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Sguardo storico

Cenni sulla Commenda di San Giovanni

La Commenda è una istituzione ecclesiastica, sorta in tempi calamitosi, per cui una chiesa, un monastero o, come nel nostro caso, un ospizio, veniva affidato alla "Commendatio" cioè alla cura, alla protezione o all'amministrazione di persone fisiche o di enti particolari che meglio ne potevano garantire la sopravvivenza e la gestione corretta. Fu così che chiese, istituzioni caritative, conventi o seminari poterono per lungo tempo svolgere la loro missione1.
Appena fuori Rovigo sul luogo stesso ove ora sorge la chiesa Cuore lmmacolato di Maria, sulle rive della Rezzinella - uno scolo ora ricoperto - esisteva il complesso di San Giovanni, chiesa e ospizio dati appunto “in Commenda" all'Ordine cavalleresco di S. Giovanni Gerosolimitano, detto poi di Acri, di Cipro, di Rodi e attualmente di Malta2. Vi si accoglievano poveri di passaggio pellegrini e romei, per tutti vi era un tetto, un pane, un fuoco e una bracciata di paglia, un ostello diremmo oggi, con meno comodità, ma certo con tanto calore umano e cristiano.
Le prime notizie sicure risalgono al marchese Alberto d'Este che il 10 aprile 1184 donava due appezzamenti di terreno ai cavalieri. Una pia leggenda, ripresa da una lapide del piccolo campanile ci racconta di un cavaliere errante di nome Richo che, deposte le armi, spese tutti i suoi beni per erigere l'opera e ivi morirvi in povertà, su un pugno di paglia3. I "commendatori" di Malta lo tennero fino al 1810. In seguito alle spogliazioni napoleoniche passò all'Opera dei Bastardelli di Ferrara4: nel 1848 risulta di proprietà della famiglia Rosada5 e nel 1851 dei Dolfin che ne fecero masseria e stalle. La chiesetta di stile medievale fu demolita attorno al 18606: con l'unico edificio di stile gotico esistente a Rovigo7.

Un prato in Commenda

Ancora nel 1937, nei primi mesi del suo episcopato, mons. Guido Mazzocco, con l'occhio e la sensibilità del pastore di anime, pensava alla necessità di un servizio religioso nella zona a Nord di Rovigo. Il 15 settembre 1937 i sigg. Ilario Bedendo e consorte a questo scopo avevano donato un lotto di terreno di c. 9000 mq.
Per accelerare le cose veniva nominato don Antonio Balduin delegato per la costruenda chiesa dei SS. Ilario e Rocco8.
Lo scoppio della guerra blocca ogni iniziativa. Passata la bufera è ripreso il problema in tutta la sua urgenza. Infatti, una vivacissima opera di ricostruzione aveva popolato di oltre 3000 persone la zona a Nord delle vie Gorizia, Fiume e Cavallotti. Necessitava un'area adatta e la scelta cadde sul "prato della fiera" alla Commenda, abbastanza centrale e sufficiente a dare ai vari edifici il respiro necessario.
Il 21 marzo 1947 la Curia presentava all'Amministrazione Comunale la richiesta ufficiale per ottenere, gratuitamente, l'area prescelta: il 13 giugno successivo il Consiglio deliberava, in linea di massima, di aderire alla richiesta e suggeriva di preparare i relativi progetti.
Il 29 ottobre 1947 fu bandito un regolare concorso tra gli artisti del Veneto e dell'Emilia: 18 furono gli elaborati presi in visione da una Commissione speciale presieduta dall'arch. G. Forlati, soprintendente alle Belle Arti di Venezia.
Risulta vincitore l'arch. Orlando Veronese, residente in Ferrara, polesano di nascita.
Il complesso, studiato per essere realizzato in tempi diversi, era imponente: difficile si presentava la sua realizzazione.
Agli inizi del 1951 un animoso Comitato cui presiedeva mons. Marcello Rosina predispose il necessario per creare i presupposti per l'avvio dei lavori. Nel frattempo per il premuroso interessamento del Sindaco Silvio Andreotti, veniva perfezionata, con atto notarile del 17 febbraio 1951, la donazione dell'area.

