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- Il Dio della promessa,
- Sulla via di Gesù,
- Con la forza dello Spirito Santo,

- Il volto della Chiesa,
- La Chiesa vive nel mondo,
- Confermati dal dono dello Spirito.

ELLE DI CI

20 min.

V-13007

   

Il Dio della promessa - un progetto da scoprire

Antonio, figlio di un allevatore, trascorre la sua estate in un alpeggio vicino ad un rifugio, ai piedi di una grande montagna. Franco è il figlio del gestore del rifugio e, come il suo amico Antonio, è appassionato di camminate in montagna. Hanno un sogno in comune: raggiungere da soli la vetta della montagna. Sono entrambi tredicenni e per questo pensano di essere sufficientemente "grandi" sia per osare una simile avventura, sia per riscuotere la fiducia dei loro genitori. La resistenza maggiore all'attuazione del loro sogno viene dalla mamma di Franco che, essendo moglie di una guida alpina, conosce i pericoli della montagna. 

È convinta che i due ragazzi siano ancora "troppo piccoli per lasciarli andare da soli". Poco per volta, però, prevale la motivazione di Aldo, il papa di Franco: "Bisogna fare come le aquile che, se è necessario, buttano fuori dal nido i loro aquilotti perché imparino a volare da soli". Ma il rischio deve essere calcolato, così ai due felicissimi alpinisti in erba viene consegnato il libro-guida, dove il sentiero è descritto per filo e per segno. "Se seguite questo non potete sbagliare e, mi raccomando, se trovate degli ostacoli più grandi delle vostre forze, siate giudiziosi... tornate indietro!". 

L'arrivo di don Gino, provetto scalatore, fa crollare le ultime resistenze assicurando che: "Dalla via direttissima è possibile vedere il sentiero e quello che fanno i due ragazzi. Ci terremo in contatto e io li aiuterò e li guiderò quando ci saranno problemi".

Arrivati sulla cima, dopo aver affrontato la fatica, le difficoltà e l'impegno della salita, Franco e Antonio scoprono, attraverso il breviario di don Gino, che Dio è sempre vicino alla loro vita e anche alle loro camminate e alla loro gioia.


Sulla via di Gesù - un progetto da scegliere

Marta frequenta la terza media e vive in una grane e bella città italiana. Anna e Giovanni frequentano la sua stessa classe e sono gli amici con i quali si confida e di cui ha fiducia. A casa sempre più spesso c'è un clima teso per le frequenti e accese discussioni riguardanti "il cosa farai da grande?". Tra i genitori e Marta sembra calato il velo dell'incomprensione. Un giorno, a causa di brutti voti presi a scuola, Marta tarda a rientrare a casa dove papà e mamma la stanno aspettando per pranzare insieme. I genitori non sanno più come affrontare la situazione: "Con le buone non si ottiene niente, lei non è in grado di decidere la sua vita, con la testa che si ritrova, quindi...". 

Il papà non è più disposto a giustificare tutte le difficoltà solo perché "è l'età". Per non esasperare ulteriormente la situazione la mamma di Marta decide che "è meglio cercare di capirla e lasciare passare un po' di tempo". La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'opposizione di Marta a diventare ragioniera. Lei ama e sospira di poter frequentare il liceo artistico: disegnare è il suo sogno! Ma non è solo la scelta della scuola che la assilla: è il suo stesso futuro. "Come si diventa famosi?", è la preoccupazione che confida ad Anna, ricevendo in risposta un impreciso e insicuro: "Forse è tutto un caso. Dipende dalle persone che incontri". 

Due episodi aiutano Marta a riflettere e ad affrontare il suo futuro con decisione e serenità: l'ascolto del commento ad un'opera d'arte della sua città, alcuni brani della recita che Giovanni sta preparando. Scopre anche un nuovo amico a cui affidare le sue riflessioni e le sue scoperte: il diario. Finalmente comincia a guardare verso il futuro con più speranza, anche se rimane il dubbio: "i miei genitori capiranno?". Gesù è un interessante ed avvincente progetto da scegliere.


Con la forza dello Spirito Santo - un progetto da realizzare insieme

Marina, Marco e Nicola camminano spediti su per la stradina che porta verso una casa isolata dal resto del paese. Marina ha un pacco di riviste. Marco alcuni pesci e Nicola un pezzo di formaggio: sono l'aiuto per Sara, l'anziana signora che, dopo la morte del figlio e della sua famiglia in un incidente stradale, vive sola e poveramente. Essi vivono su un'isola al centro di un lago e la loro casa si trova nei pressi del porto. I tre amici frequentano insieme la scuola e partecipano al catechismo per prepararsi alla Cresima. La chiesa parrocchiale domina il paese; accanto c'è l'oratorio e il campo da calcio dove i ragazzi trascorrono allegramente il tempo libero. Marco e Nicola fanno parte della squadra di calcio dell'oratorio, ma vincono poche volte: "Manca un attaccante veloce", commenta sconsolato l'allenatore-maestro. 

