Imparare ad amare

 

Preghiera iniziale

Signore, ti ringraziamo, di averci dato l’amore.

Ci hai pensato insieme prima del tempo,

e fin d’allora ci hai amato così

creandoci l’uno accanto all’altro.

Il nostro amore è nato dal tuo, immenso, infinito.

Ch’esso resti sempre espressione genuina del tuo;

senza che il gusto intenso di sentirci vicini

attenui il sapore della tua presenza tra noi,

e senza che il reciproco godimento delle cose belle

che sono in noi

ci allontani dal fascino della tua amicizia.

Se per errore o per malinteso affetto,

un giorno ci allontanassimo da te,

fa’ che il vuoto e lo squallore esasperanti

della tua assenza

ci scuotano profondamente

e ci riportino alla ricerca immediata del tuo volto.

Signore, che tutto di noi conosci,

fa’ che apprendiamo noi pure l’arte di conoscerti

profondamente;

donaci il coraggio di comunicarci integralmente

Le nostre aspirazioni, gli ideali,

i limiti stessi del nostro agire.

Che le piccole, inevitabili, asprezze dell’indole,

i fugaci malintesi, gli imprevisti e le indisposizioni

non compromettano mai ciò che ci unisce,

ma incontrino, invece, una cortese e generosa

volontà di comprenderci

Signore, dona a ciascuno di noi gioiosa fantasia

Per creare ogni giorno nuove espressioni di rispetto

e di premurosa tenerezza.

Amen.

(G. Perico)

 

0. Introduzione

Continuiamo la riflessione sul tema dell’amore e cerchiamo di approfondire il discorso abbozzato la volta precedente. Il desiderio che anima questi incontri è che, all’interno delle «coppie» si sviluppino dialoghi e confronti su queste tematiche.

 

1. Amore e amori

L’uomo possiede due energie fondamentali: il conoscere e l’amare. La prima porta le cose dentro di noi; la seconda porta noi verso le cose. Mediante la conoscenza, riviviamo in noi tutta la realtà, sia quella esterna a noi, sia quella dentro di noi. La coscienza, si colloca in questo alveo, come presenza del soggetto a se stesso. Con l’amore invece, noi usciamo dal chiuso di noi stessi per entrare nel mondo delle realtà che stanno fuori di noi. Le forze che ci spingono a uscire dal nostro mondo sono la bellezza e il fascino che le cose esercitano su di noi. Ogni cosa bella e buona è promessa di piacere, di gioia, di vita; e noi non esitiamo a muoverci verso quelle realtà che promettono di farci gustare nuove esperienze e nuove sensazioni.

Tuttavia gli amori sono molti e si differenziano fra loro per molti elementi. Guardando l’amore fra due fidanzati vediamo che vi sono diverse componenti che lo rendono del tutto speciale.

L’amore è estatico. Si è presi dalla bellezza della persona che appare nella nostra vita. La troviamo affascinante. Siamo presi e attirati da lei; apriamo gli occhi sulla sua bellezza e ci sentiamo pervasi di gioia. La bellezza non è solo fisica (che se l’occhio vuole la sua parte!) ma è «bellezza umana», che è bellezza fisica, simpatia, fascino interiore, fascino spirituale e molte altre cose che esercitano su di noi forte attrattiva.

L’amore è possessivo. L’uomo sa che una persona non può essere simultaneamente di molti. Una persona non può provare lo stesso amore e la stessa intensità di amore per tutti. Sono affascinato da una persona e desidero farla mia, nel senso che desidero che abbia con me e per me un rapporto unico ed esclusivo. Con gli altri potrà avere amicizia, solidarietà, simpatia, ma con me deve avere quel tipo di rapporto che rende la mia persona unica a i suoi occhi e che stabilisce fra noi la «complicità» di coppia, complicità resa indissolubile nel matrimonio. Da qui nasce quella forma di sana gelosia che non tollera di dividere questo sentimento con altri a meno di grave frattura (exultabant cornua iusti!).

Dopo essere stati presi dal fascino della persona e dopo averla desiderata per sé, nasce spontaneamente il bisogno di renderla felice, perché non è più una realtà «altra», ma è parte della propria vita. Non si è felici se l’altro non è felice; non si sta bene se l’altro non sta bene. Il suo bene e la sua felicità diventano il mio bene e la mia felicità: fino al punto che si è felici nel far felici l’altro. In questo senso l’amore è oblativo. Sono felice nel renderti felice, trovo gioia nel vederti e renderti gioioso, riesco a pensarti di donarti la mia vita, anziché prendere la tua.

