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19 - UN RE PER ISRAELE                    
20 - LA SCONFITTA DI SAUL

Osamu Dezaki

Tezuka Productions Co., Osamu Tezuka, Seya Shinji

Yoshimura Masateru, Sugino Akio, Kobayashi Junji, Shimada Hideaki

Okada Kazuo, Saito Masami

Hattori Katsuhisa

Luciano Scaffa, Guerrino Gentilini 

Rete italiana Rai Uno

Elle Di Ci

24, 24 min.

V-20010

Un re per Israele   (Giosuè cap. 24; Giudici cap. 4-8; I Samuele cap. 8-11)

Giosuè, avanti negli anni, dopo aver incitato gli anziani d’Israele a non piegarsi agli idoli stranieri, muore. Dopo la morte del grande condottiero, Israele, senza più un capo, si affida alla supremazia di capi locali, i giudici.

Fra questi vi è anche una donna, Debora. Da lei si reca Barak, un generale ebreo, che l’avverte dell’arrivo imminente delle truppe nemiche, guidate da Sisara. Debora decide di combattere contro l’avversario, portando con sé solo diecimila uomini, contro un esercito molto più numeroso. Sarà Dio a proteggerli. Infatti, il giorno della battaglia, una terribile pioggia fa impantanare i carri da guerra di Sisara, costringendoli all’immobilità e alla definitiva sconfitta.

Passati alcuni anni ecco un altro giudice, il possente Gedeone. Questi, volendo difendere Israele dalla minaccia dei Madianiti, porta con sé solo trecento uomini. L’accampamento nemico copre un’intera pianura, il numero dei soldati che vi alloggiano è incalcolabile. Ma Dio ordina a Gedeone di attaccare il nemico durante la notte e così Israele riesce ad avere la meglio.

Altri popoli attaccano però gli ebrei, fra essi i più potenti sono senza dubbio i terribili Filistei. Gli anziani di Israele si recano dunque presso il vecchio profeta Samuele, per chiedergli di eleggere un re che possa difendere il popolo eletto dalla minaccia straniera. L’anziano saggio in un primo momento è titubante ma alla fine accoglie la proposta.

Proprio in quei giorni Loco, stanco e assetato, giunge in un piccolo villaggio, dove può dissetarsi e sfamarsi. Volendo però fare uno scherzo ad alcuni pastori, fa scappare due asini. Il proprietario manda i due figli a cercarli. Fra essi vi è Saul, un giovane forte e coraggioso. Questi li cerca fino alla città di Rama, dove abita il vecchio Samuele. Quest’ultimo gli rivela il suo destino futuro: Saul diventerà il re d’Israele. Il giovane viene così unto dal santo profeta e, dopo un raduno di tutti gli israeliti, proclamato pubblicamente come primo sovrano degli ebrei.


La sconfitta di Saul   (I Samuele cap. 16-19; cap. 26); cap. 28); cap. 31)

La sconfitta di Saul [modifica] Saul divenne un grande re, potente e temuto. Un giorno però prima della battaglia, mentre doveva essere celebrato un sacrificio a Dio, Samuele, che doveva dare inizio alla cerimonia, era in ritardo. Saul impaziente fece tutto da solo, peccando così gravemente. Solo un sacerdote poteva infatti celebrare il sacrificio. Samuele rimprovera il sovrano per la sua tracotanza e predice la caduta del suo regno. A causa di questo suo crimine Saul mantenne il potere ma venne abbandonato dal suo popolo, nessuno lo vedeva più come un capo.

Samuele si reca dunque nella piccola casa di Iesse. Questi ha sette figli, e fra questi il profeta sceglierà chi dovrà diventare nuovo re. Sceglie così il più piccolo, Davide, un pastorello, abile nell’uso della cetra. Per la sua bravura nell’uso di tale strumento, venne condotto nel palazzo di Saul per alleviare, con le sue melodie, la tristezza del sovrano.

Ecco però giungere nella terra d’Israele il temibile popolo dei Filistei. Fra essi figura il suo campione, Golia, un gigante dalla forza smisurata. Il guerriero lancia una sfida agli israeliti, se lui verrà sconfitto i filistei andranno via, ma se lui vincerà allora gli ebrei saranno costretti a piegarsi al loro dominio. David decide di sfidare il nemico e Saul, benché esitante, alla fine accetta di mandarlo a combattere. Il duello è senza dubbio impari ma alla fine il giovane, protetto dal Signore, riesce a sconfiggere l’avversario utilizzando una semplice fionda. Il gigante è morto e i filistei sono costretti a fuggire.

David viene accolto come un figlio alla corte di Saul perché ha mostrato a tutti le sue incredibili doti. Quando il giovane divenne adulto il sovrano gli diede in sposa sua figlia Micol, sperava infatti che attraverso questo gesto avrebbe riconquistato la fiducia del popolo. Questo lo conduce soltanto al disfacimento totale.

In un impeto di rabbia, Saul tenta di uccidere David con la sua lancia ma questi riesce a fuggire. Si reca così da Samuele, che gli presta rifugio. Le guardie di Saul non hanno il coraggio di mettersi contro il profeta e quindi non osano uccidere il suo prescelto. Il sovrano d’Israele, partito anche lui all’inseguimento di David, lo trova ma non ha il coraggio di ucciderlo, scopre infatti che questi l’aveva risparmiato la notte precedente. Decide dunque di lasciarlo fuggire, dimenticando per sempre il proprio odio verso di lui.

I filistei tornano all’assalto, più numerosi di prima. Saul si reca da una maga, la Strega di Endor, per richiamare sulla terra lo spirito di Samuele e scoprire quale destino l’attende. Perentoria è la profezia del santo vecchio: il sovrano morirà insieme ai suoi soldati. Saul comprende i propri errori e decide di lanciare il proprio esercito contro quello ben più numeroso dei nemici. Il monarca, sconfitto e ferito mortalmente, si uccide gettandosi sulla propria spada.

 

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