pretendere di avere la salvezza di Cristo.


 

[1] la parola di Gesù, essendo divina, è la Verità assoluta, perfetta, eterna, infallibile, indubitabile, insuperabile;

[2] poi verranno scritti anche i Vangeli e la Chiesa stessa ne sceglierà quattro (Mt, Mc, Lc, Gv) come autenticamente ispirati da Dio (gli altri si chiamano “apocrifi”), ma l’insegnamento di Gesù passa anche oltre il testo scritto, attraverso la Tradizione e il Magistero della Chiesa (v.poi);

[3] da cui la parola “Tradizione”, dal latino “tradere”, cioè tramandare, trasmettere;

[4] si dice per questo “Magistero”, cioè l’insegnamento ufficiale della Chiesa; la caratteristica dell’infallibilità è presente soprattutto in particolari e solenni insegnamenti del Papa;

[5] è poi sempre il pericolo di farsi una verità a modo proprio, il che potrebbe anche essere comodo, ma non ci salverebbe più;

[6] pensiamo ad es. il Battesimo (Mc.16,15-16), la Confessione (Gv.20,21-23) e soprattutto l’Eucarestia (Gv.6,48-58);

[7] come una catena ininterrotta, una sorta di albero genealogico spirituale, che va dagli Apostoli ad ogni Vescovo validamente ordinato tale (col Sacramento dell’Ordine);

[8] ed in modo subordinato a lui, anche ai presbiteri (“prete” è detto in forma abbreviata, cioè ai sacerdoti) e ai diaconi;

[9] Giovanni Paolo II è il 264° di S.Pietro, come Vescovo di Roma;

[10] per questo chiamiamo la Chiesa anche nostra “madre” (perché ci genera alla vita di Dio) e “maestra” (perché ci insegna la verità divina); infatti i santi sono stati sempre generati dalla Chiesa!