Dove cercare un attaccante sull'isola? La vita tranquilla e un poco monotona del paese viene movimentata dall'arrivo di Paolo e dei suoi fratelli in cerca di una casa: sono stranieri, arrivano dal Bengala. Il parroco accoglie con simpatia i nuovi arrivati. I ragazzi sono entusiasti della novità anche perché Paolo è un loro coetaneo: uno in più per giocare! Ma la casa? Dove trovare un appartamento vuoto? Marina, Marco e Nicola hanno imparato a catechismo che l'accoglienza è un impegno dei cristiani, ma come fare? Durante una visita a Sara ecco la soluzione: "Perché non mettete a disposizione l'appartamento di vostro figlio?". Dopo qualche tentennamento l'anziana signora acconsente. La squadra di calcio allora diventa un'impresa di pulizie e, con l'aiuto di tutti, prepara l'alloggio per Paolo e i suoi fratelli. Paolo si rivela anche un ottimo attaccante e con lui la squadra riesce finalmente a vincere. "La piccola squadra unita e forte" si presenta ora compatta e preparata a ricevere il dono dello Spirito Santo.


Il volto della Chiesa - un progetto da manifestare

Sofia vive ad Aquileia, città dalle antiche tradizioni cristiane, ed è figlia del professor Brusoni, responsabile degli scavi archeologici della città. La mamma di Sofia è morta da alcuni mesi, ma il suo ricordo è ancora vivissimo. La nuova famiglia che svolgerà il compito di custode della villa dove vive il professore e sua figlia è composta da Domenico e Rosa e dal loro figlio adottivo Claudio. Sono un po' impacciati e sorpresi dell'accoglienza loro riservata e della gentilezza dei loro nuovi padroni. Domenico e Rosa, ex-attori in una compagnia di varietà, sono aperti e disponibili, e facilmente si adattano alla nuova situazione. 

Claudio, ragazzo un po' difficile e chiuso, stenta ad aprirsi perché si sente inferiore ai suoi compagni. Il professore desidera che nella sua casa non ci sia divisione tra padroni e custodi perciò, vincendo la ritrosia di Domenico e Rosa, stabilisce che la cena debba essere consumata tutti insieme. La coppia è felice della nuova sistemazione e si inserisce rapidamente anche nella comunità parrocchiale, mettendosi a disposizione come volontari e organizzando uno spettacolo. Rimane loro il cruccio di non riuscire a comprendere ed aiutare il loro figlio, che si sta preparando alla Cresima e frequenta il catechismo assieme a Sofia. Claudio, schivo e timoroso, non vorrebbe partecipare alla gita organizzata da don Agostino per i ragazzi del catechismo, perché non possiede la bici e non vuole che Sofia gli impresti quella del papà. La bicicletta diventa il suo problema. 

Una notte, approfittando dell'assenza del professore andato a Roma per i suoi studi, ruba i soldi per comperarsi la mountain bike. Sofia, svegliatasi, osserva tutta la scena e ne rimane scossa. In un momento di confidenza con il papà rivela il suo segreto e la sua preoccupazione. Claudio nel frattempo cerca di ingannare se stesso e i genitori inventando scuse per coprire il suo errore. Il professore con garbo e molta sensibilità riesce a coinvolgere Claudio come suo segretario, offrendogli una paga per comperarsi la mountain bike. È la strada suggeritagli dalla sua fede, dal suo essere cristiano, perché se "dovessi agire secondo giustizia, dovrei cacciare la famiglia", confida alla figlia. "Aiutare gli altri è la giustizia di un cristiano!". Claudio trova il coraggio di confessare il suo errore e con responsabilità di riparare.


La chiesa vive nel mondo - un progetto da vivere

Anna sta festeggiando i suoi tredici anni con gli amici. La casa risuona di canti e applausi, l'eccitazione è forte anche perché il giorno dopo ci sarà la tanto attesa gita a Parigi. Lo squillo del telefono ricorda ad Anna che suo papà e sua mamma sono lontani. Sono in Africa volontari in un ospedale. Al telefono è il papa che vuole fare gli auguri, ma anche una proposta: rimanere a casa per fare compagnia alla zia suora che sta per arrivare dalle missioni. Delusa e rammaricata, Anna accetta l'invito del padre anche se è convinta di buttare via le sue vacanze. 