Bisogna tuttavia andare al di là dell’amore oblativo, per arrivare ad una nuova forma di amore: quella dell’amore progettuale, nel quale entrambi saremo capaci di offrirci aiuto con attenzione, affetto, forza, dedizione totale, nel lungo cammino della realizzazione piena della vita di ognuno. Non esisterà più l’«io per te» e neppure il «tu per me», ma solo un «noi per la nostra vita».

Tuttavia c’è pure un altro amore, l’amore trascendente. Ogni creatura (parliamo qui evidentemente il linguaggio della rivelazione biblica) tende a Dio; ogni esperienza deve essere vissuta sin d’ora come una preparazione all’incontro con Dio. Dio non è semplicemente il fine del cammino dell’uomo; egli è pure il fondamento. Nel senso che la storia della salvezza, la storia della rivelazione di Dio in Gesù Cristo è storia che insegna concretamente ad amare nel modo giusto.

 

2. Amare è difficile

Tutti desiderano amare ed essere amati. Non si vive senza amore. E tuttavia non sono pochi quelli che partono con sogni, progetti, desideri… e poi ci si ritrova nella tristezza grigia e monotona di giorni sempre uguali. Perché questo? La rivelazione biblica è molto chiara: noi siamo segnati dal peccato, siamo cioè egoisti. Siamo tentati di porre al centro di tutto noi stessi, asservendo tutto e tutti ai nostri comodi e al nostro piacere. Anche nell’amore, dopo il tempo del fascino che sprigiona attenzioni e finezze, si ritorna al proprio egoismo, asservendo l’altro al nostro progetto e al nostro comodo. Cerchiamo di individuare quali sono i maggiori meccanismi egoistici che scattano in noi.

Il primo è la diffidenza. Un atteggiamento che ci spinge a considerare ogni persona come un potenziale nemico o come uno sfruttatore da cui guardarsi. Non è un fratello di cui farsi prossimo ma un possibile predatore che ci impoverisce. La diffidenza mina profondamente il rapporto amoroso perché svuota la fiducia fondamentale che costruisce la relazione.

Un secondo pericolo è la strumentalizzazione. Non si ama l’altro per sé ma solo se stessi. Il partner serve solo per stare bene. Questa strumentalizzazione può verificarsi a diversi livelli. A livello relazionale si pretende che l’altro abbia lo stesso nostro modo di pensare, o la nostra stessa sensibilità, o i gusti, o gli stessi amici o le medesime abitudini. Una coppia e una famiglia sono umanamente ricche quando a tutti è permesso di vivere e di esprimersi nella linea delle proprie qualità e della propria personalità.

Un terzo è l’aggressività. Non intendiamo solo l’aggressività fisica (per fortuna non molto diffusa) ma l’aggressività che è furbizia, inganno, desiderio di piegare l’altro ai propri desideri.

 

3. L’amore vero

Le regole dell’amore vero sono sostanzialmente tre: l’incarnazione, il dialogo, l’impegno della vita.

Incarnazione significa mettersi nei panni dell’altro, capire e capirsi. Non c’è nulla di più bello di capire ed essere capiti; non c’è nulla di più triste di non essere capiti, soprattutto quando l’incomprensione giunge da chi dovrebbe amarci. Mi sento capito quando avverto che l’altro mi porta dentro di sé, quando mi sento vivere nel suo pensiero, nel suo cuore, quando mi accorgo che la mia vita desta interesse nell’altro.

Del dialogo abbiamo già parlato. Vorremmo solo dire che dialogo è lasciare parlare l’altro, voler ascoltare e andare oltre le parole.

Infine c’è l’impegno della vita. Impegno della vita significa donare se stessi; significa fare il vuoto dentro di sé per lasciare all’altro uno spazio, significa accogliere le richieste altrui. Più in profondità significa giocarsi. In amore non si gioca ma ci si gioca. La differenza è molta.

 

Domande

·     Vedo una progressione nella capacità di amare e noto che si passa dall’amore estatico, all’amore possessivo, all’amore oblativo, all’amore progettuale, all’amore trascendente?

·     Quali sono i blocchi più significativi che sono legati al mio temperamento?

·     Su che cosa debbo puntare di più per crescere nell’amore vero?