Il vecchio prato della fiera

La Sala-Cappella

Nell'agosto 1951 si decide l'erezione della Cappella: l'opera è aggiudicata con pubblica asta alla ditta Zambon Giuseppe. Questo cadenzare di date e di dati pareva soltanto un miraggio.
A questo punto entra quello che sarà protagonista della immensa opera: la sera del 1° ottobre 1951 "senza casa, senza risorse, con un gran bagaglio di preoccupazioni e con le sole prospettive che vengono dalla fede" don Lino Dalla Villa inizia la sua missione in Commenda, nella chiesetta delle "Fosse", ove era stata riposta la statua venerata nella "Peregrinatio Mariae", svoltasi in Diocesi dal 29 ottobre 1949 al 26 novembre 19509.
Di lì inizia il suo contatto con la gente del quartiere e partono le prime esperienze pastorali: "qualcosa si faceva e molto si sperava quando l'alluvione del Po minacciò di far naufragare ogni iniziativa".
Nonostante le difficoltà si portò a termine la Cappella ove la sera del 23 febbraio 1952 un popolo commosso vi trasferì la statua della Madonna Pellegrina. Il giorno dopo è decretata la fondazione della nuova Parrocchia (die VI Kal. Martias: per i latinisti si ricorda che l'anno era bisestile).
La Chiesa aveva un volto giuridico e un nome: "Cuore Immacolato di Maria e S. Ilario"; si volle col nome del Santo ricordare l'offerente che per primo aveva donato il terreno per una chiesa a nord di Rovigo.
Ancora date: 13 novembre 1952 Don Lino è nominato Primo Parroco della Commenda. Il 13 dicembre 1953 avviene la inaugurazione della Scuola Materna, dono degli Industriali d'Italia.
Comincia ora la fase oltremodo impegnativa: costruzione della casa canonica con annesse opere parrocchiali e costruzione della chiesa.
La Casa Canonica fu edificata negli anni 1954-55 e vi si entrò alla chetichella quando ancora non era completata: fu rifinita in epoca successiva.

Il terreno su cui sorge la canonica

Chiesa-Santuario

Dopo l'approvazione del progetto da parte della Pontificia Comm. per l'Arte Sacra in data 13.1.1953 e le successive autorizzazioni da parte degli organi statali, l'impresa Domenico Danella e figli di Venezia, vincitrice dell'appalto, inizia i lavori delle fondazioni e della cripta. Il 17 luglio 1955 è benedetta la Prima Pietra: il lavoro si protrae per altri due anni.
Finalmente il 29 novembre 1957 il vescovo Guido M. Mazzocco con solenne liturgia consacra il nuovo tempio e il giorno successivo vi intronizza la venerata statua della Madonna Pellegrina.
Il 1° dicembre 1957 c'è la splendida inaugurazione di tutto l'immenso complesso, per la presenza del card. Angelo Giuseppe Roncalli Patriarca di Venezia, poi Papa Giovanni XXIII.

Alberino Gabrielli
da: Comunità e chiese nella diocesi di Adria-Rovigo,
Edizione C.I.S.C.R.A.


Opere parrocchiali

Note:
  1. Enciclopedia del Diritto, Giuffrè Ed. voce "Commenda" p. 703.
  2. ACRo, Comune di S. Zuanne della Commenda. Conventi soppressi, N. 1, c. 7, Disegni 1698. F. BARTOLI, Pitture, sculture e architetture di Rovigo, p. 72. M. A. CAMPAGNELLA, Piani delle Chiese e Oratori di Rovigo. ACRo, fondo Conc. 122, c. 29.
  3. ACRo, L. RAMELLO, Monumenti, c. 3v: Nel descrivere questa domus hospitalis "riporta il testo di un'antica iscrizione, in caratteri gotici, affissa nel campanile della chiesa. Era stata ricopiata da Carlo Silvestri che l'aveva trovata tra le schede del padre Camillo". M. A. CAMPAGNELLA, 1987, A. MAZZETTI, Assistenza e beneficenza a Rovigo nel '500, p. 29.
  4. M. A. CAMPAGNELLA, op. cit., c. 29: Orfanotrofio dei Bastardelli (o anche Bastardini) di Ferrara.
  5. ASRo, Catasto Austriaco, Rovigo est, mapp. 915-916, passati a Rosada a. 1843 Dolfin 1851.
  6. F. BOCCHI, Il Polesine di Rovigo, p. 123, "gli avanzi di una chiesa e fabbricato rovinosi, demoliti neI 1860, furono surrogati di ampie fabbriche coloniche".
  7. ACRo, Fondo Concordiano, B. XVIII, 1. 14, p. 4: lI Complesso nel '700 consisteva in un "chiostro in laterizi e colonne binate, sostenenti brevi arcate reali, ricorrente da un solo lato a fianco di quella Chiesetta che tuttavia in stile gotico-lombardo" si scorge nel disegno dell'anno 1698, n. 1 c. 7 (vedi nota n. 2).
  8. Per la storia della nuova parrocchia vedere: "Bollettino diocesano" di Adria: 1945-1960. "La Settimana Cattolica" 1950-1960. "Il Gazzettino" passim 1950-1960. "Il Resto del Carlino" passim 1950-1960. Arch. Parr. della Commenda, Rovigo. “Lettera della Commenda” - Rovigo, Bollettino mensile anni 1951-1988 - presso Arch. Vesc. - Rovigo e Arch. Parr. Commenda.
  9. Per la "Peregrinatio Mariae": AVRo, Peregrinatio Mariae, Pos., Manifestazioni Religiose. AVRo, "La Settimana Cattolica'; dal settembre 1949 al dic. 1950. AVRo, "Bollettino Diocesano di Adria" - anni richiamati nel testo. L. DALLA VILLA: "La Madonna Pellegrina'; opuscolo ed. Istituto Padano di Arti Grafiche, Rovigo 1957. "Il Gazzettino", annate 1949-1950. "Il Resto del Carlino"; annate 1949-1950.