A nulla valgono le attenzioni e i ragionamenti della zia Giulia che è convinta che la "penitenza" di Anna si trasformerà in una meravigliosa scoperta ed avventura. Anna e zia Giulia accolgono suor Agnese e la accompagnano verso casa. La zia suora, pur essendo malata e molto stanca, chiede di percorrere a piedi l'ultimo tratto di strada, desidera vedere il "suo" quartiere. Ritrova e saluta con affetto e tenerezza gli amici di un tempo, ma visita prima di ogni altra cosa la chiesa parrocchiale "dove fin da quando eri bambina è nata e maturata la tua scelta di vita", come le ricorda il parroco. 

Si inserisce un po' a disagio nella vita "piena di soldi e con tanto spreco" della sua gente, ricorda costantemente la povertà e la miseria della sua gente laggiù in Africa. Accompagnata da Anna, suor Agnese visita l'asilo dove è stata maestra, il Duomo "cuore della nostra diocesi", la casa dei disabili, dove ritrova Ilaria che dona la sua vita a tempo pieno. In soffitta a casa, la missionaria, con emozione, ritrova le sue bambole e i suoi primi quaderni. 

Il ricordo dell'infanzia accomuna intimamente zia e nipote. Tra le due nasce l'amicizia e la confidenza, accresciuta dall'incontro con Giovanni, l'ex-ragazzo di suor Agnese. Giulia, Anna e suor Agnese partecipano alla cerimonia del mandato catechistico in Duomo. Zia Giulia, che è anche la catechista del gruppo di Anna, dopo aver visto alcune diapositive della missione di suor Agnese, decide di farle vedere ai suoi ragazzi appena tornano dalla gita. Agli amici che le portano un regalino dalla Francia, Anna propone l'iniziativa dell'incontro con sua zia missionaria e sorridente rimarca: "Se pensate che io non mi sia divertita, vi sbagliate proprio!".


Confermati dal dono dello Spirito - un progetto da celebrare

Il giorno prima di ricevere il dono dello Spirito nel sacramento della Confermazione, Francesco va a trovare il nonno che vive in una vecchia casa di campagna. Lo accompagnano la mamma Ancilla e la zia Federica. Al centro dell'attenzione e della preoccupazione di tutti c'è la celebrazione del giorno dopo. "Sarà pronto?", si domanda la mamma, mentre il nonno, sicuro della buona preparazione del nipote, prepara il vino per la festa, "quello imbottigliato l'anno in cui tu sei nato". Siccome Francesco non ha compiti particolari da svolgere, accetta di accompagnare il nonno nel "suo giro" quotidiano. Sulla vecchia cinquecento nonno e nipote sistemano alcuni sacchetti con cibo e partono. 

Si fermano alla casa di una vecchietta che ha bisogno di essere aiutata a prendere la medicina, visitano un anziano che necessita di una nuova fasciatura alla gamba e incontrano Kaled, il negro che attende di poter lavorare. A lui il nonno dona l'ultimo sacchetto e dice: "Bisogna resistere ancora una settimana. Poi il lavoro c'è!". Francesco è ammirato, non conosceva ancora queste attività del nonno e, stimolato dall'anziano che vuoi sapere come è andato il ritiro, chiede: "Senti, nonno, ci sono stati dei momenti nella tua vita in cui hai sentito la forza dello Spirito Santo?". La risposta è semplice e commovente: il racconto della malattia e della morte della nonna. Un evento che ha messo a dura prova il nonno: "In quel momento mi sono sentito inutile e solo. Anch'io desideravo morire. 

Poi, improvvisamente, come una nuova luce, una volontà di reagire, di vivere, di fare". La scoperta della testimonianza del nonno stimola Francesco a chiedere notizie anche alla zia. Federica racconta la sua esperienza di amore sofferto con il fidanzato Gianni, come sia riuscita ad aiutarlo e a stargli vicino nonostante tutto. La decisione, non facile, è stata "un momento di vero amore, un dono dello Spirito". Anche la mamma ha il suo dono di fede per quel figlio che riceverà il dono dello Spirito Santo e che lei ha ricevuto in dono dall'amore di Dio. "Dopo tredici anni, eccoci qui, Signore, vivi tutti e due, a ringraziarti anche oggi del dono che ci hai fatto". Al mattino, mentre si prepara per la celebrazione, Francesco rimugina e condivide la frase del nonno: "Questa è la casa dove ognuno di noi ha imparato a vivere!".

 

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