Index Attività
Index Attività


Un pellegrinaggio indimenticabile

Foto
Servizio fotografico

Al pellegrinaggio tenutosi il 18 e 19 settembre ai luoghi di don Bosco nel cinquantenario della nascita della nostra scuola materna "Mamma Margherita", abbiamo partecipato in una cinquantina di persone, alcune della nostra parrocchia, altre delle parrocchie cittadine e di Rosolina, Pila, Boara, Scorze, insomma un gruppo veramente extra... parrocchiale. Alla mattina del 18 partimmo con un confortevole pullman di buon'ora alla volta di Torino. Bellissima città, piena di verde, di palazzi antichi, attraversata dal fiume Po e accerchiata da colline. Trovammo ottima ospitalità presso Villa Speranza dei Padri Somaschi.

II pomeriggio lo dedicammo prima di tutto alla visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice e Valdocco e ci rendemmo conto dell'enorme opera realizzata da don Bosco, fondatore dell'ordine dei Salesiani, oggi presenti in quasi tutti i paesi del mondo. II suo primo oratorio furono un prato e una tettoia, a cui seguì un'opera grandiosa per una crescente accoglienza di giovani. Nel 1872 S. Giovanni Bosco con Santa Maria Domenica Mazzarello fondò l'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l'educazione e la formazione delle ragazze. A metà pomeriggio di quel sabato il gruppo si divide. Io scelsi di fare un'escursione per la città. A farci da guida trovammo Don Bruno, un religioso di circa 45 anni, vestito in modo semplice, in maniche di camicia. Ci fece conoscere gli aspetti storici di Torino, dalle vie disposte come gli accampamenti romani, ai Palazzi Reali di Casa Savoia, al Teatro regio. Mi fece molta impressione il palazzo dove nel 1861 venne proclamato il Regno d'Italia da Vittorio Emanuele II e il suo fido primo ministro Cavour. A sera salutammo il nostro cicerone e lo ringraziammo per la sua competenza e il suo fare accattivante. Ci fu poi detto che quel semplice religioso nel mese di ottobre sarebbe diventato parroco a Milano. Che bell'incontro! Grazie Don Bruno e tanti auguri per il nuovo compito che l'aspetta..

Il giorno dopo, domenica, ci recammo al Colle Don Bosco. Colle delle Beatitudini giovanili, - come lo definì Giovanni Paolo Il - quando lo visitò. Che commozione nel visitare la casetta dove visse il Santo! Vedere il suo povero letto, i luoghi dove maturò la decisione di essere il sacerdote dei giovani, il prato del sogno dove a 8 anni gli apparve Maria e gli diede il "mandato"; trasformare gli animaletti feroci che vedeva a destra, negli agnelli che vedeva a sinistra, cioè trasformare i ragazzi poveri, abbandonati e pericolanti in buoni cristiani ed onesti cittadini. Ma come avrebbe potuto fare questo? Maria glielo spiegò: amicizia con Gesù, alimentandosi con i sacramenti del Perdono e dell'Eucarestia. Alle ore 11 salimmo la scalinata ed entrammo nel tempio gremito di folla proveniente da ogni parte d'Italia. Ci trovammo di fronte ad una statua di Cristo Risorto alta 8 metri. La S. Messa fu concelebrata da vari sacerdoti, tra cui il nostro parroco ed accompagnata dai canti del nostro coro gregoriano diretto dal maestro Mauro Agnoletto con l'accompagnamento dell'organo suonato da Francesco Veronese. Le esecuzioni sono state ottime e noi ci sentimmo orgogliosi quando, al termine della S. Messa, le persone applaudirono e molti si avvicinarono per congratularsi con i coristi.

Pranzammo, e ripartimmo per Rovigo. Dopo una breve sosta al lago di Garda, eccoci a casa. Che cosa ricorderemo di questo pellegrinaggio? Tante cose, tanti i sentimenti, tante le impressioni, tanti i propositi. Ricorderemo la commozione di vedere i luoghi dove visse un santo di tale portata. L'ammirazione per il coraggio di questo giovane prete che, mettendosi nelle mani di Dio con immensa fiducia, è riuscito a realizzare cose grandiose e ineguagliabili. Spalanca la vita, sogna in grande - era solito dire. - I cattivi non esistono, è la povertà economica ed intellettuale che rende la natura umana una bestia. E noi cosa possiamo fare? Dare una mano a Don Bosco perché il suo sogno continui, cioè amare, amare, amare finché i lupi diventino agnelli.

Giuliana Visentin